Modifica legge regionale Trasporto Pubblico Locale, intervento di Faisa Cisal

Il Consiglio Regionale ha modificato la legge per l’indizione del bando di gara, eliminando il previsto lotto unico e sostituendolo nella frase con il “bacino della mobilità”. Fin qui, nulla di particolare, un bacino di mobilità di almeno 350.000 residenti è già previsto dalla legge, probabilmente, potremmo ipotizzare, si conferiranno le reti di trasporto ad una società regionale, e dopo?

Evidentemente la Regione ha preparato un piano con degli obiettivi prefissati, però sarebbe stato senz’altro più trasparente che l’intento e le modalità esecutive fossero comunicate preventivamente anche alle parti sociali, potrebbero perfino essere d’accordo.

Viceversa, se al bacino della mobilità corrispondesse un escamotage per la riproposizione del doppio lotto in gara, perché è certo che, successivamente, l’ente affidante dovrà di nuovo riproporre la questione dei lotti in gara, questo ci vedrebbe nettamente contrari.

Nella lettera del 20/6/20, indirizzata anche alla Regione, abbiamo ampiamente criticato le contraddittorie dichiarazioni dell’AGCM (Autorità Garante Concorrenza e Mercato), che ha segnalato una restrizione della concorrenza nel progetto molisano, in relazione al numero dei lotti in gara, perché, pur dichiarando che “… lotti eccessivamente ampi tendono ad incentivare fenomeni di aggregazione tra operatori, che coinvolgono gli incumbent, finalizzati non alla ricerca di una superiore efficienza realizzata attraverso la crescita dimensionale, bensì al mero mantenimento delle precedenti posizioni”, nella indagine conoscitiva dell’8/4/14 alla IX Commissione Trasporti afferma anche “ … che il peso dei contributi pubblici nel settore è pari ad euro 2,2 per km ed è superiore a quello medio europeo pari ad euro 1,4 per km”.

Pertanto, se la media del contributo pubblico è più bassa in Europa la ragione risiede proprio nella maggiore dimensione delle imprese di altre nazioni e, al contrario, nelle ridotte dimensioni di quelle italiane, le quali stanno diventando prede di operatori internazionali dalle dimensioni enormemente superiori. Inoltre, qualunque sia
la dimensione dei lotti, non solo quando sono eccessivamente ampi, tutti gli incumbent agiscono per restare in auge, vedi il caso del Friuli.

Dato confermato anche in Molise, dove, indipendentemente dalla dimensione del lotto, le numerose (29) piccole imprese molisane (incumbent) si sono aggregate in due consorzi, proprio per aggiudicarsi l’emanando bando di gara (ed i due eventuali lotti). Il risultato sarebbe proprio quello temuto dall’AGCM: nessun aumento di efficienza derivante dalla crescita dimensionale.

Fra l’altro, è l’ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) che determina le regole per il numero dei lotti. Infatti, la Commissione Permanente, nelle conclusioni, auspica (p.4.6), fra i vari interventi, anche quello relativo alla dimensione ed efficienza delle aziende che erogano il servizio “ In primo luogo, tali aziende, come è stato rilevato in più occasioni nell’indagine, presentano in media elevati costi operativi e, corrispondentemente, livelli di efficienza assai bassi”. Un indicatore più volte richiamato relativamente a questa situazione è dato dal numero elevato di personale amministrativo, evidenzia la
frammentazione e la limitata dimensione delle aziende rispetto a quelle europee.


Inoltre, se fosse vero che lotti di dimensione non superiori ai 4 mil/km fossero i più efficienti, occorrerebbe
che qualcuno ci spiegasse perché

  1. Non si stabilisca il numero massimo di km per legge;
  2. La regione Molise è stata suddivisa in due lotti paritari (no tre, in base ai km in gara), pur se la popolazione risiede per la maggior parte sul lato centro/est e la quota di O/D dell’area isernina è solo del 21%, con un elemento di difficoltà aggiunto per coordinare due eventuali gestori esercenti lotti diversi;
  3. Se, in Molise, il costo delle piccole imprese, fino a 350.000 km, è inferiore a quelle di maggiori dimensioni, non si prescrivano tanti lotti fino ad un massimo di 350.000 km;
  4. L’aggiudicazione in altre regioni avvenga con un numero di km in gara ben maggiori, non crediamo siano tutti incoscienti, visto che si parla d’importanti protagonisti del settore. Abbiamo segnalato anche il caso significativo della provincia di Trani /Andria che ha fatto due ipotesi, il lotto unico di km 7.678.133 è pari ad € 22.894.110, invece i due lotti separati costerebbero complessivamente € 24.028.146, ben € 1.134.039 in più.

Concludiamo che anche la paventata situazione per cui un’impresa di grandi dimensioni sia troppo “invadente”, non giustifica la riduzione del lotto, anche perché “l’invadenza” non è prerogativa solo delle grosse aziende. Il confronto, invece, con un’azienda grande e complessa, dotata di maggiori esperienze e competenze, sposta il focus su aspetti puramente trasportistici, cosa non facile con quelle di dimensioni ridotte e di
limitate competenze.

Giglio pasquale per FAISA CISAL Molise

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