martedì, Novembre 25, 2025
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“La Russia può disturbare il 40% dei voli in Europa”, l’allerta Ue

(Adnkronos) – "Circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate da apparecchiature russe. Si tratta di un fenomeno davvero di ampia portata". Lo dice a Open, diretto da Franco Bechis, Andrius Kubilius, ex premier lituano e attuale commissario Ue per la Difesa e per lo Spazio, aggiungendo, riguardo le altre provocazioni russe, che "stiamo affrontando caso per caso le intrusioni in Polonia, Lituania, Romania e altri Paesi. "Le interferenze del segnale Gps stanno diventando un problema molto diffuso, una sfida e una minaccia in tutti i cieli europei. Quando volavamo con la presidente della Commissione, abbiamo affrontato problemi di questo genere. Non sappiamo se le interferenze fossero mirate specificamente al nostro aereo o se interessassero l’intera zona, ma ad oggi circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate da apparecchiature russe. Si tratta di un fenomeno davvero di ampia portata", aggiunge. Si tratta di provocazioni che la Russia sta facendo deliberatamente, probabilmente per testare la nostra risposta e le nostre capacità di difesa, che vanno rafforzate molto presto. Ecco perché abbiamo iniziato a parlare del cosiddetto 'muro dei droni' al confine che divide l’Unione Europea da Russia e Bielorussia". Sulla possibilità che Putin attacchi l’Europa nel prossimo futuro, Kubilius ricorda che "i servizi segreti di Germania, Polonia, Danimarca e Paesi Bassi stanno affermando pubblicamente che, secondo la loro valutazione, la Russia può essere pronta ad attaccare l’Europa per testare l’Articolo 5 della Nato nei prossimi tre o quattro anni. È per questo che stiamo accelerando la nostra prontezza difensiva ed è per questo che la nostra strategia guarda al 2030. È il momento di fare i compiti e colmare le carenze delle nostre capacità di difesa. Dobbiamo mettere a punto piani regionali congiunti. È ciò di cui discuteremo molto presto con i ministri dei ventisette Paesi, compresi i rappresentanti e i ministri dell’Ucraina, da cui possiamo imparare molto. I radar che abbiamo installato per difendere il nostro spazio aereo da missili o caccia non sono sempre efficaci quando si tratta di rilevare i droni. Per distruggere i droni, oggi, sono necessarie tre cose: intercettori anti-drone, capacità di guerra elettronica e capacità tradizionali, come l’artiglieria Zenit, in grado di abbattere i droni". Quanto al contributo alla difesa che potrebbe in futuro fornire l'Ucraina, il Commissario alla Difesa afferma che "vogliamo davvero che l’Ucraina faccia parte di questo piano, perché il loro know-how è fondamentale. E lo stesso vale per altri settori dell’industria della difesa. L’Ucraina è riuscita ad aumentare la produzione dell’industria della difesa da 1 miliardo di euro nel 2022 agli attuali 35 miliardi di euro. Quest’anno, inoltre, è riuscita a produrre milioni di droni. Quindi sì, ci sono molte cose che dobbiamo imparare. E possiamo già dire che noi stiamo supportando l’Ucraina e l’Ucraina sta supportando noi. Ecco perché stiamo cercando di creare nuove iniziative e piattaforme congiunte".  Sullo scetticismo nell’opinione pubblica dei Paesi del Sud Europa, Italia compresa, sull'aumentare le spese militari, prosegue: "I Paesi del Mediterraneo sono più distanti dalla Russia e forse hanno la sensazione che sia così lontana da non poterli toccare. Ma in realtà, se adottiamo uno sguardo più geopolitico, scopriamo che la Russia si trova anche nel Mediterraneo, in Nord Africa. Ecco perché non mi sorprende che i governi di Italia, Spagna e Francia abbiano deciso di accettare una quantità considerevole di cosiddetti 'prestiti sicuri' per investire nello sviluppo delle capacità di difesa. L’Italia, peraltro, ha un’industria della difesa e un’industria spaziale davvero forti". "La prontezza alla difesa non richiede solo armi e personale militare addestrato – precisa Kubilius – ma anche preparare la società civile a qualsiasi evenienza. È quanto ha scritto anche l’ex presidente finlandese Sauli Niinistö nel suo rapporto, che è diventato poi la base per la strategia Readiness 2030 dell’Ue. È importante prestare molta attenzione a tutti i diversi servizi necessari alla società, soprattutto in caso di aggressione bellica, e gli ospedali ne fanno parte. Se si guarda all’esperienza finlandese, per esempio, lì hanno sempre avuto questo tipo di preparazione nei loro ospedali e negli altri servizi pubblici. Dobbiamo imparare a fare come loro". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Camminare fa bene, ma bisogna seguire ‘le 5 regole’

(Adnkronos) –
L'attività fisica più semplice da praticare è camminare, soprattutto per gli over 50 e 60. Per farlo in modo corretto e utile alla salute, però, ci sono alcune 'regole' da seguire per ottenere i benefici sperati. Non è sufficiente mettere 'un piede davanti all'altro', come ha evidenziato l'Harvard Medical School. Alcuni accorgimenti consentono di rendere il 'walking' più produttivo – se si punta a perdere peso, ridurre il colesterolo tenendo sotto controllo anche la pressione – e a migliorare progressivamente la propria condizione. Molto dipende dalla postura che si assume.  Quando si cammina, è importante 'stare dritti'. Molte persone, abituate a trascorrere ore davanti ad un computer, tendono a mantenere una postura curva anche quando camminano. Questa tendenza non favorisce una corretta respirazione. Anche spostarsi eccessivamente all'indietro si rivela penalizzante. L'ideale è estendere la colonna vertebrale e controllare la postura in maniera empirica. Se si posizionano i pollici all'altezza delle costole inferiori e gli indici all'altezza delle anche, si potrà verificare l'aumento della distanza tra i due punti.  
Sguardo puntato verso l'alto. Se gli occhi 'mirano' a terra, è probabile che schiena e collo vengano sottoposti ad uno stress inopportuno. Per evitare questo atteggiamento non corretto, è consigliato guardare a 3-6 metri di distanza: si eviteranno posture sbagliati e sarà comunque possibile individuare eventuali ostacoli.  Le spalle devono essere rilassate, con un 'riscaldamento' attraverso la classica rotazione: verso l'alto, indietro e poi verso il basso. Durante la camminata, le spalle – ricorda l'Harvard Medical School – non devono 'puntare' verso le orecchie ma verso il basso, per ridurre la tensione della parte superiore del corpo e consentire un movimento più libero delle braccia, che possono oscillare liberamente.  Il movimento a pendolo, che può riguardare tutto l'arto e non solo dal gomito in giù, non dovrebbe andare oltre l'altezza del torace. Il bacino va mantenuto in posizione neutra. La contrazione dei muscoli addominali durante il movimento è utile se la schiena non viene inarcata troppo e se il coccige non viene sollecitato in maniera eccessiva.  
Il passo deve essere leggero, con una transizione dal tallone alla punta del piede, senza 'pestare' il terreno in maniera repentina. L'ampiezza del passo non deve essere eccessiva, in questo modo si evita una sollecitazione eccessiva delle articolazioni. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Sostenibilità, Gentili (Legambiente): “146 eventi meteo estremi in 10 anni”

(Adnkronos) – "Con l'Osservatorio Città-Clima di Legambiente abbiamo fatto una proiezione specifica sul tema agricolo: negli ultimi 10 anni ci sono stati 146 eventi meteo estremi che hanno messo in ginocchio l'agricoltura. Di questi 146, ben 79, più della metà, sono avvenuti negli ultimi due anni, con il 50% dei danni complessivi nei confronti dell’agricoltura". Queste le parole di Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, durante il talk d’apertura della prima edizione della Colorfuture Parade.  Il panel pubblico aveva lo scopo di riflettere sulle urgenze del nostro tempo alla vigilia del decimo anniversario dell’adozione dell’Agenda 2030 da parte dell’Assemblea generale dell'Onu. "Una bellissima iniziativa che dimostra come sia possibile mettere insieme buone pratiche da una parte, sostenibilità, ma anche inclusività e partecipazione nel segno di quello che deve essere il nostro futuro", dice Gentili. "Ondate di calore estremo, siccità, alluvioni, uragani, anche grandinate e gelate tardive hanno messo in grande difficoltà l'agricoltura a cielo aperto -ricorda-. Purtroppo gli eventi meteo estremi stanno aumentando sempre di più. Un segnale che ci fa capire quanto la crisi climatica morde". Per Gentili "è fondamentale e strategico innanzitutto ridurre drasticamente l'utilizzo dei combustibili fossili. Le rinnovabili sono la strada da seguire per diminuire drasticamente gli effetti dei gas climalteranti che stanno alzando la temperatura globale". Inoltre, il responsabile agricoltura di Legambiente suggerisce di adottare "un’agricoltura più resiliente che utilizzi l'agroecologia, l'agricoltura rigenerativa, il biologico. Che comprenda le specie autoctone, più resistenti ai cambiamenti climatici, come la vite, l'olivo e le piante erbacee, ad esempio. Dobbiamo adottare un percorso che unisce e salda il rapporto con il nostro benessere, la nostra salute e la salute del pianeta", avverte. Per intraprendere questo percorso "è fondamentale che ci sia, da parte degli organismi internazionali, una presa di coscienza -sottolinea-. Quando il green deal viene annacquato. Quando il green deal diventa un'arma molto più debole di prima, perdiamo tutti -incalza-. Si crea una situazione sempre più difficile non per il pianeta, ma per noi, per la generazione umana. Dobbiamo realizzare percorsi come quelli che stiamo raccontando oggi", conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Sostenibilità, Ferrante (Kyoto Club): “Green Heroes pensano che sia dimenticata”

(Adnkronos) – "I Green Heroes sono aziende che ritengono che la sostenibilità sia un po’ dimenticata e che il green deal in Europa abbia qualche difficoltà. In realtà, non corrisponde a quello che il sistema economico, almeno nelle sue aziende più dinamiche, sta praticando nella realtà". Così Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, in occasione della Colorfuture Parade, la prima parata urbana pensata per trasformare in azione collettiva le grandi sfide di oggi. Un evento nazionale promosso da Felicia con la partecipazione di Wwf Italia, Legambiente, Kyoto Club e Green Heroes. Il vicepresidente del Kyoto Club è intervenuto nel talk d’apertura alla Biblioteca degli Alberi di Milano.  #GreenHeroes è l’iniziativa lanciata da Alessandro Gassmann a gennaio 2019, ideata assieme ad Annalisa Corrado e costruita con il supporto scientifico di Kyoto Club (grazie al lavoro di Roberto Bragalone, Roberto Giovannini, Francesco Ferrante, Giacomo Pellini, Sofia Mannelli). "Nella realtà abbiamo molte aziende impegnate non tanto a rendere compatibile il business con l'ambiente, ma piuttosto a basare il proprio business sulla sostenibilità, sulla responsabilità sociale, sul legame con il territorio in cui agiscono. I Green Heroes sono ormai più di 150 e li abbiamo raccontato in questi anni, ogni settimana, con Alessandro Gassmann al Venerdì di Repubblica. Sono persone che si incontrano, fanno rete e vanno nella direzione indicata anche da Move for More nel suo manifesto", conclude.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Israele fuori da competizioni Uefa e Fifa? Esperti dell’Onu chiedono esclusione

(Adnkronos) – Diversi esperti nominati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno chiesto l'esclusione di Israele dagli eventi calcistici internazionali in una dichiarazione pubblicata oggi, martedì 23 settembre. Il Consiglio ha invitato la Fifa e la Uefa, gli organi di governo del calcio mondiale ed europeo, ad adottare le misure appropriate come risposta necessaria per affrontare il conflitto in corso a Gaza. "Losport deve respingere la percezione che tutto proceda come se niente fosse", hanno affermato gli esperti. "Gli organismi sportivi non devono chiudere un occhio sulle gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme vengono utilizzate per normalizzare le ingiustizie". 
Israele respinge costantemente tutte le accuse mosse nell'ambito del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il Paese accusa il Consiglio e i suoi relatori di essere prevenuti nei confronti di Israele. Il gruppo di esperti include relatori sui diritti culturali, sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati e sul razzismo. Hanno fatto riferimento al rapporto della scorsa settimana della commissione d'inchiesta indipendente del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che ha affermato che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha recentemente respinto le sanzioni contro Israele, affermando che non vi è stata alcuna violazione della Carta Olimpica. Nel caso delle sanzioni contro atleti russi e bielorussi a causa della guerra in Ucraina, il Cio ha citato come motivo le violazioni della Carta Olimpica. Agli atleti russi e bielorussi è stato consentito di partecipare a eventi sportivi internazionali solo come atleti neutrali.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Leclerc, atterraggio d’emergenza dopo Baku. E lui affitta un van… con Sainz

(Adnkronos) – La reunion che non ti aspetti, targata Ferrari. Charles Leclerc e Carlos Sainz sono stati protagonisti di una piccola disavventura al rientro da Baku, dove nel weekend si è corso il Gran Premio dell'Azerbaigian, vinto da Max Verstappen, con lo spagnolo, nella scorsa stagione compagno di scuderia del monegasco e oggi alla Williams, che è riuscito a strappare uno straordinario terzo posto.  Il volo dei due piloti, diretto nel Principato di Monaco, è stato costretto a un atterraggio d'emergenza a causa del maltempo e così hanno dovuto affittare una macchina, o meglio un van, per raggiungere Montecarlo. Il tutto è stato documentato sul profilo TikTok di Leclerc, che ha lasciato il volante a Sainz ma non ha perso il buon umore. I due infatti hanno trascorso un viaggio in macchina tra risate, selfie e video divertenti, riuscendo a prendere la loro disavventura, tutto sommato, con filosofia. I rapporti tra Leclerc e Sainz insomma, nonostante l'addio di Carlos alla Ferrari, dove è stato sostituito, fin qui senza grande fortuna, da Lewis Hamilton, sono rimasti ottimi. E più forti anche del maltempo.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Acquisti di gas e petrolio dalla Russia, Trump accusa l’Europa: cosa dicono i numeri

(Adnkronos) –
Donald Trump torna ad accusare l'Europa, colpevole di acquistare petrolio e gas dalla Russia. "Sono il presidente degli Stati Uniti ma amo l'Europa e le popolazioni europee. Le nazioni europee, tutte, dovrebbero adottare le stesse misure che abbiamo varato noi. Stanno comprando petrolio russo mentre combattono contro la Russia, è imbarazzante per loro. Devono smettere di comprare energia dalla Russia, altrimenti stiamo perdendo tutti tempo", le parole che scandisce durante il suo intervento all'assemblea generale dell'Onu. 
A cosa si riferisce il presidente degli Stati Uniti? Agli acquisti, che effettivamente continuano, della quota delle forniture provenienti dalla Russia esentata dalle sanzioni della Ue. Sono, soprattutto, quelle che passano per l'oleodotto Druzhba ('amicizia', in russo) da cui attingono i paesi dell'Europa centrale che non hanno avuto il tempo, e neanche la volontà, di trovare soluzioni alternative negli ultimi tre anni: sono Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia a comprare sia gas sia petrolio e a portare denaro nelle casse di Mosca. Slovacchia e Ungheria, in particolare, hanno ancora una dipendenza dal petrolio russo pari al 100% e all’86%, e solo nell'agosto 2025 hanno speso 276 e 416 mln di euro. Ci sono altri tre Paesi europei che acquistano solo gas, Francia, Paesi Bassi e Belgio. Parigi, nello specifico, ha speso solo ad agosto 157 mln per il Gnl russo. L’Unione europea si è comunque impegnata ad azzerare la sua dipendenza dalle fonti energetiche russe: stop ai nuovi contratti per il gas dal 2026 e a fine 2027 per il petrolio.  In questo scenario, ad agosto 2025 l’Unione europea assorbiva l’8% delle vendite russe, mentre Cina e India contavano rispettivamente per il 40% e il 25% del mercato. La Turchia, membro della Nato, acquistava il mese scorso il 21% delle materie prime energetiche provenienti da Mosca.  
Cosa hanno fermato invece le sanzioni nel settore dell'energia? Hanno introdotto un tetto sui prezzi relativo al trasporto marittimo del petrolio e dei prodotti petroliferi russi e un divieto totale di effettuare operazioni su Nord Stream 1 e 2. Hanno imposto divieti riguardanti importazioni dalla Russia di petrolio greggio, prodotti petroliferi e carbone; importazioni di prodotti petroliferi raffinati ottenuti da petrolio russo e provenienti da paesi terzi importazioni dalla Russia di gas di petrolio liquefatto (GPL); la fornitura di capacità di stoccaggio del gas ai cittadini russi; riesportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo negli impianti dell'UE; nuovi investimenti nei progetti di GNL della Russia; esportazioni verso la Russia di beni e tecnologie per l'industria dell'energia; nuovi investimenti nei settori energetico e minerario della Russia.  
E gli Stati Uniti come si comportano? Non hanno nessun interesse a comprare energia, che hanno in abbondanza, ma continuano a comprare dalla Russia fertilizzanti, palladio e uranio-plutonio: sono beni per cui sul mercato non ci sono alternative per Washington.  In estrema sintesi, l'Europa paga ancora la mancata emancipazione totale dall'energia russa, ma anche gli Stati Uniti di Trump continuano a fare i propri interessi. E quando si parla di nuove sanzioni per costringere Putin a ragionare diversamente sulla guerra in Ucraina, non si può che ripartire da qui. (Di Fabio Insenga)  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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CISL Molise: Serve uno Statuto della persona nel mercato del lavoro. È il tempo del coraggio, della visione, della dignità

 In un tempo segnato da transizioni profonde, da sfide globali e da un mercato del lavoro in continua evoluzione, la CISL rilancia con forza una proposta che può cambiare il destino di milioni di lavoratori e lavoratrici: uno Statuto della persona nel mercato del lavoro.  

“Non basta più difendere il posto di lavoro — dichiara Antonio D’Alessandro, Segretario CISL Molise — dobbiamo difendere la persona, accompagnarla, sostenerla, valorizzarla. È questa la sfida del nostro tempo.”

Una proposta concreta, non uno slogan. La CISL, guidata dalla segretaria generale Daniela Fumarola, ha presentato una piattaforma chiara e ambiziosa:  

Ø    Un conto personale di apprendimento, finanziato dalla bilateralità, accessibile anche a disoccupati e autonomi.  

Ø    Formazione come diritto soggettivo e portatile, sostenuta da permessi studio e da un rafforzamento del Fondo Nuove Competenze.  

Ø    Incentivi mirati alle imprese che assumono, formano, contrattualizzano con qualità, soprattutto donne e giovani NEET.  

Ø    Misure per le madri lavoratrici, perché più occupazione femminile significa più crescita per il Paese.

“Questa non è assistenza — sottolinea D’Alessandro — è riformismo concreto. È costruire un reddito di dignità attraverso lavoro ben formato, retribuito e contrattualizzato. È dare risposte vere, non promesse elettorali.”

I numeri parlano, ma non bastano. A giugno 2025 l’Italia ha registrato 24,2 milioni di occupati, con un tasso di occupazione stabile al 62,9% e disoccupazione al 6,3%.  

“Segnali positivi, certo — commenta D’Alessandro — ma non possiamo accontentarci. Il Mezzogiorno, le donne, i giovani, gli over 50 restano troppo spesso ai margini. Serve una visione industriale di lungo periodo, ma anche misure immediate.”

La CISL propone di abolire i tirocini extracurricolari, rilanciare l’apprendistato duale, investire negli ITS e stabilizzare le risorse del programma GOL.  

“Dobbiamo rendere più conveniente assumere a tempo indeterminato — aggiunge il Segretario CISL Molise — e destinare contributi aggiuntivi a una pensione di garanzia per i giovani. È una questione di giustizia intergenerazionale.”

Contrattazione, partecipazione, fiscalità: il triangolo della dignità. Il sistema delle relazioni industriali dimostra solidità: nel primo semestre 2025 le retribuzioni contrattuali sono cresciute del 3,5%, e l’Istat prevede +3,1% su base annua.  

“È la prova che la contrattazione redistribuisce ricchezza — afferma D’Alessandro — ma bisogna accelerare. Vanno rinnovati tutti i contratti scaduti, a partire dai metalmeccanici. E va attuata pienamente la legge 76 sulla partecipazione, conquista storica della CISL.”

Sul fisco, la CISL propone una riduzione dell’Irpef, la detassazione delle tredicesime, e una maggiore imposizione sulle grandi rendite.  

“Serve una fiscalità giusta — insiste D’Alessandro — che premi chi lavora e sostiene le famiglie. Basta con i condoni e le scorciatoie. Vogliamo investimenti su sanità, scuola, casa, pubblico impiego e pensioni.”

Riformismo, non piazza. Mentre altri sindacati annunciano mobilitazioni, la CISL sceglie il confronto.  

“Non rincorriamo la piazza per principio — chiarisce D’Alessandro — ma vogliamo negoziare avanzamenti concreti. Avanzare proposte, costruire soluzioni, questo è il nostro metodo. E oggi, questo vuol dire mettere alla prova le parole della premier Meloni sul Patto della responsabilità.”

L’unità sindacale? Sì, ma con contenuti. “La CISL è pronta a una nuova stagione di rapporti unitari — conclude D’Alessandro — ma dentro un campo riformista chiaro, praticabile, fondato su valori irrinunciabili: autonomia dai partiti, primato del contratto, protagonismo dei lavoratori. L’unità serve se dà più forza alle battaglie, non se si riduce a sfilare insieme in piazza.”

Antonio D’Alessandro Segretario CISL Molise “È il tempo della persona. È il tempo del coraggio. È il tempo della CISL.”

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Evento Sabato al Borgo/FdI critica metodo e merito programmatico

In seno alla seduta odierna della Commissione Consiliare CENTRO STORICO, convocata per l’organizzazione dell’evento SABATO AL BORGO in programma il prossimo 27 settembre, il Gruppo Consiliare di FdI desidera esprimere con chiarezza la propria posizione critica nel metodo e nel merito programmatico dell’evento. I Consiglieri di FDI, nel metodo ribadiscono con fermezza il totale dissenso per il mancato coinvolgimento non solo delle forze consiliari presenti nell’Assise civica, ma anche dei tanti commercianti e residenti, insieme ai comitati presenti ed espressione viva proprio del borgo cittadino, che si sono visti esclusi dalle scelte programmatiche previste. Non solo!

I tempi sono eccessivamente ristretti e poco rispettosi delle dinamiche promozionali che invece andavano implementate. A pochi giorni dall’evento, ancora non si sa nulla. Molto grave! Nel merito il Gruppo di FdI critica il taglio culturale dato o “pseudo/dato” poichè improntato su un concetto di diversità che più che includere…divide. lnoltre, sottolineiamo come non vi sia stata chiarezza né nella cessione del patrocinio né nella definizione della programmazione dell’evento. Questa mancanza di trasparenza genera difficoltà nel garantire coerenza e qualità all’intera iniziativa. Riteniamo fondamentale che gli eventi promossi nel cuore della nostra città rispettino la loro natura, valorizzando la storia, l’arte e le tradizioni che ci appartengono. Inserire contenuti non pertinenti e non coinvolgenti, rischia di svilire l’intero progetto e di compromettere la qualità e l’identità dell’offerta culturale offerta alla cittadinanza e ai visitatori.

Il gruppo conferma il proprio impegno a sostenere esclusivamente iniziative, come fatto in passato, che rispettino questa visione, contribuendo così a mantenere alta la dignità e la coerenza delle attività nel centro storico.

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Il Molise scende in campo con Plastic Free: 10 appuntamenti per il Sea & Rivers

Torna l’onda blu dei volontari Plastic Free: il 27 e 28 settembre si svolgerà in tutta Italia “Sea & Rivers”, il grande evento dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua, promosso da Plastic Free Onlus, con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e in collaborazione con MINI Italia. Saranno 10 gli appuntamenti in Molise, distribuiti tra sabato e domenica, che coinvolgeranno le province di Campobasso e Isernia, grazie all’impegno dei referenti territoriali e alla partecipazione attiva dei volontari.

“Sono orgoglioso di rappresentare una regione che risponde sempre presente agli eventi nazionali, i più importanti per la nostra associazione – dichiara Giuseppe Fabbiano, referente regionale Plastic Free Molise –. Il mio grazie va ai referenti, che con passione dedicano tempo all’ambiente, all’associazione ma anche a sé stessi. Dieci eventi in una regione piccola come il Molise dimostrano che siamo sulla strada giusta: cresce il numero di volontari e aumentano le attività concrete. Sarà un weekend di clean up, passeggiate ecologiche e raccolte mozziconi, da vivere insieme per prenderci cura del nostro territorio e del nostro mare”.

Sabato 27 settembre si terranno iniziative di clean up a Civitacampomarano e Roccasicura, mentre a Termoli i volontari si dedicheranno alla raccolta dei mozziconi di sigaretta, rifiuto piccolo ma altamente inquinante.

Domenica 28 settembre l’attività sarà ancora più intensa, con azioni di pulizia a GuglionesiCampomarino e Rotello, oltre che a Rocchetta a Volturno e Isernia. A Bojano, invece, si svolgerà una raccolta dedicata esclusivamente ai mozziconi.

“In un momento storico in cui i mari stanno soffocando sotto il peso dei nostri scarti, Sea & Rivers rappresenta un grido collettivo di speranza e di azione – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus –. Le nostre iniziative dimostrano che invertire la rotta è ancora possibile. In appena sei anni, abbiamo organizzato più di 8.800 appuntamenti in Italia, rimuovendo oltre 4,6 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ora è il momento di fare ancora di più”.

Al centro dell’azione di Plastic Free c’è la lotta alla plastica: secondo le previsioni, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci, con conseguenze devastanti per la biodiversità marina e per la stessa catena alimentare umana. Si stima che l’80% della plastica presente nei mari provenga da fonti terrestri, in particolare dai fiumi, che ogni anno riversano tra 1,15 e 2,41 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. In Italia, un monitoraggio condotto su 12 fiumi ha rivelato che l’87% dei rifiuti fluviali contiene plastica, di cui oltre il 38% è plastica monouso.

Non si tratta solo di un problema visibile e ambientale. Studi scientifici recenti hanno rilevato la presenza di microplastiche e nanoplastiche nel sangue, nei polmoni, nel latte materno e nei tessuti umani, a conferma della pervasività di un’emergenza che riguarda non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica.

Anche quest’anno MINI Italia rinnova il suo supporto all’iniziativa con il progetto “MINI for the Planet”, che esprime l’impegno concreto del brand per la salvaguardia dell’ambiente, condividendo con Plastic Free i valori di responsabilità e partecipazione attiva.

“Invitiamo tutti i cittadini, le famiglie, le associazioni, le scuole e le imprese a unirsi a noi – aggiunge De Gaetano –. Basta andare su www.plasticfreeonlus.it/eventi, scegliere l’appuntamento più vicino e iscriversi gratuitamente. Ogni singola azione conta, ogni persona può fare la differenza. Il nostro Pianeta ci sta chiedendo aiuto: è tempo di rispondere”.

Plastic Free Onlus è un’associazione di volontariato nata nel 2019 con l’obiettivo di informare e sensibilizzare cittadini e istituzioni sul pericolo dell’inquinamento da plastica. In pochi anni è diventata una delle realtà più attive in Italia in ambito ambientale, grazie a una rete capillare di referenti territoriali, progetti educativi nelle scuole, collaborazioni istituzionali e campagne di pulizia in tutto il Paese.

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