Accordo quadro in materia di politiche attive del lavoro. Raggiunta l’intesa in conferenza unificata tra Governo e Regioni.

Dopo due giorni di confronto nella IX Commissione della Conferenza delle Regioni, riunioni al Ministero del Lavoro e incontri alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel pomeriggio di oggi è stata siglata e recepita l’Intesa in Conferenza Unificata a Palazzo Chigi sull’accordo quadro in materia di Politiche Attive per il Lavoro.

Il Governo si è impegnato a coprire i 2/3 dei costi di funzionamento dei Centri per l’Impiego, pari a 210 milioni di euro, e si è, inoltre, impegnato a sostenere il confronto delle Regioni con l’Unione Europea per assicurare l’accesso a 40 milioni di euro tra POR FSE 2014-2020 e PON FSE dello stesso periodo.

L’accordo consente di gestire la fase transitoria riferita al superamento delle Province e all’avvio dell’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) che nel 2018, in caso di conferma referendaria sulle modifiche alla Carta Costituzionale, vedrà attribuire la competenza esclusiva della materia del lavoro in capo allo Stato.

Le Regioni, pur in presenza di molteplici difficoltà connesse con i pesantissimi tagli di risorse da parte dello Stato, che ne arriva a compromettere anche l’ordinaria amministrazione, hanno scelto unanimemente e con grande senso di responsabilità istituzionale di farsi carico della gestione dei Servizi per l’Impiego al fine di non arrecare altre penalizzazioni ai disoccupati, alle imprese e ai dipendenti delle Province.

In particolare, lo sforzo è stato compiuto dalle Regioni Meridionali che meriterebbero un impegno straordinario da parte del Governo per rilanciare lo sviluppo e l’occupazione evitando l’ulteriore allargamento del divario di reddito con le Regioni del Centro – Nord ottimamente evidenziato nell’ultimo rapporto SVIMEZ di recente pubblicazione.

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