Salute Mentale, garanzie e tutele per i pazienti delle Regioni sottoposte a commissariamento

Il Tavolo Tecnico Nazionale ha derubricato dalla spesa sanitaria della Regione Molise i trattamenti terapeutici disposti dai Dipartimenti di Salute Mentale di Campobasso, Isernia e Termoli, che consentivano un progressivo miglioramento psico – fisico di pazienti impegnati in progetti sanitari di inclusione socio – educativa. Per il Tavolo Tecnico Ministeriale questa spesa è da imputare interamente sul capitolo delle Politiche Sociali e non può essere posta a carico del Fondo Sanitario Nazionale nemmeno quale quota di cofinanziamento intersettoriale.
Questa decisione adottata da dirigenti dei Ministeri della Salute e dell’Economia, abbandona al proprio destino decine di pazienti con problemi psichici che avevano tratto benefici indiscussi dalla partecipazione a programmi terapeutici sostenuti dai Dipartimenti di Salute Mentale, e lascia le loro famiglie alle prese con conseguenze intuibili in termini di criticità e di disagio.
Il Molise riceve annualmente dal Ministero del Lavoro 2 milioni di euro sulle Politiche Sociali che vengono redistribuiti su 7 Ambiti Territoriali di Zona e per 136 comuni con assegnazioni risibili rispetto ai bisogni di un territorio regionale in cui il 21% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà.
Stante il costo annuo dei trattamenti terapeutici per questa tipologia di pazienti della Salute Mentale pari a 360 mila euro, per la Regione Molise già non era semplice coprire un terzo della spesa complessiva, e a maggior ragione oggi si rende improbo reggere l’intero costo delle terapie in oggetto.
Comprendo che i tagli alle tutele della salute vengono imposti per coprire i debiti pregressi e azzerare il deficit sanitario annuale, ma qual è il prezzo che i soggetti svantaggiati, i malati ed i cittadini molisani devono pagare per far tornare i conti in equilibrio?
I livelli essenziali di assistenza vanno garantiti anche agli abitanti delle Regioni commissariate e la Salute Mentale non può essere sacrificata sull’altare del contenimento della spesa pubblica.
È vero che per il Corriere della Sera il Molise non ha ragione di esistere, e che tale parere emerge da uno studio del nucleo tecnico per la revisione della spesa coordinato dal Commissario Carlo Cottarelli, ma la traduzione di questa asserzione è che i molisani sono già esclusi dai livelli essenziali di assistenza sanitaria?
Sia chiaro che il riordino degli enti locali e delle regioni potrà prevedere una diversa articolazione delle funzioni e dei poteri tra Stato e territori, ma non si mettano in discussione i diritti alla tutela della salute delle persone perché non siamo disponibili a negoziare la dignità dei nostri cittadini.

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