Debito delle ASL, passa la mozione del consigliere Di Lucente, chiesti approfondimenti sulla vicenda

Milioni di euro (quasi 87 sulla carta, ma la cifra sarebbe più bassa) di fondi che la sanità deve restituire all’Inps per la mancata erogazione dei contributi previdenziali da parte delle Asl n. 3 (Campobasso) e n. 4 (Termoli), da anni in liquidazione.


“Attraverso la mozione approvata dal consiglio – ha spiegato il primo firmatario, Andrea Di Lucente – abbiamo chiesto un approfondimento sulla vicenda. La mozione era stata presentata a marzo dello scorso anno, insieme ad una richiesta di Consiglio regionale monotematico.

Allora era urgente capire cosa fosse successo, visto che il pronunciamento della magistratura sull’immediato pagamento di quasi 87 milioni di euro all’Inps era arrivata qualche settimana prima.

A distanza di quasi un anno la vicenda è più chiara, ma servono ulteriori approfondimenti, oltre che un intervento politico per cercare di bloccare una mazzata enorme per le casse della Regione o di Asrem.

Le ulteriori osservazioni della Corte dei Conti, all’interno del giudizio di parifica, hanno riportato alla ribalta la necessità di capire quale strada percorrere adesso”.

“Nell’impegno contenuto nella mozione – spiega ancora Di Lucente – va nella doppia direzione di approfondire la questione per restituire al Consiglio regionale e, indirettamente a tutti i molisani, un quadro chiaro delle eventuali responsabilità, delle competenze e delle mancate scelte che hanno condotto al maxi-debito; dall’altro, chiede al Presidente della giunta di avviare tutte le possibili iniziative per cercare di trovare un accordo per evitare il collasso delle casse regionali” ha proseguito Di Lucente.


Adesso spetterà alla Prima e alla Quarta Commissione, in seduta congiunta, avviare una verifica puntuale sull’intera vicenda, così da riferire tra 90 giorni in Assemblea. “Tutti i molisani devono sapere che cosa sta succedendo – ha concluso il capogruppo dei Popolari per l’Italia -. Le scelte che, nel corso del tempo, ci stanno facendo pagare 86 milioni di debiti oggi devono essere chiare all’opinione pubblica”.

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