Artigianato. Assessore Scarabeo: il Consiglio Regionale modifica la L.R. 32/2000 sul riordino delle procedure e taglio alle spese

“Il Consiglio Regionale, ha deliberato sulla proposta di Legge Regionale n. 72 riguardante il riordino della disciplina in materia di artigianato, intesa a semplificare l’attuale iter procedurale per il riconoscimento e la tutela della qualifica di Impresa artigiana. La proposta votata in Consiglio serve soprattutto a disciplinarne gli attuali organi di rappresentanza, abolendo, di fatto, le Commissioni Provinciali dell’Artigianato, alle quali era attribuito il compito di adottare atti di valutazione dei requisiti per l’iscrizione e la modifica o cancellazione dall’Albo delle Imprese Artigiane, demandando il tutto alle Camere di Commercio. Il Decreto legislativo del 8 maggio 2010 n. 59, emanato in attuazione della direttiva 2006/123/CE agevola alcuni adempimenti per le imprese artigiane, ponendo una serie di obiettivi in materia di semplificazione amministrativa, e tra questi vi è la determinazione che un’attività artigianale possa essere avviata attraverso una semplice dichiarazione che attesti sia il possesso dei requisiti che l’esercizio delle attività delle imprese stesse. Lo stesso Decreto, inoltre, stabilisce che non è possibile la partecipazione diretta o indiretta alla decisione del rilascio di titoli autorizzatori da parte di operatori concorrenti quali possono essere i titolari delle imprese artigiane attualmente componenti delle Commissioni Provinciali per l’Artigianato (CPA), rendendo, così, meno importante, se non conflittuale, il ruolo delle stesse Commissioni che, così, non hanno più motivo di esistere dato che i compiti da queste svolti vengono attribuiti alla Camera di Commercio competente per territorio. Va altresì sottolineato, che lo spirito di questa proposta legislativa è anche quello di eliminare spese inutili, e quindi determinare minori uscite a carico del bilancio regionale attraverso un risparmio considerevole sul pagamento alle Camere di Commercio delle spese derivanti dall’uso dei propri locali e di quelle degli uffici di segreteria delle Commissioni.”

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