Daniela Aiuto: considerazioni riguardo al sistema trasporti italiano

Un esercito, quello dei pendolari sui treni italiani ogni giorno. Cinque milioni e mezzo di cittadini che si muovono su reti spesso fatiscenti e poco competitive, in termini soprattutto di tempi di percorrenza, con la rete stradale. Se davvero l’Europa (e con lei l’Italia), vuole lo “shift to rail”, allora deve necessariamente dirottare i finanziamenti destinati all’alta velocità ed investire massicciamente sulle reti ferroviarie a corto raggio.
Come ho avuto modo di spiegare più volte anche ai rappresentanti di Ferrovie dello Stato, con i quali mi incontro costantemente poiché in Commissione Trasporti stiamo lavorando sul “Pacchetto Mobilità”, la vera concorrenza il ferro la può vincere sulla breve distanza, dove gli ingorghi stradali e i blocchi del traffico dei centri urbani (per “difendersi” dalle emissioni inquinanti) rendono sempre più immotivato l’utilizzo del mezzo automobilistico privato.

Piuttosto che combattere una battaglia persa in partenza sulle grandi distanze (ad esempio le reti ferroviarie TEN-T, i cui flussi di traffico passeggeri calano drasticamente anno dopo anno, ma alle quali si rimane ancorati poiché “politicamente” non si vuole ammettere di aver investito miliardi da vent’anni a questa parte in maniera sbagliata…) , dove il trasporto aereo low-cost ha creato un solco incolmabile, occorre investire sul raddoppio dei binari di tutte le tratte (l’Italia detiene il primato europeo) a binario unico, per raddrizzare e svecchiare tratte ferroviarie progettate nel più roseo dei casi negli anni 40 del secolo scorso, per aumentare la velocità di percorrenza sulle brevi distanze, in particolar modo su quelle reti regionali utilizzate da quasi tre milioni di italiani ogni giorno, consentendo così una scelta più conveniente sotto tutti i punti di vista a chi oggi sceglie il treno, e convincere tutti coloro che ancora non l’hanno scelto.

Inoltre, il trasporto pubblico urbano su gomma dovrebbe essere gratuito, lo diciamo da sempre (per chi non lo crede fattibile, lo invito a risentire il convegno che ho organizzato a Bruxelles nel settembre scorso https://goo.gl/6J8jj7) e una implementazione della interoperabilità ferro-gomma in area urbana possono, anzi, devono, diventare realtà.
Queste ed altre le nostre idee di mobilità per il Paese, per una Italia a cinque stelle. #datecifiducia
Daniela Aiuto
Eurodeputata al Parlamento europeo – Gruppo EFDD

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