Ipotesi Toma commissario ad acta, interviene il primario del pronto soccorso del ‘Veneziale’, Pastore

Lucio Pastore, primario del pronto soccorso del ‘Veneziale’ di Isernia, con un post su Facebook interviene in merito all’ipotesi della nomina di Toma quale Commissario ad acta alla sanità molisana.

“Tutti abbiamo assistito in questi anni a come Toma abbia boicottato tutte le iniziative del commissario ad acta. Giustini voleva chiamare i medici militari per sopperire alle carenze di personale in regione e , se controllate la stampa di due anni fa, fu martirizzato per questo a livello regionale e nazionale. Nel frattempo, la regione, che doveva promuovere i concorsi ed assunzioni, come mostrato da Greco nel documento presentato all’audizione, boicottava, di fatto i concorsi. Ora arrivano, dopo due anni medici militari e venezueleni e noi li ringraziamo. Larino è stato boicottato dalla regione per diventare ospedale covid e si è creato in questo momenro il disastro pandemico con i suoi circa 400 morti ed indice Rt tra i più alti d’Italia.
Ora il gioco, dopo aver boicottato un insieme di iniziative che Giustini voleva prendere, è che la colpa è tutta del commissario. L’ultima decisione presa dall’azienda, espressione di Toma, è stata di poter ricoverare i pazienti dopo due tamponi negativi a distanza di 48 ore. In pratica si è buttato nel caos gli ospedali favorendo l’ingresso dei privati nella gestione dei fondi dell’emergenza.
Assistiamo in queste ore ad una convergenza di governo centrale, magistratura e regione per dare a Toma il ruolo di commissario ad acra. Ricordiamoci che i disastri più grandi come dracula in una emoteca, li hanno fatti i presidenti di regione come commissari ad acta.
Sicuramenre Giustini non è stato abbastanza incisivo da superare tutti gli ostacoli che gli venivano frapposti. Ma avere Toma come commissario è il de profundis della sanità regionale.
Una riflessione va fatta in questo momento. Il vero problema che abbiamo è la mancanza di un alternativa politica che possa indicarci strade diverse, anche in sanità. È stato sciolto il bulletto di Firenze perché si erano accorti che si stava debolmente cominciando a formare un minimo di alternativa intorno a Conte. Il capitale è molto attento a queste cose e subito si è mosso per la restaurazione con il dio Draghi.
Muoviamoci per un’alternativa politica altrimenti non avremo più speranze e non solo in sanità”.

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