Trasporti/ Metropolitana leggera: il ‘trenino’ dei desideri resta fermo al palo

di Stefano Manocchio

L’argomento è di quelli trattati fino allo sfinimento e ciononostante ancora nel novero delle incompiute (e costose, molto costose) opere mastodontiche ancora non realizzate.

Rischiariamoci la memoria.

Era il luglio del 2014 quando l’allora Assessore regionale ai trasporti Pierpaolo Nagni  di ritorno  dall’incontro a Napoli presso la Direzione  Territoriale Produzione di RFI, per la definizione  del progetto, con toni speranzosi annunciò la progettazione ed il rapido avvio dei lavori della cosiddetta ‘metropolitana leggera’. I lavori sono iniziati e probabilmente anche terminati, almeno quelli edili, ma la fila di persone sulle banchine ferroviarie non c’è e non ci sarà nelle prossime settimane, visto che per intraprendere il viaggio tanto annunciato manca…il treno, anzi il ‘trenino’ come gli stessi politici definirono il mezzo di locomozione sulla tratta tra Matrice e Bojano, passando per Campobasso.

Non vogliamo certo dire che le colpe siano di Nagni, visto che la metropolitana leggera è stata una ‘creatura’ dell’ex-presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, che sull’argomento ha insistito con decisione forse anche eccessiva, quando le voci contrarie erano molte e altrettanto decise: e forse adesso sarebbe giusto dire che le seconde avevano ragione, visto che la linea di trasporto non è stata attivata.

Dopo un estenuante tira e molla mediatico, fatto di annunci e di scadenze regolarmente disattese si era arrivati all’ultima affermazione: “sarà operativa nel 2022”; siamo nel 2023 e qualcuno dovrebbe aggiornare i calendari della politica.

La speranza c’è ancora perché in Molise nove anni possono non bastare per un’opera pubblica: la strada del Rivolo è stata realizzata in trent’anni e la Tangenziale di Campobasso ancora non vede l’anello chiuso, il Roxy non è diventato Palazzo della Regione, la superstrada a quattro corsie per il momento è nel libro dei sogni, la seconda piscina di Campobasso rimarrà senz’acqua (non ho voluto dire che non sarà più completata per decisione politica per non farvi impressionare) e neanche voglio ipotizzare in tempi umani la funicolare di Campobasso o addirittura le opere avveniristiche comprese nel ‘secondo’ Piano regolatore di Beguinot sul capoluogo di regione.

Potrei citare quello che non ha mai visto la luce negli ultimi trent’anni e pure era stato annunciato; ma da dilettante scrittore con la passione per la fantascienza mi riservo di inserirlo in qualche ipotetica futura pubblicazione.

Ora se in una nota canzone il “treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va…” (vado a memoria e chiedo scusa per eventuali errori), il ‘trenino’ molisano non va neanche in avanti.

Della serie: quando la realtà supera la fantasia.

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