Venittelli: è necessario uno sforzo corale per rilanciare la filiera tessile

vennittelli“L’esito del tavolo tecnico sulla vertenza Ittierre apre la drammatica vicenda aziendale e occupazionale ad alcune opportunità, ma sarà necessario lo sforzo da parte di tutti per riuscire a rimettere in carreggiata una filiera tessile che era un fiore all’occhiello del mondo produttivo molisano e del sistema Paese”. L’onorevole del Pd Laura Venittelli ha seguito da vicino ieri mattina a Roma i lavori del tavolo tecnico ministeriale, convocato per trovare uno sbocco plausibile a una crisi d’impresa e di comparto che rischia di mettere in ginocchio fornitori, dipendenti e un intero territorio.

“L’elemento di maggiore positività che abbiamo rinvenuto ieri nella capitale è l’individuazione del percorso con cui addivenire agli strumenti di tutela dei lavoratori con ulteriori ammortizzatori sociali”.
Per il deputato del Pd, presente in delegazione parlamentare insieme al collega Danilo Leva e al senatore Roberto Ruta, potrebbero schiudersi anche delle chance ulteriori dalla richiesta di riconoscimento dello stato di crisi per il triangolo molisano Bojano-Isernia-Venafro, ma al di là di questa ipotesi, occorrerà instradarsi verso un rilancio dell’attività.
“Fondamentale che il Tribunale di Isernia si pronunci in tempi rapidissimi sulla richiesta di concordato preventivo, per poter mettere in pratica un piano industriale credibile, dove la stessa Regione Molise, pur dichiarandosi fuori dalla responsabilità di fare impresa, che condividiamo in termini politici, dovrà impegnarsi a fondo per cercare di portare a termine il riacquisto delle quote e la cessione successiva a imprenditori che magari in cordata autorevole e con garanzie blindate decidano di investire nell’Ittierre per far tornare a sperare tutti gli attori protagonisti del mondo tessile. Poiché è indubbio che sia indispensabile recuperare e non rottamare il know-how del comparto, non mandare alle ortiche l’enorme professionalizzazione delle maestranze, ben venga l’ipotesi dell’accordo di programma con il placet della giunta regionale, delle parti sociali e si includano anche gli altri enti territoriali. Più scettica sarei verso l’opzione dell’unità di crisi con un progetto di riconversione industriale”.
Il parlamentare molisano parte dal presupposto che chi ha la responsabilità di governo debba dare risposte sulla crisi del lavoro in Molise, per questo potrebbe essere vitale attingere ai fondi comunitari Feg che l’Unione europea ha stanziato per fronteggiare i danni arrecati dalla globalizzazione.
In portafoglio Bruxelles dovrebbe avere ancora una dote di 500 milioni di euro disponibili.
“Con il ricorso e l’utilizzo dei fondi Feg si potrebbe puntare a rilanciare con l’Ittierre anche una quota parte essenziale del Made in Italy che rischierebbe una sofferenza grave proprio alla vigilia di un evento vetrina come l’Expo 2015 di Milano, città nevralgica per il sistema moda italiano”.

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