Coia: Il Molise può essere un modello alternativo, faremo una scala di priorità sugli interventi in provincia di Isernia

“Ho il compito di portare il saluto da parte della Provincia di Isernia a quanti  ci hanno onorato della loro presenza in questa giornata particolare per l’alto Molise che, ne sono certo, resterà nella memoria della gente del più piccolo centro del territorio provinciale. In particolare un sentito ringraziamento al sindaco e ai cittadini presenti, al presidente regionale dell’Anci Sciulli”. Così il Presidente della provincia di Isernia Lorenzo Coia nel suo intervento nel corso della seduta del Consiglio Provinciale svoltasi in via del tutto eccezionale a Castelverrino. “E’ il primo consiglio che facciamo dopo la mia elezione- continua – abbiamo inteso dare un segnale forte per far capire che c’è una inversione di tendenza e la massima attenzione per i piccoli centro delle aree interne. E’ chiaro a tutti i segnali che provengono sia dal Governo centrale che dalle istituzioni locali. Basti ricordare che negli ultimi tempi il ministro dell’istruzione Stefania Giannini ha inaugurato l’anno scolastico qui in Molise e a Carovilli ha illustrato la strategia del MIUR sulle aree interne. Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha visitato il Tribunale di Isernia e ascoltato le difficoltà della giustizia di prossimità in una regione con pochi numeri. Il sottosegretario Angelo Rughetti della Funzione Pubblica ha avuto un confronto ad Isernia sulla Riforma Madia e sulle ripercussioni della razionalizzazione degli apparati periferici dello Stato. Il Ministro Poletti, nella sua visita ad Agnone, ha aggiunto un altro tassello alla sensibilità dell’esecutivo nazionale ad ascoltare le ragioni delle aree più marginali del paese e alla volontà di contribuire alla sua rinascita. Le Aree Interne rappresentano una parte ampia del Paese – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – assai diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dotata di risorse che mancano alle aree centrali, con problemi demografici ma anche fortemente policentrica e con forte potenziale di attrazione. Quest’area, che oggi ci ospita, consta di 33 Comuni. Di cui 24 sono periferici e ultra periferici, la popolazione residente è di 35.803 abitanti di cui solo il 26 % in aree meno marginali. Il problema principale dell’area è lo spopolamento, meno 10.4 % nel decennio 2001/2011 e meno 35.9 % nel quarantennio 1971/2011. Io vengo da un paese piccolo di 650 anime e so bene i problemi che ci sono – ha aggiunto Coia nel suo intervento – e i segnali che provengono dall’alto lasciano ben sperare. La legge di stabilità approvata definitivamente al Senato ha reintrodotto il fondo sulla montagna, il che significa che per tre anni possiamo dividerci una torta di 15 milioni di euro, inoltre è stato stanziato un fondo di 190 milioni destinati ai progetti di sviluppo delle aree interne.
Ma anche altre istituzioni si cominciano a muovere in questa direzione, la nostra Università , per bocca del Rettore Palmieri nel discorso d’avvio dell’anno accademico ha esaltato la piccola dimensione come idonea a fronteggiare i problemi connessi alla competizione globale e ad innalzare il benessere collettivo. Il Molise può e deve diventare un Laboratorio in grado di riscoprire il potenziale insito nella dimensione a natura d’uomo non contaminata dai dissennati processi di inurbamento che generano nuove povertà e drammatiche solitudini. Il Molise può essere un modello alternativo dove sviluppo e crescita fanno il paio con un contesto che , per dimensioni e struttura, non deprima il valore dell’identità di ciascuno. E per avvalorare tale impostazione ha annunciato la nascita di un Laboratorio Internazionale per lo studio delle aree interne e degli appennini, frutto di un accordo di programma con MIUR, MIBACT, Ministero Agricoltura, CREA , CNR e Regione Molise. Ed è con convinzione che oggi daremo la nostra adesione a tale iniziativa. Se ci chiedete una mano – ha aggiunto Coia rivolto al sindaco di Castelverrino – noi ve la daremo. Vedendo qui ho visto tratti di strada dissestata e vi prometto che qualche intervento lo faremo. Faremo una scala di priorità sugli interventi e Castelverrino è nei nostri pensieri. Non vi lasceremo mai soli e non spegneremo il vostro entusiasmo. I segnali di ottimismo ci sono tutti, l’attenzione del Governo anche, e il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa lo dimostrano L’accoglienza è un segnale di speranza. Siamo sensibili al territorio. Se ci salviamo, ci salviamo tutti”.

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