Mi sembra, “dichiara Nicola Messere della segreteria regionale” che anche l’ultima assemblea nazionale del PD non abbia scosso i sentimenti degli italiani e nemmeno quelli dei tanti da noi delusi.
Si continua a parlare di maggioritario, proporzionale, segretario, presidente, di come tornare tra la gente però ancora non mettiamo il dito nella piaga.
La piaga è quella delle aumentate diseguaglianze, dell’abbandono delle periferie, dell’impoverimento del ceto medio, delle imprese che non riescono a competere più in campo nazionale, europeo e mondiale, della disoccupazione, dell’arretramento sulla formazione e istruzione e quindi culturale e, cosa ancor più grave, dei giovani che non riescono ad immaginare un loro futuro.
La sinistra e il PD devono uscire da una sorta di limbo in cui mi sembra ripiegato: non basta enunciare i problemi e non basta più manifestare pubblicamente il proprio antirazzismo, solidarietà per i diritti calpestati o la natura costituzionale garantista ed europeista del nostro partito, che pur bisogna fare assolutamente ma sforzarsi anche di intercettare i problemi, le angosce, i dubbi, le preoccupazioni, le paure e anche le ambizioni di chi vive nel disagio, italiani e stranieri! Difendere chi viene attaccato miseramente dal Governo, quasi sempre i più deboli, è cosa buona e giusta ma è altrettanto importante andare anche solo un minuto prima nei luoghi del disagio e stare vicino ai problemi dei cittadini, cercare soluzioni insieme a loro, questo significa tornare tra la gente, prima non solo quando scoppia la bomba sociale; ora, “insiste Messere” giusto organizzare ed elaborare idee, anche se il partito è portatore di culture e tradizioni politiche pregne di idee, ma la gravità del momento politico impone, invece, di lanciare subito una grande sfida abbandonando l’intifada interna tra renziani, antirenziani, zingarettiani, gentiloniani e chi più ne ha più ne metta, e spendere tutte le nostre energie non per continuare una sterile guerriglia interna ma per una seria lotta al governo giallo-verde, contro un Ministro degli Interni che tutto fa tranne che il suo lavoro per proteggere i cittadini e il Paese, contro un Ministro del Lavoro che lascia nelle secche i tanti tavoli di crisi aziendali che sono aperti, contro chi sogna nuove gabbie salariali e un regionalismo differenziato che distruggerà l’unità nazionale e finirà per separare definitivamente il sud dal nord del Paese, contro chi blocca lo sviluppo e gli investimenti per paura di sporcarsi le mani, no la denuncia non basta più ci vuole una grande presa di coscienza di tutto il mondo del centro sinistra, riformista e anche del mondo Liberale, smetterla con le paturnie tra chi è più di sinistra, di centro, di centro sinistra con o senza trattino, di centro ma un po’ più conservatore e smetterla con la continua ricerca di capri espiatori, serve il contributo di tutti se vogliamo essere la vera alternativa a questo innaturale governo che sta spaccando il Paese seminando odi, rancori e falsità. Dirigenti politici degni di questo nome dovrebbero mettere un limite oltre il quale non andare pur di conquistare quattro miseri voti. La storia insegna che negli anni 70’, con il Paese sotto attacco, fu fatto e ci siamo salvati. Capisco anche però che solo accostare nomi come Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, per citare i principali, all’attuale Classe Dirigente fa rabbrividire e tremare i polsi!
Tutti insieme, tre punti, scuola e formazione, welfare e investimenti!
In Molise il Partito Democratico, “conclude Messere” deve seguire le stesse dinamiche. I nostri eletti al consiglio regionale ma anche tanti amministratori locali iscritti e di riferimento, stanno puntualmente svolgendo il ruolo sia dove governiamo che dall’ opposizione su tematiche scottanti, tutto il partito ai vari livelli e la nostra comunità dovrebbero sostenere di più questa azione a prescindere direbbe Totò. Suggerisco, cosa per altro fatta negli organi deputati del mio partito “continua Messere” di attenzionare, oltre allo scottante tema della sanità e delle crisi industriale, con maggiore forza anche quello infrastrutturale particolarmente quello viario e degli edifici pubblici unitamente al tema della desertificazione demografica, sociale ed economica dei nostri 136 borghi. Investire sulle infrastrutture e per la salvaguardia del territorio significa ridare respiro al comparto delle costruzioni che per anni ha contribuiti a formare gran parte del PIL regionale e nazionale e migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Negli ultimi dieci anni “conclude Messere” in Molise circa 6000 edili hanno perso il posto di lavoro e più di 500 imprese hanno chiuso i battenti, giusto interessarsi dei lavoratori delle industrie come è giusto non dimenticarsi di quelli delle costruzioni; una preghiera, siccome sento riparlare di autostrada e aeroporti, vi prego, abbiamo già perso 15 anni dietro questi sogni che non si avvereranno mai, lavoriamo tutti, invece, per un raddoppio della Bifernina con un piano pluriennale studiato e concordato con il governo.
Nicola Messere Segretaria Regionale Partito Democratico del Molise.
Messere/ Il mio PD continua a parlarsi addosso e la sinistra non ritrova la strada!
Il campobassano Luca Mastrogiovanni è tra i finalisti del Premio Franco Solinas 2019
. Il Premio Solinas nasce nel 1985 all’isola di La Maddalena per valorizzare la figura dello sceneggiatore e per sottolineare la forza delle idee e delle storie. Da subito s’impone all’attenzione del mondo della produzione come la prima bottega creativa capace di selezionare progetti con rigore, serietà, professionalità e premiare il merito dando un fondo di sviluppo agli autori: il Premio in denaro. Il campobassano Luca Mastrogiovanni è tra i finalisti del Premio Franco Solinas 2019.
Luca Mastrogiovanni, classe 1992, si laurea in lettere moderne presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, con una tesi incentrata sulla scrittura seriale. Ottiene importanti riconoscimenti, vincendo per due volte, nel 2016 e nel 2018, il Premio Internazionale di Sceneggiatura Mattador. Nel 2017, viene selezionato in rappresentanza dell’Italia per la sezione Eastweek del Trieste Film Festival. Attualmente serie televisive e lungometraggi da lui stesso ideati sono in sviluppo con importanti produzioni italiane ed internazionali, tra cui Lucky Red, Indigo Film e Filmauro. Collabora inoltre con Think Cattleya. Nel 2019, è membro della giuria del Biografilm Festival – International Celabration of Lives.
Il suo progetto per il Premio Solinas, scritto insieme a Ciro Zecca, si intitola Dagos (titolo originale Gli Indesiderati). New Orleans, 1889. Il legame indissolubile di Tino e Nunzia, due bambini immigrati dalla Sicilia, si intreccia con uno dei massacri più efferati della storia, il linciaggio di undici migranti italiani. Dagos affronta la tematica cruciale del terzo millennio, l’immigrazione, rivolgendosi al passato, quando i migranti erano gli italiani. Tematiche dure sono posizionate sullo sfondo di una storia di amore fraterno che, seppur a tinte cupe, possiede i toni del romanzo di formazione classico. Elementi che rendono Dagos una fiaba cruenta, spietata e amorale sui rischi di una xenofobia dilagante. In una combinazione straordinaria e complessa, che alterna momenti intimistici a scene epiche.
“A 34 anni dalla nascita oltre a restare il Premio più prestigioso nel panorama nazionale e Internazionale il Premio Solinas resta solido grazie alla rete di sostegno di partner Istituzionali e privati e riesce a garantire Premi in denaro e borse di sviluppo – da suddividere tra i finalisti arrivati in finale – grazie al sostegno della SIAE a cui va un sentito grazie.” – dichiara Annamaria Granatello (presidente e direttrice del Premio Solinas) che aggiunge: “Si è conclusa la prima fase di selezione del Premio Franco Solinas 2019. I 284 progetti, pervenuti al concorso in forma anonima, sono stati selezionati con dedizione e serietà da 25 Giurati – scrittori, sceneggiatori, registi e operatori culturali di fama Internazionale”.
La Giuria del Premio Franco Solinas 2019 (prima fase) composta da: Enrico Audenino, Mariangela Barbanente, Giulia Calenda, Teresa Cavina, Salvatore De Mola, Graziano Diana, Silvia Ebreul, Alessandro Fabbri, Valentina Gaddi, Filippo Gravino, Guido Iuculano, Marcello Izzo, Laura Luchetti, Ilaria Macchia, Michele Pellegrini, Barbara Petronio, Laura Pugno, Domenico Rafele, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo, Roberto Scarpetti, Lisa Sultan, Massimo Torre, Lorenzo Vignolo, Stefano Voltaggio ha selezionato 9 finalisti che concorrono all’assegnazione del Premio Franco Solinas Miglior Soggetto di 1.000 euro e parteciperanno al LAB di sviluppo con gli stessi Giurati. Grazie alla SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori che mette a disposizione la dotazione dei Premi saranno assegnate Borse di sviluppo per un ammontare complessivo di 4.000 euro da suddividere tra gli stessi finalisti.
I 9 finalisti del Premio Franco Solinas 2019 sono: Alice (titolo originale La Bambina Immaginaria) di Eleonora Bordi e Giulia Camilla Pace; Arrusi (titolo originale Mai Piú Liberi) di Luca Maria Piccolo; Dagos (titolo originale Gli Indesiderati) di Luca Mastrogiovanni e Ciro Zecca; Elastici (titolo originale La Cura) di Luca Giordano; Falsa Partenza (titolo originale La Seconda Corsa) di Alessandro Padovani; L’angelo Infelice (titolo originale La Valle Dei Sorrisi) di Paolo Strippoli, Jacopo Del Giudice e Milo Tissone; L’estate Della Svolta (titolo originale Le Cose Sporche) di Luca Giordano; La Terra (titolo originale Il Canone) di Fabio Ciampo e Giorgio Glaviano; Sacra Famiglia (titolo originale Acquario) di Lucio Ricca e Oliviero Del Papa.
Il LAB di Alta Formazione e la Manifestazione di Premiazione si svolgeranno a settembre sull’isola di La Maddalena con il sostegno del MIBAC, la Fondazione Sardegna Film Commission, la Regione Sardegna, la Regione Lazio, il patrocinio del Comune di La Maddalena.
Enti: nomine da basso impero. Iorio: Micone ha tadito la fiducia
Mai nella storia politica si è visto utilizzare metodi penalizzanti per la scelta delle amministrazioni degli enti in quota ai partiti di maggioranza.
Solo in Molise si poteva assistere ad una vera e propria azione discriminatoria nei confronti di un gruppo politico che ha contribuito alla vittoria elettorale con 5.200 voti. Discriminazione dovuta solo e semplicemente al fatto che quel gruppo politico si è contraddistinto da una lista che porta il mio nome.
Mi riferisco, nello specifico, alle nomine fatte dal presidente Micone per il Cda di Molise Acque di cui un componente sarebbe spettato, secondo quanto deciso davanti a tutti in maggioranza e di cui il presidente Toma si era fatto garante, al gruppo “Iorio per il Molise”. Micone ha tradito la fiducia che io stesso gli avevo concesso quando ho acconsentito che a decidere fosse lui e non il Consiglio regionale. Avrebbe potuto almeno salvare la faccia con una telefonata che ne spiegasse i motivi. Questo dal punto di vista della ripartizione delle cariche che in politica sono d’obbligo per il buon andamento di una coalizione.
La delusione del metodo e del comportamento di chi dovrebbe essere il principale garante degli accordi politici presi alla luce del sole e degli equilibri di maggioranza lascia il posto ad una considerazione che può essere una consolazione dal punto di vista politico ma non da quello pratico per il bene del Molise: si tratta infatti di nomine da basso impero a cui il presidente Micone ha proceduto seguendo un principio logico, perchè di fatto ha ricollegato la vecchia maggioranza di centrosinistra. Oggi i vari componenti dei vari partiti, movimenti o soggetti singoli che sono soliti spostarsi da un parte all’altra si ritrovano ancora insieme appassionatamente in tutti gli angoli della Regione Molise sotto le finte spoglie di un centrodestra che ideologicamente non esiste ma è rappresentato da semplici gestori di una fetta di potere all’arrembaggio.
Michel Iorio
Solo 43% degli italiani fa shopping, Saldi a rilento
Da una rilevazione Confesercenti-Swg realizzato tra il 6 e il 24 luglio emerge che, i numeri sulle vendite, nelle tre settimane dei saldi estivi, confermano ciò che si vede per le strade: negozi semivuoti, pochi curiosi e nessuna coda davanti alle saracinesche, il 57% degli italiani non ha fatto acquisti, il 48% (1 consumatore su 2) ha investito per i saldi meno di 100 euro, il 31% (uno su tre) tra i 101 e i 250 euro mentre solo l’8% ha speso tra i 250 e i 500 euro per portarsi a casa l’occasione.
Il calo dell’interesse è stato sensibile: il 43% ha approfittato delle vendite di fine stagione e ha comprato almeno un prodotto, ma lo scontrino è più leggero: 146 euro il valore medio della spesa, da Nord a Sud, isole comprese, solo un italiano su 10 ha fatto acquisti per più di 250 euro, e appena il 2% ha investito oltre 500 euro per una spesa importante, magari decisa e ponderata da tempo, conferma è che le famiglie sono in sofferenza, soprattutto il ceto medio, confesercenti dice che i saldi comunque sono andati un po’ meglio dello scorso anno.
Con questi dati è impossibile raddrizzare una stagione che era partita male a causa del maltempo primaverile e che non ha fatto registrare numeri importanti, a maggio e giugno, in periodo pre-saldi, si era registrato un calo delle vendite (-5%) per abbigliamento e calzature, una botta terribile per i titolari di negozi, che non hanno sufficiente liquidità per fronteggiare scadenze, pagare affitti, stipendi e tasse anche perché i saldi di fine estate sono in realtà partiti all’inizio della bella stagione, il caldo vero è arrivato in concomitanza con i primi di luglio.
Il 40% dei consumatori si è affidato al negozio di vicinato il 38% al centro commerciale mentre il 22% ha fatto acquisti online (lo scorso anno era il 15%), i negozi storici e quelli di vicinato subiscono la concorrenza dell’e-commerce e delle grandi catene che fanno sconti tutto l’anno.
Per fronteggiare la situazione serve l’aiuto della politica, le Regioni devono rivedere le date, anticipare l’inizio dei saldi, altrimenti sarà un bagno di sangue. Per colpa della crisi, ogni giorno in Italia chiudono 14 negozi, chiudono battenti anche i fornitori per questo motivo, Confesercenti ha chiesto al governo Conte un tavolo per il rilancio del commercio, dal 2011 ad oggi sono spariti 32mila negozi, non solo di moda, perdendo 60 miliardi di spesa delle famiglie.
Anche per Confcommercio il 2018 si è chiuso ancora una volta in calo e i dati delle vendite nel fashion retail italiano di questo inizio d’anno sono state altalenanti, rimane troppa incertezza se manca la fiducia nel futuro e soprattutto le disponibilità economiche, anche i consumi rimangono al palo.
Il clima meteorologico ha fatto saltare la stagione, con un calo medio delle vendite nei negozi di moda italiani del 7% in aprile e dell’8% in maggio, con punte del 20/30% in meno rispetto all’anno precedente, circostanza che si ripete sempre più spesso in questi ultimi anni provocando ingenti danni economici e marginalità sempre più risicate al punto che, lavorando su collezioni stagionali, chiediamo che il settore venga assimilato a quello dell’agricoltura e di poter invocare lo stato di calamità del dettaglio moda”.
Nonostante qualche segnale positivo non c’è molto tempo per recuperare anche se è ancora presto per tirare le conclusioni sul 2019; in base alle prime rilevazioni, a 20 giorni dall’avvio dei saldi, si evidenza un calo medio delle vendite del 3%.
Il 52% delle aziende che hanno risposto ai questionari ha riscontrato in questo primo periodo un incremento o una stabilità degli incassi rispetto allo stesso periodo del 2018, occorre evitare l’aumento dell’Iva che comporterebbe un ulteriore crollo dei consumi e dare una bella sforbiciata, con un’auspicata riforma fiscale, alle tasse di famiglie e imprese per rilanciare i consumi interni. Le nostre aziende chiedono inoltre di lavorare almeno a parità di condizioni con quelle che si arricchiscono sul web senza versare un equo contributo al Paese.
Alfredo Magnifico
Micone Nomina il CdA di Molise Acque
Il Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone ha utilizzato i poteri sostitutivi assegnatigli dalla legge regionale 16/2002 (Nuove disposizione sulle nomine di competenza regionale), art. 6 e 6 bis, e ha provveduto a nominare:
– i membri del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Speciale regionale denominata “Molise Acque”. (legge regionale 1° dicembre 1999, n. 37 e, s.m.i., come modificata dall’art. 7, della l.r. 8/2015), nelle persone dei signori Donato Mastropietro e Carlo Di Nicola;
– i componenti del Collegio dei revisori dei conti dell’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca (ARSARP) Giacomo Sedati (legge regionale 26 marzo 2015, n. 4), nelle persone dei signori Nicola Iacovelli (con funzioni di Presidente), Antonio Digati e Katya D’Annese;
– i componenti del Collegio dei revisori dei conti del Consorzio per lo sviluppo industriale della Valle del Biferno (legge regionale 8 aprile 2004, n. 8 e ss.mm.ii), nelle persone dei signori Antonio Capasso (con funzioni di Presidente), Vittorio Vescio ed Evelina Capezzone De Ioannon componenti effettivi, mentre i membri supplenti sono Giuseppe Luigi Lallopizzi e Emilio Castelli.
Dichiarazioni del Presidente Micone :
“Dopo tanti anni di commissariamenti finalmente Molise Acque ha un organo di governo di espressione diretta del Consiglio regionale, parimenti ARSAP e Consorzio industriale della Valle del Bifero possono lavorare a pieno ritmo con i rispettivi Collegi di revisione dei conti, queste sono state le finalità che hanno guidato la mia determinazione ad usare i poteri sostitutivi previsti dalla legge regionale 16/2002 per procedere, in rappresentanza dell’Assemblea, ad effettuare le nomine di competenza”.
Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, a seguito delle nomine effettuate in alcune aziende ed enti del Sistema Regione di competenza dell’Assise consiliare, utilizzando i poteri sostitutivi assegnatigli dalla legge regionale 16/2002 (Nuove disposizione sulle nomine di competenza regionale), art. 6 e 6 bis.
“Più volte – ha continuato il Presidente- le nomine in questi organi erano stati posti all’ordine del giorno del Consiglio senza arrivare però alla conclusione dell’iter, ho ritenuto mio dovere istituzionale, come prevede del resto la legge regolante la materia, sostituirmi al Consiglio e procedere alle nomine per rendere pienamente funzionali tre strutture strategiche per questa regione: quella che regola in maniera importante il sistema idrico; un importante motore di sviluppo del sistema agricolo, e un Consorzio industriale fornitore di rilevanti servizi per le aziende.
Il metodo utilizzato è quello di un confronto costruttivo avuto con tutte le forze politiche, sia di maggioranza che delle minoranze, cercando di dare a ciascuna l’opportuna rappresentanza nell’ambito di un percorso democratico ed istituzionale. Queste nomine sono dunque frutto di un confronto costruttivo volto a rendere gli enti strumentali del Sistema Regione, e particolarmente quelli che oggi sono stati interessati dalle designazioni dei componenti degli organi di governo o di revisione dei conti, funzionali e rispondenti agli obiettivi di buona gestione e di operatività rispetto ai settori di competenza”.
Diritti e lotta all’omofobia, II edizione del Molise Pride
n ricorrenza dei 50 anni di Stonewall, che nel 1969 diedero il via al Primo Pride, Molise Pride avanza la proposta di una legge serie e concreta contro l’omofobia sia a livello nazionale che a livello regionale, che non si limiti a estendere la legge Mancino, ma che offra servizi e sostegno alle vittime di omofobia e transfobia, in modo da colmare il gap con gli altri paesi europei.
Una dedica particolare è stata poi indirizzata alla memoria degli omosessuali mandati al confino sulle Isole Tremiti durante il fascismo.
All’evento, oltre a migliaia di persone, ha preso parte il Sindaco di Campobasso Roberto Gravina, cha ha concesso il patrocinio dell’Amministrazione alla manifestazione. Presente anche il Presidente della Regione Toma, che pur non avendo concesso il patrocinio, ma ribadito la solidarietà agli organizzatori.
Isernia:Ammonito 53enne per condotte di violenza
Era notte fonda quando gli agenti della Squadra Volanti dell’UPGSP, in servizio di controllo del territorio, hanno notato una donna in stato confusionale lungo una strada di Isernia. L’hanno avvicinata e convinta a farsi visitare da personale del 118, fatto intervenire dalla Sala Operativa.
La donna è stata accompagnata in ospedale e qui gli agenti hanno scoperto che, qualche ora prima, la stessa era stata già al Pronto Soccorso dopo un’accesa discussione con il convivente, ma aveva rifiutato le cure e si era allontanata spontaneamente.
I poliziotti hanno ascoltato il racconto della donna che ha permesso di ricostruire una storia di disagio e di litigi continui tra i due conviventi, aggravata dall’assunzione di sostanze alcoliche da parte di entrambi e soprattutto dell’uomo, un 53enne di un centro della provincia. Di recente la donna, che ha 47 anni, aveva riportato lesioni guaribili in 20 giorni.
Dopo una breve ma completa e approfondita attività istruttoria da parte di personale della Divisione Polizia Anticrimine, il Questore di Isernia Roberto Pellicone ha emesso nei confronti dell’uomo la misura personale di prevenzione dell’ammonimento, ex art. 8 L. 38/2009.
Gli agenti hanno notificato il provvedimento all’uomo, ammonendolo a tenere un comportamento conforme alla legge e a non porre in essere atti di violenza di alcun tipo.
Sono stati, inoltre, attivati i canali della rete di supporto alle vittime di violenza: alla donna sono stati indicati i centri antiviolenza presenti in provincia ed illustrate le possibili alternative per un sostegno umano e sociale.
Pesche (IS): incidente stradale , coinvolte una moto e un’auto. Due feriti in ospedale
Lungo la SS 17 in agro di Pesche (IS), un uomo e una donna della provincia di Milano, a bordo di una moto BMW 650, mentre viaggiavano in direzione Isernia hanno urtato contro un’auto. Sul posto i sanitari del 118 che hanno trasportato la coppia al Veneziale di Isernia.Sembrano più serie le condizioni dell’uomo che avrebbe riportato un politrauma.La donna è in osservazione. . Sul posto anche la Polstrada di Isernia e il personale Anas.
Caserma dei Carabinieri Larino/ Messaggio di solidarietà per l’uccisione del Vicebrigadiere Cerciello
Nel tardo pomeriggio del 26 luglio c.m., un cittadino rimasto anonimo, ha deposto tre rose confezionate con un nastro tricolore ed un biglietto spillato, sul cancello perimetrale della locale Compagnia Carabinieri, per esprimere cordoglio e vicinanza all’Arma dei Carabinieri a seguito dell’uccisione del Vice Brigadiere Mario Rega Cerciello, avvenuto nella notte tra il 25 e 26 luglio in Roma.
Sul biglietto è stato scritto: “SIAMO VICINI AL VOSTRO DOLORE PER IL VICE BRIGADIERE CC. MARIO CERCELLO RENGA”
Il gesto pieno di sentimento e rispetto per l’Istituzione, è stato molto apprezzato dai Carabinieri in servizio presso la Compagnia di Larino e l’intero Comando Provinciale.
Punto nascita Termoli/ Facciolla: non sia una vittoria di Pirro
La notizia che il punto nascita di Termoli resterà aperto quantomeno fino ad aprile del 2020 è senza dubbio una buona notizia. Ma a mio avviso sbaglia chi la interpreta come un buon segno foriero di soluzioni o, peggio ancora, chi, già soddisfatto, canta alla vittoria del popolo. Purtroppo temo che non si tratti di questo: intanto perchè si sta parlando di una sospensiva che, già nei termini, contiene tutta l’incertezza di qualcosa che resta in sospeso, precario appunto. In secondo luogo, ed è ciò che più mi preoccupa, va riportata l’attenzione sul nuovo Pos dove, è assai probabile che ci sia scritto, a chiare lettere, che il Punto nascita di Termoli deve essere cancellato, chiuso.Altri elementi poco rassicuranti si prospettano all’orizzonte quali: la probabile imminente chiusura del reparto di Ortopedia a Termoli, la delocalizzazione delle emergenze neurochirurgiche da Campobasso a Teramo e soprattutto la condizione ribadita dal Tar, secondo la quale bisogna ‘tenere aperto il punto nascita di Termoli o quello di Isernia’.Ecco, sono questi i dati concreti dei quali dobbiamo tener conto e sui quali dobbiamo continuare a vigilare senza abbassare la guardia se davvero vogliamo capire cosa accadrà alla nostra sanità regionale e a tutti noi.In poche parole spero che non sia questa una vittoria di Pirro, dove il prezzo da pagare sarà troppo alto e lo stesso ci sarà recapitato con il prossimo, imminente, POS.
Avv. Vittorino FacciollaConsiglio Regionale del Molise – Gruppo Consiliare Partito Democratico