Politica/ Elezioni regionali: il centro c’è

di Stefano Manocchio

Tra gli argomenti ‘estivi’ della politica, anche locale, figura in genere il gossip pre-elettorale; il momento sembrerebbe poco adatto a divagare, ma la data delle elezioni regionali in Molise si avvicina e la politica generalmente parte con largo anticipo almeno sui ‘si dice’. Partiamo da quello già visto.

Abbiamo detto già qualcosa limitatamente soprattutto al centro destra per due motivi: perché è la coalizione di governo, quindi maggiormente esposta ai riflettori previsionali e perché il centro sinistra ha la tendenza a ‘nascondere’ la discussione o almeno a limitarla alla stanza dei bottoni, facendo trapelare poco ad uso del popolo votante. Abbiamo anche preannunciato un ‘passaggio’ sull’universo centrista, che in Molise ha numeri maggiori rispetto alla media nazionale e un suo peso specifico certo.

Partiamo da Italia Viva. L’intervento di Matteo Renzi in occasione del voto di fiducia al governo Draghi ha definitivamente sgombrato il campo da equivoci e fatto intendere che il politico toscano non abbia alcuna intenzione di allearsi con i Cinque Stelle e forse neanche con il PD, preferendo un discorso allargato a campo aperto. Il Molise precede gli altri nelle manovre e tempo addietro il partito (che dalle nostre parti ha addirittura rappresentanza parlamentare, con l’on. Giuseppina Occhionero), ha avuto incontri niente affatto casuali con il centro destra: uno con protagonista l’on. Ettore Rosato e in seguito la presenza dell’europarlamentare Aldo Patriciello alla presentazione del libro di Matteo Renzi. Due incontri alla luce del sole e interpretabili come cortesia istituzionale, che tuttavia da allora hanno sempre alimentato i ‘si dice’.

Vincenzo Niro

Andando avanti non è sfuggito ai politologi locali la ‘campagna acquisti’ di Noi di Centro, neonata formazione che fa riferimento al sindaco di Benevento, Clemente Mastella e che ha come segretario regionale in Molise il sindaco di Petrella Tifernina, Alessandro Amoroso: interventi all’apparenza non collegati tra loro (difficile da credere conoscendo l’abilità di Mastella a muoversi nelle logiche politico-elettorali), ma certamente efficaci al punto da permettere alla sigla politica di sbarcare già anche nel Comune di Campobasso. Già tante le adesioni soprattutto nelle piccole amministrazioni e comunque in vari punti del territorio regionale.

‘Last but not least’ abbiamo lasciati per ultimi i due partiti già radicati in Consiglio regionale: i Popolari per l’Italia e l’UDC, perché i collegamenti storici sono già esistenti. Si parla da tempo di un accordo tacito tra Salvatore Micone e Vincenzo Niro per un centro forte e per quantificarlo, in assenza di altri criteri matematici, si fa riferimento all’ultimo dato regionale, la cui somma porterebbe addirittura al 12%. E’ vero che la somma algebrica non è quasi mai corrispondente al risultato di una fusione o aggregazione, ma serve solo per sancire il diritto a richiedere qualcosa d’importante.

Salvatore Micone

L’assessore regionale avrebbe nell’ultimo periodo rafforzato il suo ruolo nella struttura nazionale del partito di appartenenza, forte del fatto che le percentuali registrate in Molise non sono ripetibili altrove (soprattutto quelle di Campobasso e Termoli) e sarebbe abbastanza al sicuro anche con le nuove logiche di sbarramento elettorale. L’accredito arriverebbe con l’organizzazione di un grande evento nazionale, presumibilmente prima della fine del mese di settembre, che porterà in Molise politici di livello nazionale ed importanti esponenti della società civile.

Ora cerchiamo di sconfinare un poco nella ‘fantapolitica’: Italia Viva, Noi di Centro, Popolari per l’Italia e UDC tutti insieme con un potenziale elettorale teoricamente importante e tale da poter partecipare al tavolo del centro destra con richieste forti, forse anche un ruolo di vertice. E’ troppo? I numeri sono quelli, ma resta da vedere il rapporto con i partiti maggiori. Nei corridoi della politica locale si dice che Niro e Micone ci abbiano fatto un pensierino…e poi c’è Michele Iorio, che in caso di mancata candidatura personale potrebbe entrare nel discorso. In assenza di certezze niente può essere escluso: vedremo.

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