Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina interviene dopo la nota diffusa da Asrem e Regione in risposta alle preoccupazioni del Sindaco di Isernia, «una risposta inattesa, sproporzionata e priva di reale pertinenza», afferma, «che merita di essere chiarita per rispetto dei cittadini e delle istituzioni coinvolte».
«La risposta congiunta di Asrem e Regione alle legittime preoccupazioni espresse dal Sindaco di Isernia non solo è poco interpretabile, ma appare del tutto fuori fuoco rispetto al problema reale e alla drammaticità in cui versa il sistema sanitario molisano.
Siamo davanti a un comunicato che — al netto dei vani tentativi di spostare l’attenzione su aspetti marginali — sembra costruito per praticare un comico scaricabarile, se non fosse che qui non c’è proprio nulla da ridere: c’è un sistema sanitario che rischia il collasso, ci sono reparti scoperti, personale insufficiente, servizi ridotti e comunità lasciate nell’incertezza».
Gravina aggiunge: «Esprimo la mia piena solidarietà al Sindaco Castrataro, attaccato in modo inopportuno e ingiustificato, svilendo il suo ruolo istituzionale e, di conseguenza, quello dei cittadini isernini che rappresenta. Le comunità non si rispettano screditando chi le guida, ma dialogando con serietà e responsabilità».
Il consigliere prosegue sottolineando come «la Regione e la sua azienda sanitaria avrebbero il dovere di spiegare quali decisioni, prese negli anni e forse anche nell’ultimo periodo, stanno condizionando la gestione del personale, l’organizzazione dei servizi e la programmazione sanitaria. Perché è questo il punto: cosa si nasconde dietro una risposta non richiesta e fuori da ogni logica istituzionale?»
A questo si aggiunge — afferma Gravina — un elemento determinante:
«Siamo consapevoli che o si cambiano le regole o non c’è via d’uscita, come almeno noi già diciamo da tempo. Subito dopo le festività natalizie partirà l’indagine conoscitiva parlamentare — voluta e sostenuta dal Movimento 5 Stelle, alla quale ho dato anche io il mio contributo personale — che avrà tra le sue finalità la revisione dei criteri del DM 70, dei criteri di distribuzione del Fondo sanitario nazionale, delle regole del commissariamento e della portata stessa del Fondo.
Le chiusure di oggi sono, al netto di tutto, il frutto di quelle scelte passate».
È in questo quadro, osserva Gravina, che emerge un ulteriore paradosso:
«Mi chiedo perché il centrodestra regionale, anche attraverso i propri parlamentari, non combatta con noi questa battaglia a Roma. Penso, ad esempio, all’onorevole Lancellotta — eletta proprio per rappresentare Isernia e il suo territorio — che continua a restare silente su tutto ciò che sta accadendo, mentre la sanità molisana si sgretola giorno dopo giorno».
Gravina incalza: «Il sospetto — per non dire altro — è che qualcuno sappia già che nei prossimi mesi dovrà giustificare scelte poco coerenti con le promesse fatte in campagna elettorale dalla maggioranza di centrodestra. Scelte che oggi producono tensioni, dimissioni, difficoltà nel reclutamento e una crescente sfiducia tra operatori sanitari e cittadini. È facile accusare chi rappresenta una comunità quando denuncia un problema strutturale; molto più difficile è assumersi la responsabilità delle proprie decisioni e dei propri ritardi».
Il consigliere evidenzia come «il tentativo di imputare ai sindaci la responsabilità delle difficoltà nel reclutare medici sia semplicemente imbarazzante. La verità è che la Regione non ha una strategia credibile per rendere attrattivi gli ospedali molisani, né sul fronte degli organici né su quello dei servizi. E questo vale per Isernia, per Termoli e per Campobasso».
Chiude Gravina: «La sanità non si tutela con risposte stizzite o comunicati scritti per difendere l’indifendibile, ma con atti concreti, risorse, programmazione, assunzione di responsabilità. La Regione smetta di fare polemiche con chi rappresenta i territori e si concentri su ciò che conta: ricostruire una sanità pubblica efficace, sicura e capace di trattenere i professionisti».







