Di Sabato (Potere al Popolo): Le politiche securitarie alimentano la paura e tagliano welfare e diritti

Negli ultimi anni le Amministrazioni cittadine stanno concedendo molto a chi preme sull’acceleratore securitario. Esempio è l’estensione, con grande risalto mediatico,  del progetto di sistemi di videosorveglianza da parte della Regione Molise .

Ma, sebbene l’equazione “più videocamere = maggiore sicurezza” appaia a molti come una certezza granitica, non esistono certezze sull’efficacia del dispositivo. Le ragioni di questi interventi sono in tutto e per tutto politiche e dimostrano una certa volontà di puntare su strategie immediate e d’impatto mediatico, a scapito di interventi di progettazione a più lungo termine che favoriscano l’integrazione e la costruzione di reti sociali e mutualistiche e che difendano quei diritti basilari sempre più colpiti dalle forbici dei tagli  governativi alle politiche sociali.

In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, i reati denunciati sono sensibilmente calati (- 4,5%), soprattutto furti (- 7%) e rapine (- 10%), ciononostante si continua ad alimentare la paura con una grande sovraesposizione mediatica dei reati rispetto al loro peso sociale reale.

La tradizionale “emergenza sicurezza” assume oggi i contorni dell’ideologia del decoro, della contrapposizione decoro/degrado, di una narrazione che si sofferma alla superficie dei problemi urbani e pretende di rimuoverli con una spugnetta.

Un modo d’agire che può produrre nell’immediato risultati elettorali favorevoli (anche se nella gara a chi è più di destra, vince sempre la destra) ma che nel lungo termine può produrre effetti sociali devastanti, perché non viviamo nel videogioco Sim City dove la “sicurezza urbana” è tanto più alta quanto maggiore è il numero di distretti di polizia (o videocamere, appunto) presenti.

Di fronte al taglio progressivo di welfare e diritti sul lavoro, l’istruzione, la casa, la sanità, ecc. non saranno certo le pistole in mano ai vigili urbani o essere spiati dalle costosissime telecamere di video sorveglianza a farci sentire “più sicuri”.

Italo Di Sabato

Commenti Facebook