Stabilizzazione assistenti sociali nel Sud, anche dal Molise l’appello al Presidente Mattarella

Ancora cavilli e tecnicismi penalizzano il Sud nel potenziamento dei servizi sociali. Questa volta accade all’interno del Decreto ministeriale 144\21 che è in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di una norma che, seppure pensata per assumere gli assistenti sociali, finisce poi per penalizzare proprio quei territori che maggiormente ne avrebbero necessità e che coincidono con tanti Comuni del Sud Italia a cui, complessivamente, va soltanto il 18% del fondo.


Un paradosso che nasce da un complesso tecnicismo contenuto nel comma 797 della Legge di Bilancio dove vengono fissati i Livelli Essenziali di Prestazioni o LEP: ovvero un numero di assistenti sociali pari a 1 ogni 5.000 abitanti e per i quali vengono anche stabiliti contributi pari a un massimo di 180 milioni per favorire appunto le assunzioni a tempo indeterminato degli assistenti sociali. Tutto bene fino ad ora, se non fosse che il medesimo comma decreta anche che, per quei territori in cui gli assistenti sociali già presenti siano troppo pochi, ovvero meno di 1 ogni 6.500 abitanti, non solo gli incentivi per raggiungere i LEP non valgono, ma scattano anche i vincoli assunzionali.
Il risultato di tutto ciò è che proprio quei centri che maggiormente avrebbero necessità di assumere per garantire servizi a disabili, anziani, minori e persone non autosufficenti, sono di fatto impossibilitati a farlo.


Accade per tanti Comuni italiani e accade per il Molise, dove le tabelle elaborate all’interno del Decreto prevedono l’impossibilità di assumere professionisti.
Un danno enorme per la nostra regione che vede così naufragare la possibilità di poter attuare quella svolta tanto attesa capace davvero di garantire il potenziamento della rete dei servizi sociali sul territorio, l’integrazione con il sistema sanitario e il superamento del precariato.


E a nulla vale la copertura del danno, contenuta del medesimo decreto, che prevede la proposta di destinare con il riparto del Fondo di Povertà 2021 ulteriori risorse per tutte quelle aree del Paese che restano fuori.


Lo avevamo segnalato nei mesi scorsi nell’incontro promosso dalla Lega delle Autonomie Locali (ALI) il 18 marzo 2021 “I fondi per i servizi essenziali dei Comuni. Il percorso del fondo di solidarietà comunale (FSC) e il sociale”, è tornato a denunciarlo Marco Esposito su “il Mattino” il 25 luglio, lo abbiamo sottolineato pubblicamente a livello nazionale, ancora una volta, venerdì scorso a Napoli nel corso del Consiglio nazionale ALI: il vulnus normativo va colmato e superato con l’impegno di tutti.

E in questa direzione va l’appello al Presidente della Repubblica, firmato da 87 sindaci italiani (tra i quali molti primi cittadini molisani) e che ho sottoscritto, che auspico possa indurre il Governo a correggere il tiro e ripristinare la necessaria equità, a valle di una battaglia comune che deve vedere uniti i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli, Regione Molise compresa.


Lo dobbiamo ai territori più svantaggiati, lo dobbiamo ai cittadini più bisognosi.

Micaela Fanelli

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