(Adnkronos) – "E' una grande festa perchè nell'epoca del digitale gli incontri dal vivo sono le cose più preziose, la comunità dei generativi si incontra e mette al tema il problema delle crisi che stiamo vivendo sottolineando il fatto che l'intelligenza relazionale, il titolo del Festival, è la chiave per risolvere tutti questi problemi". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Leonardo Becchetti, ordinario di economia politica all'università Tor Vergata, e direttore del Festival nazionale dell'economia civile presenta la settima edizione della manifestazione che si terrà dal 2 al 5 ottobre prossimi a Firenze con al centro i temi della democrazia partecipata e delle intelligenze relazionali. Tanti i temi 'caldi' al centro dell'evento. "La lotta alla povertà, ce lo racconterà il premio Nobel Abhijit Banerjee che l'ha studiata in tutto il mondo, può essere risolta quando assieme al trasferimento monetario c'è una relazione di accompagnamento che è ciò che davvero guardisce e risolve il problema. E ancora il problema della stagnazione dei salari nel nostro Paese e del declino della classe media si risolve attraverso una migliore relazione tra capitale e e lavoro nelle aziende. E ancora la legge sulla partecipazione, la partecipazione degli utili nella contrattazione di secondo livello", sottolinea il direttore della manifestazione promossa da Federcasse-Bcc, Confcooperative e NeXt Economia, in collaborazione con Muse Firenze e Sec. Centrale, secondo Becchetti, il tema ambientale. "La transizione diventa socialmente sostenibile -spiega- se facciamo partecipi aziende e cittadini dei benefici, ad esempio con sconti in bolletta e altro, e quindi se con le comunità energetiche condividiamo questa rivoluzione trasformando tutti in produttori e consumatori come sta già accadendo", sottolinea. E l'intelligenza artificiale è fondamentale, a patto che la si usi per fini positivi. "Una vecchia pubblicità diceva: 'la potenza è nulla senza controllo'. Oggi potremmo -sottolinea- dire l'intelligenza artificiale è nulla senza intelligenza relazionale. Nel festival presenteremo i risultati di un lavoro straordinario dove abbiamo fatto vedere come l'intelligenza artificiale usata bene può favorire la creazione di consenso politico. Il consenso su temi divisivi come quello ambientale, come quello delle diseguaglianze, come quello delle migrazioni. Quindi non dobbiamo avere paura. l'intelligenza artificiale ci porterà dei livelli di produttività straordinari ma sta a noi, alla nostra civiltà usare quel guadagno di produttività per aumentare la qualità della vita di relazioni e del tempo libero". Secondo Becchetti infatti le cose che "resteranno fuori dall'intelligenza artificiale saranno quelle più preziose: la cura interpersonale, le relazioni tra le persone e tutto questo dovremo coltivarlo, e già oggi si vede quanto i settori fuori dall'intelligenza artificiale stanno crescendo. Proprio quello dei festival, quello del tempo libero, quello del turismo, certe volte anche troppo. Questo perché la gente avrà una quantità enorme di tempo che dovrà essere utilizzato in maniera produttiva", sottolinea. Ma in questi giorni il mondo è funestato da guerre e conflitti. "Inutile negare -spiega Becchetti- che oggi il grande tema che ci affligge tutti quanti è quello delle guerre e di come ritrovare la pace. Anche qui -spiega- l'economia civile e l'intelligenza relazionale hanno molto da dire. La cooperazione uno con uno fa sempre più di due, il conflitto uno contro uno distrugge valore. Dobbiamo essere orgogliosi della storia dell'Europa, che ha un esempio straordinario: quello della fine della seconda guerra mondiale. Quando si passa dalla logica del conflitto, del gioco a somma zero, della lotta per le risorse e il carbone, al condividere le risorse, quindi l'uno con uno più di due, nasce la comunità europea del carbone e dell'acciaio che sarà la base per anni di pace e di prosperità tra Paesi dell'Europa", sottolinea. E in conclusione per Becchetti "l'Europa deve essere orgogliosa di questo e deve riproporlo oggi facendo un nuovo salto di qualità di intelligenza relazionale, che è quello della messa in comune del debito e della nascita di un'Europa federale con un gruppo ristretto di Stati che inizia questo percorso. Questo è quello che noi porteremo avanti al Festival e anche con un documento che è stato scritto, redatto, a Camaldoli da un gruppo importante di studiosi, di professori che propone proprio queste novità", conclude. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gatti (Federcasse-Bcc): “Festival economia civile per riflettere su democrazia partecipata”
(Adnkronos) – "Sarà sicuramente un'edizione originale rispetto alle 6 precedenti, siamo infatti arrivati alla settima. Innanzitutto perchè ci soffermiamo sul tema della democrazia, dando un aggettivo per accompagnarla che è 'partecipata'. Sappiamo che la democrazia non è una condizione irreversibile, un conto è quella sulla carta un conto è quella sostanziale, come ci ricorda spesso il presidente Mattarella. E la partecipazione insieme alla capacità di ridurre le diseguaglianze, di speranza, di reddito, e alla possibilità di prendere l'ascensore sociale sono i due elementi cardine. Da una parte la mancata partecipazione, dall'altra l'incapacità di ridurre le disuguaglianze, come forse ci si aspetta da una democrazia evoluta, quindi possono in qualche modo minare le fondamenta in maniera quasi impalpabile e ci si ritrova in qualche cosa di diverso. In Italia non siamo a questo livello, ma dobbiamo proprio prevenire". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse-Bcc, presentando la settima edizione del Festival nazionale dell'economia civile che si terrà dal 2 al 5 ottobre prossimi a Firenze con al centro i temi della democrazia partecipata e delle intelligenze relazionali. Federcasse-Bcc è promotore dell'evento con Confcooperative e NeXt Economia, e in collaborazione con Muse Firenze e Sec. Secondo Gatti da qui "l'importanza di trattare della democrazia economica, della democrazia finanziaria, che sono quelle che aiutano poi a dare sostanza non soltanto alle istituzioni democratiche, ma alla vita quotidiana, che poi non può che essere fondata sul lavoro. Non a caso il lavoro è al centro del primo articolo della nostra Costituzione, l'anno prossimo saranno 80 anni della Repubblica, e il lavoro è la dimensione quotidiana, la dimensione feriale della democrazia, cioè della partecipazione alla costruzione di benessere, di ricchezza, di risultati", sottolinea. E per Gatti l'intelligenza artificiale, sempre più al centro delle discussioni sul futuro del lavoro e dell'economia, "è già una realtà, occorre conoscerla. Noi riteniamo che non abbia molto senso vietarla, ma che occorre conoscere i meccanismi, i benefici immensi ancora da scoprire in parte, ma anche bisogna stare attenti agli utilizzi manipolatori, perché l'intelligenza artificiale è, come ha denunciato proprio pochi giorni fa il più grande esperto, uno degli inventori dell'intelligenza artificiale, il professor Yoshua Bengio, che insegna all'università di Montreal, rischia di diventare incontrollabile da parte dell'uomo, quindi non più un supporto straordinario, ma un rischio alla democrazia perché va ad esaltare gli egoismi, che è esattamente il contrario della filosofia dell'economia civile", sottolinea Gatti. E il direttore generale di Federcasse Bcc ricorda che "la felicità pubblica è condizione necessaria, ma non sufficiente naturalmente, per la felicità anche individuale, per quella personale, privata. Ma se non c'è il contesto, una buona scuola, un buon mercato del lavoro, una informazione libera ed equilibrata, buoni trasporti, buone cure, la felicità pubblica non c'è e di conseguenza è più difficile avere la felicità privata. C'è poi l'ingrediente della relazione, per questo l'intelligenza relazionale, per questo il vedersi per quattro giorni, cominciamo significativamente all'università di Firenze, facoltà di Economia, a Novoli e poi passiamo tre giorni molto intensi a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento. Il vedersi è proprio il messaggio che si può fare tanto col digitale, tanto a distanza, ma poi occorre che le relazioni si nutrano anche del linguaggio del corpo, anche della possibilità di scambiare emozioni e non soltanto riflessioni", sottolinea Gatti. In conclusione secondo Gatti "il Festival è un po' tutto questo, siamo ormai al settimo anno e questo ci aiuta a far sì che il paradigma dell'economia civile possa essere sempre più compreso e possa anche valorizzare il tantissimo di economia civile che c'è, ma che non sempre viene valorizzata", conclude. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
FIDAPA BPW Italy: Anna Maria Elvira Musacchio eletta Presidente Nazionale
L’Assemblea Nazionale della FIDAPA BPW Italy ha eletto a Roma Anna Maria Elvira Musacchio come nuova Presidente Nazionale.
Già Presidente Nazionale della Federazione e socia della sezione di Termoli, Anna Maria Elvira Musacchio porta con sé una lunga esperienza di impegno, dedizione e passione al servizio dell’associazione, che da sempre promuove la valorizzazione delle competenze femminili in tutti gli ambiti della società, della cultura, delle professioni e dell’imprenditoria.
La sua elezione rappresenta un riconoscimento al percorso intrapreso negli anni e una conferma del ruolo centrale che la FIDAPA BPW Italy riveste nella promozione della leadership femminile e nello sviluppo di progettualità capaci di generare cambiamento e innovazione.
Con la guida della nuova Presidente, la Federazione rinnova il proprio impegno a sostegno delle donne italiane, rafforzando il dialogo con le istituzioni, la società civile e il network internazionale della BPW.
Consulenti lavoro, analisi delle nuove regole del Concordato preventivo biennale
(Adnkronos) – Le nuove regole del Concordato preventivo biennale introdotte dal decreto correttivo (D.Lgs. n. 81/2025) e, in particolare, le ricadute su professionisti, associazioni e società tra professionisti (stp). La Fondazione studi consulenti del lavoro, con l’approfondimento 'Cpb: nuove cause di esclusione e cessazione per autonomi, associazioni professionali e Stp' accende i riflettori sulle modifiche al sistema dell’istituto, non limitandosi a riepilogare il quadro normativo, ma mettendo in luce le principali criticità applicative, come il rischio di disallineamenti temporali tra soci ed enti, che potrebbe bloccare l’adesione al regime o le possibili esclusioni in presenza di Isa approvati ma non applicabili, con conseguenti vuoti normativi. Vengono, inoltre, forniti consigli pratici per i professionisti per evitare l’esclusione o la cessazione dal regime e pesanti ripercussioni fiscali. Le nuove regole delineano un sistema più rigido, ma coerente in materia di Cpb, allineando i criteri di accesso e permanenza a un principio di uniformità tra professionista e struttura associata. Tuttavia, l’applicazione concreta di tali norme si presenta complessa, specie in presenza di: adesioni disallineate temporalmente; Isa approvati ma inapplicabili; difficoltà organizzative nel coordinare la scelta di tutti i soggetti coinvolti. Si auspica che l’Agenzia delle Entrate possa intervenire con ulteriori chiarimenti interpretativi, magari con un’apposita circolare, per dirimere i dubbi applicativi, specie in merito al tema degli Isa e ai casi di esclusione automatica a causa di disallineamenti non voluti tra soci e enti. Prima di aderire al Cpb per il biennio 2025/2026, è fortemente consigliato che: ogni professionista verifichi la posizione degli enti cui partecipa; ogni Stp o associazione si coordini con tutti i soci/associati titolari di reddito di lavoro autonomo; venga effettuata una valutazione degli Isa applicabili non solo sotto il profilo dell’approvazione, ma anche della effettiva applicabilità ai fini dell’adesione. Un errore di coordinamento o una lettura errata della norma potrebbe compromettere l’adesione e comportare conseguenze fiscali rilevanti. —lavoro/normewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
A Carovilli i giovani talenti di domani a tu per tu con l’Energia del Futuro
Grazie all’iniziativa di Enel, gli studenti della scuola primaria e secondaria di Carovilli hanno frequentato laboratori didattici sulla sostenibilità ambientale e realizzato progetti pratici sulle “smart cities” a energia solare, che hanno presentato alla comunità durante l’evento conclusivo
Trasmettere l’importanza della transizione energetica e il suo impatto decisivo sull’ambiente circostante alle nuove generazioni. Questo l’obiettivo principale di “È viva la scuola Labs: energia per il futuro”, l’iniziativa promossa da Enel e realizzata dalla Onlus Helpcode Italia, che il 18 settembre ha fatto tappa a Carovilli, provincia di Isernia, in Molise.
Qui, decine di studenti dei comuni di Carovilli e Vastogirardi, presso il Nuovo Polo della Scuola Primaria dell’Istituto Omnicomprensivo “D’Agnillo – Molise Altissimo” a Carovilli, hanno avuto modo di confrontarsi direttamente con progetti sulla sostenibilità e l’energia pulita per lo sviluppo di città ideali.
I bambini hanno così avuto l’opportunità di partecipare a un percorso formativo di grande impatto, che ha coinvolto in questi anni scuole primarie e secondarie di primo grado in diverse località di tutto lo Stivale, con lo scopo di sensibilizzarli sul consumo consapevole e sulle opportunità di sviluppo sostenibile legate alla crescita delle rinnovabili.
Formatori esperti a loro disposizione li hanno guidati nella ideazione della loro “città dei sogni”, utilizzando materiali di riciclo e diverse tecnologie, secondo i principi di inclusione, economia circolare e rispetto dell’ambiente. I modellini costruiti dai bambini sono stati esposti durante l’evento conclusivo denominato “La fiera delle invenzioni” che si è tenuto giovedì pomeriggio. In questa occasione gli studenti della scuola primaria e secondaria hanno presentato le loro invenzioni alimentate a energia solare e raccontato ai presenti come fare scelte consapevoli verso l’Energia del Futuro.
L’attività formativa, della durata di più giorni, ha permesso loro di sviluppare nuove curiosità e allargare gli orizzonti sul tema delle rinnovabili. Durante tutto il percorso gli alunni hanno anche avuto modo di condividere a casa, con le famiglie, la loro idea di consumo sostenibile ed efficienza energetica, potendo approfondire anche le diverse fonti “green”; l’evento conclusivo ha poi dato modo di mostrare il lavoro svolto a tutta la Comunità.
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, la Sindaca di Vastogirardi Marisa Bisciotti e il Sindaco di Carovilli Simone Nuosci, il Dirigente Scolastico Maria Rosaria Vecchiarelli dell’Istituto Omnicomprensivo “D’Agnillo – Molise Altissimo” plesso di Carovilli, il Supervisore Enel degli impianti eolici di Vastogirardi 1 e 2, Valerio Cristian.
“Con grande piacere portiamo il saluto delle nostre amministrazioni comunali in occasione della giornata conclusiva della Fiera delle Invenzioni – dichiarano la Sindaca di Vastogirardi Marisa Bisciotti e il Sindaco di Carovilli Simone Nuosci – un evento che valorizza il talento, la creatività e lo spirito innovativo dei nostri giovani. Un ringraziamento speciale va a Enel, che ha proposto, promosso e sostenuto con convinzione questa bellissima iniziativa, dimostrando un impegno concreto verso la formazione, la sostenibilità e l’innovazione nel nostro territorio. Ringraziamo anche l’Istituto Omnicomprensivo ‘D’Agnillo – Molise Altissimo’ plesso di Carovilli per aver accolto con entusiasmo il progetto e rivolgiamo un sincero applauso agli studenti per il lavoro svolto con passione e impegno. La sinergia tra scuola, istituzioni e imprese rappresenta un modello virtuoso da seguire. Eventi come questo ci ricordano che il futuro si costruisce insieme, partendo dai banchi di scuola e dando spazio alle idee”.
Grande è stato l’entusiasmo degli alunni coinvolti verso un nuovo modo di pensare la salvaguardia ambientale, a partire proprio dal territorio, in un’ottica di innovazione consapevole. Ridurre le emissioni e contribuire alla protezione dell’ecosistema è, infatti, un tema di estrema importanza per bambini e adolescenti.
“È viva la scuola Labs: energia per il futuro” ha già coinvolto centinaia di studenti in tutta Italia, i loro genitori e numerosi insegnanti e riflette il continuo impegno di Enel per valorizzare le persone e la formazione di qualità in un’ottica di progresso condiviso, integrando e potenziando la didattica curriculare degli istituti scolastici attraverso attività educative e workshop a tema.
Partecipando al progetto, ogni classe si trasforma in un piccolo laboratorio esperienziale votato alla scoperta e alla ricerca. Non si tratta di un semplice percorso didattico, quindi, ma di un’esperienza interattiva attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali, software didattici e kit tecnologici.
Tutto ciò stimola nei più piccoli la riflessione sui numerosi benefici ambientali, economici e sociali generati dalla diffusione dell’uso sostenibile delle risorse energetiche, provando a idealizzare il futuro di quel pianeta che loro stessi contribuiranno, un domani, a salvaguardare.
Emozioni e curiosità della XII edizione del Festival dell’Accademia Tetracordo – Premio G. Pettine 2025
Si è conclusa con grande successo la XII edizione del Festival dell’Accademia Tetracordo – Premio Giuseppe Pettine 2025, che dal 12 al 14 settembre ha animato il centro storico della città.
Sotto la direzione artistica di Giordano Carnevale e con il coordinamento delle attività accademiche di Andrea Antonilli, l’evento ha saputo intrecciare linguaggi differenti – dalla musica classica al jazz, fino all’elettronica – coinvolgendo oltre venti artisti di fama internazionale.
Tra i protagonisti: Andrei Korobeinikov, Oksana Sidiagina, Stéphane Delplace, Stanislav Makovsky, Ruta Marija Kuzmickas, Tiziano Palladino, Tom Kirkpatrick e Yaala Ballin.
I concerti hanno trasformato la musica in esperienza: il trio Carnevale–Makovsky–Korobeinikov, già ospite del Festival di Spoleto, ha dato vita a paesaggi sonori liberi e senza confini, giocando con improvvisazione, repertorio ed elettronica. L’arpa di Oksana Sidyagina e il mandolino di Tiziano Palladino hanno dialogato tra stili ed epoche, spaziando dal virtuosismo di Giuseppe Pettine a rivisitazioni di Paganini, fino a suggestive fantasie ispirate a Romeo e Giulietta. La pianista Ruta Marija Kuzmickas ha guidato il pubblico in un raffinato intreccio tra musica e poesia, con pagine di Chopin, Ravel e Bach. Lo stesso Palladino ha regalato un’interpretazione intensa e personale di Beethoven al mandolino, eseguendo quattro rare sonate del repertorio beethoveniano.
Il festival ha così riaffermato, grazie al sostegno del Comune di Isernia, del sindaco Piero Castrataro e del presidente Iresmo Giuseppe Iglieri, il valore identitario del Premio Giuseppe Pettine, simbolo della città di Isernia come “città della musica e del mandolino”, in analogia con realtà come Cremona o Genova, celebri rispettivamente per l’arte della liuteria e per il genio di Paganini.
A chiudere la manifestazione, l’esecuzione della composizione commemorativa del bombardamento di Isernia del 10 settembre 1943, firmata dal Maestro Stéphane Delplace e commissionata dal Comune di Isernia nel 2023: un momento solenne che ha trasformato la musica in memoria e riflessione collettiva
Grande partecipazione anche per la 12ª edizione dei corsi di jazz del Tetracordo che ha confermato il suo successo, con 30 iscritti provenienti da Francia, Belgio, Italia, Irlanda e Spagna. L’iniziativa ribadisce le radici dell’accademia Tetracordo, da sempre orientata alla formazione musicale, resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Molise Cultura e del presidente Antonella Presutti, che supporta le attività formative.
Con oltre 350 presenze distribuite nei cinque concerti, il festival ha coinvolto un pubblico eterogeneo di appassionati, musicisti, operatori culturali e giovani curiosi di nuove sonorità. Alla rassegna hanno partecipato anche rappresentanti istituzionali, tra cui il presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante e personalità illustri del panorama culturale molisano.
Un ringraziamento particolare va alla famiglia Petrecca, che ha messo a disposizione lo storico Palazzo De Lellis Petrecca, cornice prestigiosa che ha valorizzato l’atmosfera della manifestazione.
Il Festival dell’Accademia Tetracordo si conferma così un appuntamento di riferimento nel panorama culturale regionale, capace di coniugare tradizione, innovazione e suggestioni uniche, già proiettato verso nuove sfide future.
Nell’I.R.C.C.S. Neuromed entra a pieno regime l’Endoscopia Spinale. Un approccio sempre più mininvasivo e innovativo
Entra a pieno regime nelle sale operatorie neurochirurgiche dell’I.R.C.C.S. Neuromed l’intervento
di endoscopia spinale. Una tecnica utilizzata in neurochirurgia da anni ma che sta conoscendo
un’evoluzione significativa grazie ai progressi tecnologici e all’esperienza maturata nei Centri
specializzati come Neuromed. L’endoscopia spinale si affianca a quella cerebrale ed endonasale al
basicranio, permettendo ai chirurghi di accedere al bersaglio chirurgico attraverso cavità naturali o
corridoi predeterminati con l’ausilio di un endoscopio, uno strumento che consente la
visualizzazione interna.
Questa tecnica rappresenta un’opzione mininvasiva per la chirurgia della colonna vertebrale, in
particolare per il trattamento di patologie degenerative spinali. “Rispetto alla chirurgia
convenzionale – spiega il professor Gualtiero Innocenzi, responsabile della Neurochirurgia I di
Neuromed – questa metodica consente di decomprimere le strutture nervose all’interno del canale
spinale riducendo al minimo l’invasività. Il tutto con una modesta demolizione ossea, una
piccolissima incisione cutanea e praticamente senza perdita di sangue”.
L’Endoscopia spinale – continua il neurochirurgo – è indicata soprattutto per il trattamento di ernia
del disco lombare e stenosi del canale lombare, due delle patologie più diffuse della colonna
vertebrale. Questa tecnica è particolarmente utile per pazienti per i quali la chirurgia tradizionale
potrebbe risultare troppo invasiva, come coloro con problemi cardio-respiratori o disturbi
ematologici, o che assumono farmaci anticoagulanti. Attualmente, viene impiegata prevalentemente
per stenosi a livello singolo, come L4-L5, ma il suo utilizzo si sta espandendo anche alle stenosi
multisegmentali”.
L’intervento inizia con l’individuazione precisa, tramite immagini radiografiche, del livello della
colonna da trattare. Successivamente viene introdotta una cannula da lavoro attraverso la quale si
inserisce l’endoscopio, consentendo di visualizzare la struttura interna del canale spinale.
“Utilizzando strumenti di precisione – spiega il dottor Settimio Leonetti, neurochirurgo del
Neuromed – il chirurgo amplia il canale per liberare le strutture nervose compresse, riducendo
drasticamente il trauma ai tessuti e facilitando il recupero post-operatorio”.
Uno dei maggiori vantaggi dell’endoscopia spinale si evidenzia proprio nel decorso post-operatorio,
nettamente più agevole rispetto alla chirurgia convenzionale. “Grazie alla minore invasività della
procedura – afferma Leonetti – i pazienti possono teoricamente essere dimessi già il giorno
successivo all’intervento. Per precauzione, vengono generalmente tenuti sotto osservazione fino
alla seconda giornata post-operatoria. Il dolore è notevolmente ridotto e la ripresa delle normali
attività è più veloce. Inoltre, il taglio chirurgico è di appena un centimetro, un vantaggio
significativo rispetto alla chirurgia tradizionale”.
Nonostante al momento sia applicata a casi selezionati, l’endoscopia spinale mostra un grande
potenziale di espansione. “Si stanno già esplorando nuove possibilità – precisa Innocenzi – come
l’inserimento di dispositivi protesici (cage tra gli spazi intervertebrali e viti) attraverso la stessa via
endoscopica. Inoltre, stiamo valutando l’applicazione della tecnica anche a livello cervicale e
dorsale, e non solo lombare. Non si esclude che, in un prossimo futuro, questa metodica possa
essere impiegata anche per trattare alcuni tipi di tumori endocanale, ampliando ulteriormente le
sue indicazioni”.
Silent Hill f, il ritorno dell’incubo che parla al subconscio
(Adnkronos) – Silent Hill f segna il primo, vero ritorno della serie dopo oltre dieci anni, ma non lo fa rimanendo ancorato alle nebbie della cittadina americana che ha reso celebre il franchise. Il nuovo capitolo ci trasporta in un Giappone rurale degli anni ’60, un’epoca sospesa tra tradizione e modernità, superstizione e scienza, patriarcato e desiderio di emancipazione. È un terreno fertile, che la scrittura di Ryukishi07 (autore di visual novel horror giapponese) trasforma in un incubo personale e collettivo, dove il terrore si insinua non solo nei paesaggi, ma soprattutto nella psiche dei personaggi. La protagonista, Shimizu Hinako, non è l’eroina tipica: adolescente ribelle con un padre fallito e violento, fugge dalla realtà rifugiandosi prima nell’immaginazione, poi nell’automedicazione. È il suo subconscio a plasmare l’orrore che affrontiamo, con creature disturbanti che incarnano paure intime, come la tocofobia, o mostri cuciti da frammenti di corpi femminili, simboli di una società che vedeva le donne come pedine da sacrificare. La metamorfosi del suo corpo e della sua uniforme scolastica diventa metafora di rinascita e di transizione, in un racconto che si presta a più livelli di lettura e che non concede mai una verità assoluta. Il cambiamento di ambientazione porta con sé anche un nuovo approccio al gameplay. Niente pistole o fucili: Hinako deve sopravvivere con ciò che trova, dalle mazze alle lame improvvisate, fino ad armi rituali nell’“altro mondo”. Questo focus sul corpo a corpo rende ogni scontro più viscerale, lento e metodico, obbligandoci a valutare colpi, risorse e spazi con attenzione. I nemici, mai banali, si muovono in modo inquietante, aggirando le convenzioni tipiche del survival horror: inseguono oltre scale e ostacoli, si immobilizzano se osservati e appaiono nei luoghi meno prevedibili, alimentando una tensione costante. Sul fronte delle risorse, la difficoltà è calibrata verso l’alto: armi che si spezzano, nemici implacabili e fughe obbligate fanno parte di un sistema che non concede tregua. Anche i puzzle brillano per design, variando in base al livello di difficoltà non per quantità, ma per profondità degli indizi, e acquisendo nuove sfumature nelle run successive. La struttura a “puzzle box story” invita infatti alla rigiocabilità: documenti inediti, cutscene alternative e dettagli narrativi emergono con ogni partita, arricchendo la comprensione della vicenda e trasformando la ripetizione in scoperta. L’atmosfera è sostenuta da una direzione artistica che alterna bellezza e orrore con grande efficacia: i campi di fiori rossi diventano scenari di morte, i dettagli delle creature oscillano tra il grottesco e il simbolico, mentre il comparto sonoro, fatto di rumori stridenti, suoni metallici e silenzi opprimenti, amplifica ogni momento. Le interpretazioni del cast, volutamente distaccate e dissonanti, accentuano il senso di alienazione, sia nella versione giapponese sia nel doppiaggio inglese. Silent Hill f è un titolo che non vuole piacere a tutti, né semplificare il suo messaggio. È un horror psicologico che richiede impegno, che pretende interpretazione, che spinge il giocatore a entrare nella mente di Hinako e, attraverso di lei, a fare i conti con paure, traumi e desideri inespressi. Un’opera disturbante e stratificata, che segna il vero ritorno della saga non attraverso la nostalgia, ma tramite la trasformazione. Come la sua protagonista, Silent Hill f rinasce dalle proprie cicatrici, trovando nuova linfa in un linguaggio horror maturo e audace. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Settimana Internazionale persone sorde/Il Comune di Termoli illuminato di blu
In occasione della Settimana Internazionale delle Persone Sorde, che si celebra dal 22 al 27 settembre, il Comune di Termoli aderisce
simbolicamente all’iniziativa illuminando di blu la facciata del palazzo comunale.
Un gesto semplice ma carico di significato, per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone sorde, promuovere l’inclusione e sostenere la piena accessibilità alla comunicazione, alla cultura e alla partecipazione sociale.
“Con questa iniziativa – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Mariella Vaino – vogliamo esprimere la nostra vicinanza e il nostro sostegno alla comunità sorda. È fondamentale continuare a promuovere una cultura dell’inclusione e del rispetto delle diversità, a partire proprio dalla comunicazione, che è il ponte per ogni forma di partecipazione attiva nella società”.
Il colore blu, scelto a livello internazionale, rappresenta l’identità e l’orgoglio della comunità sorda e vuole essere un segno visibile di supporto e solidarietà.
In 27 Uffici Postali molisani il turno allo sportello si può prenotare con una telefonata
Nei 27 uffici postali molisani con il gestore delle attese, oltre alle prenotazioni online tramite app o sito di Poste Italiane, è possibile prenotare il turno allo sportello anche con una telefonata al numero 06.4526.4526.
La modalità è stata pensata soprattutto per coloro che non hanno familiarità con gli strumenti digitali, come le persone più anziane, che così possono pianificare un appuntamento in ufficio postale in modo semplice e secondo le proprie esigenze.
Il servizio è assicurato dall’Intelligenza Artificiale di Poste Italiane che permette ai clienti di descrivere con poche e semplici parole il motivo della visita, giorno e orario preferiti. L’Intelligenza Artificiale elabora ciascuna richiesta e indica soluzioni compatibili con le esigenze dei clienti, offrendo loro la possibilità di accettare o modificare gli appuntamenti proposti.
Il servizio è disponibile per i 103mila clienti molisani che abbiano certificato il proprio numero telefonico sul sito poste.it o che lo abbiano associato a strumenti di pagamento con l’azienda. Dopo la conferma dell’appuntamento proposto, il servizio riepiloga i dati della prenotazione e invia un promemoria via email e sms. Qualora il cliente abbia già installato l’app Poste Italiane troverà la card dell’appuntamento nella pagina iniziale, dalla quale gestire in autonomia la prenotazione.
Elenco dei 27 uffici postali molisani abilitati alla prenotazione del turno allo sportello tramite prenotazione telefonica:
Agnone (via Verdi), Agnone 1 (piazza IV Novembre), Campobasso 1 (via Mazzini), Campobasso 2 (via D’Amato), Campobasso 3 (via Principe di Piemonte), Campobasso 4 (via Gramsci), Campobasso 5 (via Toscana), Campobasso Centro (via Pietrunto), Campomarino, Cercemaggiore, Colli a Volturno, Frosolone, Guglionesi, Isernia 1 (via Vivaldi), Isernia 2 (corso Garibaldi), Isernia Centro (via XXIV Maggio), Larino, Montenero di Bisaccia, Petacciato, Riccia (corso Carmine), San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Termoli (via Mario Milano), Termoli 1 (via Madonna delle Grazie), Termoli 2 (via degli Oleandri), Trivento 1 (via Guglielmo Marconi), Venafro e Vinchiaturo.












