sabato, Settembre 20, 2025
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Patto per il Molise, Frattura incontra il ministro De Vincenti

Riceviamo e pubblichiamo

Il presidente della Regione Paolo di Laura Frattura ha incontrato oggi a Roma il ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti per la periodica verifica dello stato di attuazione del Patto per il Molise, firmato il 26 luglio dello scorso anno a Campobasso dall’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi (l’accordo prevede investimenti per quasi 750 milioni di euro in diversi settori).

Dallo scorso mese di marzo, quando fu effettuata l’ultima verifica, ad oggi il numero dei progetti conclusi in regione è salito da 200 a 249 per una spesa totale di 62 milioni, mentre gli interventi in fase di esecuzione sono passati da 169 a 219 per una spesa di 122 milioni.

Complessivamente dunque, poco più di un anno dopo la firma del Patto, il Molise ha già utilizzato circa il 25 per cento delle risorse disponibili.

“Siamo tra le regioni che meglio si sono attivate per un veloce utilizzo delle risorse – ha commentato il presidente Frattura al termine dell’incontro – e il ministro De Vincenti ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro che abbiamo svolto finora. A lui va il nostro ringraziamento per la sensibilità e l’attenzione che sempre dimostra nei confronti del Molise”.

Durante la riunione è stato confermato inoltre il trasferimento di risorse che consentiranno di rispettare, entro fine anno, gli impegni presi nei confronti delle imprese che attendono pagamenti dalla Regione.

Enzo Luongo
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Isernia e Termoli, weekend molisano per I’eurodeputato M5S Isabella Adinolfi

Riceviamo e pubblichiamo

Isernia e Termoli. Queste le tappe molisane di Isabella Adinolfi, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. Un tour organizzato dall’Adinolfi che l’ha portata dapprima sulla costa adriatica a Termoli per l’incontro pubblico dal titolo “Fondi, cultura e pianificazione per far ripartire il territorio”. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi attivisti pentastellati e cittadini che hanno così avuto modo di confrontarsi con il membro della Commissione cultura del Parlamento europeo. Al centro della discussione il turismo sostenibile, il recupero e la valorizzazione delle risorse naturali ed architettoniche del territorio, ma anche le problematiche che affliggono i territori costieri molisani.

«Questi due giorni che ho passato in Molise, tra Termoli ed Isernia, mi hanno dato modo di conoscere realtà e persone straordinarie. Ancora una volta però devo registrare un’evidente miopia politica su come valorizzare, conservare e tutelare il patrimonio dei beni culturali» ha commentato Isabella Adinolfi.

Un commento “amaro” quello dell’Adinolfi frutto soprattutto della visita informale al Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache e al Museo nazionale del Paleolitico di Isernia. Nella mattinata di domenica, l’eurodeputato Cinque Stelle ha avuto modo di apprezzare l’unicità dei luoghi contenenti reperti unici al mondo risalenti a non meno di 620.000 anni fa. Allo stesso modo constatare alcune “lacune”.

«L’insufficiente valorizzazione di questi siti – ha proseguito l’Adinolfi – va di pari passo con la scarsa considerazione delle professionalità dei beni culturali che potrebbero lavorare nel campo di Isernia come in altri del Molise. Pretendo – ha poi riferito Isabella Adinolfi al termine della visita isernina – che le istituzioni politiche competenti promuovano azioni reali e lungimiranti improntate su un turismo sostenibile che porti ricchezza e lavoro al territorio, e al contempo sappiano dare risposte alle tante professionalità dei beni culturali presenti e in attesa di collocazione».

Antonio Ioele, addetto stampa / press office

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Immigrati in Molise, Iorio: “Il Consiglio regionale deve esprimersi sull’argomento”

Riceviamo e pubblichiamo

Lo abbiamo detto a parole, lo ribadiamo a fatti avendo presentato una mozione in Consiglio regionale che speriamo venga discussa con urgenza il prima possibile, lo precisiamo di nuovo in maniera convinta: no agli immigrati nel villaggio di San Giuliano di Puglia. Tale centro dovrebbe ospitare 500 migranti che rappresentano il 50% della popolazione del comune, San Giuliano di Puglia appunto conta 1.050 abitanti, che offre ospitalità. A questo si aggiunga il fatto che: la trasformazione del villaggio costruito a San Giuliano di Puglia dopo il sisma 2002 in centro Hub per i migranti non trova sostegno nella popolazione dell’intero cratere senza contare il fatto che le infrastrutture e i servizi dell’intera zona sono calibrati e proporzionati ai cittadini residenti e quindi non sarebbero in grado di reggere un così elevato aumento della popolazione. La regola dell’ospitalità dovrebbe essere quella della distribuzione degli immigrati clandestini in base al criterio della popolazione e della disponibilità di integrazione a sua volta derivante dalle percentuali di disoccupazione e sviluppo invece la convenzione per il centro Hub è stata sottoscritta dal Comune di San Giuliano di Puglia, il Ministero e la Prefettura senza l’accordo preventivo dei Comuni dell’area che in ogni caso dovrebbero accollarsi la responsabilità senza nessuna garanzia e senza aver sottoscritto impegni. la scelta di insediare un centro di accoglienza Hub per gli immigrati nell’ex villaggio di San Giuliano di Puglia è assurda e dannosa per l’intera comunità che, al contrario, dopo il sisma del 2002 e dopo gli sforzi profusi per il rilancio del territorio e dell’economia andrebbe incentivata ad investire sul futuro e non indirizzata a fuggire a causa di decisioni scellerate. Bene fanno i sindaci a muoversi per vie istituzionali incontrando il Prefetto di Campobasso e chiedendo di essere ricevuti dal presidente Frattura. Proprio per incentivare le loro posizioni condivisibili, intendiamo far prendere impegni alla Giunta regionale e in particolare al presidente affinchè intervenga sul governo nazionale per sospendere ogni attività amministrativa per l’istituzione del centro HUB a San Giuliano di Puglia. Non solo, il presidente della Giunta deve intervenire per ottenere dallo stesso governo l’utilizzo dell’ex villaggio di San Giuliano a vantaggio dell’intera area del cratere  per la ripresa sociale ed economiche della zona territoriale maggiormente colpita dal sisma del 2002.

Michele Iorio

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Il Sindacato CSA chiede la stabilizzazione dei precari della Protezione Civile

Il Sindacato CSA REGIONI AUTONOMIE LOCALI, il giorno 03.12.2017, ha trasmesso agli organi della Regione Molise la proposta sindacale per la stabilizzazione dei precari del servizio protezione Civile, ai sensi dell’art. 20 del D. Leg.vo 25 maggio 2017, n. 75 Legge Madia.
Ciò per realizzare, sia l’esigenza di garantire i servizi essenziali temporanei (post sisma) e strutturali della Protezione Civile, sia per dare una risposta al dramma occupazionale e sociale dei lavoratori che dopo aver assicurato i servizi suddetti per oltre 15 (quindici ) anni sono rimasti senza il rinnovo del contratto.
Si tratta inoltre di non disperdere un patrimonio di professionalità acquisito negli anni .
Il Sindacato ha chiesto altresì un incontro con i vertici regionali e della P. C.
Di seguito riportiamo il testo della Proposta:
Questo sindacato, CSA REGIONI AUTONOMIE LOCALI
PRESO ATTO che:
– in base ai vari Decreti ed Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri succedutesi dal 31/10/2002 al 30/4/2012 già agli atti dei Vostri uffici, conseguenti agli eventi sismici del 31 ottobre 2002, la Regione Molise, ha proceduto ad assumere il personale necessario per svolgere i servizi pubblici indispensabili finalizzati ad affrontare la complessa e lunga “attività post sisma”, così come definiti dalla normativa di settore;
– tali assunzioni sono state più volte prorogate dalla Regione Molise in base alle predette Ordinanze governative sussistendo le ineludibili esigenze di assicurare la continuità del servizio pubblico predetto;
– essendo venute meno le Ordinanze governative, al fine di assicurare la continuità dei predetti interventi, nonché per sopperire alla carenza di personale in seno alla Protezione Civile stessa, fu istituita l’Agenzia Regionale di Protezione Civile del Molise, con Legge Regionale 30 aprile 2012, n. 12, e fu conseguentemente reclutato il personale necessario mediante concorso pubblico, con rapporto a tempo determinato per la durata di un anno “eventualmente” rinnovabile per altri due anni;
CONSIDERATO
che dei n. 218 contratti di lavoro stipulati a seguito di detto concorso, ne sono poi stati prorogati n.97 e ciò sino al 29/2/2016;
PRESO ATTO
Che, nel contempo, per effetto dell’art.11 Legge Regionale del Molise n. 8/2015
– è stata soppressa l’Agenzia Regionale di protezione civile di cui alla legge regionale 30 aprile 2012, n. 12;
– al fine di assicurare l’efficace esercizio delle competenze regionali in materia di protezione civile di cui alla legge regionale 17 febbraio 2000, n.10, la Regione si avvale del Servizio di Protezione Civile, come disciplinato dall’articolo 15 della stessa legge regionale n. 10/2000;
– al fine di assicurare la prosecuzione e l’ultimazione della ricostruzione post-sisma, è istituita l’Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma (ARPS), quale ente strumentale della Regione Molise a carattere temporaneo, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico con autonomia patrimoniale, contabile e organizzativa;
RILEVATO che:
– da un lato le citate attività dell’ARPS ancora non sono state ultimate e dall’altro il servizio di Protezione Civile ex art.15 L.R. 10/2000 è di carattere strutturale;
– è dunque evidente che sussiste la necessità di mantenere il suddetto personale in forza presso la Regione Molise sia in relazione agli obiettivi temporalmente limitati (ricostruzione post sisma) ancora non ultimati, sia in relazione a servizi strutturali di protezione civile;
CONSIDERATO CHE
esiste la necessità ineludibile di garantire e sviluppare i suddetti servizi essenziali di protezione civile e di non disperdere il patrimonio di professionalità accumulatosi in più dieci anni di lavoro da parte dei predetti lavoratori precari;
esiste la necessità di dare, nel contempo, la dovuta e connessa risposta al dramma occupazionale e sociale dei predetti lavoratori precari;
RILEVATO CHE
proprio al fine di consentire alla pubblica amministrazione di superare tale ingiusta situazione del precariato è intervenuta la recente entrata in vigore dell’art.20 del D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75, che consente di procedere, anche nel caso di specie, alla stabilizzazione dei predetti lavoratori sussistendone i seguenti requisiti individuali in essa indicati che segnatamente sono quelli di seguito indicati;
VISTO
La circolare del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione n°3/2017 ed in particolare L’art. 20 del D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75 che disciplina il “Superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni”, ai sensi e per gli effetti del quale:
Comma 1.  “Le amministrazioni, al fine di superare il precariato, ridurre il ricorso ai contratti a termine e valorizzare la professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, possono, nel triennio 2018-2020, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di cui all’articolo 6, comma 2, e con l’indicazione della relativa copertura finanziaria, assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale che possegga tutti i seguenti requisiti:
a)  risulti in servizio successivamente alla data di entrata in vigore della legge n. 124 del 2015 con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzione;
b)  sia stato reclutato a tempo determinato, in relazione alle medesime attività svolte, con procedure concorsuali anche espletate presso amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione;
c)  abbia maturato, al 31 dicembre 2017, alle dipendenze dell’amministrazione che procede all’assunzione almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni.
(….omissis)
SINTETICAMENTE TUTTO CIO’ PREMESSO
SI RIVOLGE LA PRESENTE ISTANZA SINDACALE
A ciascuno degli organi in indirizzo ed anche ai singoli consiglieri regionali, affinché si attivino tempestivamente, ciascuno per le proprie competenze e secondo le proprie prerogative istituzionali, al fine di:
1. Inserire nel piano del fabbisogno del personale per il triennio 2018-2020 l’assunzione delle unità già in forza in virtù dei contratti precari suddetti, per i servizi sopra richiamati relativi alla ricostruzione post sisma e protezione civile, al fine di assicurarne la continuità;
2. Procedere conseguentemente all’assunzione a tempo indeterminato delle dette unità che presentano i requisiti così come sopra richiamati ex art.20 D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 75, già assunte ed utilizzate per anni dalla Regione Molise a tempo determinato, a seguito delle procedure di concorso e delle relative approvazioni di graduatorie agli atti ed a suo tempo espletate.
IL COORDINATORE DEL CSA
(Feliciantonio Di Schiavi)
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Campobasso/ La prevalenza del cafone

Potrà sembrare una fissazione personale, ma non mi stancherò mai di segnalare i comportamenti di degrado che oramai stanno ‘avviluppando’ la città di Campobasso creando una spirale di maleducazione, che sta diventando consuetudine, peraltro accettata passivamente dalla gran parte dei cittadini. Nel tempo, in verità qualcuno ha iniziato a reagire, creando anche pagine Facebook, che sembrerebbero offensive nella descrizione (nota quella dal titolo ‘Campobasso fa schifo’), ma che in realtà non vogliono colpire la città, quanto piuttosto i comportamenti cafoni dei cittadini. Come direbbero i migliori analisti ai loro pazienti: “cominciamo dalla fine”. L’epilogo del discorso, almeno per quanto mi riguarda, potrebbe essere individuato in una precisa segnalazione che un amico ‘facebookiano’ ha fatto sul social, pubblicando una foto (che non ho voluto ‘rubare’ senza chiedere il permesso) in cui si vede un grande divano, neanche tanto malconcio, ‘troneggiare’ lungo la scalinata del centro storico del capoluogo di regione, con un commento tanto simpatico quanto sarcastico: “artigiani della qualità”. E’ la sintesi di quello che da anni avviene in città: televisori vicino ai bidoni, gomme di autovetture ai cigli delle strade anche a ridosso del centro, materassi e reti di letti ovunque. Un campionario della stupidità cittadina e la strafottenza di chi non vuole neanche prendersi la briga di telefonare alla Sea per il ritiro o, in alternativa per risparmiare, di conferire le frattaglie d’arredamento personalmente nella zona di S. Maria de Foras, dove personale apposito è stato istruito allo sopo. Da campobassano ‘verace’ sono indignato e disgustato di come sia peggiorata la città; ma questa volta la colpa non è della politica o degli ‘altri’, semplicemente del ciarpame mentale che sta invadendo quella che un tempo era non a caso definita ‘città giardino’. Spero che arrivino finalmente queste benedette telecamere di sicurezza non solo per difenderci da ipotetiche bande di delinquenti, ma anche per punire quei cittadini (termine esagerato in questo caso) che inquinano senza senso e senza rispetto per gli altri e casomai gridano allo scandalo se un marciapiede è rotto. Parafrasando un bel libro di un noto scrittore nazionale concludo dicendo che a Campobasso diventa sempre più evidente la prevalenza del cafone.

Stefano Manocchio

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Giuria d’eccezione per la IV edizione dell Premio Letterario Nazionale “CRÊUZA DE MÄ, F. DE ANDRÈ”

 È partito ad ottobre il Premio Letterario Nazionale “CRÊUZA DE MÄ, F. DE ANDRÈ” giunto alla IV edizione e organizzato dall’Associazione culturale “Crêuza de mä – Pietracatella”.
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Archeologia, storia dell’arte e paesaggio, giornata di Studi all’Università del Molise

Archeologia, storia dell’arte e paesaggio all’Università del Molise: martedì 5 dicembre, alle ore 11.00, nella Sala Consiglio del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e Formazione, II Edificio Polifunzionale di Via De Sanctis, a Campobasso, l’incontro, curato dai proff. Mariassunta Cuozzo e Carlo Ebanista, con la dott.ssa Teresa Elena Cinquantaquattro, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio.

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Workshop alla CCIAA del Molise: “Nuovo Codice Doganale dell’Unione e centralità della figura dell’AEO”

Il 5 Dicembre 2017 alle ore 15.30, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio del Molise , in P.za della Vittoria 1, a Campobasso, si terrà il workshop: “Nuovo Codice Doganale dell’Unione e centralità della figura dell’AEO (Operatore Economico Autorizzato);opportunità di  internazionalizzazione per imprese e professionisti, vantaggi  e semplificazioni”.
L’incontro organizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei MONOPOLI– Ufficio delle Dogane di Campobasso, in collaborazione con la Camera di Commercio del Molise, insieme all’ ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Campobasso, sarà un’occasione per approfondire le novità del  nuovo codice doganale, con  riguardo  sia  ai vantaggi e semplificazioni  correlati alla  figura dell’AEO (Operatore Economico Autorizzato) che alle opportunità di  internazionalizzazione per imprese e professionisti.
La Camera di Commercio del Molise, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali, è da tempo impegnata nell’attivazione di strumenti di consultazione e collaborazione con Istituzioni ed Enti Pubblici le cui funzioni riguardino ambiti legati anche al commercio internazionale, al fine di realizzare attività di supporto e valorizzazione degli interessi generali del sistema delle imprese.

In tale contesto rientra la collaborazione, attivata nel 2016, tra la Camera di Commercio del Molise e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Ufficio delle Dogane di Campobasso, attraverso la stipula di un apposito Protocollo d’Intesa il quale prevede anche l’organizzazione di eventi formativi e informativi e workshop periodici su istituti, adempimenti e innovazioni della prassi doganale e delle accise, con l’obiettivo di semplificare i rapporti con le imprese, facilitando l’accesso ai servizi e la diffusione delle conoscenze di competenza dell’Agenzia delle Dogane.

Per consultare il PROGRAMMA accedi al link
https://www.molise.camcom.gov.it/it/workshop-nuovo-codice-doganale

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‘Uniti per la Costituzione’ : il principio di eguaglianza diventi il centro del programma politico delle classi dirigenti

Ricorre, un evento storico per il nostro paese: è, infatti, trascorso un anno dalla vittoria del No nel referendum costituzionale sulla “riforma” voluta dal Partito Democratico.

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Romagnuolo (Noi con Salvini): voglio un Molise che esca dalla disperazione, che torni a sorridere

“Considero la nomina alla mia persona come candidata della Lega di Salvini alla Presidenza della Regione Molise, come un atto di grande commozione, una scelta la mia persona che mi onora come molisana e come leghista vicina a Salvini, perchè scaturita non da una logica di interessi precostituiti o da gruppi di pressioni e di poteri, ma dalla tenace volontà di una parte dei cittadini molisani che, in piena libertà, spontaneamente e democraticamente, mi hanno designata a un ruolo che mi carica di responsabilità e mi vede sempre più legata al Molise, Regione questa che amo e che mi impegnerò con tutte le mie forze a difendere e a far crescere.

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