Romagnuolo: Mazzuto con le sue dimissioni, ha riconosciuto il suo fallimento e la sua inadeguatezza

Ovviamente sono commossa ed emozionata per il risultato ottenuto. Una prima vittoria dei molisani e di tutto il Molise, quello della povera gente, dei disoccupati, quello che vive quotidianamente di problemi reali, che non arriva lla fine del mese. Spero che il presidente Toma, dopo le dimissioni presentate da Mazzuto come assessore regionale al lavoro e alle politiche sociali, le  accetti immediatamente senza  tentennamenti e senza esitazione, riconsegnando al Molise e ai molisani un assessorato vitale che molto potrà fare. Spero naturalmente, e non voglio crederci, che non sia la solita farsa della vecchia politica e cioè, che il presidente Toma si sottragga a questa decisione e rifiuti queste dimissioni presentate in Consiglio Regionale dallo stesso Mazzuto davanti a tutti i consiglieri. Infatti, se Mazzuto ha rassegnato le sue dimissioni, è perchè ha compreso di non avere dalla sua parte non solo tutta l’opinione pubblica molisana, ma anche  tutti i sindacati, i lavoratori, i cittadini, nonchè una nutrita parte della politica molisana. Con questo gesto di rassegnare le dimissioni, Mazzuto ha riconosciuto la sua inadeguatezza al ruolo ricoperto fino ad oggi. Una sonora sconfitta per chi come lui in oltre un anno, poco o niente ha fatto per i lavoratori molisani e per le categorie protette. D’altronde, Mazzuto non è stato mai eletto e nè ha voluto candidarsi nelle liste della Lega alla Regione, anzi si è sempre rifiutato e, nonostante questo, percepiva 12.500,00 euro al mese. Se il Presidente Toma, invece di riconoscere le dimissioni come atto e fatto politico, le rifiutasse asserendo che deve discuterne con i dirigenti nazionali della Lega e lascerebbe Mazzuto a quel posto, sarebbe questo, un atto  di inaudita gravità con tutte le conseguenze che il caso potrà per il futuro riservare. Ovviamente, se Toma decidesse di tenersi in Giunta Mazzuto, presto in Consiglio regionale tornerà la mozione di sfiducia nei msuoi confronti. 

Aida Romagnuolo

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