Testamento : Distinguere attività di professionisti e volontari nel settore culturale. NO all’abusato ricorso ai volontari

«La settimana scorsa è stata calendarizzata in Commissione Cultura alla Camera la mia risoluzione che impegna il Governo a definire in maniera precisa e puntuale le attività riservate alle varie categorie di professionisti dei beni culturali, nonché quelle strettamente riconducibili al mondo del volontariato. Distinguere le mansioni di professionisti e volontari è fondamentale perché negli ultimi decenni, a fronte della volontà di non sostenere economicamente una visione pubblica delle politiche riguardanti i beni culturali, si e’ verificato un considerevole e abusato ricorso ai volontari, con le forme volontaristiche che si sono sostituite alle prestazioni lavorative vere e proprie, colmando, seppur parzialmente, la carenza di personale». A dirlo la parlamentare molisana Rosa Alba Testamento.

«Nel complesso il quadro – continua la parlamentare – e’ allarmante: gran parte dei musei e degli istituti di cultura sono sprovvisti di addetti ai servizi didattici e di personale amministrativo e ben il 65% di queste strutture impiega personale volontario.

Questo avviene a causa di una normativa vigente che indubbiamente favorisce il ricorso massiccio alle organizzazioni di volontariato in ambito culturale, anche per mansioni particolarmente gravose e di responsabilità. Tuttavia – prosegue – il problema non può esclusivamente declinarsi nella semplice forma del volontario che sostituisce il professionista, ma deve essere considerato nella più ampia condizione di precarietà lavorativa che riguarda una fetta molto consistente dei professionisti del settore, costretti a prestare la loro opera senza contratto o vedendosi riconoscere un semplice rimborso spese a titolo di compenso in quanto reclutati come volontari. Bisogna, quindi, agire in fretta, consapevoli che la tutela e promozione del nostro patrimonio culturale dipende soprattutto dalla valorizzazione, non solo dal punto di vista economico, delle professionalità del settore.

In un Paese come il nostro è imbarazzante che chi si è formato nel settore dei beni culturali abbia così tante difficoltà a trovare sbocchi lavorativi nel settore in cui ha maturato, per anni e con passione, conoscenze e competenze. Per questo auspico una rapida approvazione della mia risoluzione. »- conclude Testamento.

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