Ambiente/Coldiretti: la Regione indichi zone non idonee per eolico e fotovoltaico

Coldiretti Molise torna a far sentire la sua voce contro la diffusione indiscriminata degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. L’occasione l’ha fornita un incontro con il Presidente di Italia Nostra di Campobasso,  Avv. Gianluigi Ciamarra, che ha riferito circa la presenza di numerose domande per la realizzazione di impianti sia eolici che fotovoltaici in Basso Molise.

A tal proposito l’Organizzazione ha rimarcato l’urgente necessità di regolamentarne la realizzazione sul territorio. Le Regioni, osserva Coldiretti Molise, non possono impedire la costruzione di tali strutture, tuttavia possono indicare delle zone “non idonee” dove questi non possono essere installati.

A tal proposito va ricordato che la Regione Molise, l’11 luglio 2017, ha approvato il Piano Energetico Ambientale Regionale, un Documento che contribuisce ad orientare le scelte della Regione verso un utilizzo produttivo delle risorse ambientali e uno sfruttamento consapevole delle fonti energetiche, tutelando le peculiarità regionali, riducendo gli impatti ambientali e incrementando i vantaggi per il territorio. All’approvazione del Piano non è tuttavia seguita, come auspicato da Coldiretti e varie associazioni, fra cui Italia Nostra, l’individuazione delle zone “non idonee”, creando di fatto una deregulation che lascia il territorio e tutti i cittadino “indifesi” verso possibili “abusi” e speculazioni economiche che vedono spesso gli imprenditori agricoli soccombere sotto il miraggio di facili guadagni, offerti da chi chiede loro di mutare la propria attività dalla produzione di cibo a quella di energia.

Per questo Coldiretti Molise si rivolge alla Regione chiedendo di colmare, quanto prima, questo gap legislativo, che sempre più spesso consente la nascita di campi eolici o fotovoltaici che deturpano il panorama creando problemi al corretto utilizzo agricolo dei territori oltre che alla fauna che, in loro prossimità, scompare del tutto a causa dell’incessante rumore che emettono le grandi pale. Tali impianti, poi, necessitano anche di infrastrutture necessarie ad impiantare i pali e connetterli fra loro per poi raccogliere l’energia. Vere e proprie colate di cemento in campi coltivabili.

Ciò, si badi bene, non vuol dire certo che Coldiretti sia contraria alle fonti rinnovabili. Specie per le aziende agricole e zootecniche, L’Organizzazione valuta, infatti, positivamente l’utilizzo del fotovoltaico e micro eolico che consentono di ottenere, a costo zero e senza impattare sull’ambiente e il panorama, energia elettrica per riscaldare le serre come anche per approvvigionarsi di acqua calda da utilizzare ad esempio nelle stalle e negli impianti serricoli.

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