domenica, Dicembre 21, 2025
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Mare, Bergamotto: “Filiera da sviluppare assieme a space economy anche per difesa militare”

(Adnkronos) – “Il piano del mare è un traguardo storico per le straordinarie potenzialità: andando dalla promozione delle potenzialità del territorio, alla salvaguardia del patrimonio marittimo e all’azione dello Stato perché il mare vale molto anche in termini di sicurezza nazionale. Guardiamo molto sia alle filiere del mare che alla space economy, entrambe hanno una natura cross-settoriale e devono essere promosse contemporaneamente. Sono necessarie soprattutto sul piano della difesa militare, soprattutto in situazioni geopolitiche compromesse”. Lo ha dichiarato Fausta Bergamotto, sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy, durante il suo intervento al 3° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum a Gaeta.  “Con 150 miliardi di valore aggiunto e oltre 7 km di coste il mare – ha spiegato – svolge un ruolo essenziale nel perseguire gli obiettivi del Green Deal europeo, in grado di connettere sempre di più sia l'innovazione che le tecnologie di frontiera alla Blue Economy. L'Italia è leader nella cantieristica, soprattutto navi da crociera e yacht. Ma sono punte di eccellenza anche la robotica marina, biotecnologie blu, le tecnologie rinnovabili marine e nelle tecnologie sostenibili per lo sfruttamento delle risorse abiotiche marine. Il mare unisce molteplici attività e filiere produttive, che dipendono direttamente o indirettamente dalle sue coste".  "La legge del Made in Italy in materia di semplificazioni, anche per la nautica, è fondamentale – ha ribadito – Inoltre ha messo a disposizione anche un fondo per la nautica da diporto per dare dei contributi finalizzati alla sostituzione di motori endotermici alimentati con carburanti fossili a favore di motori ad alimentazione elettrica”. —[email protected] (Web Info)

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Trump: “Rischiamo una guerra mondiale”

(Adnkronos) –
Rischio "guerra mondiale" a causa dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. E' l'allarme rilanciato da Donald Trump, che in una conferenza stampa a Mar-a-Lago è tornato a denunciare "l'incompetenza" di Joe Biden, "un presidente che non riesce a mettere insieme due frasi" a causa del quale sta succedendo tutto questo. "Si potrebbe arrivare a una guerra mondiale tra Russia e Ucraina e a tutto il caos che ne consegue, ed è una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere. Quello che sta succedendo con Israele potrebbe sfociare in una guerra mondiale", ha detto l'ex presidente, candidato alla Casa Bianca. "Abbiamo un presidente che non riesce a trovare le scale per scendere dal palco. Abbiamo un presidente che non sa cosa diavolo sta facendo. E potremmo finire in una guerra mondiale", ha attaccato ancora Trump, secondo cui "abbiamo poco meno di sette mesi, prima del 5 novembre, ma è un'eternità quando le persone sono incompetenti". —internazionale/[email protected] (Web Info)

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Studenti, professori e opportunità negli atenei della Sardegna

(Adnkronos) – In Sardegna sono presenti due atenei statali: l'Università degli Studi di Cagliari, che ha un'offerta didattica articolata in 95 corsi, e l'Università degli Studi di Sassari che propone 62 corsi. I due atenei hanno sedi distaccate ad Alghero, Nuoro, Olbia ed Oristano.  Secondo uno studio di CNA Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola Impresa, elaborato a partire da dati Miur e Istat, il numero di studenti universitari sardi risulta diminuito di oltre 11 mila unità da 47.464 dell'anno accademico 2010/2011 a 35.842 dell'anno accademico 2021/2022.  Parallelamente, è in crescita il numero di giovani sardi che preferiscono frequentare gli atenei di altre regioni: il 16,7% dei giovani studia fuori regione, con un aumento di 1.144 unità nell'ultimo decennio.  Gli iscritti degli atenei statali per l'anno accademico 2022/2023 sono 35.868, di cui 21.789 donne, e complessivamente risultano in leggera ripresa rispetto all'anno precedente, ma il trend è in netto calo nell'ultimo decennio. I nuovi immatricolati nei due atenei sardi sono 6.029, di cui 3.449 donne e 123 studenti stranieri.  La maggioranza degli studenti segue un corso di laurea classico (23.270), 6.869 frequentano corsi di laurea magistrale a ciclo unico, 5.245 laurea magistrale e 484 rientrano ancora nel vecchio ordinamento.  Nell'anno accademico 2022-2023, 2.372 studenti delle facoltà dell'Isola hanno proseguito gli studi iscrivendosi a corsi post laurea, di cui 1.744 hanno scelto scuole di specializzazione, 564 dottorati di ricerca, 64 master di primo e secondo livello (dati Ustat – Miur).  Gli atenei sardi hanno sempre avuto una scarsa attrattiva per gli studenti delle altre regioni italiane, ciò anche per questioni logistiche legate agli spostamenti non sempre agevoli tra la Sardegna e il resto del Paese.  Ad oggi, il numero di universitari provenienti da altre regioni ha raggiunto il 2% del totale degli iscritti nell'anno accademico 2021/2022, per complessivi 731 studenti. Un numero sempre esiguo, ma oltre 5 volte superiore a quanto registrato un decennio fa quando gli studenti degli atenei sardi residenti in altre regioni erano solo 210, pari allo 0,4% del totale.  Dando uno sguardo alla distribuzione degli universitari per regione, secondo i dati Miur Università, la Sardegna ha un rapporto tra numero di universitari iscritti e popolazione regionale complessiva pari al 2,36%, superiore ad alcune grandi regioni come Veneto (2,20%), Sicilia (2,17%) e Puglia (2,04%), ma lontano dalle prime tre: Lazio con il 4,54%, Campania (3,87%), Emilia-Romagna (3,57%).  Secondo Almalaurea, il consorzio interuniversitario che rappresenta 81 atenei, nel 2022 i neolaureati dell'Università degli Studi di Cagliari sono stati 3.715, in crescita rispetto al 2021 quando furono 3.637, il 60% del totale è donna. L'età media dei laureati è 27 anni e un voto medio di laurea di 104,6/110.  A un anno dalla laurea, il 51,5% tra coloto che ha cercato un lavoro risulta occupato, il 28,9% non cerca lavoro ma è impegnato in un corso post laurea o in un praticantato. Da segnalare che nel post laurea il 34,3% non lavora e non cerca alcuna occupazione, mentre il tasso di disoccupazione tra i neolaureati è al 16,2%. All'Università degli Studi di Sassari, i laureati nel 2022 sono stati 2.288, nel 2021 furono 2.289, con una predominanza femminile (67,2%). L'età media (27,2 anni) e il voto di laurea (104,5/110) sono praticamente identici a quelli dell'altro ateneo statale sardo. Leggermente inferiore invece il tasso di occupazione (50,3%), mentre il 27,4% segue un corso post laurea o un praticantato. Il tasso di disoccupazione è al 18,6% oltre due punti e mezzo superiore al dato di Cagliari.  Con riferimento al mercato del lavoro il contesto economico sardo non è particolarmente favorevole all'inserimento dei giovani laureati. Infatti, secondo l'Istat, sul totale della popolazione residente occupata nell'anno 2022, solo il 22,1% possedeva un titolo di studio accademico. Un dato di oltre due punti sotto la media nazionale del 24,3% che a sua volta è quasi la metà di alcuni grandi Paesi europei come Francia (45,7%) e Spagna, dove i laureati sono rispettivamente il 45,7% e il 46,4% della forza lavoro.  Al contrario la Regione ha il tasso di occupazione più elevato di persone senza alcun titolo di studio, con licenzia media o elementare, pari al 38,3% dei residenti occupati, mentre la media italiana è al 29,5%.  Negli atenei della Sardegna nel 2022, secondo i dati Ustat, il portale dell'Università e della Ricerca dedicato ai dati sul mondo dell'Università, il numero dei docenti, compresi i ricercatori, è di 2.176, di cui 1.300 sono di ruolo.  La presenza femminile tra docenti e ricercatori è di 902 unità, che corrispone a circa il 41,5%, tra i docenti di ruolo le donne sono 494 su 1.300 ovvero il 38%. La percentuale di ricercatrici a tempo determinato sale invece al 44% e quella relativa alle titolari di assegni di ricerca supera il 50%.  Il personale non docente è composto da 1.440 persone, di cui 872 sono donne, una percentuale superiore al 60% del totale degli impiegati universitari. Principalmente si tratta di tecnici amministrativi a tempo indeterminato (1.373). Nell'anno accademico 2021-2022 nei due atenei della Sardegna, ogni studente, esclusi quelli esonerati o finanziati da enti esterni, paga in media 1.026 euro di tasse universitarie. In compenso sono ben 17.787 gli studenti che possono beneficiare dell'esonero totale dal versamento dei contributi. Oltre 9 mila sono le borse di studio regionali assegnate.  Entrando nel dettaglio, all'Università degli Studi di Cagliari la contribuzione media è più elevata rispetto all'Università degli Studi di Sassari, 1.134 euro la prima, 830 la seconda. Il numero di studenti esonerati dal pagamento delle tasse universitarie è 11.797 a Cagliari, 5.990 a Sassari.  In tema di borse di studio regionali assegnate per ateneo, all'Università degli Studi di Cagliari ne hanno potuto usufruire 5.944 studenti iscritti a corsi di laurea triennale, magistrale e a ciclo unico, 3.130 all'Università degli Studi di Sassari. Tra le attività di sostegno e promozione dell'istruzione universitaria sull'Isola, per l'anno accademico 2023-2024 la Regione ha stanziato fondi per 7,8 milioni di euro per le sedi universitarie distaccate di Alghero, Nuoro, Olbia e Oristano che rappresentano un fondamentale presidio di formazione sul territorio.  Per l'anno accademico 2024/2025 è previsto l'avviamento di due nuovi dipartimenti: Ingegneria nella sede di Sassari che accorpa due corsi di laurea già attivati – Ingegneria Informatica e Ingegneria Industriale – e Innovazione nella sede distaccata di Olbia, che offrirà corsi inerenti l'Innovazione nella progettazione e sviluppo territoriale.  Di recente è stato sottoscritto un importante accordo tra l'Università degli Studi di Cagliari e il Consorzio Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, focalizzato su attività di ricerca, sviluppo tecnologico, innovazione e finalizzato a promuovere nuove iniziative didattiche e formative, oltre che a fornire servizi di supporto alle attività di gestione del territorio.  —[email protected] (Web Info)

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Roma, lo uccidono per rubargli tessera del reddito cittadinanza: due arresti a Velletri

(Adnkronos) – Lo hanno picchiato fino a causarne la morte per rubargli la tessera del reddito di cittadinanza. Per questo i carabinieri di Velletri hanno arrestato un uomo e una donna, rispettivamente di 54 e 46 anni, gravemente indiziati di estorsione e omicidio preterintenzionale ai danni di S.T., 52 anni, morto lo scorso 21 gennaio presso l’ospedale di Velletri. L’uomo è stato portato in carcere a Velletri, mentre la donna è ai domiciliari. Il provvedimento cautelare, emesso dal gip del Tribunale di Velletri, ha recepito integralmente gli esiti investigativi ottenuti dai militari operanti nel corso delle indagini coordinate dalla Procura locale. La complessa attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari sul fatto che i due indagati avrebbero utilizzato indebitamente la tessera del reddito di cittadinanza della vittima di cui si erano impossessati dopo minacce e percosse, lo scorso mese di dicembre. Dopo le ultime percosse subite, il 23 dicembre, la vittima era stata ricoverata presso l’ospedale di Velletri, dove era poi morto il 21 gennaio 2024. Dalle attività investigative è emerso come l’uomo arrestato, nel corso del 2023, si era reso responsabile di altre estorsioni ai danni di due pensionati di Velletri (uno dei quali ultranovantenne), facendosi consegnare, nel complesso, la somma di mille euro. —[email protected] (Web Info)

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Sanità, Giuliano (UGL): “Confronto e partecipazione per rilanciare SSN”

“Il dibattito sullo stato attuale della sanità è in una fase cruciale. La nostra posizione è chiara. Chiediamo di superare ogni tipo di pregiudiziale per cercare le soluzioni che possano risollevare il nostro SSN e consentire ai cittadini italiani di poter accedere tutti, senza discriminati economiche, ad assistenza e cure” dichiara il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Il recente allarme lanciato dalla Conferenza delle Regioni, ad esempio, non può lasciare indifferenti.

Se è vero che l’attuale Governo ha compiuto uno sforzo per dare maggiori risorse alla sanità, invertendo la tendenza di tagli indiscriminati di chi l’ha preceduto, non possiamo rimanere indifferenti di fronte al definanziamento di 1,2 milioni di euro spostati verso l’edilizia sanitaria. Che, è bene confermarlo, resta per noi una priorità, al pari però del rilancio del SSN. Ma privare le Regioni di quella somma non può che creare nuovi problemi. La strada da seguire deve essere quindi quella della razionalizzazione e di un confronto utile a non far disperdere neppure centesimo delle risorse stanziate. Una sanità che torni ad essere un servizio di eccellenza per i cittadini deve poggiare sugli operatori sanitari.

Il potenziamento degli organici e l’attrattività delle professioni sanitarie, oggi ridotta al lumicino, restano quindi una priorità. Così come deve esserlo la messa a norma delle strutture. E recenti casi di tragedie consumatesi all’interno di ospedali confermano come ci sia bisogno di adeguamenti urgenti. Occupazione, sicurezza, formazione, partecipazione sono fondamentali per costruire la sanità del futuro” conclude il sindacalista.

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Firenze, un morto al concerto dei Subsonica: fermato 48enne

(Adnkronos) – E' stato identificato e sottoposto a fermo d'indiziato di delitto per l'accusa di omicidio preterintenzionale un 48enne che intorno alle 23.30 di giovedì 11 aprile, su una scala esterna del Nelson Mandela Forum di Firenze, dove era in corso il concerto dei Subsonica, avrebbe sferrato un pugno in testa a Antonio Morra, 47 anni, facendolo cadere rovinosamente a terra e provocandogli il trauma cranico risultato, poi, fatale. Morra è morto poco dopo all'ospedale fiorentino di Careggi, dove era stato trasportato in codice rosso per le gravi lesioni riportate nella caduta. Il fermato, nato a Verona e residente a Firenze, è accusato di omicidio preterintenzionale.  C'è un fermo per la tragedia di Antonio Morra, 47 anni, operaio, aggredito nella tarda serata di giovedì 11 aprile al termine del concerto dei Subsonica al Nelson Mandela Forum di Firenze e, poi, morto all'ospedale di Careggi, dove era stato trasportato in codice rosso per gravi lesioni e trauma cranico. Sarebbe stato il 48enne, forse dopo un banale diverbio, a colpire il 47enne con un pugno alla testa, facendolo cadere rovinosamente a terra e provocandogli il trauma cranico risultato poi fatale. Insieme a Morra al concerto c'era anche la moglie, finita in stato di choc. L'uomo fermato si trova ora nel carcere fiorentino di Sollicciano, a disposizione dell'autorità giudiziaria, in attesa della convalida della misura precautelare.  Poco dopo le 23 di giovedì i poliziotti, impegnati nel servizio di ordine pubblico in occasione del concerto, sono intervenuti nel piazzale interno dl Nelson Mandela Forum per la segnalazione di una lite nella quale erano state coinvolte diverse persone anche con armi da taglio, in particolare un coltellino, che è stato trovato sul posto. Il personale sanitario della Croce Rossa Italiana ha poi soccorso, ai piedi della scalinata del cortile della struttura che si affaccia su viale Malta, il 47enne privo di sensi, trasportato urgentemente all'ospedale di Careggi, dove poco dopo ne è stato constatato il decesso. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura, informato la Procura che ha subito assunto la direzione delle indagini, hanno effettuato una serie di accertamenti, anche attraverso la visione delle immagini della videosorveglianza del Palasport. Secondo quanto è stato ricostruito dalla Squadra Mobile, il 47enne, che si era recato al concerto con la moglie, si trovava sulle scale esterne dell'edificio quando avrebbe avuto una lite con un gruppetto di persone, tutti operai e facchini addetti al montaggio e allo smontaggio del palco allestito per il concerto, e uno di questi gli avrebbe sferrato il pugno fatale. Tutti e nove gli operai, tra cittadini italiani e stranieri, che lavorano per una ditta esterna sono stati sentiti per l'intera giornata di venerdì 12 aprile in questura dal pubblico ministero Alessandro Piscitelli e dagli investigatori della squadra mobile. Il pm ha disposto anche l'autopsia per accertare le cause esatte del decesso. Al termine di quanto ricostruito nel corso dell'attività, gli investigatori, spiega la Questura in un comunicato autorizzato dalla Procura, "hanno ritenuto di aver acquisito una serie di elementi che avrebbero portato a ritenere concretamente che la vittima sia stata colpita dal 48enne, fermato quale presunto autore del gesto, con un potente colpo alla testa sferrato mentre, intorno alle 23, era in corso il deflusso degli spettatori dal concerto". Antonio Morra, originario di Potenza e da circa 15 anni residente a Pistoia con la famiglia, lavorava come magazziniere in una ditta di smistamento pacchi a Calenzano in provincia di Firenze. Lascia moglie e tre figli: due maschi di 16 e 6 anni e una femmina di 9 anni. Gli amici lo ricordano come grande tifoso del Napoli calcio, amante della musica e molto credente.  I Subsonica sui social hanno espresso la loro vicinanza allo spettatore, deceduto poco dopo aver appreso della tragedia che si era consumata al termine del loro concerto: "Siamo costernati per quanto avvenuto ieri notte all'uscita del palazzetto e profondamente addolorati. Siamo vicini ai familiari delle persone coinvolte in questo momento difficile". —[email protected] (Web Info)

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Made in Italy/ Coldiretti: Serve principio di reciprocità per tutelare produttori e consumatori

“Serve più trasparenza e un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard garantendo il principio di reciprocità delle regole”. Ad affermarlo è il Presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa, che con il vicepresidente Adamo Spagnoletti, il direttore regionale Aniello Ascolese, ed oltre 100 soci molisani, ha preso parte alla grande mobilitazione ancora in corso al Brennero per fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che creano distorsioni di mercato e mettono a rischio il futuro dell’agroalimentare tricolore. ( nella foto la delegazione molisana)

Sulla base di dati Istat, nel giro degli ultimi dieci anni, denuncia l’Organizzazione, le importazioni di cibo straniero sono aumentate del 60%, raggiungendo il valore record di 65 miliardi di euro; prodotti spesso provenienti da Paesi che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare, ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori.

Un vero e proprio attacco al patrimonio agroalimentare dell’Italia favorito dalle follie europee che fanno calare la produzione agricola nazionale – sottolinea Coldiretti – spingendo il deficit alimentare del Paese che è arrivato a produrre appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora, mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.

“Dinanzi a quella che è una vera invasione di prodotti stranieri – gli ha fatto eco il vice presidente Spagnoletti – chiediamo che le regole imposte ai produttori europei debbano valere per tutti coloro che vogliono vendere nel mercato Ue”.

Secondo un’analisi Coldiretti su dati Rasff al 1° aprile 2024, nell’ultimo anno è scoppiato in Italia oltre un allarme alimentare al giorno con ben 422 allerte che hanno riguardato prodotti stranieri per la presenza di residui di pesticidi vietati in Italia, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti, in aumento del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno. E in quasi 6 casi su 10 si tratta di prodotti provenienti da paesi Extra Ue.

“Per questo – ha concluso il Direttore Ascolese – è necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”.

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Roma, maltratta bimbi al nido: sospesa educatrice

(Adnkronos) – Puniva i bambini del nido dove lavorava come educatrice con aggressioni verbali e strattonamenti. Per questo una donna è stata sospesa dal servizio per sei mesi, accusata di maltrattamenti. E' successo in un asilo nido, privato ma convenzionato, in zona Nuovo Salario. I carabinieri hanno notificato un’ordinanza che dispone la misura interdittiva della sospensione dal servizio per 6 mesi alla maestra al termine di una attività d’indagine, condotta anche attraverso ausili tecnici insieme ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro. —[email protected] (Web Info)

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Campobasso/I grandi temi delle opere di Giulio Oriente

Giulio Oriente (foto Stefano Manocchio)

di Stefano Manocchio

La prima parola che mi è venuta in mente visitando la mostra delle opere di Giulio Oriente, negli ampi locali della Fondazione Molise Cultura a Campobasso è stata: “imponente!”. Stiamo parlando di 130 quadri con tecniche miste, ma sempre su tela e prevalenza di base ad olio, con alcuni grandi temi portanti: i ritratti, i temi sociali, quello religioso e le tradizioni. La location d’eccellenza bene si sposa con l’attività importante di questo artista molto conosciuto ed apprezzato in Molise.

Figura 1993- olio e foglia d’oro su cartone telato

Personalmente sono rimasto colpito dalla bellezza dei ritratti femminili e giovanili, dal senso di movimento nei quadri a tema religioso, compreso quello importante sulla Crocifissione e ancora di più presente nelle due tele su altrettanto importanti tradizioni campobassane: la sfilata dei Misteri a Corpus Domini ed il fuoco di Sant’Antonio Abate.

Corpus Domini (1996)- tecnica mista su tela

Ma senza dubbio sono i grandi temi sociali a colpire maggiormente l’attenzione del visitatore: i migranti, gli sfollati ed i profughi appaiono con i segni della sofferenza sul volto, ma con un tratto leggero ‘di gentilezza’. Non a caso l’evento è stato intitolato: ‘Stati d’anima’.

Molto bello infine anche il quadro che è stato usato come locandina della mostra: ‘Figura (1993)’, olio a foglia d’oro su cartone telato.

C’è tanto da vedere e diversi sono gli spunti di riflessione che possono svilupparsi osservando con attenzione le tele di Giulio Oriente.

La mostra rimarrà aperta fino al 16 aprile. L’invito è a partecipare, sicuramente.

TUTTE LE FOTO DEL PRESENTE ARTICOLO SONO A CURA DI STEFANO MANOCCHIO

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Arriva in Molise il progetto AIDAA, per trovare una nuova famiglia a cani e gatti di proprietari defunti

L’AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha deciso di mettere a punto un piano che potrebbe salvare dal canile e dai rifugi le migliaia di cani e gatti appartenenti alle persone che ci hanno lasciato e che nessuno vuole e che sono appunto destinati a finire nei canili e nei gattili di tutta Italia oppure molto spesso a trasformarsi in randagi.

Il progetto dell’Associazione arriva anche in Molise. Il piano prevede un coinvolgimento delle imprese di Pompe Funebri e la creazione di una rete locale e nazionale di supporto fatta di famiglie e associazioni che possano prendere in stallo i cani e i gatti dei defunti e che nessun parente vuole adottare per poi arrivare grazie ai social ed ai contatti diretti a trovare loro una nuova famiglia. “Permetteteci di non svelare subito i particolari del piano, ma esso è stato studiato attentamente e ad oggi hanno aderito circa 11′ imprese di pompe funebri, Un piamo che andrà realizzato passo per passo e che potrebbe vedere la luce nelle sua prime articolazioni nel prossimo autunno fondamentale è il ruolo delle società e della rete delle famiglie ed associazioni presenti sul territorio.

Un piano ambizioso?- concludono gli animalisti- certamente ma se pensiamo che il segreto sta proprio nella semplicità e che quando sarà in vigore potrebbe arrivare a non fare entrare in canile o gattile 3.000 cani e gatti dei defunti l’anno ci pare valga la pena provarci”.

Questa prima fase  è dedicata al contatto con le onoranze funebri che vogliono aderire a questa iniziativa. per aver informazioni possono mandare una mail a [email protected] oppure un watts app al 3479269949.

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