Inquinamento, Nola: vergognoso silenzio da parte del Comune di Venafro, Regione e Asrem

Gli sforamenti di Pm 10 registrati in tutti gli ultimi giorni nella città di Venafro impongono risposte non più rinviabili. E queste risposte deve darle chi è stato investito dai cittadini del mandato di guidare la città e la Regione. Ma deve darle anche l’Azienda sanitaria regionale che è chiamata a tutelare la salute pubblica. I cittadini di Venafro meritano rispetto, sempre, a maggior ragione quando questo rispetto coinvolge la sfera sanitaria. Quindi coloro i quali siedono al vertice delle istituzioni devono fornire soluzioni concrete, semplici e immediate. Invece da anni gli sforamenti aumentano nel silenzio generale. Quindi è ora che innanzitutto il sindaco Alfredo Ricci e la sua Giunta dicano con chiarezza cosa intendono fare per rispondere alle preoccupazioni della comunità. Soprattutto perché lo stesso Ricci, in quanto presidente di Provincia, partecipa alle riunioni dell’Unità di crisi presieduta da Toma, dove potrebbe, anzi dovrebbe, portare il tema legandolo alle ordinanze di Protezione civile.

Ma è anche ora che il direttore Asrem, Oreste Florenzano, illustri le soluzioni messe in campo contro l’inquinamento a Venafro. Ed è ora che Donato Toma spieghi come l’istituzione regionale si sta muovendo, perché il presidente è responsabile di quanto accade su tutto il territorio regionale. Eppure in questi anni da parte nostra le proposte non sono mancate. Abbiamo chiesto di affiancare l’Ispra all’Arpa Molise nei programmi di controllo attivi; abbiamo chiesto analisi sui fumi provocati dall’inceneritore di San Vittore nel Lazio per comprenderne l’impatto sulla piana; abbiamo chiesto di analizzare l’eventuale influenza sulla qualità dell’aria provocata dai riscaldamenti a pellet e abbiamo allargato il tema chiedendo la revisione del Piano rifiuti.

Ma anche in questi casi solo silenzio, mentre in altre regioni d’Italia, sforamenti anche meno numerosi di quelli registrati a Venafro hanno suscitato l’intervento immediato delle istituzioni. I venafrani non sono cittadini di serie B e così non si può andare avanti. Soprattutto se pensiamo che all’inquinamento dell’aria, si aggiungono la desertificazione del Nucleo industriale e la lenta agonia dell’ospedale SS. Rosario che invece di essere riattivato resta sempre più penalizzato dal taglio di servizi all’utenza. Davanti a questo quadro, ripeto, servono risposte e coraggio. Chi oggi occupa il Comune, la Regione e l’Asrem deve muoversi, perché nei confronti dei cittadini detiene una responsabilità istituzionale, politica e morale.

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