Abrogazione della legge sulla surroga dei Consiglieri Regionali del Molise. La Suprema Corte sentenzia: è incostituzionale

“È buffo che un Paese che siede tra i grandi del Mondo, abbia una giustizia che viaggia a più velocità, con regole e punti di vista diverse a seconda di chi la dovrebbe applicare. E così come è sempre accaduto, per avere ragione, o torto, il vero giudice è il tempo. Apprendo la notizia del giudizio della Suprema Corte – afferma Massimiliano Scarabeo – sul ricorso presentato dal Consigliere Regionale Antonio Tedeschi, in merito alla sua esclusione dal Consiglio Regionale del Molise a seguito dell’abolizione dell’istituto della surroga. Da quando, tre anni fa, la giustizia ha iniziato a occuparsi, nei vari gradi di giudizio, della questione, c’è stato chi se ne è lavato le mani, chi ancora deve sentenziare e, finalmente chi, nel bene e nel male, ha deciso: l’abrogazione della legge regionale del Molise che istituiva la surroga di un Consigliere Regionale nominato Assessore, è incostituzionale.

Così la verità che fin da subito si è cercato di fare capire ai presuntuosi e soloni Consiglieri votanti, è venuta fuori, sbugiardandoli in tutta la loro presunta sicumera. Una nuova lezione che li ridimensiona, ancor di più, in quel deserto politico e istituzionale, in cui, visto i risultati ottenuti, si sono autoconfinati in questi anni. Personalmente non mi esprimo nel merito di questa vittoria, dato che il mio ricorso deve ancora essere definito, ma faccio volentieri, e di cuore, gli auguri all’amico Antonio per aver dimostrato da quale parte è la ragione.

Certo come sono, di confermare ciò che ho espresso allora sul conto di questi scienziati della politica e dell’istituzione che rappresentano e con i quali mi guarderò bene di averci a che fare. Voglio sperare – conclude Scarabeo – che questa sentenza faccia capire che il pressappochismo e i giochini di potere altro non sono che l’immagine distorta di una verità che prima o poi viene a galla in tutta la sua trasparenza. Questa sentenza non ridà soltanto dignità a chi è stato sbeffeggiato da quattro quaquaraquà, ma rappresenta per questi ultimi, se avessero l’intelligenza di capirla, una vera lezione di vita”.

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