lunedì, Settembre 22, 2025
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Puglia, Avs fa muro su Vendola e Decaro minaccia passo indietro: “Non sono insostituibile”

(Adnkronos) – "Non sono insostituibile". Antonio Decaro mette sul piatto il possibile passo indietro. A sera, mentre Elly Schlein con Giuseppe Conte è ospite di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sul palco della festa Avs, l'europarlamentare dem ventila di sfilarsi dalla partita delle regionali in Puglia. "Sono certa troveremo una soluzione", assicura Schlein. Anche se la tensione continua ad aumentare nella vicenda pugliese.  Le parole di Decaro arrivano dopo una giornata in cui i vertici Avs hanno fatto muro sulla candidatura di Nichi Vendola. "Decaro è il candidato presidente a cui tutte le forze politiche hanno dato la loro fiducia dal primo momento", dice Fratoianni. Ma, aggiunge, trovo "incomprensibile e impraticabile che la candidatura alla presidenza passi per il ritiro della candidatura di Nichi Vendola. Non c'è nessuna ragione. Quindi Avs sceglie di candidare Nichi Vendola".  In serata, la replica di Decaro: "Non è una questione di veti. Sono mesi, però, che dico che con gli ex presidenti della Regione seduti in consiglio regionale io non mi sentirei libero di lavorare in modo sereno al futuro della Puglia. E per non creare problemi alla coalizione progressista e ai partiti che la compongono, fin dall'inizio ho detto che non sono né indispensabile, né tantomeno insostituibile".  La formula usata dall'europarlamentare dem lascia aperti ancora margini. Schlein ha detto chiaramente che per il Pd il candidato è Decaro. "Sfilarsi sarebbe dire no alla segretaria -si osserva in ambienti parlamentari dem- Antonio si assume la responsabilità delle sue scelte". E proprio con la segretaria, l'ex-sindaco di Bari si troverà faccia a faccia tra due giorni, venerdì sera, sul palco della festa regionale del Pd pugliese a Bisceglie.  Nel caso Decaro si sfili, i piani B ventilati in questi giorni vanno dalla presidente del consiglio regionale, Loredana Capone, al vicepresidente Raffaele Piemontese fino a Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senaro, impegnato a tutto campo a sbrogliare la matassa pugliese e decisivo nel convincere Michele Emiliano al passo indietro. Ma Schlein si priverebbe di Boccia al Senato? si chiedono i parlamentari dem.         Dice Fratoianni: "Incomprensibile e impraticabile che la candidatura alla presidenza passi per il ritiro della candidatura di Nichi Vendola. Non c'è nessuna ragione. Quindi Avs sceglie di candidare Nichi Vendola".  A sera la risposta dell'ex-sindaco di Bari:  Ieri sera Decaro aveva invocato "generosità", la stessa messa in campo da Michele Emiliano, anche all'altro past president. La risposta negativa era arrivata stretto giro dal diretto interessato.    Dopo aver convinto Michele Emiliano al passo indietro, il Pd si ferma davanti alla reiterata richiesta di Antonio Decaro che anche l'altro past president, Nichi Vendola, non sia candidato alle prossime regionali. Lo lascia intendere Elly Schlein arrivando alla festa di Avs dove sarà sul palco con Giuseppe Conte e i padroni di casa, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.  Dice la segretaria del Pd: "Sono convinta che Decaro sia la candidatura più forte, credibile e competitiva che possiamo mettere a disposizione della coalizione come Pd. Per quanto riguarda Nichi Vendola è di Avs, peraltro siamo stasera felicemente alla loro festa, quindi è giusto che sia Avs a fare le liste di Avs". Schlein lo aveva detto chiaramente anche ieri sera, nelle stesse ore in cui andava in scena un teso botta e risposta tra Decaro e Vendola. Sia "generoso" come Emiliano, l'invito dell'europarlamentare dem. "Non c'entra niente la generosità, c'entra l'autonomia dei partiti", la replica a stretto giro dell'esponente Avs.  ,Oggi Schlein torna a ribadire il concetto: le liste di Avs le fa Avs. A buon intenditor… Dunque, la scelta spetta al candidato in pectore Decaro.Se dovesse sfilarsi dalla corsa per la regione Puglia, i piani B vanno dal preolatornava a chiedere "generosità" a Vendola e l'ex-presidente della regione Puglia a rispondere  . Avs e' un formidabile alleato, dà uno straordinario contributo Noi ci auguriamo che tutte le questioni si risolvano il prima possibile, abbiamo con lealtà dato la nostra disponibilità a sostenere i candidati e le candidate alla presidenza delle regioni. Noi sosteniamo con realtà e grande determinazione in tutte le regioni che vanno al voto candidati e candidati presidenti che non sono iscritti all'Alleanza verdi e sinistra", aggiunge Fratoianni. Chiederete un passo indietro a Vendola? "Noi ribadiamo quello che abbiamo detto in tutti questi giorni, settimane, le liste di Alleanza Verdi e Sinistra le fa Alleanza Verdi e Sinist Fermo restando che è chi si candida che decide di candidarsi, io sconsiglierei" a Nichi Vendola di fare un passo indietro, "ma sarà sempre Vendola a decidere. La modalità con cui è stato posto" il veto del candidato presidente in pectore, Antonio Decaro, "è un'invasione nella sovranità altrui e noi non possiamo assolutamente arretrare di un millimetro su un principio democratico molto molto forte, nel rispetto ovviamente dei nostri elettori, delle nostre elettrici e dei nostri gruppi dirigenti locali e nazionali". Lo dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa verde e deputato di Avs, a margine della festa nazionale dell'Alleanza, a Roma. "Mi sento di lanciare un invito di riflessione a Decaro – aggiunge -. C'è un principio della nostra Costituzione che riguarda l'autonomia dei partiti. Dobbiamo evitare gravi precedenti in cui altri decidono la linea e la direzione di un'altra forza politica. Questo noi non lo possiamo accettare, a prescindere da Vendola. E' un problema che non è solamente di principio, è un problema che attiene la democrazia interna alle forze politiche. Alleanza verdi e sinistra ha la sua legittimità a proporre i propri candidati". "Trovo francamente incredibile che la questione sia stata posta. Altro è se Decaro avesse posto un problema su temi. Ma è stato posto un problema sulle persone e quindi su una forza politica" —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Halloween, Magicland: “Al via casting mostruoso per selezionare 200 futuri zombie e clown horror”

(Adnkronos) – MagicLand, il più grande parco divertimenti del Centro-Sud Italia, annuncia il più mostruoso dei casting per la selezione di 200 nuovi volti pronti a trasformarsi in zombie, clown horror, medici psicopatici e altre creature terrificanti che animeranno i weekend di Halloween. Le selezioni si svolgeranno sabato 13 e domenica 14 settembre 2025, a partire dalle 10, presso il Gran Teatro Alberto Sordi sito all’interno del Parco. Per accedere al casting è necessario avere almeno 18 anni e tanta voglia di divertirsi interpretando ruoli da brivido. I candidati dovranno presentarsi in abiti scuri, mentre al trucco provvederanno i make-up artist di MagicLand, che trasformeranno gli aspiranti performer in autentiche figure da incubo. Zombie, clown horror, infermieri inquietanti, medici psicopatici, sopravvissuti post-apocalisse o militari spietati: l’obiettivo è dar vita a una performance capace di sorprendere e convincere i selezionatori. I candidati più talentuosi e convincenti verranno scelti per far parte del cast che animerà i viali del Parco, spaventando anche i visitatori più coraggiosi e intrattenendo i più piccoli con spettacoli e performance da brivido. Al termine delle selezioni, sarà inoltre possibile vivere l’esperienza delle attrazioni di MagicLand, per concludere una giornata all’insegna del divertimento. C’è tempo fino al 10 settembre 2025 per candidarsi al casting, compilando l’apposito modulo online. —lavoro/professionistiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Campobasso capitale dei giovani talenti delle bocce: conto alla rovescia per i Campionati Italiani Juniores 2025

La città di Campobasso e la regione Molise si preparano ad accogliere, dal 5 al 7 settembre 2025, i Campionati Italiani Juniores di bocce, evento che riunirà in Molise i migliori prospetti nazionali delle categorie Under 18 e Under 15.

Saranno 161 giovani atleti e atlete a contendersi i dieci titoli tricolori messi in palio nelle specialità individuali, a coppia e nel tiro di precisione, trasformando il capoluogo molisano e i centri limitrofi in un palcoscenico sportivo di grande rilevanza.

Non solo sport, ma anche opportunità di crescita per l’intero territorio: famiglie, tecnici e dirigenti provenienti da tutta Italia vivranno tre giornate intense di competizioni, con importanti ricadute in termini di turismo, ospitalità e promozione delle eccellenze locali.

Il programma – Venerdì 5 settembre 2025: apertura ufficiale con la conferenza stampa alle ore 11 al Bocciodromo Comunale di Campobasso e con le eliminatorie del tiro di precisione alle ore 14,30 al Bocciodromo Comunale di Campobasso.

Sabato 6 settembre 2025: giornata clou con le eliminatorie individuali e a coppia (mattina e pomeriggio) ospitate in sei impianti: Bocciodromo Comunale Campobasso, Monforte Campobasso, ASD Comunale Oratino, La Torre Vinchiaturo, Morgione Ripalimosani e Riccese Riccia.

Domenica 7 settembre 2025: gran finale al Bocciodromo Comunale di Campobasso (ore 9:30), con le sfide decisive trasmesse in diretta streaming su www.topbocce.live.

Per la FIB Molise, guidata dal Presidente Giuseppe Formato, si tratta di un appuntamento dal forte valore agonistico e territoriale: «I Campionati Italiani Juniores rappresentano una vetrina unica per i ragazzi e per la nostra regione. Sarà un’occasione per mostrare non solo il talento delle nuove generazioni, ma anche l’ospitalità e la capacità organizzativa del Molise, ormai punto di riferimento per gli eventi nazionali federali».

L’organizzazione è frutto del lavoro corale del Comitato Regionale FIB Molise, delle Delegazioni Provinciali, dei tecnici e dirigenti delle società e del prezioso contributo dei ragazzi del Servizio Civile Universale, a conferma di un impegno condiviso tra esperienza e nuove energie.

Dieci le maglie tricolori in palio: Under 18 maschile: Individuale, Coppia, Tiro di Precisione; Under 15 maschile: Individuale, Coppia, Tiro di Precisione; Under 18 femminile: Individuale, Tiro di Precisione; Under 15 femminile: Individuale, Tiro di Precisione.

Il Molise si prepara dunque a vivere tre giorni di sport, passione e orgoglio nazionale, proiettando Campobasso al centro della scena boccistica italiana e offrendo ai giovani protagonisti un’esperienza che resterà nella loro memoria sportiva e personale.

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Lo Sport strumento di crescita culturale e inclusione – Accordo tra Comune di Campobasso e Decathlon

Il Comune di Campobasso e Decathlon Italia s.r.l. hanno sottoscritto un accordo finalizzato a promuovere la pratica sportiva, favorire stili di vita sani e diffondere i valori educativi e sociali dello sport.
L’intesa siglata a Palazzo San Giorgio nasce dalla volontà condivisa tra i due partner di incentivare l’attività fisica sul territorio comunale, contrastare l’abbandono dello sport e valorizzare il ruolo dello sport come strumento di crescita culturale e inclusione.
Decathlon si impegna a collaborare con l’amministrazione comunale per l’organizzazione di eventi sportivi e per la promozione di nuove discipline, offrendo opportunità di apprendimento e coinvolgimento per cittadini di tutte le età.
Il Comune di Campobasso, da parte sua, favorirà i contatti istituzionali utili allo sviluppo delle iniziative, inviterà Decathlon a partecipare agli eventi sportivi locali e garantirà il rispetto dell’immagine del marchio.

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Scuola calcio Acli-Cus Molise il coordinatore Maestripieri: “Continuare nella crescita con lavoro e passione”

Esperienza da vendere, passione e competenza al servizio dei più piccoli. Marco Maestripieri sarà coordinatore della scuola calcio Acli-Cus Molise anche nella stagione sportiva 2025-2026. Una conferma importante al timone per continuare nella crescita con l’auspicio di aumentare ulteriormente le adesioni.

“Sono felice e orgoglioso di questo incarico anche per la stagione che è alle porte – argomenta – Acli Campobasso e Cus Molise sono due società di livello assoluto. Le Acli in ambito calcistico hanno sempre lavorato in un certo modo puntando alla valorizzazione dei ragazzi, aiutandoli nella crescita prima personale e poi sportiva. Il Cus Molise rappresenta l’eccellenza nel futsal e non a caso rappresenta la città di Campobasso e la Regione Molise in ambito nazionale con grandissimo orgoglio e ottimi risultati. Credo che questo binomio sia il migliore che potesse esserci sulla piazza. Avremo a disposizione un campo di calcio come quello delle Acli e una struttura all’avanguardia come il Palaunimol dove è possibile lavorare in spazi ampi al coperto, cosa che nei mesi invernali poche società, possono permettersi. C’è la giusta professionalità e grande passione. Tutti gli ingredienti necessari per poter lavorare al meglio e far crescere i nostri piccoli calciatori e tutti coloro che vorranno avvicinarsi al gioco del calcio”.

La stagione ripartirà dopo i buoni risultati ottenuti nell’ultimo anno sportivo.

“I numeri raggiunti hanno certificato il buon lavoro svolto e di questo siamo contenti ma non ci fermiamo. Puntiamo a migliorare ulteriormente partendo da quanto di buono è stato fatto. Insieme lavoreremo per limare gli errori commessi ed esaltare ulteriormente quelli che sono i pregi di un grande gruppo. L’obiettivo è quello di fare andare sempre meglio la scuola calcio”.

Dalla tua metterai a disposizione l’esperienza maturata prima come calciatore e poi come tecnico.

“Negli anni ho visto crescere nidiate di bambini diventati poi adulti, alcuni dei quali approdati anche nel calcio che conta. La mia esperienza non è riferita all’età ma allo studio e agli aggiornamenti che sono sempre costanti. Oggi parliamo di un calcio diverso, basato sulla velocità di pensiero e quindi di azione. L’aspetto cognitivo fa parte in modo importante della metodologia di lavoro. Il calcio è cambiato nell’approccio e nell’applicazione e proprio per questo è necessario essere sempre innovativi per permettere ai bambini di migliorare e crescere”.

Lavorare con i bambini è difficile ma allo stesso tempo regala soddisfazioni. Sei d’accordo?

“Chi lavora con i bambini deve avere la regola delle due P: passione e pazienza. Bisogna capirli e saperli aspettare. Loro vengono a fare attività motoria attraverso il gioco del calcio e da qui possono crescere. Nella stagione che è alle porte cercheremo di partecipare a tutti i campionati in modo che i nostri piccoli calciatori possano confrontarsi e divertirsi”.

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Formazione, Torrielli: “In 2024-26 22mila iscritti a Its, ora finanziamenti o rischio chiusura”

(Adnkronos) – "Il biennio 24-26 ha riportato 22 mila iscritti che sono stati rilevati dalla piattaforma del ministero attraverso i codici fiscali dei ragazzi che si sono iscritti, quindi non sono numeri campati per aria, sono numeri reali". Così, con Adnkronos/Labitalia, Guido Torrielli, presidente di Rete Its Italia, l’associazione che riunisce le Fondazioni degli Istituti tecnologici superiori – Its Academy, rappresentandone la larghissima maggioranza. Secondo Torrielli le aree formative con più iscritti negli Its attualmente sono: "ict tecnologie della comunicazione e dell’informazione dei dati, mobilità sostenibile e logistica, meccatronica e turismo, ciascuna con oltre 5.000 iscritti, fino a 6.000 per biennio", sottolinea. "Noi offriamo, ai ragazzi che sono interessati, percorsi che sono progettati dalle imprese e sono valorizzati dalla presenza di più del 60% di formatori che vengono dalle stesse imprese, da un anno completamente passato in azienda, per poi essere assunti dopo due anni, nel 90% dei casi a tempo indeterminato, in 10 importanti aree tecnologiche che vanno dal meccatronico all'Ict, all'energia ma anche alla moda, anche alla farmaceutica e chimica, all'agroalimentare, al turismo ai servizi alle imprese, compreso il terzo settore" "I nostri numeri, a seconda dei comparti, viaggiano -ribadisce Torrielli- tra il 75% e il 100%, quindi abbiamo una media di quasi il 90% dei ragazzi che entrano e terminano il loro percorso con un posto di lavoro, un interesse, ma anche una potenzialità di arrivare ad avere anche una start-up o di partecipare ad un piano di ricerca. E oltre questo c'è da ricordare che, secondo l'analisi fatta da alcuni importanti enti di ricerca, è di 80.000 il numero dei ragazzi che potrebbero interessare le imprese nelle aree tecnologiche che citavo".  E Torrielli sottolinea che "siamo un momento delicato per gli Its, dopo la fine della stagione delle risorse del Pnrr. Per il 2025-27 speriamo che il ministro Giorgetti ascolti le richieste del ministro Valditara per il finanziamento ordinamentale anche per noi come per le università. Abbiamo bisogno di oltre 300 milioni di euro, altrimenti chiudiamo", sottolinea.  "Abbiamo già iniziato con la pubblicizzazione dei nostri corsi -spiega ancora Torrielli- che arrivano dopo una stagione ricca di risorse grazie al Pnrr. Con il Piano infatti abbiamo avuto un finanziamento di un miliardo e mezzo di cui 500 milioni sono stati messi a disposizione degli Its per aumentare il numero dei laboratori. E per ampliare quindi quelle che sono le attrezzature messe poi a disposizione dei ragazzi per ottenere le competenze che le imprese chiedono per entrare nel mondo del lavoro". Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha rappresentato una svolta, sottolinea Torrielli. "Il finanziamento del Pnrr ha portato nel 2022 alla legittimazione del titolo del diploma di Its che rappresenta un po' il segmento della formazione terziaria professionalizzante, che non esisteva prima del 2022. Prima di questa data infatti il ragazzo che usciva fuori dagli istituti tecnici poteva iscriversi esclusivamente all'università oppure andare a lavorare. Oggi però gli Its hanno compiuto un percorso difficile e rivoluzionario, devono in qualche modo poter sostenere quelle che sono le spese maggiori che sono determinate dall'aumento del numero di attrezzature: più costi di energia, manutenzione, gestione", sottolinea ricordando che "le Regioni devono fare una programmazione tenendo conto di quelli che sono i finanziamenti che ovviamente potrebbero non essere più quelli del Pnrr, anche se il ministero dell'Istruzione sta pensando di recuperare con delle formule gestite attraverso degli accordi con l'Ue, anche per il 25-27, ovvero per il primo anno, la possibilità di spendere ciò che è avanzato del Pnrr in alcune particolari attività che erano previste", aggiunge "Noi -continua Torrielli- abbiamo un Paese di piccole e medie imprese e gli Its sono le Academy delle piccole e medie imprese. Le grandi imprese le Academy se le costruiscono da sole, e allo stesso tempo sfruttano anche le nostre, quelle delle aree tecnologiche di competenza, per portarsi a casa questi ragazzi una volta usciti da noi. Gli its devono avere alle spalle sicuramente il mondo produttivo, senza di questo non abbiamo un Its che rispetti il dna sul quale è stato creato", aggiunge.
 —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Clinic Città di Campobasso/ Alessandra Ruberto: le emozioni se usate in maniera virtuosa e corretta possono essere un’arma in più

Al quarto Clinic Città di Campobasso, in programma sabato mattina alle ore 11 organizzato dal Cus Molise con il patrocinio della Regione Molise in collaborazione con l’Università degli Studi del Molise, una presenza importante sarà quella di Alessandra Ruberto, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Molise. La dottoressa metterà a disposizione le sue conoscenze per vivere insieme agli altri relatori e a chi sarà tra i partecipanti una mattinata all’insegna del confronto e della crescita.

“Sarà un momento importante di confronto – ha spiegato – dalle emozioni si posso ottenere dei benefici perché essere hanno un impatto importante sia dal punto di vista fisico che mentale. Impatto che può essere positivo o negativo, a seconda di come le emozioni vengono utilizzate. In particolar modo nelle competizioni, le emozioni se usate nella maniera giusta possono rappresentare un arma in più. Se incanalate nella maniera errata, invece, rappresentano un ostacolo”.

Quando ha ricevuto l’invito non ha esitato nel confermare la sua presenza al tavolo dei relatori.

“Ritengo che questo sia un appuntamento importante sotto tutti i punti di vista. Ringrazio il Cus Molise e l’Università degli Studi del Molise per aver pensato a me. Quando si parla della mia regione non posso assolutamente rinunciare. Il tema delle emozioni, poi, è particolarmente caro a noi psicologi e sarà bello potersi confrontare con relatori di alto livello come quelli che saranno presenti sabato prossimo a Campobasso”.

Sarà una mattinata importante anche per gli studenti, è d’accordo?

“Al di là dello sport gli studenti che ogni giorno si confrontano con lo studio e vivono delle emozioni devono essere bravi a renderle funzionali. La vita ogni giorno ci mette in competizione e anche in questo caso le emozioni rivestono un ruolo importante. La presenza degli studenti al convegno renderà il tutto più interessante perché avranno modo di confrontarsi e porre domande su un tema che è sempre particolarmente attuale”.

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Gemini Home, novità Google per la casa intelligente

(Adnkronos) – Google ha finalmente fissato la data per il rinnovamento del suo ecosistema domestico: il 1° ottobre. L’azienda ha iniziato a stuzzicare la curiosità degli utenti con un annuncio che recita “Gemini is coming to Google Home”, anticipando l’arrivo della sua nuova intelligenza artificiale nelle case connesse. La novità era già stata accennata durante l’evento Made by Google dello scorso mese, con la promessa di un accesso anticipato a partire da ottobre. Gemini andrà a sostituire gradualmente l’attuale Google Assistant, offrendo interazioni più naturali e un controllo della casa intelligente più intuitivo, grazie alla comprensione del linguaggio in tempo reale. Non si tratterà però solo di software: il teaser diffuso da Mountain View mostra anche una Nest Cam che, seppur identica al modello attuale, dovrebbe essere una nuova versione con supporto alla risoluzione 2K. In arrivo, secondo i rumor, anche un nuovo campanello Nest Doorbell con la stessa qualità video e un inedito speaker Nest, intravisto durante la recente presentazione, che potrebbe diventare il fulcro della prossima generazione di dispositivi smart home. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Antitrust, Google non dovrà vendere il browser Chrome

(Adnkronos) – Il tribunale distrettuale di Washington ha stabilito che Google non dovrà vendere il browser Chrome per rispondere alle accuse di monopolio illegale nel mercato delle ricerche online. Lo ha deciso il giudice Amit Mehta, che oltre un anno fa aveva già riconosciuto la violazione dello Sherman Antitrust Act da parte della società di Mountain View. La nuova sentenza non chiude il caso, ma definisce le misure che l’azienda dovrà adottare per correggere il proprio comportamento. Il Dipartimento di Giustizia aveva chiesto rimedi ben più drastici, inclusa la cessione del browser o il divieto assoluto di pagare partner come Apple e Mozilla per mantenere Google Search come motore predefinito. Richieste che Mehta ha respinto, ritenendole sproporzionate e potenzialmente dannose per l’intero ecosistema tecnologico. “Una separazione di Chrome sarebbe una soluzione innaturale, confusa e rischiosa”, ha scritto il giudice in un documento di oltre 200 pagine, sottolineando come il browser non rappresenti un’attività indipendente, ma sia profondamente integrato nelle infrastrutture di Google. La corte ha invece imposto limiti più circoscritti: l’azienda non potrà più siglare accordi esclusivi che soffochino la distribuzione di motori di ricerca o assistenti AI rivali e dovrà condividere una parte dei suoi dati di ricerca con concorrenti qualificati, in modo da permettere loro di avviare una competizione più equa. Non si tratta di un accesso illimitato o continuo, ma di un “pacchetto una tantum” di informazioni, pensato per dare ai rivali strumenti di partenza senza compromettere, secondo Mehta, la sicurezza degli utenti e la proprietà intellettuale di Google. La decisione segna uno dei più importanti interventi antitrust in USA contro un colosso tecnologico dai tempi della storica causa contro Microsoft negli anni Novanta. Eppure, le critiche non mancano. DuckDuckGo, diretto concorrente di Google, ha definito le misure “insufficienti” perché non scalfiscono il vero vantaggio competitivo del gigante della Silicon Valley. Anche l’American Economic Liberties Project ha parlato di un rimedio “debole” che rischia di consolidare, anziché ridurre, la posizione dominante di Google. Mountain View ora può appellarsi alla sentenza di colpevolezza e la battaglia legale potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema.  —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ikono, l’ascesa di un fenomeno esperienziale immersivo

(Adnkronos) – IKONO, il brand specializzato in esperienze immersive, non è un semplice fenomeno, ma un vero e proprio caso di studio nel mondo dell'intrattenimento. Fondato a Siviglia nel 2019, ha festeggiato il suo quinto anniversario con cifre impressionanti: un fatturato stimato superiore ai 15 milioni di euro e una crescita che per tre anni consecutivi ha superato il 100%. Un successo straordinario, soprattutto se si considera che la sua espansione è iniziata nel pieno della pandemia.  Con sette sedi in Europa, da Madrid a Roma, fino a Copenaghen e Berlino, IKONO ha già incantato oltre 1,5 milioni di visitatori, dimostrando di aver intercettato una domanda crescente per esperienze culturali tangibili e interattive. Per approfondire il modello di business, la filosofia che lo anima e le prospettive future in un mercato in forte espansione, Adnkronos Tech&Games ha avuto l'opportunità di intervistare il co-fondatore e CEO Fernando Pastor.  

Fernando Pastor, CEO e Co Founder IKONO

 

 

 
Considerando la straordinaria crescita di IKONO e la previsione di un fatturato superiore ai 15 milioni di euro nel 2025, quali sono stati i pilastri strategici che hanno consentito di superare il 100% di crescita annua per tre anni consecutivi?
 
Il più importante è il prodotto. Abbiamo creato qualcosa che davvero entra in connessione con le persone, qualcosa che appare fresco, diverso e offre loro un momento inaspettato. È quell’impatto emotivo che fa sì che l’esperienza resti impressa. Da lì, abbiamo costruito un brand forte, coerente, giocoso e chiaro nei suoi valori. Quando il tuo prodotto fa sentire le persone meglio di come erano quando sono entrate, la crescita viene naturale. Metriche e KPI sono solo la conseguenza di aver fatto bene questo, ripetutamente. Un altro elemento chiave è stata l’innovazione: infatti, l’IKONO che vedete oggi è molto diverso da quello lanciato a Madrid. Siamo cambiati tanto. Berlino è probabilmente la nostra esperienza più completa finora, e questo perché ascoltiamo costantemente, testiamo e miglioriamo, non ci accontentiamo mai. E poi, ovviamente, il team. Abbiamo costruito una squadra che lavora sodo, si assume responsabilità e crede in ciò che facciamo. Tutti danno il massimo, ed è questo che tiene il motore acceso. Infine, non abbiamo paura di sbagliare. Crescendo così rapidamente, non tutto può funzionare. Ma se si considera ogni errore come un’opportunità per imparare e adattarsi, in realtà si avanza più velocemente. Questa mentalità, unita a tanto lavoro, è ciò che ha reso possibile questa crescita.
 
IKONO ha aperto il suo primo spazio a Madrid nel 2020, in piena pandemia. Come siete riusciti a lanciare e successivamente a espandere il brand in un contesto così sfidante, trasformando le difficoltà in opportunità di crescita?
 
Guardando indietro, aprire durante il COVID sembra un po’ folle, e forse lo era, ma quel momento ci ha plasmati completamente. Abbiamo dovuto muoverci in fretta e sintonizzarci davvero su come si sentivano le persone. Uscivamo da un periodo di isolamento e, quando le restrizioni hanno iniziato ad allentarsi, la gente desiderava qualcosa che facesse sentire di nuovo umani. Abbiamo offerto un luogo dove giocare, riconnettersi con gli altri e rompere la routine del lockdown. È stato come una boccata d’aria fresca. Non si trattava solo di intrattenimento, era qualcosa di emotivo, e questo ha dato la prima scintilla a IKONO. Ma ciò che ha davvero contato è quello che ci ha insegnato: come restare vigili, adattarsi rapidamente e costruire con intenzione anche quando tutto sembra incerto. Quando abbiamo visto quanto le persone si sentivano coinvolte nell’esperienza, abbiamo capito di avere qualcosa di speciale. Se il concetto aveva senso anche in un contesto così difficile, era tutta la validazione di cui avevamo bisogno per iniziare a pianificare l’espansione. Ci ha dato la fiducia per fare i primi passi verso la crescita del brand. Ci ha anche dato un profondo senso di resilienza. Se siamo riusciti ad aprire e operare in quel contesto, con tutta l’incertezza, le restrizioni e la paura, sappiamo di poter affrontare qualsiasi cosa arriverà. Questa mentalità ci accompagna ancora oggi e ci spinge avanti.
 
Il vostro modello di esperienze immersive è stato adottato in sette città europee. In che modo riuscite a bilanciare la replicabilità del concept con la necessità di adattare e innovare le esperienze per ogni nuova location, mantenendone la freschezza?
 
Ci sono alcuni elementi che lo rendono possibile. Innanzitutto, i pilastri che definiscono il nostro brand restano gli stessi ovunque. Questo ci dà una base solida da cui partire e rende più facile aprire nuovi spazi e continuare a innovare senza perdere ciò che rende IKONO unico. Quando le fondamenta sono chiare, evolversi diventa molto più naturale. Restiamo anche molto vicini a ciò che accade sul territorio. Ascoltiamo i nostri visitatori, monitoriamo le performance del prodotto e osserviamo come si muove il settore. Questo feedback ci aiuta a migliorare costantemente e a restare un passo avanti.
 
La vera chiave è che abbiamo creato un prodotto che parla a qualcosa di universale. Le persone vogliono sentire, giocare, riconnettersi con sé stesse e con gli altri. Questo valore emotivo funziona attraverso le culture, ed è ciò che rende l’esperienza rilevante sia a Madrid che a Berlino o altrove. Ecco perché il brand si adatta bene ai diversi mercati: è radicato in qualcosa di profondamente umano. Facciamo anche piccoli aggiustamenti locali quando ha senso. Un buon esempio è Roma: integrare l’esperienza in un palazzo del XVI secolo ci ha permesso di creare qualcosa che fosse chiaramente IKONO ma anche connesso all’atmosfera e alla bellezza della città. Questo contrasto tra coerenza e sorpresa è ciò che mantiene l’esperienza fresca sia per i nostri ospiti che per noi.
 
La sede di Roma, all’interno dello storico Palazzo Serlupi Crescenzi, rappresenta un’interessante fusione tra innovazione e patrimonio. Qual è stata la visione dietro questa integrazione e come valorizzate il contesto storico all’interno dell'esperienza immersiva di IKONO?
 
Ciò che ci ha entusiasmato di più di Roma è stato il contrasto: abbiamo visto l’opportunità di inserire un’esperienza immersiva e giocosa in uno spazio pieno di eleganza e storia, e sapevamo che, se fatto bene, il risultato poteva essere davvero potente. Non volevamo nascondere o competere con il passato dell’edificio. L’idea era di lavorare con esso, lasciando che la storia diventasse parte dell’esperienza. Ogni stanza è stata progettata per mettere in risalto l’architettura originale o per creare una tensione voluta con essa. Questo dialogo tra antico e nuovo aggiunge un nuovo livello di significato. Lo si percepisce appena si entra. È chiaramente IKONO, ma con un’anima romana. Questo tipo di contrasto rende l’esperienza non solo divertente, ma anche memorabile. Dimostra che intrattenimento immersivo e patrimonio culturale possono coesistere e persino valorizzarsi a vicenda, se fatti con cura.
 

 
Il team di IKONO è cresciuto notevolmente, arrivando a circa 200 professionisti in soli due anni. Quali sono le vostre strategie per attrarre, formare e mantenere i talenti in un settore in così rapida evoluzione, garantendo al contempo la coesione aziendale?
 
Le persone vengono in IKONO per il progetto, ma restano per la cultura. Fin dal primo giorno, ci siamo impegnati a costruire un luogo dove le persone si sentano parte di qualcosa di significativo. Un posto dove possano crescere, contribuire e vedere il reale impatto del loro lavoro. Cerchiamo profili diversi, pensatori creativi, operatori capaci e persone che vogliano costruire qualcosa di nuovo. Una volta entrati, non ci limitiamo a formarli, ma diamo loro vere responsabilità, autonomia e voce. Molti dei nostri collaboratori sono partiti da un ruolo e sono cresciuti con noi durante l’espansione. Questa mobilità interna mantiene alta la motivazione e rende l’azienda più dinamica. Ma ciò che fa davvero la differenza è quanto prendiamo sul serio i nostri valori. Non li scriviamo solo su una parete. Li viviamo e li usiamo per assumere, promuovere e guidare. Questo crea una rete potente di professionisti allineati e che parlano la stessa lingua. Per esempio, uno dei nostri valori è “Live Your Legend”. Le persone in IKONO sanno che avranno fiducia e opportunità di crescita. Abbiamo membri del team che hanno iniziato nel nostro primo spazio a Madrid quattro anni fa e ora guidano team globali e vivono in tutta Europa. Questo tipo di crescita non solo è permessa, ma è attesa. Ed è una parte fondamentale della forza della nostra cultura mentre cresciamo.
 
Con il mercato globale dell'intrattenimento immersivo che si prevede supererà i 473 miliardi di dollari entro il 2030, quali strategie a lungo termine sta implementando IKONO per consolidare la sua leadership e quale ruolo intende giocare nello sviluppo futuro di questo settore?
 
Il nostro obiettivo non è solo crescere, ma contribuire a plasmare ciò che diventerà questo settore. Ci concentriamo su cinque cose. Primo, l’innovazione. Vogliamo continuare a sorprendere le persone e spingere i confini di ciò che può essere un’esperienza immersiva. Secondo, mantenere la freschezza, ovvero evolvere costantemente le esperienze che creiamo, in modo che ogni visita sia nuova, rilevante ed emozionante. Stiamo anche investendo molto nel rafforzamento del nostro brand. In un mercato in
 
così rapida crescita, il brand è ciò che crea connessione a lungo termine. È ciò che fa sì che le persone ti riconoscano, si fidino di te e parlino di te anche prima di entrare in uno dei tuoi spazi. Un brand forte trasforma un buon prodotto in un movimento. Allo stesso tempo, miglioriamo costantemente il prodotto stesso. Desideriamo che l’esperienza dei nostri ospiti si arricchisca e si perfezioni anno dopo anno, non semplicemente che aumenti in scala. Allo stesso tempo, proseguiamo con l’espansione in nuovi mercati in cui siamo convinti che IKONO possa davvero trovare un forte riscontro.
 
Crediamo che questo settore sia solo all’inizio. Siamo stati pionieri fin dall’inizio e vogliamo continuare a guidare la strada. Non solo crescendo più velocemente, ma alzando il livello di ciò che l’intrattenimento immersivo può essere nel mondo.
 

 
Il vostro pubblico è composto per oltre l’80% da giovani adulti in cerca di connessioni reali. Come interpretate questa esigenza nell’era dell’iperconnessione digitale e in che modo IKONO risponde a questa ricerca di autenticità e interazione sociale?
 
L’autenticità sta diventando sempre più importante in un mondo dove l’IA è in crescita e tutto sembra filtrato, automatizzato o online. Le persone sono sopraffatte da schermi, algoritmi e rumore digitale. E più siamo connessi digitalmente, più ci sentiamo disconnessi nella vita reale. Quello che vediamo è un vero bisogno di tornare alle basi. Ridere, giocare, essere presenti e vivere momenti significativi con gli altri di persona. Le persone vogliono condividere qualcosa di divertente e memorabile con amici, partner o famiglia. Cercano luoghi dove possano semplicemente essere se stessi, senza pressioni o aspettative. Ed è qui che IKONO gioca un ruolo importante. Creiamo esperienze fisiche, emotive e pensate per essere condivise. Spazi che invitano a lasciarsi andare, a godere, a esplorare. Non si tratta di essere perfetti o curati. Si tratta di sentire qualcosa di reale insieme. È ciò che le persone cercano oggi, e noi siamo qui per offrire loro quel momento.
 
Lei ha dichiarato che “IKONO è nato dal desiderio di trasformare il modo in cui le persone si rapportano all’arte e al tempo libero”. Può approfondire come gli spazi artistici e interattivi di IKONO stimolano la creatività, il gioco e la libera espressione nei visitatori?
 
Volevamo rompere le regole su come le persone interagiscono con l’arte e il tempo libero. Per troppo tempo, queste esperienze sono state passive, distanti e piene di limitazioni: non toccare, non muoverti, non esprimerti. IKONO è stato creato per fare l’opposto. I nostri spazi invitano a giocare, esplorare, sperimentare senza filtri o aspettative; non c’è un modo giusto o sbagliato di viverli, la curiosità è l’unico requisito. Attraverso colore, texture, suono e luce, creiamo un viaggio multisensoriale che stimola la creatività e invita all’espressione libera. I visitatori non sono solo spettatori, diventano parte dell’esperienza, modellandola a modo loro. IKONO è giocoso, interattivo e, soprattutto, umano. In questo spazio di libertà, le persone si riconnettono non solo con la propria creatività, ma anche con la semplice gioia di essere presenti e condividere momenti reali con gli altri.
 
Con l’obiettivo di “costruire una rete globale di luoghi in cui la creatività diventi un linguaggio universale”, quali sono le prossime tappe geografiche o i mercati emergenti che IKONO ha in programma di esplorare nei prossimi anni per la sua espansione internazionale?
 
La nostra visione è chiara: vogliamo costruire una rete globale di spazi in cui creatività, gioco e connessione umana diventino un linguaggio universale. Abbiamo già fatto i primi passi, con sette sedi in Europa, ma questo è solo l’inizio. Stiamo valutando attivamente nuovi mercati in cui vi sia una significativa richiesta di esperienze immersive, innovative e focalizzate sulle persone. Si tratta di creare spazi in cui le persone possano sentire, interagire ed essere presenti con gli altri. Questo mix di gioco, arte ed emozione è qualcosa che le persone desiderano sempre di più. Crediamo che il settore stia evolvendo in questa direzione. Esperienze di questo tipo diventeranno parte di come le persone trascorrono il tempo, si connettono ed esplorano la cultura. E vogliamo essere lì per loro, guidando il cambiamento. Non posso ancora nominare città specifiche, ma il nostro focus è su una crescita attenta e sostenibile. Scegliamo ogni nuova location con cura, assicurandoci che sia in linea con la
nostra vision e ci permetta di creare qualcosa di veramente unico. Non si tratta solo di aprire più sedi. Si tratta di espandersi con uno scopo. Portare IKONO in nuove città, nuove culture e nuovi pubblici, restando sempre fedeli allo spirito che rende speciale questo progetto.
 
La rapida espansione e il successo portano con sé nuove sfide. Quali sono, a suo parere, le principali complessità che IKONO dovrà affrontare nel prossimo futuro, e come intendete superarle per mantenere l’efficacia del modello di business e l’innovazione delle esperienze?
 
La crescita è entusiasmante, ma porta con sé anche una maggiore complessità. Man mano che ci espandiamo in nuove città e il team cresce, una delle principali sfide sarà mantenere il prodotto sempre fresco e la cultura aziendale solida. Abbiamo costruito qualcosa che colpisce perché è umano e frutto di una scelta consapevole. Tuttavia, con l’aumentare della scala, c’è il rischio che tutto diventi più meccanico o si perda di autenticità. Per questo motivo ci concentriamo su due aspetti fondamentali: restare vicini all’esperienza e rimanere fedeli ai nostri valori. Sul fronte del prodotto, ascoltiamo costantemente i nostri ospiti e lavoriamo per migliorare ciò che offriamo. L’innovazione deve essere parte integrante della quotidianità, non qualcosa da affrontare solo quando c’è tempo. Ogni nuova sede rappresenta un’opportunità per far evolvere il nostro concetto. lavoriamo affinché la nostra crescita vada di pari passo con il mantenimento di una cultura aziendale vibrante e autentica: questo significa assumere persone che credono davvero in ciò che facciamo, affidare loro vere responsabilità e fare in modo che i nostri valori non siano solo parole, ma criteri concreti per prendere decisioni, guidare i team e crescere insieme. Il nostro modello di business funziona perché si fonda su emozione, design ed esperienza. La sfida ora è mantenerlo sempre dinamico, personale e ambizioso anche durante la crescita. E siamo pronti ad affrontarla.
 —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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