Brasiello a Melogli: gran parte dei problemi di Isernia derivano da errori della sua amministrazione

Il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, ha inteso replicare all’intervista rilasciata recentemente alla stampa dall’ex primo cittadino Gabriele Melogli. Una risposta dai toni perentori, che chiarisce alcune delle questioni fondamentali dell’attuale vita amministrativa della città.
«Ho letto l’intervista – ha esordito Brasiello –. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma Melogli non è credibile. Dice cose non vere, dimenticando che buona parte dei problemi che oggi assillano Isernia sono dovuti ad errori della sua amministrazione. Ciò premesso, vengo ad alcuni punti salienti. Inizio dall’area della stazione ferroviaria la cui acquisizione, ormai definita dopo aver ridiscusso con Sistemi Urbani talune questioni non marginali, sarebbe per Melogli uno sperpero di denaro. Gli ricordo, allora, che – a fronte d’una stima pubblica che stabilì in 2.800.000 euro, al tempo in cui Melogli amministrava, il prezzo per la cessione di 12mila mq di terreno e dell’Officina della Cultura –, l’attuale amministrazione comunale con 1 milione e 700mila euro otterrà molto più del doppio: ossia 25mila mq di terreno, oltre all’Officina della cultura, all’ex magazzino merci e al Terminal. A ciò si aggiunga la bonifica dell’area, che sarà a totale carico delle Ferrovie. Melogli, invece, era disposto a concedere a Sistemi Urbani la possibilità di realizzare in quella zona tre palazzoni, assecondando quella che si preannunciava come una pericolosa cementificazione».
Brasiello, poi, affronta un altro argomento: «Passo alla nota più dolente del decennio di Melogli, ossia la nefasta gestione delle casse comunali. Lui lamenta un aumento delle tasse ma non dice che l’attuale pressione fiscale è dipesa dall’esigenza di riequilibrare il bilancio dell’ente, facendo finalmente pareggiare le entrate e le uscite. Il settore finanziario del Comune, in questi ultimi mesi, mi ha fatto notare come, dal 2005 al 2012, furono regolarmente gonfiate le entrate e sottostimate le spese di bilancio, con una costante riduzione della disponibilità di cassa, che passò da quasi 18 milioni di euro a soli 9 milioni. Per arginare questa pericolosa flessione lasciataci in eredità dal centrodestra, l’attuale amministrazione di centrosinistra è riuscita a far salire la disponibilità di cassa a 10 milioni nel 2013 e a 12 milioni nel 2014».
Un accenno, Brasiello lo dedica al patto di stabilità: «E che dire dello sforamento del patto di stabilità di cui si macchiò Melogli? Lo sforamento significa meno trasferimenti provenienti dallo Stato e significa subire sanzioni: è costato a Isernia una cifra importante, che pesa tuttora sulle tasche dei cittadini. Quindi, Melogli eviti di parlare d’aumento delle tasse; la verità è che i suoi bilanci facevano acqua da tutte le parti».
Anche rispetto all’università, Brasiello ha replicato con decisione: «Il mio predecessore sostiene che l’Unimol presto andrà via dal centro storico isernino. Ribadisco che non è così, stante l’istituzione dei corsi in professioni sanitarie di via Mazzini che porterà anche ad un incremento degli iscritti. Ma colgo l’occasione per evidenziare che fu proprio l’amministrazione Melogli ad assecondare la decisione di trasferire la sede universitaria da Isernia a Pesche. Gli isernini sappiano che Melogli nel 2010 non mosse un dito allorquando l’Unimol cominciò a concretizzare lo spostamento dei corsi del cosiddetto polo umanistico».
«In quanto all’auditorium – prosegue Brasiello –, mostreremo a giorni la situazione che ci ha lasciato Melogli. Faremo entrare le telecamere e daremo modo a tutti di vedere lo stato incompleto di gran parte dell’edificio. Ciò nonostante, riusciamo lo stesso a far in modo che la struttura resti costantemente attiva, e un po’ per volta stiamo ultimando alcune sezioni, ad iniziare dall’area del palcoscenico che, come tutti sanno, era priva finanche delle apparecchiature basilari».
Altro rilievo a cui Brasiello ha inteso rispondere è quello relativo al Giudice di pace. «Per la sede, vari anni fa, il Comune acquistò palazzo De Baggis e, fra il 2010 e il 2012, Melogli avrebbe potuto procedere al trasferimento, ma fu bloccato dalle lamentele dei suoi colleghi avvocati che vedevano la nuova destinazione troppo decentrata e poco spaziosa. In merito, ricordo altresì a Melogli che le cifre che egli sventola quali spese di affitto in realtà sono coperte per la quasi totalità dal competente Ministero, che le rimborsa».
Infine Brasiello elenca alcune delle opere che, grazie a finanziamenti dell’attuale giunta regionale, sono state realizzate nell’ultimo anno e mezzo oppure saranno realizzate a breve: «Si tratta di opere per diversi milioni di euro – afferma l’attuale sindaco –, ad iniziare dai quasi 2 milioni per i lavori relativi al miglioramento delle reti del servizio idrico integrato. Si aggiungano i 3.000.000 per il sistema fognario intercomunale di cui Isernia è capofila e il 1.200.000 euro per la sistemazione della frana di località Tuoro. Un altro 1.900.000 euro sono stati stanziati per la raccolta differenziata dei rifiuti, in parte per le attrezzature e altra parte per le strutture. Quasi 350.000 euro, inoltre, sono stati investiti per l’edilizia scolastica e quasi 400.000 per la viabilità. Mezzo milione ci è stato concesso per la bonifica del depuratore dell’area industriale di cui facciamo parte, e altri 200.000 euro serviranno per la pubblica illuminazione. Fate i conti e noterete l’entità delle cifre poste in cantiere e destinate alla nostra città».
Per concludere, Brasiello ribalta le accuse: «Non so come si faccia a sostenere che non v’è nulla di positivo in tutto ciò!? Melogli evidentemente vive sulla luna. Stia calmo e sereno, lui non stronca nessuno perché ogni volta che parla si stronca da solo».

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