Morto in casa a Viterbo il pentito di camorra Carmine Schiavone

Tutto quello che negli ultimi anni è emerso in tema di rapporti tra rifiuti, smaltimento, camorra e politica, lui lo aveva raccontano almeno 20 anni fa, tra il 1993 e il 1997, alla magistratura, lui è il pentito di camorra Carmine Schiavone, morto nella sua casa di Viterbo a 72 anni. La causa del decesso sarebbe un infarto. Da alcuni anni era uscito dal programma di protezione per i pentiti.
Le rivelazioni: «Veleni sottoterra, 20 anni di vita per i residenti»
Schiavone è noto per aver portato, con le sue dichiarazioni alle commissioni parlamentari d’inchiesta, alla magistratura e ai media, alla ribalta il caso della «Terra dei fuochi» vale a dire dei rifiuti tossici nascosti abusivamente dalla camorra nel casertano. «Il traffico e l’interramento dei rifiuti in provincia di Caserta era un affare da 600-700 milioni di lire al mese, che ha devastato terre nelle quali, visti i veleni sotterrati, si poteva immaginare che nel giro di vent’anni morissero tutti».
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