(Adnkronos) – Nasce Sbam (www.sbam.wtf), nuova agenzia creativa frutto dell’unione tra un team di professionisti di lunga esperienza nel mondo creativo e Jakala, gruppo internazionale leader nel marketing data-driven. La nuova sigla ha un positioning basato sulla radical simplicity, che vede la semplicità come forma più potente di comunicazione, e si distingue sul mercato per la capacità di coniugare il talento creativo con le opportunità offerte dalla Data Transformation e dall’Ai, su cui Jakala gioca un ruolo primario a livello globale. Più di 25 clienti attivi, 50 professionisti creativi tra branding, campagne, social, influencer marketing e branded entertainment: sul mercato Sbam è appena nata all'interno della business line Digital&Media di Jakala ed è il risultato di alcuni mesi di lavoro interno per costruire una struttura solida, snella e ambiziosa, che ha riunito i professionisti creativi già presenti, insieme a nuovi acquisti, frutto di una campagna di recruiting che continuerà anchenei prossimi mesi. Alla guida di Sbam nel ruolo di ceo c’è Stefano Pagani, già co-founder di The Big Now, agenzia indipendente poi entrata nel mondoDentsu, dove Pagani ha assunto prima la carica di ceo di The Story Lab e successivamente di senior vice president e membro dell’executive board di Dentsu Creative. Al suo fianco, in Sbam, un board composto da Samanta Giuliani e Jenny Nieri, entrambe nel ruolo di managing partner, e da Luca Grelli, nel ruolo di chief creative officer. “Creare un’agenzia da zero è un’opportunità rara e rappresenta una grande garanzia di eccellenza per un cliente. Sbam parte in grande, ma senza sovrastrutture: tutta l’attenzione è stata focalizzata sull’identificare un dna di agenzia chiaro e perfettamente rispondente alle esigenze attuali delle aziende. E cioè meno complicazioni e più voglia di costruire valore reciproco abbattendo i muri tra agenzia e azienda” spiega Stefano Pagani, ceo di Sbam -. Con questa nuova sfida vogliamo dimostrare che è possibile creare un’agenzia creativa agile, fresca, brillante ma che allo stesso tempo punti a volumi importanti, a clienti strutturati e a sfide ambiziose. Jakala è il miglior partner possibile per realizzare questo tipo di progetto: per quanto l’azienda oggi conti 520 milioni di euro di ricavi e oltre 3.000 dipendenti, la governance e la cultura rimane di tipo imprenditoriale, il che concede visione di lungo periodo, velocità di azione e grande affinità col mio modo di essere e di pensare”. Al cuore di Sbam c’è la Radical Simplicity. Semplicità che non è mai banalizzazione, ma al contrario è allenata capacità di ascolto delle audience, delle onde culturali, dei linguaggi dei diversi canali, della cultura reale, pop, nella quale tutti viviamo immersi ma che a volte, chiuso nelle slide, chi fa il nostro mestiere rischia di non riuscire più a vedere.Ecco perché in Sbam, una delle skill fondamentali è proprio il saper coniugare il talento creativo da un lato, con le componenti di data transformation e Ai, sulle quali Jakala è uno dei player più credibili e competenti a livello globale. “Siamo in un’epoca in cui il ruolo e la struttura delle agenzie creative sente la pressione di un’intelligenza artificiale sempre più presente nei processi e nei desideri delle aziende" commenta Samanta Giuliani, managing partner. E aggiunge. "Le risposte possibili alle necessità dei clienti sembrano infinite, c’è un tool per qualsiasi esigenza. Ecco, per me è proprio in questo contesto che torna a emergere con chiarezza il vero ruolo di un’agenzia creativa: in un mondo pieno di risposte, bisogna saper portare al tavolo le domande giuste, e le professionalità adatte a porle. E così l’intelligenza artificiale e il dato non fanno più paura. Al contrario diventano alleati preziosi per rendere ancora più puntuale la delivery e lasciare più spazio al vero valore aggiunto che un’agenzia creativa come Sbam sa dare: il pensiero laterale, umano, e il Dna imprenditoriale. Per fare non solo comunicazione, ma vero e proprio business creativo assieme”. "Con la nascita di Sbam, Jakala diventa madrelingua anche in Creative Business, completando la sua offerta consulenziale end-to-end e offrendo ai clienti un ingresso preferenziale nel mondo del branding e dell’entertainment – aggiunge Jenny Nieri, Managing Partner -. Per noi quello della creatività non è un silos, o un verticale: è un linguaggio, una grammatica che bisogna conoscere per saper parlare. A partire dal processo stesso con cui viene sviluppato, tra agenzia e cliente, ma anche tra consulenza e agenzia creativa. Meno etichette e sovra-strutture, più spazio alle idee, alla contaminazione, alla voglia di ascoltare e di avere al tavolo punti di vista che possono arricchire davvero il progetto, non semplicemente eseguirlo”. E non a caso al cuore della Radical Simplicity c’è un'ultima parola chiave fondamentale: la cultura-nella sua accezione più pop -che gioca un ruolo cruciale all’interno di Sbam: “La nostra industry – spiega Luca Grelli, Chief Creative Officer con una carriera creativa internazionale che lo ha portato a Tokyo, New York e Amsterdam in agenzie leggendarie come la W+K delle iconiche campagne di Nike – è troppo ripiegata su se stessa, e questo porta a un generale appiattimento delle idee, cosa che allontana le persone dalla comunicazione dei brand. Il fatto che la gente sia disposta a pagare un abbonamento premium per non essere interrotta dalla pubblicità ci mostra quanto sia urgente rifocalizzare il ruolo del pensiero creativo, spesso ancora fermo ad approcci TV-centrici pigramente replicati sui social, o distratto da luccicanti ma futili premi di settore.Oggi più che mai dobbiamo ridare alla creatività il suo vero significato di lateral intelligence, la sua vera funzione di business problem solver". E prosegue: "Barbie insegna: ridare alla creatività il suo formidabile ruolo di acceleratore di business oggi passa inevitabilmente dall'immergere i brand nella pop culture, nel pensare in termini di branded entertainment, in cui i brand si lasciano contaminare da ogni tipo di linguaggio pop, dal cinema alla musica, a tutto quanto diventa trend anche solo per un giorno. Conclude Stefano Pedron, Global ceo di Jakala: "Il rumore di fondo dato dal moltiplicarsi di tecnologie e data intelligence è destinato a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni. Guidare i clienti in una costellazione così fitta di opportunità è e sarà sempre più sfidante. Penso che la contaminazione sia davvero la chiave per vincere questa sfida: con la nascita di Sbam, Jakala riconosce nella creatività un ingrediente fondamentale da integrare con la propria capacità riconosciuta nella gestione del dato e dell’AI generativa. Il mix tra queste componenti, entrambe giocate ai massimi livelli, rende la nostra struttura davvero unica sul mercato". —[email protected] (Web Info)
Chicago, il video shock: polizia spara 96 colpi in 40 secondi e uccide un giovane
(Adnkronos) – La polizia di Chicago diffonde un video choc che documenta l'uccisione di un giovane afroamericano di 26 anni, colpito in uno scontro a fuoco in cui gli agenti intervenuti esplodono 96 colpi in 40 secondi. Dexter Reed, 26 anni, è stato ucciso lo scorso 21 marzo nella zona di Humboldt Park. Secondo la ricostruzione, gli agenti hanno fermato il giovane che guidava senza cintura di sicurezza. Reed, secondo il video registrato dalla bodycam di un agente, ha abbassato e poi alzato il finestrino, rifiutando di uscire dal veicolo come ordinato dai 5 agenti presenti. La sparatoria, secondo l'inchiesta, sarebbe stata innescata da un colpo esploso dal giovane. Quattro agenti, come documenta il video, hanno risposto al fuoco. Un poliziotto è rimasto ferito. —internazionale/[email protected] (Web Info)
CISL Poste – Costruire prospettive concrete ed un futuro stabile per l’intera categoria, nell’interesse dei lavoratori
Antonio D’Alessandro, segretario della CISL Poste, esprime soddisfazione per la mozione unanime del Consiglio Regionale del Molise riguardante l’alienazione delle quote azionarie di maggioranza di Poste Italiane S.P.A. e l’impegno richiesto al Presidente della Regione.
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 25 gennaio 2024, ha dato il via libera preliminare a un provvedimento che disciplina l’alienazione di una quota ulteriore di partecipazione detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale di Poste Italiane. Tale provvedimento assicura che lo Stato mantenga, anche indirettamente, una partecipazione che garantisca il controllo pubblico.
Il segretario D’Alessandro sottolinea l’importanza di questa decisione, che vede la quota pubblica di partecipazione in Poste Italiane attestarsi al 65%. Il Ministro, interrogato in sede parlamentare, ha confermato che non si scenderà sotto il 35%, indicando la possibilità di una vendita di quote fino al 30%.
D’Alessandro evidenzia l’importanza storica di Poste Italiane, con i suoi 162 anni di attività, 120.000 dipendenti, 12.800 sportelli e 580 miliardi di risparmi gestiti, servendo 35 milioni di clienti. In Molise, i circa 750 lavoratori postali rappresentano un tessuto fondamentale che ha subito un ridimensionamento significativo rispetto ai 1400 del 2000.
Concludendo, Antonio D’Alessandro sollecita il pieno coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori nella questione e impegna il Presidente della Giunta regionale a trasmettere al Governo nazionale la volontà del Consiglio regionale del Molise di mantenere il pacchetto di maggioranza delle azioni di Poste Italiane in mano allo Stato e di esprimere tale posizione nell’ambito della Conferenza unificata Stato-Regioni.
Il ritorno di Piero Pelù: “Nuove canzoni dopo shock acustico e depressione”
(Adnkronos) –
Piero Pelù è pronto a tornare sulla scena, con nuove canzoni e un nuovo tour dopo la brusca interruzione del giugno dell'anno scorso per problemi salute. Lo ha annunciato lo stesso cantautore fiorentino, 62 anni, sui social. "Ciao a tutti – ha scritto – 10 mesi fa vi scrivevo che avevo subito un forte shock acustico in studio di registrazione e che ero costretto a rimandare in blocco il mio Tour… In questo periodo ho combattuto la depressione e solo grazie alla Dea musica ne sono uscito, ho tirato fuori le unghie, i denti, sputato l’anima, scritto cose nuove e urgentissime e elaborato altre idee che erano rimaste chiuse nel mio sconfinato archivio". "Mentre vi sto scrivendo – aggiunge – ho finito di produrre questo nuovo viaggio sonoro che vi raggiungerà prestissimo e in molte forme, infatti in questo lungo periodo lontano da voi ho fatto foto e video che quanto prima vi mostrerò. Ho una fottuttisima voglia di tornare in mezzo a voi con queste nuove canzoni a cui sono particolarmente legato e con il tour che sarà più coinvolgente che mai. Mi siete mancati, ci vediamo presto Ragazzacc!", conclude. —[email protected] (Web Info)
Bergotto (Marina Militare): “Crisi Mar Rosso ha portato -17% navi in Italia”
(Adnkronos) – Gaeta, 10 apr. (Labitalia) “Quando gli Stati Uniti hanno cambiato la loro idea strategica globale, spostandosi dal Mediterraneo all’Indo-Pacifico, hanno spostato anche le navi. E si è creato un vuoto che le nazioni del Nord Africa hanno iniziato ad acquisire navi, sommergibili e a far valere la propria potenza in quell’area, come ad esempio la Turchia. Questo ha creato situazioni di tensioni che si sono riverberate soprattutto sul canale di Suez e su Gibilterra". Lo ha dichiarato Giuseppe Berutti Bergotto, sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, al 3° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum a Gaeta. "Quello che sta succedendo è che la minaccia Houthi, arrivati a 59 attacchi, ha creato un po’ di crisi -prosegue Berutti Bergotto-. Molte compagnie hanno deciso di non passare da Suez e preferire passare per Capo di Buona Speranza con una diminuzione del traffico del 50%. Questo significa un 17% in meno di navi che non sono passate per l’Italia. E questo ha inciso sugli aumenti del carrello della spesa per vari prodotti. Un mare insicuro è un mare costoso. Inoltre è tornato il problema della pirateria. Come Marina Militare ci siamo spinti molto a fondo del Mar Rosso con l’operazione Aspides che mette le attività in sicurezza. Giornalmente come marina abbiamo 30 navi e 4mila marinaia operativi. Riguardo invece alla dimensione subacquea con le nuove tecnologie conosciamo il 20% dei nostri fondali e in futuro potremmo utilizzare degli strumenti per estrarre terre e metalli rari che sono sempre più fondamentali per la nostra economia e toglierci dalle dipendenze della Cina. Tutti corrono e anche noi dobbiamo stare al passo”. —[email protected] (Web Info)
Bilancio regionale, Fanelli: Lasciare la Regione senza Assessore al Bilancio è una buona idea?
Sicuro che lasciare la Regione senza Assessore al Bilancio sia una buona idea? Sicuro che bloccare l’attività di ripiano del debito regionale sia giusto? A pochi giorni dalla nuova e attesa udienza di parifica della Corte dei Conti, programmata per 17 aprile, con l’ulteriore tegola di una seconda sentenza di illegittimità della Corte costituzionale e il contenzioso perso in sede di sospensiva sui crediti commerciali, la Regione rischia di restare nuovamente senza chi deve sbrogliare la matassa. Eppure il bilancio previsionale dovrebbe essere approvato entro Aprile e non è ancora andato in Giunta.
Ma solo noi ci preoccupiamo delle ripercussioni che ci sarebbero se Gianluca Cefaratti lasciasse il lavoro appena appena iniziato e in altissimo e tempestoso mare?
Possibile che a nessuno interessi che significherebbe mandare a sbattere definitivamente la Regione, con creditori, personale, lavoro, sociale e ovviamente bilancio di nuovo da far ripartire?
Nel chiuso delle stanze del vertice “ipermaschile” del centrodestra a tutto si pensa tranne che a quello che conta: i destini degli enti da amministrare bene e non i destini personali!
In attesa delle risposte politiche e giuridiche, nel frattempo noi continuiamo a svolgere il nostro ruolo di controllo. E non possiamo quindi sottacere altre domande fondamentali per i conti regionali, consapevoli che forse non troveranno risposta, stante la totale disattenzione della filiera del centrodestra per le questioni urgenti e importanti.
Mi riferisco alle disposizioni obbligatorie a seguito della legge di stabilità nazionale e del programma di ripiano dei debiti votato in Consiglio regionale, che prevede scadenze e adempimenti allo stato completamente disattese. Chiedo per un amico.
A che punto sono gli obblighi imposti dal Governo alla Regione Molise sulla spinosa questione del ripianamento del debito? E l’accordo principale, è stato sottoscritto o meno? E perché il Consiglio Regionale non viene informato step by step delle azioni poste in campo dalla Giunta?
Come gruppo consiliare del Pd, l’abbiamo chiesto formalmente in una interrogazione depositata in Consiglio regionale, insieme ai colleghi Salvatore e Facciolla.
Entro il 15 febbraio 2024, infatti, doveva essere sottoscritto l’accordo per ripiano del disavanzo tra il Presidente del Consiglio dei Ministri o un suo delegato e il Presidente della Regione Molise.
Accordo alla base della procedura prevista al comma 455 dell’art.1 della legge di stabilità 213 del 2023 e della Deliberazione Consiglio Regionale n. 36 del 12-12-2023 N. 336 relativo al piano per il ripiano del maggiore disavanzo di amministrazione della Regione Molise, che stabilisce un ventaglio di adempimenti di tipo finanziario in capo alla stessa e un cronoprogramma stringente.
Di tutta questa mole di compiti, il Consiglio è tuttora all’oscuro, impossibilitato, quindi, ad esercitare il necessario controllo previsto dallo Statuto sul primo di tutti i problemi della Regione, quello finanziario, da cui dipende la possibilità e la capacità di assicurare servizi ai cittadini.
Un “buco”, quello prodotto nelle casse regionali dalla precedente amministrazione di centrodestra (praticamente identica all’attuale, ma con alla guida Roberti), di cui non si sono ancora compresi appieno i motivi, le cause, le responsabilità che hanno portato il Molise sull’orlo del tracollo economico e sul quale, come Partito Democratico, abbiamo intenzione di fare piena luce.
A tale scopo, insieme all’interrogazione, abbiamo protocollato, sempre a mia prima firma, una mozione nella quale chiediamo l’istituzione di una Commissione speciale ad hoc, che abbia come precipuo scopo quello di fare piena chiarezza sull’attuale situazione dei “conti” regionali, attraverso un approfondito processo di verifica degli atti e di ascolto della pluralità di soggetti interessati, a partire dai responsabili e uffici regionali deputati, dei revisori dei conti regionali ed eventualmente di altre ulteriori e autorevoli interlocutori competenti sul tema.
Un compito arduo, per il quale, abbiamo anche chiesto di utilizzare un team specializzato per un audit esterno e terzo, nonché autorevole e approfondito in merito alla situazione, che possa svolgere un lavoro istruttorio di supporto alla Commissione stessa.
Due atti collegati, l’interrogazione sull’accordo con il Governo e la mozione per una Commissione speciale sugli atti di bilancio regionali, che rispondono alla necessità di fare piena chiarezza sui motivi che rischiano di precipitare la Regione in default finanziario, con un unico scopo, quello di riordinare le casse e creare, finalmente, le condizioni per invertire la rotta verso l’equilibrio di bilancio e la possibilità di tornare ad assicurare ed erogare tutti i servizi essenziali ai molisani.
Micaela Fanelli
Fontana (Lombardia): “Incentivare screening per cure tempestive”
(Adnkronos) – “Un messaggio che va nella direzione di incentivare e favorire gli screening e la partecipazione a tutte le misure che Regione Lombardia pone in essere per arrivare tempestivamente alla cura della malattia”. Il governatore lombardo, Attilio Fontana, riassume così l’importanza del convegno nazionale sulle nuove frontiere della ricerca oncologica tenutosi al Pirellone questa mattina. “Fondamentale il confronto tra ricercatori e medici per cercare soluzioni sempre più favorevoli: i risultati che si stanno perseguendo fino a qualche anno fa sembravano irrealizzabili", ha aggiunto Fontana, ringraziando l’Università di Milano durante i lavori. Dal convegno è emerso anche quanto sia indispensabile intervenire per correggere gli stili di vita e intercettare i fattori che favoriscono l'insorgenza dei tumori. “Come Regione siamo al fianco di sanità e ricerca per fornire una risposta sempre più giusta e importante alle esigenze dei nostri cittadini: da questo convegno emergono opportune considerazioni per continuare questa battaglia”, conclude Fontana. —[email protected] (Web Info)
Poietika “Tra Guerra e Pace”: a Campobasso il premio Nobel per la Letteratura 2009 Herta Müller
“Adolescenti in guerra” è il tema dell’incontro con la scrittrice georgiana Tamta Melašvili in programma giovedì alle ore 17,00, nell’Auditorium del Palazzo Gil a Campobasso per l’ottava edizione del festival Poietika “Tra Guerra e Pace”, curato da Valentino Campo. Tamta Melašvili vive a Tbilisi, in Georgia, dove lavora come ricercatrice all’università, occupandosi di migrazione e studi di genere. I suoi racconti sono apparsi in numerose antologie. “La conta”, suo romanzo d’esordio, acclamato dalla critica e vincitore di numerosi premi, è ispirato alla guerra che lacerò la Georgia negli anni Novanta, e poi nel 2008 con l’invasione dei carri armati russi. Narra l’incontenibile voglia di vivere di due amiche che imparano cosa significa trovarsi in una zona di guerra dimenticata dal mondo. Un romanzo di disarmante sincerità e immediatezza che, attraverso lo sguardo stupito di due ragazzine, mostra l’insensatezza di ogni conflitto.
A seguire il Teatro Savoia alle ore 18,30 ospiterà il premio Nobel per la Letteratura 2009 Herta Müller che dialogherà con la presidente della Fondazione Molise Cultura Antonella Presutti sul tema “La paura non può dormire”. Considerata una delle più grandi scrittrici europee degli ultimi decenni, Herta Müller è un’autrice, saggista e poetessa tedesca, nata in Romania, nota per aver descritto nelle sue opere le condizioni di vita in Romania durante la dittatura di Nicolae Ceaușescu. Nel 2009 ha vinto il premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: «Ha saputo descrivere il panorama dei diseredati con la forza della poesia e la franchezza della prosa». Tutti temi che tornano nell’intera sua produzione costellata di ricordi amari, di paure inconsce, di un passato pesante (suo padre prestò servizio nelle SS), ma anche di un forte spirito di ribellione e di rinascita.
Tra i suoi libri più famosi: “In viaggio su una gamba sola”, in cui narra del doloroso passaggio dal regime di Ceauşescu all’esilio volontario in Germania; “Il paese delle prugne verdi”, suo maggior successo e da molti considerato il suo capolavoro, poi “In trappola”: tre saggi sull’essenza del regime e delle dittature in generale. Degli ultimi anni ricordiamo, in particolare, “L’altalena del respiro”, straziante racconto di un deportato in un gulag russo, narrato a quattro mani, sulla tragica esperienza dell’amico poeta Oskar Pastior (1927-2006). Successivamente pubblica “Cristina e il suo doppio”, in cui M. si racconta attraverso il suo doppio: ‘Cristina’ era il nome in codice assegnatole dalla Securitate; “La paura non può dormire. Riflessioni sulla violenza del secolo scorso”, saggi sulla violenza che i totalitarismi del Novecento hanno prodotto. Inoltre in Italia sono stati pubblicati “Bassure”, “Lo sguardo estraneo” , “L’uomo è un grande fagiano nel mondo”, “Cuoreanimale”, “La mia patria era un seme di mela”, e “La volpe era già il cacciatore”.
L’ingresso agli eventi è gratuito, occorre la registrazione su Ciaotickets.com
Atp Montecarlo, Sinner agli ottavi: battuto Korda. Ora c’è Struff
(Adnkronos) –
Jannik Sinner avanza senza problemi agli ottavi di finale del torneo Atp Masters 1000 di Montecarlo. Il 22enne altoatesino, numero 2 del mondo e seconda testa di serie, supera agevolmente il 23enne statunitense Sebastian Korda, numero 27 del ranking Atp, con il punteggio di 6-1, 6-2 in un'ora e 14 minuti. Sinner affronta ora il tedesco Jan-Lennard Struff, numero 25 del mondo, reduce dal successo sul croato Borna Coric per 7-6 (7-2), 6-1. L'unico confronto diretto è andato in scena poche settimane fa a Indian Wells: Sinner si è imposto per 6-3, 6-4. Avanza anche Lorenzo Sonego, numero 57 del mondo e in tabellone come lucky-loser, dopo aver perso nell'ultimo turno delle qualificazioni, supera il canadese Felix Auger-Aliassime, numero 35 del ranking Atp, con il punteggio di 6-4, 7-5 in poco più di due ore. Il campione in carica Andrey Rublev esce, invece, di scena al 2° turno del torneo. Il russo, numero 6 del mondo e del seeding, cede all'australiano Alexey Popyrin, numero 46 del ranking Atp, con il punteggio di 6-4, 6-4 in un'ora e 40 minuti. —[email protected] (Web Info)
Federico Zampaglione: “Arte e famiglia i miei punti fermi. Oggi sono felice” – FOTO
(Adnkronos) – Gli alti e bassi della vita – che ci sono sempre – ma con due grandi punti fermi: l'arte e la famiglia. Dal rapporto con il padre, “lui preside, mi ha sempre saputo prendere. E' tutt'ora un faro", a quello con la figlia fatto "di un bellissimo dialogo e confronto". Poi naturalmente c'è la musica, quella bella che dura per sempre, e un possibile ritorno a Sanremo nonostante "la strizza" e la paura che l'emozione di quel palco possa giocare brutti scherzi. E, infine, l'amore per il cinema e il genere horror. Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, si racconta all'Adnkronos in occasione dell'uscita del nuovo singolo 'Puntofermo' ripercorrendo la sua carriera artistica e riflettendo anche su tanti momenti privati: "Oggi sono felice". (FOTOGALLERY) Il brano 'Puntofermo', firmato da Zampaglione insieme a Vincenzo Colella, Leonardo Zaccaria e Michele Canova (che ha curato la produzione), "riflette sul tempo che stiamo vivendo dove spesso ci si ritrova in mezzo a un mare di informazioni e cose che ci girano intorno" e l'importanza di trovare qualcosa di solido a cui aggrapparsi, che può essere una passione, un grande amore o qualsiasi cosa che possa offrire rifugio dai "temporali quotidiani". I miei punti fermi? "Uno è sicuramente l'arte, sia la musica che il cinema – dice Zampaglione – e tutto quello che mi permette di raccontare me stesso e di condividere con gli altri certe sensazioni e stati d'animo. Mi è capitato di vivere dei momenti terribili che poi paradossalmente sono diventati quelli in cui ho scritto le cose migliori: a volte da un grande dolore nasce una bellissima canzone. Per cui l'arte la vedo un po' come un'ancora". E l'altro punto fermo è sicuramente "la mia famiglia: mia moglie, mia figlia, mio padre e la mia famiglia allargata che è un luogo di protezione, dove posso essere veramente me stesso. Il punto fermo lo devi però nutrire, curare, amare e difendere da tutti i temporali". La nuova canzone arriva dopo l'uscita il singolo "Due Rose" della scorsa primavera ma non rappresenta il preludio di un nuovo album. "Non faccio più programmi troppo lunghi", afferma Zampaglione che confida di aver capito l'importanza di vivere il presente. "Ho fatto uscire questi due singoli perché erano due canzoni che mi piacevano ma non sono subordinate a un'entità più importante. Sono due fotografie della mia vita". Il cantautore romano, riflette poi sull'attuale panorama musicale e sulla difficoltà degli artisti nel ricevere il giusto compenso delle piattaforme streaming e dai social. "Il diritto d'autore è morto? Beh, sicuramente quello che arriva dal mondo digitale sono briciole", afferma Zampaglione, sottolineando la necessità di una migliore regolamentazione. Secondo l'artista, senza i concerti dal vivo e altre attività collaterali, gli artisti avrebbero difficoltà a sostenersi. Nonostante le sfide, il cantautore romano però rimane ottimista riguardo alla ricezione dell'arte da parte del pubblico. "Il pubblico è l'unica vera realtà a cui non frega niente dei meccanismi della discografia e le cose se le va cercare. Credo, quindi, che una bella canzone metta in moto dei meccanismi intorno a sé che le fanno intercettare il suo pubblico". E' giusto però non generalizzare sulla "musica di oggi" e sono tanti gli artisti che Zampaglione dichiara di apprezzare come Calcutta e Gazelle: "Mi piacciono anche diverse cose del mondo del rap, che ha una narrativa di un certo tipo, da non confondere con il pop da tiktok, dove c'è solo la voglia di fare la coreografia e il balletto". E parlando delle sue canzoni, Zampaglione riflette sulla ricerca di un'essenza duratura della musica. "Nelle mie canzoni… la domanda che mi sono sempre posto era: 'ma questa canzone qui potrò ancora cantarla tra 20-25 anni?'", condivide l'artista. Questa ricerca di "un piccolo pezzo di eternità", secondo Zampaglione è fondamentale perché "la moda passa sempre". E così, nei mie brani "ho fatto delle rinunce – sottolinea – non ho mai sfruttato il linguaggio del momento. Se nel brano 'La descrizione di un attimo' avessi detto 'ci rivediamo ancora dopo cinque anni su MySpace', oggi non avrebbe senso". E ai giovani consiglia: "lo show business è da sempre una brutta bestia. Non bisogna farsi stritolare da un meccanismo che spegne ogni creatività perché tutto viene riferito a soldi, numeri e incassi. Per questo restate sempre vicini alla musica, a quello che amate fare, alla vostra passione. Fate le cose per il piacere di regalare emozioni". Zampaglione ripercorre i tre momenti più significativi della sua carriera: un grande successo, un grande insuccesso e il disco della rinascita. "'La descrizione di un attimo' è sicuramente l'abum che ci ha cambiato la vita. Un disco molto importante per il successo che ha avuto e per tutto quello che ha generato. Ci metto poi un grande insuccesso: l'abum del 2010 'L'essenziale'. Lo avevo registrato in America ed ero convinto che sarebbe andato benissimo ed invece è stato un flop totale". Quel disco, racconta Zampaglione, "mi ha fatto capire che niente è scontato". Infine il disco del 2014 'Indagini su un sentimento': "In un momento di grande sconforto, avevo perso mia madre da poco, la musica mi è tornata a bussare alla porta e mi ha ridato tante canzoni. Da lì è partito un secondo tempo della mia vita". C'è poi il capitolo Sanremo. Alla gara canora i Tiromancino hanno partecipato due volte, nel 2000 e 2008, e Zampaglione ammette di guardarlo "con grandissimo divertimento" e non nasconde una certa apprensione riguardo all'idea di salire nuovamente su quel palco. "Per chi va su quel palco, Sanremo è un'esperienza molto invasiva e devi riuscire a gestirla emotivamente: è un grande meccanismo che ti si muove intorno" e in un contesto così dominato da televisione, ascolti e social media, mantenere la propria stabilità emotiva diventa una sfida. Dunque Zampaglione ammette: "Oggi non sono sicuro di essere in grado di gestire nel migliore dei modi questa emotività. Vedo dei ragazzi giovanissimi che sono cresciuti nell'era dei talent per cui l'idea di associare la gara alla musica, è normale come lo è anche il fatto di cantare in televisione. Per me, invece, che sono un po' della vecchia guardia, quel palco potrebbe mettermi in difficoltà". Nonostante le incertezze, l'artista non chiude la porta a un possibile ritorno sul palco dell'Ariston e citando una canzone scritta con il maestro Califano, dice "non escludo il ritorno". Nel passare in rassegna la sua avventura artistica, non poteva rimanere fuori la passione per il cinema e il genere horror, dove Zampaglione esplora un mondo completamente diverso rispetto a quello della musica, fatto di atmosfere cupe, angoscianti e terrorizzanti. La sua ultima pellicola "The Well", sta facendo il giro del mondo nei principali festival e rassegna cinematografiche horror. Il suo ultimo film visto? "Quello della Cortellesi: un film meraviglioso. Riuscire a farti venire il sorriso mentre stai vedendo un film dove il livello della drammaticità è enorme fa parte solo dei grandi artisti". Parlando della sua vita attuale, Zampaglione di definisce "felice": "Sto vivendo – assicura – il miglior momento della mia vita. Se avessi la possibilità di fermarmi in un momento mi fermerai qua. Vorrei stare qui perché c'è una consapevolezza maggiore, c'è il piacere di vedere mia figlia diventare una donna e non soffro più di tutta una serie di cose che prima mi facevano male". "Con mia figlia – racconta ancora – ha un rapporto bellissimo di confronto", afferma l'artista che non nega di aver preso tanta ispirazione dal padre: "Prima come professore e poi come preside ha sempre trovato il modo giusto di comunicare con i giovani. Anche da ragazzino sapeva prendermi: è tuttora il mio faro". Infine, una riflessione sul passato. Qualcosa che avrei potuto fare diversamente? "Forse sì ma la vita è quello che è. Non credo di aver fatto cose terribili. Sono stati errori umani o professionali che però nel tempo ho cercato sempre di aggiustare perché, fino all'ultimo giorno della nostra vita, non è mai troppo tardi". (di Loredana Errico) —[email protected] (Web Info)











