Molise all’ultimo posto in Italia per la banda larga. E’ ora di puntare all’antico

Lo sviluppo di un territorio dipende da molti fattori. Uno di questi, che riveste un’importanza primaria nel mondo in cui viviamo, è senz’altro la connessione alla banda larga. In parole povere, si tratta dell’Internet veloce, cioè della trasmissione e ricezione di una grande quantità di dati simultaneamente lungo lo stesso cavo, cosa che permette di far viaggiare filmati, musica e altri «files» pesanti senza impiegare un tempo interminabile o bloccare il sistema. La connessione veloce e diffusa su un territorio è un fattore cruciale di crescita economica e di occupazione, perché è la condizione necessaria per tutta una serie di servizi, come le videochiamate o teleconferenze, il telelavoro (la possibilità di lavorare da casa come se si fosse in ufficio), la telemedicina (controllo a distanza e 24 ore su 24 delle condizioni di salute di un malato), cosa che, nel Molise, nessuno affronta nella Sanità, nonostante ci sia il Servizio d’Ingegneria Clinica e la possibilità di una vera informatizzazione dei rapporti fra cittadini e pubblica amministrazione e di quelli fra studenti e scuola. Una connessione Internet lenta può costare ad un’azienda una perdita di produttività, perché si impiega più tempo a fare quello che i concorrenti fanno con la banda di connessione veloce. Secondo il rapporto Istat “Noi Italia 2014”, il Molise è all’ultimo posto, seguita da Calabria e Sicilia. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita si chiede come possa esservi sviluppo in questa nostra amata ragione, quando soffriamo in fatto di comunicazioni, che rappresentano il volano di ricchezza di qualsiasi realtà? Abbiamo una ferrovia obsoleta e senza linea elettrificata, strade che tutti conosciamo e che non si pongono per nulla come mezzo di fattore crescita e, ora, anche la banda larga rispetto alla quale risultiamo ultimi. Forse è arrivato il momento di pensare a fare del Molise l’unica realtà territoriale italiana naturalistica, bandendo ogni mezzo di sviluppo territoriale, vista, ormai, l’incapacità atavica in tale settore. Quindi no a biomasse, autostrada, ferrovia, eoliche e aziende inquinanti. Il Movimento, a questo punto, ritiene che sia arrivato il momento di puntare a primeggiare su un paesaggio naturalistico, ricco di flora e fauna, un’agricoltura biologica, l’artigianato, l’arte-archeologica, piccole e medie aziende artigianale e tecnologiche, puntando tutto sul turismo e la tecnologia. Occorre creare un territorio dove l’antico resti il profumo dei tempi che furono!  Un profumo che tutti amano e ricercano e che può rappresentare il vero sviluppo di questo Molise.

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