(Adnkronos) – L'Italia torna protagonista sulla scena internazionale della birra artigianale grazie ai prestigiosi riconoscimenti ottenuti all’European beer star 2025, una delle più importanti competizioni brassicole al mondo. Nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi mercoledì a Drinktec a Monaco di Baviera, i birrifici italiani hanno conquistato ben 37 medaglie in diverse categorie, confermando l’eccezionale livello qualitativo raggiunto dalla produzione nazionale. Protagonista assoluto è stato il birrificio 50&50, già vincitore come 'Birrificio dell’anno' a Birra dell’anno 2025, concorso nazionale organizzato da Unionbirrai, che si è distinto anche all'European beer star con 5 medaglie, tra cui l’oro nella categoria New-Style Lager con Slo MO e l’oro nella categoria Flavoured o Pastry Stout con OX&Donkey. Molti i birrifici artigianali italiani che hanno visto premiate le proprie birre: MC77, Birra Perugia, Birrificio Lambrate, Bozner Weisse, Birrificio Manerba, Giustospirito, Birrificio del Forte, Birra 100Venti, Birrificio WAR, Pintalpina, Biren, Elvo Brewery, Birra Puddu, Beha e Mastri Birrai Umbri, tra gli altri. “Siamo orgogliosi – dichiara Simone Monetti, segretario generale di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti italiani – dei nostri birrifici: questi premi confermano come la birra artigianale italiana sia ormai un punto di riferimento riconosciuto anche a livello internazionale. I risultati ottenuti all’European beer star 2025 testimoniano l’alto livello qualitativo, la creatività e l’identità unica della nostra produzione. Complimenti a 50&50 per l’ennesima conferma di eccellenza dopo il successo a Birra dell’anno, ma anche a tutti gli altri birrifici artigianali che con passione portano alto il nome dell’Italia brassicola nel mondo”. Con 72 categorie in gara e un panel internazionale di degustatori composto da esperti di oltre 30 Paesi, l'European beer star si conferma una vera e propria 'Champions League' della birra, e il risultato ottenuto dai birrifici italiani è la dimostrazione di un comparto in piena crescita, capace di competere e vincere anche nei contesti più esigenti. Unionbirrai continuerà a supportare la crescita del comparto e a valorizzare i successi di una filiera che unisce artigianalità, innovazione e cultura del bere consapevole. —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)
RemTech Expo: riconosciuto ai geologi ruolo strategico per l’Italia
(Adnkronos) – In occasione della XIX edizione di RemTech Expo, l’appuntamento si è confermato una piattaforma centrale per il settore tecnologico ambientale. L’evento ha fornito l'occasione per mettere in luce e ribadire il ruolo fondamentale dei geologi, professionisti capaci di interpretare la complessità del suolo e del sottosuolo per la sicurezza e lo sviluppo del Paese. La presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato la crescente attenzione istituzionale verso le competenze di questa categoria professionale. L'evento, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, ha visto la partecipazione del Sottosegretario Alessandro Morelli e dell'On. Jacopo Morrone, in un dibattito incentrato sulle attività di rilevamento, analisi e gestione dei rischi geo-ambientali. È stato ribadito che il ruolo tecnico-scientifico dei geologi è cruciale non solo nella prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, ma anche nella gestione delle georisorse, essenziali per la crescita economica dell’Italia. Gli esperti hanno sottolineato l'importanza dei "professionisti della Terra" nel sistema di Protezione Civile nazionale. Il loro contributo si estende dal supporto strategico alle autorità politiche — come la Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Regioni e i Comuni — fino al lavoro più specifico nei Centri funzionali, dove si elaborano previsioni, scenari di rischio e allerte. Questo ruolo evidenzia la loro responsabilità diretta nel sistema di allarme e nella protezione dei cittadini. In conclusione, è stata evidenziata la necessità di una forte sinergia culturale tra i geologi, le altre professioni tecniche e gli organi pubblici preposti. Come emerso dall'intervento del Presidente Massimo Sessa, la collaborazione con enti come il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è fondamentale per garantire una progettazione sostenibile e di qualità, essenziale per il futuro del territorio italiano. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Terminal Bus di Campobasso: aggredito autista
Lo scorso 16 settembre 2025, intorno alle 18:15, presso il Terminal Bus di Campobasso, un autista della Società Sati Spa è stato aggredito mentre stava svolgendo regolarmente le proprie mansioni, chiedendo la verifica del titolo di viaggio a un passeggero della linea CB 043 San Biase. Alla richiesta, il lavoratore ha ricevuto calci e pugni.
In una nota indirizzata all’Assessore ai Trasporti Vincenzo Niro, al Presidente della Regione Francesco Roberti, al Sindaco di Campobasso Maria Luisa Forte, al Prefetto Michela Lattaruolo il sindacato Unione Generale del Lavoro Autoferro Regione Molise denuncia ed esprime condanna per quanto accaduto.
Il segretario UGL Liberatore Colino: “Chiediamo a tutte le Autorità competenti di adottare misure efficaci per tutelare la Società, i passeggeri e soprattutto i lavoratori”.
Open Day dell’Associazione Culturale ACT: “L’ARTE TI FA VOLARE”campagna di iscrizioni 2025/26
“L’ARTE TI FA VOLARE” è il motto scelto per la campagna di iscrizioni 2025/26 dall’Associazione Culturale ACT di Campobasso, compagnia teatrale professionale e laboratorio permanente di Arti Sceniche, Scrittura Creativa e Fumetto, che negli ultimi anni ha dimostrato sul campo qualità e risultati, sia sul versante delle produzioni artistiche che nell’educazione alle arti. OPEN DAY – Venerdì 19 Settembre dalle ore 17.00 alle 20.00 presso sala dopolavoro Ferroviario, via Garibaldi 1, Campobasso.
INIZIO CORSI – Dal prossimo 29 SETTEMBRE 2025.
Il nuovo anno di corsi prevede numerose novità.
La Scuola di Recitazione, al suo ottavo anno di attività, anche quest’anno avvierà i suoi corsi, rivolti ai bambini, ai ragazzi e agli adulti. Recitazione Bambini (6 – 9 anni) IL GIOCO, IL SOGNO, INSIEME – Il saggio spettacolo è solo la punta dell’iceberg. Attraverso lo strumento del gioco i bambini impareranno a conoscersi, ascoltare, esplorare, sempre in relazione con gli altri.
Recitazione Ragazzi (10-13 anni) SPAZIO CREATIVO – Uno spazio per guidare i ragazzi all’espressione creativa propria del linguaggio teatrale attraverso esercizi fisici, vocali e di drammatizzazione. Recitazione Ragazzi (14-17 anni) ARTE DELL’ESPRESSIONE – Avviciniamo i ragazzi all’esperienza attoriale approfondendo le basi della recitazione.
Recitazione Adulti (dai 18 anni) LO SPAZIO, IL CORPO, LA VOCE – Uno spazio da riempire con le nostre emozioni, per sperimentare e conoscere sé stessi. Attraverso giochi, improvvisazioni ed esercizi sulle relazioni e sull’ascolto, sul corpo e sulla voce, si apprenderanno gli elementi base dell’arte della recitazione. Nel corso dell’anno ci saranno, inoltre, seminari intensivi di Dizione, Clown, Commedia dell’Arte.
“Il teatro, come luogo delle arti, rimane un faro saldo di fronte al depauperamento del pensiero critico e della capacità di analisi cui ci troviamo di fronte. Il nostro progetto si ancora profondamente al nostro territorio, per contribuire a rilanciare il tessuto produttivo, attraverso le produzioni teatrali e le residenze artistiche, e per sostenere la cultura nell’ambito del teatro, della scrittura, della lettura attraverso la formazione di bambini, ragazzi e adulti, consapevoli della forza e dell’importanza vitale di questa attività immateriale per creare una comunità consapevole e pensante, profonda ed empatica, accogliente e cooperante, in poche parole, una comunità felice” afferma Diego Florio, direttore artistico della sezione teatrale e Presidente di A.C.T.
La Scuola di Scrittura Creativa e Fumetto quest’anno proporrà ben sette corsi. Scrittura Creativa Adulti (dai 15 anni in su), per toccare con mano i capisaldi della narrazione e perfezionare il proprio modo di scrivere, lavorando quest’anno sull’Emozionario, anche grazie ad alcune lezioni speciali a cura degli esperti scrittori Pier Paolo Giannubilo e Giovanni Mancinone;
il Literforum (dai 15 anni in su), per compiere un itinerario tra i grandi Classici, grazie al nostro “mini-canone” e creare un ponte tra le opere famose e la propria vita, attraverso la scrittura autobiografica;
Scrittura Creativa Bambini (7-11 anni), incentrato sugli albi illustrati, il gioco, il disegno e tante attività creative utili alla crescita emotiva del bambino, che quest’anno vedrà rafforzarsi le collaborazioni con la Libreria Risguardi e il Festival Mo.Li.Se. Mondi Libri Segni, su un programma preziosissimo intitolato “Il mondo che vorrei”, grazie al quale i bambini reinventeranno il nostro pianeta un po’ malconcio, con l’aiuto della loro fantasia;
Fumetto Adulti (dai 16 anni in su), per imparare i vari stili del linguaggio a fumetti, tra cui il manga e il fumetto autoriale; Fumetto Bambini (9-13 anni), per partecipare al Torneo degli eroi, in stile action comics e shonen manga; Fumetto Avanzato (dai 14 anni in su), pensato per chi ha già competenze di disegno e vuole porre basi solide per diventare un fumettista professionista;
e infine “I Cinefolli” (dai 14 anni in su), un cineforum con attività interattive, per appassionati di cinema che hanno voglia di vivere un’esperienza costante e immersiva nel mondo dei film, ideato in collaborazione con gli Associati Malatesta.
L’ampliamento dell’offerta formativa sarà possibile grazie a una fitta rete di collaborazioni: Associati Malatesta, Centro Giovanile Inflazione Caotica, Libreria Risguardi, Festival Mo.Li.Se., Dopolavoro Ferroviario di Campobasso, Amici di Blu, Unione Lettori Italiani, Il Portale
Fumetteria, NoiRexist e il Narratografo.
“Siamo sempre più convinti del valore benefico delle arti, promotrici di resilienza e dialogo. In questi tempi di immagini torve, l’arte cerca di aprire squarci di speranza, resistenza, creatività. Permette di immergersi in sé stessi e indagare il mondo, confrontarsi, cercare vie d’uscita, liberarsi da pesi e stress eccessivo, emozionarsi. Inoltre, siamo ormai ben consapevoli dei benefici che l’arte è in grado di apportare al nostro territorio, rendendo il Molise una terra più stimolante, unita, feconda. Stiamo dimostrando che con la cultura si produce benessere per la comunità e, al tempo stesso, lavoro. In più la vetrina nazionale delle Masterclasses, in cui avremo come ospiti artisti importantissimi di rilievo nazionale che renderemo noti a metà ottobre, è un modo per fornire strumenti, conoscenze e nuovi orizzonti ai nostri tanti appassionati di narrazioni” – afferma Gianmarco Galuppo, direttore artistico della Sezione di Scrittura Creativa e Fumetto.
I corsi di Recitazione partiranno da lunedì 29 settembre, quelli di Scrittura Creativa e Fumetto da giovedì 2 ottobre. La prima lezione è sempre di prova.
Le sedi delle attività di ACT sono a Campobasso, presso il Dopolavoro Ferroviario in via Garibaldi 1/B e presso il Centro Culturale Ex-Omni, in via Muricchio 1. Si ringraziano per la collaborazione gli Associati Malatesta, il Centro giovanile Inflazione Caotica, la Libreria Risguardi e il Dopolavoro Ferroviario.
La classe di Scrittura Creativa Adulti sarà attiva anche ad Agnone, presso il Foyer del Teatro Italo Argentino, in collaborazione con l’associazione Amici di Blu.
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.progettoact.com oppure inviare una
mail all’indirizzo act.produzione@gmail.com o contattare i numeri 3355760554 (per Recitazione)
oppure 3339841193 (per Scrittura Creativa, Fumetto e Cineforum).
‘Sportlandia’: un trionfo di sport e coinvolgimento nel cuore del Molise
Si è concluso con un successo clamoroso ‘Sportlandia’, il campus che ha portato una ventata di sport e coinvolgimento nel cuore della regione. Organizzato dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) del Molise, l’evento ha offerto a 35 partecipanti, tra i 6 e i 40 anni, la possibilità di scoprire e praticare diverse discipline sportive in un ambiente stimolante e accogliente.
Il campus, che si è svolto in contemporanea nelle città di Campobasso e Isernia, ha visto i partecipanti immergersi in attività come tennis, badminton, tiro con l’arco, calcio balilla, bocce e atletica. Affiancati da tecnici e assistenti esperti, i ragazzi sono stati guidati in un percorso che non puntava solo alla performance, ma soprattutto alla crescita personale e all’abbattimento delle barriere.
La riuscita di ‘Sportlandia’ è stata possibile grazie alla dedizione di figure chiave che hanno creduto fermamente nel progetto. La presidente del CIP Molise, Donatella Perrella, ha espresso la sua soddisfazione per l’entusiasmo e la partecipazione dimostrati.
“Vedere sorrisi e determinazione è la ricompensa più grande” – ha commentato, sottolineando come l’iniziativa sia stata un’occasione per creare legami e dimostrare che lo sport è un diritto per tutti.
Anche Mariella Procaccini, coordinatrice del progetto, ha evidenziato l’importanza del lavoro svolto, non solo per offrire un programma divertente, ma anche per i suoi risvolti educativi e formativi.
“L’obiettivo era chiaro – ha sottolineato – far sentire ogni partecipante parte di una squadra, promuovendo valori come il rispetto delle regole e la collaborazione”.
Pure ad Isernia, la risposta dei ragazzi è stata eccezionale, come ha confermato Carmine Iacovella, referente dell’iniziativa per la provincia.
“La voglia di mettersi in gioco e di imparare – ha aggiunto – ha reso il compito dei tecnici non solo un lavoro, ma una missione entusiasmante, volta a creare un’atmosfera di fiducia e allegria”.
E poi loro: i partecipanti, che tra primi approcci e voglia di mettersi in gioco, sono stati i grandi protagonisti di Sportlandia.
“Sono stato felicissimo di partecipare a questa iniziativa – ha ribadito Donato Vena – gli sport che ho praticato mi sono piaciuti tanto e tutti gli istruttori sono stati bravissimi. Sono pronto a rivivere questa esperienza avvicinandomi ad altre e nuove attività.
Dunque, ‘Sportlandia’ si è confermato come un evento fondamentale per il panorama sportivo molisano, capace di promuovere e celebrare il valore dello sport come potente strumento di integrazione sociale.
Campobasso/Rotatoria via delle Frasche: percorsi rivisti per migliorare il traffico
A seguito dei lavori relativi alla rotatoria in via delle Frasche, la viabilità cittadina ha subito alcune modifiche. Ora è consentito il transito verso via delle Frasche anche a chi proviene da via Vico e dal Terminal Bus.
Inoltre, gli automobilisti provenienti da via San Giovanni dei Gelsi (lato cimitero cittadino) che intendono imboccare via delle Frasche dovranno accedere alla rotatoria e seguire le indicazioni presenti. Questa modifica è stata introdotta al fine di evitare congestioni di traffico in entrata e in uscita da via delle Frasche, migliorando così la fluidità della circolazione.
L’80% dell’energia di un terremoto sparisce. Ma dove va?
(Adnkronos) – Il tremore che un terremoto genera è solo una piccola parte dell'energia totale che un sisma rilascia. La maggior parte di quell'energia, secondo un nuovo studio dei geologi del MIT, si disperde in calore. Per la prima volta, i ricercatori sono riusciti a quantificare l'intero bilancio energetico di un terremoto simulato in laboratorio, scoprendo che la stragrande maggioranza dell'energia — circa l'80% — si converte in calore. Misurare la distribuzione dell'energia di un terremoto in natura è quasi impossibile. Sebbene le scosse possano essere rilevate con i sismometri, le altre due componenti principali del rilascio energetico — il calore e la fratturazione delle rocce sotterranee — rimangono in gran parte inaccessibili. "
A differenza del meteo, dove possiamo vedere schemi quotidiani e misurare un certo numero di variabili pertinenti, è molto difficile farlo molto in profondità nella Terra
", ha spiegato Daniel Ortega-Arroyo, presso il Dipartimento di Scienze della Terra, Atmosferiche e Planetarie del MIT. Per superare queste sfide, il team ha creato delle "lab-quakes", analoghi in miniatura di terremoti naturali. Lavorando con piccoli campioni di granito rappresentativi della crosta terrestre, i ricercatori hanno applicato una pressione crescente fino a quando le rocce non sono scivolate, innescando un evento sismico su microscala.
Lo schema illustra un campione di roccia sottoposto a un esperimento di "terremoto in laboratorio", che rilascia energia in tre forme: frattura e comminuzione (riduzione della granulometria); riscaldamento per attrito; e scuotimento sismico. Crediti Immagine: Concessione dei ricercatori
Utilizzando sensori speciali e particelle magnetiche come indicatori di temperatura, hanno misurato il rilascio di energia. Oltre all'80% di energia dispersa in calore, hanno scoperto che circa il 10% dell'energia di un "lab-quake" causa scosse fisiche, mentre una frazione ancora minore, inferiore all'1%, è responsabile della rottura delle rocce e della creazione di nuove superfici. "In alcuni casi abbiamo visto che, vicino alla faglia, il campione è passato dalla temperatura ambiente a 1.200 gradi Celsius in una frazione di secondo", ha raccontato Ortega-Arroyo.
Una fotomicrografia a scansione elettronica evidenzia una regione di roccia che è scivolata durante un terremoto indotto in laboratorio. L'area centrale "fluida" rappresenta una porzione di roccia che si è fusa ed è diventata vetro a causa dell'intenso riscaldamento per attrito. Crediti Immagine: Concessione dei ricercatori
I geologi hanno anche scoperto che il bilancio energetico di un terremoto dipende dalla "storia di deformazione" di una regione, ovvero dal grado in cui le rocce sono state spostate e alterate da movimenti tettonici precedenti. "La storia di deformazione — essenzialmente ciò che la roccia ricorda — influenza davvero quanto distruttivo un terremoto potrebbe essere", ha aggiunto Ortega-Arroyo. Questi risultati, pubblicati sulla rivista AGU Advances, potrebbero aiutare i sismologi a valutare la vulnerabilità delle regioni soggette a eventi sismici. Comprendendo come l'energia di un terremoto precedente ha influito sulle rocce in profondità, gli scienziati potrebbero stimare meglio il rischio di future scosse. "Non potremo mai riprodurre la complessità della Terra, quindi dobbiamo isolare la fisica di ciò che sta accadendo in questi terremoti da laboratorio", ha commentato Matěj Peč, professore associato di geofisica al MIT. "Speriamo di capire questi processi e provare a estrapolarli alla natura". "I nostri esperimenti offrono un approccio integrato che fornisce una delle visioni più complete della fisica delle rotture simili a terremoti nelle rocce fino ad oggi", ha concluso Peč. "Questo fornirà indizi su come migliorare i nostri attuali modelli di terremoto e la mitigazione dei rischi naturali". —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Meta Connect 2025, tra AI glasses, metaverso e nuove esperienze immersive
(Adnkronos) – Il keynote di Mark Zuckerberg ha aperto l’ultima edizione di Meta Connect con un chiaro messaggio: l’evoluzione dell’intelligenza artificiale passa anche dagli occhiali. I nuovi AI glasses rappresentano, secondo l’azienda, il form factor ideale per portare la superintelligenza personale nella vita quotidiana, offrendo un accesso immediato a informazioni e strumenti digitali senza distogliere l’attenzione dal mondo reale. La seconda generazione dei Ray-Ban Meta introduce significativi miglioramenti sul fronte dell’autonomia, ora fino a otto ore di utilizzo, e della qualità video, con registrazioni ultra-HD in 3K. A queste novità si aggiunge la funzione “conversation focus”, che permette di isolare la voce dell’interlocutore in ambienti rumorosi sfruttando gli altoparlanti open-ear. La modalità arriverà anche sui modelli precedenti tramite aggiornamento software. Sul fronte software, la modalità “live AI” punta a trasformare l’assistente virtuale da strumento attivabile su richiesta a compagno costante durante la giornata, grazie a ottimizzazioni energetiche ancora in sviluppo. Non mancano nuove colorazioni stagionali ed edizioni limitate per la montatura Wayfarer. La nuova linea sviluppata insieme a Oakley guarda invece al mondo delle performance sportive. Gli Oakley Meta Vanguard offrono fino a nove ore di autonomia, fotocamera centrale da 122 gradi con registrazione 3K stabilizzata e modalità Hyperlapse e Slow Motion. I nuovi altoparlanti open-ear garantiscono una resa sonora potenziata, con particolare attenzione alla riduzione del rumore del vento durante corsa e ciclismo. Gli occhiali sono certificati IP67, resistenti quindi a sudore e acqua, e si integrano con Garmin e Strava per fornire dati in tempo reale durante l’attività. Grazie alla funzione di autocapture, sviluppata in collaborazione con Garmin, la registrazione video si avvia automaticamente al superamento di traguardi predefiniti. La novità più attesa è però rappresentata dai Meta Ray-Ban Display, i primi occhiali del brand a integrare un display monoculare ad alta risoluzione. La lente proietta notifiche, testi e brevi video con una densità di 42 pixel per grado e luminosità fino a 5.000 nit, garantendo leggibilità anche in esterni. A completare il sistema c’è la Meta Neural Band, un bracciale che sfrutta la tecnologia sEMG per interpretare micro-movimenti della mano e controllare in modo intuitivo le funzioni degli occhiali. Meta ha posto l’accento anche sull’aspetto sociale dei propri dispositivi. Gli AI glasses vengono già utilizzati da persone non vedenti e ipovedenti per ottenere descrizioni audio dell’ambiente circostante, leggere etichette o orientarsi negli spazi. L’integrazione con la piattaforma Be My Eyes, già attiva in diversi mercati, consente inoltre di connettersi a volontari vedenti per ricevere assistenza in tempo reale. Oltre agli occhiali, Meta ha mostrato i progressi legati al metaverso. Horizon Engine, il nuovo motore grafico sviluppato internamente, promette mondi virtuali più realistici, con caricamenti quattro volte più rapidi e fino a 100 utenti simultanei nello stesso spazio. Con Horizon Studio, gli strumenti di creazione basati su AI generativa permettono a sviluppatori e creativi di costruire ambienti digitali in tempi ridotti. Sul fronte dell’intrattenimento debutta Horizon TV, piattaforma che porterà film, sport ed eventi in VR con supporto a Dolby Atmos e, entro l’anno, a Dolby Vision. Tra i partner ci sono Disney, Universal e Blumhouse, con contenuti esclusivi pensati per un’esperienza immersiva. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Meta lancia i Ray-Ban smart glasses con AI, come sono fatti e quanto costano
(Adnkronos) – Meta ha presentato all'evento Connect la sua nuova generazione di occhiali connessi, i Meta Ray-Ban Display, accompagnati dal bracciale Meta Neural Band. Una proposta che unisce design iconico, tecnologia avanzata e intelligenza artificiale, aprendo di fatto una nuova categoria nel panorama dei dispositivi indossabili. Gli occhiali integrano un display a colori ad alta risoluzione che consente di svolgere attività quotidiane con un semplice sguardo: leggere messaggi, consultare mappe, scattare foto e interagire con Meta AI. L’obiettivo dichiarato è quello di mantenere l’utente presente e connesso al mondo reale, senza la distrazione continua dello smartphone. Il progetto è stato sviluppato insieme a EssilorLuxottica e mantiene il DNA della silhouette Wayfarer, rivisitata con linee più ampie e dettagli ergonomici. I materiali scelti puntano a leggerezza e resistenza, con cerniere in titanio e batterie ultracompatte integrate nelle aste. Nonostante la tecnologia racchiusa al loro interno, il peso rimane di soli 69 grammi. Il display è collocato in modo da non ostacolare la vista e viene attivato solo per brevi interazioni. Grazie a un sofisticato sistema di waveguide e a un motore ottico miniaturizzato, le immagini risultano nitide e luminose sia in ambienti interni che all’aperto. Le lenti fotocromatiche Transitions® e l’algoritmo di regolazione automatica della luminosità garantiscono comfort visivo in ogni situazione. Ad accompagnare gli occhiali c’è il Meta Neural Band, un bracciale che sfrutta la tecnologia EMG (elettromiografia di superficie) per interpretare i segnali muscolari del polso e trasformarli in comandi. Con semplici movimenti delle dita è possibile scorrere testi, accettare chiamate o regolare la musica senza toccare fisicamente gli occhiali. Il dispositivo si basa su algoritmi di deep learning addestrati con dati raccolti da centinaia di migliaia di volontari, permettendo così una risposta precisa e universale. Tutta l’elaborazione avviene direttamente sul bracciale, garantendo velocità e sicurezza. La batteria assicura fino a 18 ore di utilizzo e la certificazione IPX7 lo rende resistente all’acqua. Meta Ray-Ban Display amplia le possibilità già introdotte con gli occhiali Ray-Ban Meta, integrando nuove esperienze rese possibili dal display e dal Neural Band. È possibile ricevere messaggi da WhatsApp e Messenger, effettuare videochiamate mostrando in diretta ciò che si vede, utilizzare la navigazione pedonale con mappe sullo schermo, visualizzare didascalie e traduzioni in tempo reale o gestire la musica con gesti sottili. Sono previste anche evoluzioni software, tra cui un’app dedicata a Instagram Reels e la possibilità di scrivere messaggi tramite la rilevazione EMG della scrittura manuale. Gli occhiali saranno disponibili dal 30 settembre negli Stati Uniti al prezzo di 799 dollari, comprensivi di occhiali e bracciale Neural Band. In una prima fase verranno distribuiti in store selezionati come Best Buy, LensCrafters, Sunglass Hut e negozi Ray-Ban, con successivo arrivo in alcuni punti vendita Verizon. L’espansione internazionale partirà nel 2026 e includerà Canada, Francia, Italia e Regno Unito. Il prodotto sarà disponibile in due colori, Black e Sand, con due misure di montatura e tre taglie del Neural Band, per garantire una vestibilità personalizzata. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Il M° Jacopo Sipari di Pescasseroli dirige Turandot in Polonia il 19 e 20 settembre
A Pekino, al tempo delle favole, con la Musica protagonista
Il 19 e il 20 settembre il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli dirigerà Turandot al teatro dell’Opera di di Łodzi in Polonia, ospite di Arcin Nalecz-Niesiolowski e Rafal Janiak. La regia è stata affidata a Adolf Weltschek, la Principessa di Gelo sarà Diana Axentii, mentre Calaf, Dominik Sutowicz. La ricerca del direttore volgerà verso la tensione nei riguardi del Sacro in Giacomo Puccini
Grande attesa al Gran Teatro di Łódź per venerdì 19 e sabato 20 settembre, quando, alle ore 18,30, per la regia di Adolf Weltschek, si leverà il sipario su quell’opera chic, costellata di inquietitudini linguistiche e psicanalitiche, ma alfine legata anima e corpo, nella sua audace crosta impressionista, a un autentico retour à l’antique, che è la Turandot di un Giacomo Puccini, che dopo la quasi completa disgregazione della struttura operistica compiutasi tra Bohème e La fanciulla del West, sembra voler gradualmente ricomporre quel frammentarismo della prima maturità entro una specie di calco formale freddo e insieme dovizioso, dove le allusioni a Ravel e a Stravinskij, per quanto appariscenti e dotte, sono esclusivamente allusioni ormai, e non premonizioni come ai tempi di Bohème e Butterfly. La parte strumentale, è elaboratissima. Puccini si serve praticamente di due orchestre. Una, infatti è collocata in scena e include trombe, tromboni, percussioni e un organo. Per il resto l’organico, che sarà guidato da una delle massime bacchette “pucciniane” il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, ospite di Arcin Nalecz-Niesiolowski e Rafal Janiak, è completo in ogni rango, per schizzare l’atmosfera di Turandot, attraverso effetti coloristici violenti e preziosi al tempo stesso, sei trombe, quattro tromboni, di cui uno basso, tamburo di legno, gong grave e nella lunghissima lista anche due saxophoni alti, che legheranno il loro timbro misterioso e dolcissimo al coro delle voci bianche, doppiandoli dal dietro le quinte nel primo e nel secondo atto, allorché entrano in scena, nascosti, nel momento che precede l’entrata della principessa. Dal palco intoneranno, infine la melodia con cui l’imperatore si congeda. E ancora percussioni e idiofoni sono inseriti in un tessuto ritmico dominato da figure ostinate, fra essi gong cinesi, xilofono glockenspiel, campane tubolari e triangolo, mentre gran cassa, tamburo di legno e tam-tam animano i passaggi più barbarici. Otto i temi “cinesi” dislocati nella partitura ma sviluppati con un particolare procedimento “esotico” catene di bicordi e accordi paralleli, ma anche riproduzioni di procedimenti polifonici praticati in Oriente come l’eterofonia, ossia l’esecuzione simultanea di diverse varianti di una stessa linea melodica, caratteristiche di uno spettacolo in cui le ragioni dell’occhio, ad un orecchio attento, risultano sottomesse alla struttura musicale. Troviamo tracce anche del “Le Sacre du Printemps” di Stravinskij del 1913, soprattutto nella scena della morte di Liù, oppure di “Pelléas et Mélisande” di Debussy del 1902. Questi frammenti vengono ripresi e modificati alla luce del suo stile inimitabile e resi personali. Ma tutto guarda al Tristan und Isolde di Richard Wagner, figura che ha attraversato l’intera sua vita di musicista, sin dalle partiture sottratte, studiate e citate ai tempi del conservatorio. “Tristan” scrive negli appunti su Turandot Puccini, no Parsifal, ma il Maestro Jacopo Sipari vede in Turandot e, in particolare, nella figura di Liù, il segno del sacro del genio di Lucca “In primis sono contento di ritornare qui a Lodz – ha dichiarato il direttore abruzzese – che ha il secondo teatro di Polonia, una splendida orchestra e palazzi interi dedicati alla realizzazione di scene e costumi, per regie sfarzose adatte ad un palcoscenico enorme. Turandot è un’opera alla quale sono particolarmente legato, poiché è una delle prime opere che ho diretto per il Festival Puccini, è l’opera del Nessun Dorma! L’aria che tutti i tenori sognano di cantare e tutti i direttori di dirigere. E’ un’opera alla quale ho dedicato, per un certo periodo della mia vita, uno studio particolare, perché è mia convinzione che fosse il testamento spirituale di Giacomo Puccini, da leggere quale proiezione evangelica. Il principe ignoto, il sacrificio di Liù per amore, l’Amore salvifico, possono essere indizi della strada verso la redenzione di Puccini. Anche il non compiuto, la chiusura, con la morte di Liù, personalmente l’associo al sacrificio di Cristo, per l’Umanità, una risposta, una strada altra, alla quale Puccini tendeva nell’ultimo decennio della sua vita, dalla Fanciulla del West, al Trittico, con quest’ultimo, insieme a Turandot, quale esito della I guerra mondiale, idea della morte imperante, e che colpisce tutti, indistintamente. Interessante anche che Puccini si affidi alla favola, di per sé iniziatica. Infatti, Turandot è una fiaba persiana che appartiene all’antologia delle Mille e un Giorno che si contrappone chiaramente a Le Mille e una Notte. Difatti, mentre questa narra di un Principe che all’alba manda a morte una donna, Turandot al tramonto condanna alla pena capitale un uomo. In buona sostanza, l’origine di entrambe le raccolte affonda le sue radici in arcaici miti cosmogonici che riguardano il Sole e la Luna nel loro continuo alternarsi ciclico di vita, morte, rinascita. Posso dire è la ricerca del divino che in questi anni mi ha sempre attratto in Turandot, quel riconoscere che, con sempre maggior consapevolezza, Giacomo Puccini tentava di stabilire un ponte tra la bellezza musicale e quella suprema, e concludere che in gran parte ci sia effettivamente riuscito”.
Alla grande apertura pucciniana verso le nuove strade dobbiamo aggiungere una parte corale di singolare ampiezza, duttilità e varietà. Il coro, guidato da Dawid Jarząb e Rafał Wiecha, unitamente a quello delle voci bianche preparato da Maciej Salski e Agnieszka Lechocińska, rispecchia la facilità con la quale le masse popolari possono mutare atteggiamento ed essere suggestionate. Tuttavia, proprio da questa plebaglia assatanata scaturisce una delle più attraenti pagine dell’opera, il sommesso “Perché tarda la luna”. Quanto a Turandot, affidata alla voce di Diana Axentii, è protagonista più per la trama che per lo spazio che occupa nello svolgimento dell’opera. Assente nel I atto domina, tuttavia gli altri due: la sua grande aria “In questa reggia” è più impressionante per la caratterizzazione drammatica che per l’invenzione melodica. Fondamentale è, nella Turandot, la contrapposizione della schiava Liù, che avrà la voce di Patrycja Krzeszowska, alla gelida principessa. In termini vocali Turandot è un soprano “drammatico”, Liù un soprano “lirico”, ma il vero divario non è questo. Liù è una delle figure femminili predilette da Puccini, l’ultima autentica eroina del teatro musicale italiano. E’ sua “Tu che di gel sei cinta” un tipico lamento pucciniano, reso ancor più squisito dal colore esotico. Calaf, i cui panni vestirà Dominik Sutowicz, è, con Rodolfo, Des Grieux e Cavaradossi, il più importante tenore di Puccini. Calaf ha qualche tratto del tenore “drammatico” ma in sostanza è un tenore “lirico”: deve poter affrontare, con una voce ben timbrata ed estesa, qualche momento a suo modo epicheggiante, ma anche conferire tenerezza a un’aria come “Non piangere Liù” e spiegare il famigerato “Vincerò” di “Nessun dorma”. La funzione dei tre ministri o tre “maschere” Ping (Arkadiusz Anyszka), Pong (Łukasz Gaj) e Pang (Aleksander Zuchowicz), è fondamentalmente quella di rammentarci che, malgrado tutto, la Turandot è solo una meravigliosa fiaba. Completeranno il cast Robert Ulatowski (Timur), Andrzej Kostrzewski (Mandarino), Krzysztof Marciniak l’imperatore e il principe di Persia Wojciech Strzelecki.











