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L'Italia batte 2-0 la Cina oggi, martedì 16 settembre, e vola in semifinale di Billie Jean King Cup. A Shenzhen, dopo il successo di Elisabetta Cocciaretto su Yue Yuan, Jasmine Paolini, numero 8 del ranking Wta, supera Xinyu Wang (numero 34 del ranking Wta) con il punteggio di 4-6, 7-6 (7-4), 6-4 in due ore e 53 minuti. L'Italia aspetta in semifinale la vincente tra Spagna e Ucraina. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bjk Cup, Paolini e Cocciaretto non sbagliano. L’Italia batte la Cina e vola in semifinale
Blitz proPal all’università di Pisa, parla il prof aggredito: “Spintoni e libro strappato, poi un pugno”
(Adnkronos) –
"È stata un'aggressione che non ho nessun problema a definire fascista, perché è una squadraccia fascista che mi ha interrotto. Hanno strappato il libro, mi hanno tolto il microfono, mi hanno spintonato via dalla cattedra". È con queste parole che il professor Rino Casella, docente associato di Diritto pubblico comparato all'Università di Pisa, racconta all'Adnkronos quanto accaduto questa mattina al Polo Piagge dell'Ateneo, dove un gruppo di circa 20 giovani attivisti filopalestinesi, riuniti sotto la sigla Studenti per la Palestina di Pisa, ha fatto irruzione in aula interrompendo la prima lezione del suo corso del nuovo anno accademico. L’episodio si è verificato verso le 12:30, di fronte a circa 200 studenti presenti regolarmente alla lezione. "L'università non si può interrompere. Una lezione non si può interrompere. È stato un attacco all’istituzione, non a me. Io rappresento l’università, non Rino Casella", spiega il professore aggredito. Il gruppo – composto in parte da volti noti dell’ateneo e in parte da persone esterne – è entrato nell’aula esponendo una bandiera palestinese e accusando il docente pubblicamente di essere un “sionista”. A sostegno dell’azione, sul profilo Instagram del collettivo “Studenti per la Palestina” sono stati pubblicati video e foto che documentano l’irruzione e attaccano direttamente il docente. Casella spiega di aver cercato di mantenere la calma e di continuare la lezione, ma di essere stato fisicamente bloccato: il microfono gli è stato tolto, il libro di testo – "simbolo del lavoro accademico" – è stato strappato, il quaderno personale, con una bandierina americana stampata, "gettato via con disprezzo". "Io insegno diritto pubblico comparato. Quella bandiera americana era sul mio quaderno perché spiego anche l’ordinamento statunitense. Non è propaganda. È parte del programma", afferma il professore. Nel tentativo di proteggere alcuni studenti che cercavano di riportare la calma togliendo la bandiera, Casella si è frapposto tra loro e gli attivisti, ricevendo un pugno. Dopo l’aggressione, si è recato al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate contusioni con prognosi di sette giorni. Ha poi sporto denuncia presso la questura. Anche alcuni studenti presenti in aula avrebbero subito aggressioni fisiche. "Mi è venuto istintivo, come docente e come persona, frappormi. Ho detto: no alla violenza. Ma non c’è stato modo di ragionare con loro", racconta sempre il docente. Il ministro dell’Università Anna Maria Bernini ha contattato personalmente il docente per esprimere solidarietà, così come il rettore dell’Ateneo e altri rappresentanti istituzionali. Numerosi anche i messaggi di supporto da parte di colleghi, studenti e cittadini comuni. "Mi ha fatto piacere tutta questa solidarietà". Ma l’episodio, "nella sua gravità", apre una riflessione più ampia sulla sicurezza all’interno degli spazi universitari. Spiega Casella: "Stanno saltando anche gli ultimi luoghi in cui la violenza era assolutamente bandita. Dopo gli ospedali, le scuole… anche l’università è diventata terreno di scontro. Non ci sono più zone franche". Casella sottolinea che il dissenso è legittimo, ma mai la violenza. Nonostante in passato fosse stato definito “sionista” da alcuni ambienti attivisti, ribadisce che le sue posizioni personali non giustificano né spiegano quanto accaduto: “Non ho votato le mozioni del mio dipartimento su Israele e Gaza. Non condivido la posizione del rettore su questi temi. Ma questo non conta: oggi sono stato aggredito perché stavo facendo lezione, non per le mie idee". "Se in un altro ateneo un docente dovesse trovarsi nella mia stessa situazione e reagisse, rischierebbe più di un pugno. Serve una risposta netta. Le aule universitarie devono restare luoghi sicuri, per i docenti e soprattutto per gli studenti", conclude Rino Casella. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump, il giornalista e la domanda sugli affari: “Stai zitto”
(Adnkronos) – "Silenzio!". Donald Trump zittisce un giornalista australiano, 'colpevole' di aver posto una domanda giudicata inopportuna dal presidente degli Stati Uniti. "E' appropriato che un presidente in carica sia coinvolto in così tante attività imprenditoriali?", la domanda posta a Trump prima della partenza del presidente per il Regno Unito. "I miei figli si occupano degli affari… Da dove viene lei?", replica Trump. "Sono della Australia Broadcasting Corporation", dice il giornalista. "Secondo me, sta danneggiando molto l'Australia in questo momento. L'Australia vuole andare d'accordo con me. Il suo leader verrà presto da me, gli dirò che ha usato un pessimo tono", incalza Trump. Il giornalista prova a ribattere, ma la chiusura del presidente è totale: "Silenzio". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Quando Robert Redford criticò Trump: “Degrada tutto quello tocca, attacchi da dittatore”
(Adnkronos) – Donald Trump ha avuto parole di ammirazione per Robert Redford, definendolo "un grande" e anche il "più sexy" del cinema americano. Ma il leggendario attore americano, scomparso oggi all'età di 89 anni, negli anni scorsi aveva espresso giudizi molto critici nei confronti del presidente degli Stati Uniti. "Ci troviamo a fare i conti con una crisi che non ho mai pensato di dover affrontare durante la mia vita: attacchi in stile dittatore da parte del presidente Donald Trump contro tutto quello che l'America difende", scriveva nel 2019, durante il primo mandato del tycoon, riferendosi alla verità, allo stato di diritto, la libertà di stampa e di espressione. In quell'editoriale, pubblicato da Nbcnews, Redford ammetteva però che al momento della prima vittoria elettorale di Trump, aveva pensato che fosse giusto "dargli una chance". Ma poi "quasi all'istante ha iniziato a deludermi e poi ad allarmarmi". In effetti Newsweek oggi rilancia un'intervista che Redford rilasciò a Larry King nel 2015, cioè al momento della discesa in campo del tycoon, in cui l'attore si mostrava possibilista nei suoi confronti: "Sono contento che ci sia, perché visto che è fatto, le cose che dice e come le dice, smuoverà le cose, ne abbiamo molto bisogno, perché sull'altra parte tutto è così noioso e vuoto".
Trump fu ovviamente entusiasta per "le belle parole" sulla sua candidatura, affrettandosi a ringraziare su Twitter Redford che poi però fece precisare a un suo portavoce che queste non indicavano uno suo endorsement per Trump. È sempre del 2019 un altro articolo, questa volta sul Washington Post, con cui Redford attaccava Trump, ma allo stesso tempo la scelta dei democratici di cercare di farlo cadere con l'impeachment invece di puntare agli elettori per liberarsi di lui. "È dolorosamente chiaro che abbiamo un presidente che degrada ogni cosa che tocca, una persona che non capisce, o a cui non importa che il suo dovere è difendere la democrazia", scriveva l'attore famoso per il suo attivismo politico. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Lauti dov’è?”: Inter, Thuram e compagni scoprono così l’infortunio di Lautaro Martinez
(Adnkronos) – Brutte notizie per l'Inter alla vigilia della partita di Champions League contro l'Ajax, ad Amsterdam. in vista della trasferta olandese, la squadra di Cristian Chivu forse dovrà fare a meno del capitano Lautaro Martinez. L'argentino ha saltato l'allenamento di rifinitura ad Appiano Gentile per un problema alla schiena, svolgendo soltanto lavoro in palestra, ma partirà comunque con la squadra per Amsterdam. La curiosità – come racconta un video diffuso dalla Gazzetta dello Sport – è che i compagni di squadra hanno scoperto proprio durante l'allenamento del problema del capitano. Tra questi c'è Thuram, che entra in campo, inizia il riscaldamento, non vede il compagno di reparto e chiede: "Dov'è Lauti?". Intanto, Chivu ha messo in preallarme Bonny, che potrebbe così fare coppia con Thuram al centro dell'attacco nella sfida di Champions League contro gli olandesi. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Depistaggio Cucchi, giudici Appello: “Intento dei carabinieri era restituire una realtà di comodo”
(Adnkronos) – “Nella catena degli accadimenti immediatamente precedenti, concomitanti e immediatamente susseguenti la stesura delle annotazioni incriminate, la sentenza ha accertato come si siano verificate una serie di anomalie che, tutte insieme considerate, hanno dimostrato che l'intento dei carabinieri comandati da Casarsa, che all'interno, all'esterno e verso le altre Istituzioni doveva rispondere dell'operato dell'Arma romana, non è stato quello di trovare ‘la mela marcia’, ossia di approfondire realmente la dinamica degli eventi ma, al contrario, di restituire una realtà di comodo”. E’ quanto scrivono i giudici della seconda sezione della Corte di Appello di Roma nelle motivazioni della sentenza del processo sui depistaggi seguiti al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi, il 31enne romano, arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini. Con la sentenza i giudici lo scorso 19 giugno hanno confermato la condanna a un anno e tre mesi per Lorenzo Sabatino, a due anni e mezzo per un altro carabiniere, Luca De Cianni, e riconosciuto l’intervenuta prescrizione per il generale Alessandro Casarsa, per Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Assolti invece Massimiliano Colombo Labriola e Tiziano Testarmata, che erano stati condannati in primo grado a un anno e nove mesi. Ridotta invece la pena a 10 mesi per Francesco di Sano. Le accuse contestate nel procedimento, nato dall’inchiesta del pm Giovanni Musarò, a vario titolo e a seconda delle posizioni, vanno dal falso, al favoreggiamento, all’omessa denuncia e calunnia. Una realtà di comodo, scrivono i giudici, “compatibile con quanto era già emerso, che potesse far ricondurre la responsabilità del decesso essenzialmente alle condizioni di Stefano Cucchi in quanto epilettico, tossicodipendente (quando, più probabilmente, era stato tossicodipendente ma non lo era all'attualità), anoressico (quando era solo molto magro), addirittura sieropositivo (dettaglio falso prima riferito e poi subito smentito), per il quale – scrivono i giudici – nessuna anomalia si era verificata durante la detenzione o quanto meno durante la custodia affidata all'Arma”. Per i giudici d’appello “il quadro probatorio ricostruisce dunque una immagine di Casarsa interessato essenzialmente a presentare quella verità di comodo circa le condizioni di salute di Stefano Cucchi che avrebbe orientato gli inquirenti verso soggetti diversi dai Carabinieri (soggetti vittime, dopo Cucchi e la sua famiglia, di tale sviamento), in questo verosimilmente compendiandosi il significato di quelle linee guida o di indirizzo che egli ha ammesso, in sede di esame, avere dato per il lavoro informativo da svolgersi, di fatto eseguito, fino al secondo appunto del 30.10.2009, in modo da restituire l'immagine di uno Stefano Cucchi malato di suo, tossicodipendente, al quale nulla era accaduto durante lo stato di detenzione”. E per quanto riguarda la condotta di Sabatino, si legge nella sentenza “lungi dall'apparire ‘senza movente’ si rivela accomunata alle altre condotte” e “da una medesima volontà: quella, nell'ambito della tragica vicenda occorsa a Stefano Cucchi, di allontanare i sospetti degli organi inquirenti dagli appartenenti all' Arma dei Carabinieri”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Robert Redford, la vita privata segnata da amori e tragedie
(Adnkronos) – Dietro lo sguardo magnetico e il carisma da star, Robert Redford ha vissuto una vita privata intensa, segnata da grandi passioni, lutti profondi e una costante ricerca di equilibrio lontano dai riflettori. Il suo primo grande amore fu Lola Van Wagenen, attivista e storica americana, sposata nel 1958. Un'unione durata quasi trent’anni, durante la quale Redford divenne una star mondiale. Insieme hanno avuto quattro figli, ma la loro storia fu anche segnata da tragedie: il primogenito Scott Anthony, nato nel 1959, morì a soli due mesi per la sindrome della morte in culla. Un dolore che Redford ha definito "una ferita che non sparisce mai del tutto". La coppia ha avuto altri tre figli: Shauna Jean, pittrice affermata; James 'Jamie' Redford, regista e attivista ambientale, scomparso nel 2020 a causa di un tumore al dotto biliare; e Amy Hart Redford, attrice e regista attiva nel cinema indipendente. La perdita di due figli ha segnato profondamente l’attore, che ha sempre mantenuto un legame forte e affettuoso con le due figlie. Dopo il divorzio da Lola nel 1985, Redford ha vissuto diverse relazioni, sempre con grande discrezione. Mai coinvolto in scandali o gossip, ha preferito proteggere la sua sfera personale, anche nei momenti di maggiore notorietà.
Nel 2009, ha sposato la pittrice e artista tedesca Sibylle Szaggars, sua compagna da tempo. Insieme hanno condiviso progetti artistici e battaglie ambientaliste, vivendo gran parte dell’anno nella tenuta di Redford nello Utah, immersi nella natura e lontani dalla mondanità di Hollywood. La coppia non ha avuto figli, ma ha costruito una vita serena e riservata, fondata su valori comuni e una profonda sintonia. Redford ha sempre protetto la sua famiglia dalla pressione mediatica, scegliendo di non esporre i suoi affetti. Anche nei momenti più difficili, ha mantenuto una dignità silenziosa, rifuggendo dalle confessioni pubbliche e preferendo parlare attraverso l’arte e l’impegno civile. Nonostante la loro intensa chimica sullo schermo e una profonda amicizia durata oltre sei decenni, non è mai diventato una storia d'amore, invece, il legame tra Robert Redford e Jane Fonda. Anche se l'attrice ha ammesso pubblicamente di essersi innamorata di Redford, confessando: "Ero innamorata di lui, ma era sempre di cattivo umore. Non gli piaceva baciare. Non ne ho mai parlato con lui".
Hanno recitato insieme in film iconici come 'A piedi nudi nel parco' (1967), 'Il cavaliere elettrico' (1979) e 'Le nostre anime di notte' (2017), e Fonda ha spesso elogiato Redford come collega e amico. Tuttavia, lei stessa ha chiarito che, nonostante la cotta, non c’è mai stato nulla di romantico tra loro. La loro relazione è rimasta platonica, segnata da rispetto, affetto e una collaborazione artistica memorabile. Sono stati una delle coppie più amate del cinema, ma solo sullo schermo. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mondiali pallavolo, l’Italia cade contro il Belgio al tie-break
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L'Italia perde contro il Belgio in un match della seconda giornata del gruppo F dei campionati del mondo di pallavolo nelle Filippine, oggi martedì 16 settembre. A Quezon City gli azzurri cedono per 3-2 con parziali di 25-23, 25-20, 22-25, 21-25, 15-13. Per il passaggio agli ottavi di finale sarà decisivo il match di giovedì 18 settembre alle 15.30 contro l'Ucraina. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Milano, abusi su allieve minorenni: arrestato istruttore di equitazione
(Adnkronos) – Istruttore di equitazione arrestato a Milano con l'accusa di violenza sessuale sulle allieve minorenni. La polizia di Stato, coordinata dalla procura di Milano – V Dipartimento, ha eseguito l'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere. L’attività di indagine, condotta dagli agenti della squadra mobile della questura di Milano, ha preso il via a seguito della denuncia presentata dai genitori di una delle allieve. Le successive indagini, svolte dai poliziotti della quarta sezione della squadra mobile, hanno evidenziato come l’uomo, approfittando del proprio ruolo di insegnante, e con abuso di autorità, nel contesto sportivo compisse molestie sessuali in danno di alcune allieve minorenni. In particolare, le audizioni protette di alcune ragazze iscritte al centro hanno permesso di individuare ulteriori vittime di abusi commessi sempre dall’uomo all’interno del maneggio. L’uomo è stato rintracciato all’interno del maneggio in provincia di Milano e trasferito al carcere di San Vittore. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Blitz proPal all’Università di Pisa, docente finisce al pronto soccorso
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Un gruppo di studenti filopalestinesi ha fatto irruzione oggi, martedì 16 settembre, in un'aula dell'Università di Pisa, interrompendo una lezione del Dipartimento di Scienze Politiche, tenuta dal professor Rino Casella, docente associato di Diritto Pubblico Comparato. Il fatto è accaduto questa mattina verso le 12.30. Il gruppo, composto da circa quindici persone, ha occupato l’aula. Sul canale Instagram del collettivo pisano 'Studenti per la Palestina', il docente è stato definito “sionista”, e sono state pubblicate foto e video dell’azione. Secondo quanto riferito, Casella avrebbe tentato di opporsi all’ingresso degli attivisti, ma senza successo. Il Professore si è, poi, recato al pronto soccorso per alcune contusioni, riportate nel tentativo di fermare l’irruzione e successivamente ha sporto denuncia presso la questura. "Le università non sono zone franche, dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva" scrive su 'X' Anna Maria Bernini, ministra dell'Università. "Esprimo la mia più sincera vicinanza a tutta la comunità dell’Università di Pisa e al professor Rino Casella. Sono al suo fianco! Colpire la libertà accademica significa attaccare il cuore della nostra democrazia: dobbiamo difenderla tutti, senza se e senza ma". "Al professore esprimiamo la nostra massima vicinanza e solidarietà. Da due anni vediamo questa escalation e che l'anno accademico si avvii così è un segnale molto grave e preoccupante", dice all'Adnkronos Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) commentando i fatti avvenuti al Polo Piagge dell'Ateneo di Pisa dove un gruppo di studenti filopalestinesi ha fatto irruzione in un'aula del Dipartimento di Scienze Politiche interrompendo una lezione del professor Rino Casella, docente associato di diritto pubblico comparato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)