Con le dimissioni del Governo
Conte adesso bisognerà attendere con fiducia le decisioni del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, garante della Costituzione, a cui va
l’incondizionato sostegno della SLP-CISL Molise in questa delicata fase
istituzionale e politica. Le ripercussioni della crisi istituzionale che si è
determinata nelle ultime settimane rischiano di aggravare le condizioni del
paese – afferma il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro -,
scaricandosi sulle spalle dei più deboli, i lavoratori, i pensionati, i giovani
in cerca di lavoro, le famiglie più bisognose di assistenza. Ecco perché in
questa fase delicata bisogna dare pieno sostegno all’azione saggia e
responsabile del Presidente della Repubblica, il cui equilibrio istituzionale,
il senso dello Stato e la grande sensibilità sociale rappresentano oggi più che
mai per tutti gli italiani un punto di riferimento certo, costante ed
autorevole. Qualora si realizzi un nuovo Governo è necessario prendere atto che
i dati economici dicono drammaticamente che la crescita è a zero. Quindi, il
tema che deve essere messo al centro di un programma di qualsiasi governo deve
essere innanzitutto la crescita dell’economia reale in questo Paese. Secondo
noi – continua Antonio D’Alessandro -, non serve un’economia della finanza, è
invece necessaria un’economia che creda nelle aziende, nella produzione e nel
lavoro.
Di conseguenza, quegli
investimenti per la crescita che sono mancati nell’ultima finanziaria devono
essere tra le priorità che il nuovo Governo si deve dare. Il tema della
crescita e dello sviluppo è ciò che interessa agli italiani. Dunque bisogna
evitare l’aumento dell’Iva, che andrebbe a scapito non solo delle nostre
imprese ma anche, e soprattutto, delle famiglie. Ed occorre anche una riforma
del fisco che renda più pesanti le pensioni e le buste paga dei lavoratori. Il taglio
del cuneo fiscale a favore dei lavoratori è perciò importantissimo. Al centro
del Programma di Governo – afferma Antonio D’Alessandro – deve esserci il
LAVORO e la distribuzione della ricchezza che si produce, questi sono gli
elementi chiave che devono unificare l’Italia ed evitare assolutamente una
lacerazione sociale, di cui la politica avrebbe grandi responsabilità. Il
lavoro, com’è scritto nella nostra Costituzione, può essere il vero elemento di
unione tra gli uomini e donne, tra le diverse generazioni, tra il nord e il
sud. Servono investimenti che agevolino gli insediamenti delle imprese nel Sud,
poichè se non cresce il sud non riparte l’economia reale, quindi è necessario
collegare questa parte dell’Italia con il nord e quindi, mediante altri grandi
opere, l’Italia con il resto dell’Europa. Occorre investire sull’innovazione,
sulla capacità di ricerca e sviluppo, sulla “crescita”, sulla formazione, sulle
infrastrutture.
Il nuovo Governo dovrà avere
un programma che dia discontinuità rispetto a un periodo in cui il tema della
crescita è stato il grande assente. In questi anni abbiamo sentito tanti discorsi
sui giovani. In realtà – evidenzia Antonio D’Alessandro -, di fatti ne sono
seguiti davvero pochi. Migliaia di giovani, spesso dal Sud, devono migrare in
altri paesi e portare lì la loro voglia di futuro, di cambiamento, di crescita.
Davvero si è vicino ai giovani se si investe nel lavoro, nella formazione, tema
in cui sono stati fatti moltissimi errori. Non serve andare lontano, basta
guardare alla Germania, dove attraverso l’alternanza scuola-lavoro e
l’apprendistato si è portato praticamente a zero il tasso di disoccupazione
giovanile. I giovani si aiutano fornendo loro offerte formative importanti che
li colleghino al lavoro e finanziando ovviamente la crescita e lo sviluppo, che
è l’unico modo per creare occupazione. Gli anni di blocco del turnover –
attesta Antonio D’Alessandro – hanno portato una carenza di personale in tutti
i servizi pubblici, nella scuola in cui è presente un precariato diffuso, nella
sanità, nei servizi alle imprese, nel territorio, determinando una situazione
che sta davvero mettendo a rischio i diritti di cittadinanza: il diritto alla
formazione, alla mobilità, alla salute, al lavoro ed alla dignità. Sbloccare le
assunzioni nel pubblico impiego, dare stabilità ai tanti precari che sono
presenti in tutti i settori pubblici è una questione nodale nel nostro Paese.
Stiamo attraversando un momento di forte cambiamento degli equilibri politici,
ma anche economici, in tutto il mondo. Basta guardare alla guerra dei dazi tra
Usa e Cina, ai tanti paesi che fino a pochi anni fa definivamo in via di
sviluppo e che oggi hanno trovato la loro strada per lo sviluppo e sono
competitori importanti sui mercati internazionali. È ovvio che davanti a questa
competizione globale ogni singola nazione dell’Europa è davvero debole.
L’Europa, oltre ad avere un ruolo di pace, deve assumere, nella competizione
globale, un ruolo importante così come assunto nel passato in tante occasioni.
Questi – conclude Antonio
D’Alessandro – sono gli senari attuali e le criticità delle quali il nuovo
Governo dovrà tener conto per porre nella propria agenda i temi veri da
affrontare per permettere crescita e benessere al Popolo italiano.
Segretario SLP-CISL Molise (Antonio D’Alessandro)