giovedì, Settembre 18, 2025
Home Blog Pagina 10

JungleGift arriva in Italia e il regalo perfetto si sceglie in un click

(Adnkronos) – Regalare qualcosa di speciale non è mai stato così semplice: dopo il successo riscosso in Francia, JungleGift sbarca in Italia con un’idea chiara: cambiare il modo in cui pensiamo e viviamo il regalo, trasformandolo in un’esperienza memorabile da vivere subito. Con un’offerta pensata per ogni persona e occasione, la piattaforma fondata nel 2024 da Paola Pianciola, ex ceo di Smartbox Group, propone un’alternativa ai classici cofanetti o coupon. JungleGift, infatti, mette al centro la qualità dell’esperienza, rendendola facile da scegliere, prenotare e vivere. Nessun passaggio complicato: tutto avviene in modo diretto, sui canali ufficiali dei marchi partner coinvolti. "Per noi – spiega all'Adnkronos/Labitalia Paola Panciola – il concetto di 'su misura' è fondamentale: un regalo ha valore quando riflette i gusti, le passioni e lo stile di vita di chi lo riceve. Con JungleGift vogliamo offrire esperienze flessibili e personalizzabili, in grado di adattarsi a ogni occasione e persona. Non si tratta soltanto di fare un dono, ma di creare un ricordo unico, che nasce dall’incontro tra l’identità del brand e i desideri del consumatore". "Questo servizio – sottolinea – può avere un risvolto positivo anche per riscoprire il made in Italy. Assolutamente sì. JungleGift si fonda sulla collaborazione con partner leader nei propri settori, e in Italia questo significa valorizzare eccellenze locali, dal food & wine all’hospitality, dalla cultura al benessere. Lavorando in white label con i migliori marchi nel mondo del turismo e delle esperienze, offriamo ai consumatori italiani e stranieri la possibilità di vivere il made in Italy autentico, contribuendo a rafforzarne la diffusione e l’apprezzamento sia sul mercato nazionale che internazionale". "Con JungleGift – afferma – vogliamo semplificare il modo in cui le persone scelgono e ricevono i regali, offrendo esperienze facilmente accessibili e prenotabili online in pochi clic. L’obiettivo è proporre un’alternativa concreta ai cofanetti tradizionali, più flessibile e centrata sul valore del tempo condiviso. Per questo motivo lavoriamo con brand selezionati per costruire un’offerta riconoscibile e di qualità".  "Ora – avverte – puntiamo a diventare un punto di riferimento nel gifting esperienziale, espandendo questo modello in nuovi mercati e contesti d’uso". Su JungleGift, l’utente può scegliere tra soggiorni esclusivi, momenti di benessere, concerti intimi, proposte gastronomiche e attività outdoor.  In Italia sono già attive collaborazioni con: TheFork (piattaforma numero uno di prenotazione online di ristoranti con oltre 15.000 locali in Italia, cui accedere tramite Gift Box), All – Accor (il primo network di hotel in Europa con più di 1.500 strutture, esperienze e vantaggi esclusivi in hotel delle diverse catene del gruppo), Boscolo (lo specialista dei week-end in Italia con attività tra cultura e benessere), Fever – Candlelight (la piattaforma leader nell’organizzazione di eventi musicali Candlelight ed esperienze culturali), Wine O’ Clock (la piattaforma di vendita di vini d’eccellenza con consegna a domicilio). Le esperienze prescelte sono attive tutto l’anno, 7 giorni su 7. In caso di credito residuo, il valore del buono può essere utilizzato in più volte. In Italia i cofanetti regalo JungleGift saranno disponibili da settembre 2025 nei negozi LaFeltrinelli, sul sito Amazon e su junglegift.com. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Sis ID amplia attività di pagamenti antifrode con copertura estesa a 211 paesi

(Adnkronos) – Sulla scia della fusione con Eftsure, leader per la sicurezza dei pagamenti, Sis ID, multinazionale esperta nella lotta contro le frodi finanziarie, prosegue la sua espansione internazionale con un ampliamento della propria copertura geografica a oltre 200 paesi in tutto il mondo. Questa alleanza nasce in un contesto in cui le frodi finanziarie hanno raggiunto dimensioni senza precedenti. Secondo uno studio del Nasdaq, nel 2023 il loro costo a livello mondiale sarebbe stato pari a circa 485 miliardi di dollari, a dimostrazione della portata del fenomeno. Questo processo di industrializzazione della frode colpisce in particolare le aree geografiche storicamente difficili da raggiungere o ad alto rischio di corruzione, dove i meccanismi di controllo tradizionali sono carenti o inesistenti. Combinando la propria esperienza tecnologica e la forza della propria comunità di utenti con quella di Eftsure, Sis ID offre ora ai propri clienti una soluzione di protezione globale che trasforma radicalmente l'approccio alla sicurezza dei pagamenti internazionali. Copertura quasi universale: con 211 territori coperti, Sis ID consente ora ai propri clienti di controllare la stragrande maggioranza delle aree in cui opera, comprese quelle storicamente difficili da raggiungere. Questa copertura estesa elimina i punti ciechi geografici che in passato costituivano gravi vulnerabilità per le multinazionali. Automazione potenziata: l'integrazione di 16 banche dati locali aggiuntive consente di ottenere risultati più rapidi e affidabili. Queste banche dati consentono di verificare in tempo reale che le coordinate bancarie appartengano effettivamente alla società controllata, riducendo notevolmente i tempi e le incertezze. Competenza umana: per gli ambienti più complessi, gli analisti accreditati di Sis ID intervengono per eseguire verifiche manuali nelle aree caratterizzate da un elevato livello di corruzione o da una scarsa affidabilità dei dati locali. Questo approccio ibrido garantisce un livello di sicurezza ottimale anche negli ambienti più rischiosi. Protezione finanziaria: in collaborazione con Allianz Trade, Sis ID garantisce ai propri clienti una copertura di 700.000 euro per transazione, anche nelle zone in cui il rischio di cybercriminalità, frode e corruzione è considerato elevato dalle autorità internazionali. In Africa, ad esempio, dove le assicurazioni antifrode sono costose, i clienti di Sis ID possono beneficiare di una copertura integrata riducendo al contempo i costi di protezione. "Mentre le sanzioni economiche ridisegnano i circuiti finanziari e la frammentazione geopolitica accelera, le aziende non possono più accontentarsi di soluzioni parziali. Tra le restrizioni statunitensi che incidono indirettamente sui nostri scambi commerciali e l'escalation tecnologica delle frodi alimentate dall'intelligenza artificiale, ci troviamo di fronte a una convergenza di rischi senza precedenti. I nostri clienti hanno oggi bisogno di una soluzione globale e solida che offra loro sia autonomia strategica che massima protezione. E' esattamente ciò che offriamo loro con la nostra soluzione", spiega Laurent Sarrat, chief of strategy e fondatore di Sis ID. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Università, Scuttari (Codau): “A confronto su ‘coopetizione’, collaborare anche quando si compete”

(Adnkronos) – "Il convegno annuale del Codau, l'associazione dei direttori generali delle università italiane, a Milano quest'anno affronta il tema della 'coopetizione' universitaria, ovvero della capacità delle università di collaborare
anche quando competono per l'attrazione delle risorse, sia le risorse finanziarie che i talenti che gli studenti. Questo cambio di prospettiva è una necessità del momento perché l'arena dei prossimi anni, nei quali le università si trovano ad operare, porterà e svilupperà molto i temi della competizione sulle risorse perché i finanziamenti dopo il Pnrr non potranno essere al livello che abbiamo visto negli ultimi anni ma rientreranno in una dinamica ordinaria. E perché il numero degli studenti a causa dell'impatto del trend demografico diminuirà non solo in Italia ma anche in Europa aumentando pertanto gli effetti competitivi". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Alberto Scuttari, presidente di Codau, presenta il convegno annuale di Milano. Il Codau è l'associazione nazionale dei direttori generali e dei dirigenti delle università italiane, raggruppa al suo interno 97 università, quindi tutte le università italiane siano esse statali e non statali, in campus e off campus. (Video) 
Secondo Scuttari, "per la realizzazione della vocazione della missione del sistema universitario italiano che è prevista anche dalla nostra Costituzione, e che deve consentire agli studenti di accedere facilmente alle università e quindi deve garantire il diritto allo studio, e per essere competitivi come sistema a livello mondiale, le università e gli enti di ricerca dovranno pertanto collaborare nella realizzazione di infrastrutture di 'frontiera' sia edilizia che digitali, nella realizzazione di programmi didattici innovativi, nella realizzazione di programmi di ricerca anch'essi di 'frontiera'". 
E secondo il presidente di Codau "ci sono tre fattori che possono aiutare le università a collaborare insieme nella realizzazione di obiettivi e sfide importanti". "Il primo fattore – elenca – è il sistema di finanziamento di incentivazione che attualmente è molto orientato alla competizione degli atenei e potrebbe essere anche orientato alla realizzazione di progetti di collaborazione da misurare in base ai risultati".  "Il secondo elemento – prosegue – è interno agli atenei e quindi riguarda la loro capacità di gestire i progetti di didattica e di ricerca non solo come partite di giro perché i costi generali sono finanziati dalla finanza pubblica ma come veri e propri investimenti, i cui ritorni devono essi stessi finanziare lo sviluppo e il diritto allo studio".  "Il terzo fattore -conclude- sono le competenze perché in questa fase, oltre ad avere competenze manageriali di tipo realizzativo, occorre avere anche competenze manageriali che favoriscano l'organizzazione, il networking, la collaborazione e la comprensione delle esigenze dei propri partner".  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Atenei in ‘coopetizione’, a Milano convegno annuale Codau

(Adnkronos) – Si aprirà il mercoledì 17 settembre alle ore 18 nell’Aula Magna dell’Università Bocconi il convegno annuale del
Codau, l’associazione che rappresenta i direttori generali di tutte le università italiane, statali e non statali, con il titolo 'Atenei in coopetizione. Sfide e opportunità tra competizione e collaborazione'. Il convegno, che rappresenta il momento più importante di confronto interno all’associazione, proseguirà nella giornata di giovedì 18 settembre presso l’università Cattolica del Sacro Cuore, per poi chiudersi venerdì 19 all’università Bocconi.  
Con il presidente del Codau, Alberto Scuttari, saranno presenti all’apertura il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il vice sindaco di Milano Anna Scavuzzo, la presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni, i rettori delle Università ospitanti ed oltre 300 delegati di tutte le università italiane.  
Tema centrale della tre giorni di convegno è la 'coopetizione', ovvero la capacità strategica complessiva del settore accademico italiano di porre in essere benefici comuni mettendo a frutto sia la collaborazione che la competizione tra i differenti atenei esempi di tale strategia sono la collaborazione nella ricerca scientifica, la realizzazione congiunta di programmi didattici innovativi, le infrastrutture edilizie e digitali, la dimensione internazionale.  "Le sfide dei prossimi anni -afferma il presidente del Codau Alberto Scuttari- con il termine della spinta finanziaria del Pnrr e l'impatto negativo del trend demografico, potranno essere vinte se gli atenei sapranno porre in essere queste sinergie, senza rinunciare alle loro caratteristiche distintive. L’azione manageriale dovrà tenere conto non solo dell’ottimizzazione della posizione di ciascuna istituzione nell’attrazione delle risorse ma anche della valorizzazione dell’intero ecosistema dell’educazione e della ricerca".  "Questa dinamica potrà essere aiutata da strutture di finanziamento che valorizzino le collaborazioni strategicamente necessarie e da meccanismi interni di gestione che consentano di indirizzare verso lo sviluppo le risorse generate con l’utilizzo di tali investimenti", conclude.  Oltre allo svolgimento delle plenarie e degli atelier, che vedranno prestigiosi ospiti italiani ed europei discutere sulle differenti tematiche, la XXII edizione del convegno del Codau offrirà vari momenti sociali e di networking.   —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Gianni Gallucci: “Il Giappone rappresenta un mercato chiave per il settore delle calzature”

(Adnkronos) – "Il Giappone rappresenta e rappresenterà un mercato chiave per le aziende del Made in Italy e della calzatura. Un contributo importante è stato dato dalla partecipazione italiana all'Expo Osaka 2025 coordinata dal Commissario Generale per l’Italia ed Expo Mario Vattani. Puntiamo sul Giappone da un po’ di tempo ed Expo è stato il volano che ci ha permesso di presentarci con la giusta importanza". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Gianni Gallucci, presidente di Confindustria Giovani Fermo e direttore generale di Gallucci, azienda storica nella prova di calzature che veste i reali di Belgio e Svezia e le star del calibro di Madonna, Jennifer Lopez, la famiglia Trump e sportivi come Klay Thomson, Stephen Curry e Kevin Durant.  Gallucci, storica azienda calzaturiera dal colore arancio a conduzione familiare vanta diversi brevetti per invenzione industriale nel settore ed ormai quasi centenaria è presente sul mercato sin dagli inizi del '900 e rappresenta un simbolo dell'eccellenza Made in Italy con produzioni realizzate al 100% in Italia. "Abbiamo rivolto le nostre attenzioni sul Giappone – spiega – subito dopo l’inizio del conflitto Russo/Ucraino, avevamo già un piede negli Stati Uniti ma sentivo la necessità di continuare a diversificare ancora prima delle incertezze generate dalla guerra dei dazi di Trump. E' stato un lungo lavoro iniziato analizzando il mercato e le esigenze dei consumatori locali, poi la grande ricerca tra i vari produttori di pellami e stoffe dove sono rimasto incantato nel vedere con quale maestria, attenzione e rigorosa tradizione venisse battuto il tessuto di kimono e da lì l’idea e la voglia di avvicinare due culture così lontane, per la distanza, ma così vicine per attenzione ai dettagli e qualità fondendole in un unico prodotto composto da kimono di seta giapponese e realizzato dalle sapienti mani dei maestri calzolai marchigiani, da qui la nostra scarpa kimono".  "Questo progetto – afferma – presentato ad Osaka, basato sull'idea di unire due culture attraverso la creazione di calzature realizzate in Italia con preziosi tessuti di antichi kimono, ha gettato le basi per questo nuovo capitolo, abbiamo dato molta importanza alla mediazione culturale che è fondamentale per approcciare questo mercato ed abbiamo deciso di iniziare a creare un ponte non solo di scambio economico ma anche culturale facendo iniziare a conoscere anche il nostro territorio, abbiamo scelto il Giappone non solo come mercato diretto ma strategicamente come vetrina per il far east e sud est asiatico". "La nostra recente partecipazione ad Expo Osaka 2025 – ricorda – deriva dalla grande intuizione del Commissario Generale per l’Italia ed Expo Mario Vattani che ha voluto fortemente la 'scarpa kimono' in padiglione Italia e dal supporto della Regione Marche in particolare di Francesco Acquaroli ed Andrea Maria Antonini che hanno sostenuto e promosso le eccellenze del territorio". "Dopo il potenziamento online specifico per il Giappone – sottolinea – il piano strategico per Gallucci continua grazie alla grande disponibilità e vicinanza dell’ambasciata italiana a Tokyo dove l’ambasciatore Gianluigi Benedetti ha messo a disposizione alcune aree della sede per continuare la presentazione dei nostri prodotti dedicati al Giappone, e stiamo valutando con alcuni investitori la possibile apertura di corner". —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Castelpetroso/Giubilei dei Fedeli e dei Religiosi presso la Basilica dell’Addolorata

La Basilica Minore dell’Addolorata di Castelpetroso, cuore della devozione mariana in Molise, accoglierà nel mese di settembre altri due
importanti appuntamenti giubilari, momenti di preghiera e riflessione che uniranno comunità ecclesiali, e fedeli.

Dopo il Giubileo Regionale degli Operatori di Giustizia, la Basilica sarà nuovamente al centro della vita spirituale del Molise con due ulteriori celebrazioni:
 Martedì 16 settembre 2025, ore 18,30 – Giubileo di Tutti i Fedeli
Un momento di incontro e di fede che abbraccerà l’intero popolo di Dio, chiamato a vivere l’esperienza giubilare come cammino di conversione e rinnovamento interiore.
 Sabato 20 settembre 2025, ore 10.30 – Giubileo di Sacerdoti, Religiosi, Religiose e Seminaristi
Una giornata dedicata a quanti hanno consacrato la propria vita al servizio del Vangelo e della Chiesa, occasione di fraternità e di
rinnovata fedeltà alla missione.

I due appuntamenti giubilari, che si svolgeranno nella suggestiva cornice della Basilica dell’Addolorata, intendono sottolineare come il cammino spirituale del Giubileo coinvolga l’intera comunità: fedeli, sacerdoti e religiosi.
Un unico filo conduttore lega queste giornate: la centralità della fede, che illumina l’agire umano, favorisce la coesione sociale e sostiene il
servizio al bene comune, nel segno della devozione mariana e della comunione ecclesiale.

La Basilica Minore dell’Addolorata di Castelpetroso: luogo giubilare

Il Giubileo rappresenta un’occasione unica di rinnovamento spirituale, di misericordia e di riconciliazione, ed è un invito a ricevere l’indulgenza plenaria dei peccati, rafforzando la fede e il legame di fraternità all’interno della comunità.
In questo anno giubilare, siamo chiamati a vivere con gioia e speranza, a riscoprire il valore della solidarietà e della comunione, rinnovando il nostro impegno per il bene comune.

Commenti Facebook

Meta Ray-Ban, spuntano i nuovi occhiali smart con schermo

(Adnkronos) – Un video non in elenco e rapidamente rimosso da Meta ha mostrato in anticipo due dei prodotti che con ogni probabilità saranno protagonisti del prossimo evento Connect: un nuovo paio di occhiali smart Ray-Ban con display integrato e un modello Oakley dal design avvolgente, chiamato “Sphaera”, dotato di fotocamera sul naso. L’errore ha di fatto svelato due tra gli annunci più attesi, confermando ancora una volta quanto l’azienda stia puntando sull’hardware indossabile per alimentare l’ecosistema di Meta AI. Nel filmato, ripreso da UploadVR, gli occhiali con display riportano chiaramente il marchio “Meta | Ray-Ban” insieme alla dicitura “Display”, indizio che il nome ufficiale potrebbe essere proprio Meta Ray-Ban Display. In un breve estratto si intravede il funzionamento della lente destra, capace di visualizzare mappe per la navigazione, tradurre cartelli, rispondere a domande poste a Meta AI e persino scrivere messaggi grazie a un gesto della mano sincronizzato con un braccialetto da polso. Quest’ultimo dettaglio sembra confermare le indiscrezioni diffuse nei mesi scorsi da CNBC: il controller da polso, legato al progetto “Hypernova”, dovrebbe utilizzare la tecnologia sEMG (surface electromyography) per interpretare i segnali elettrici dei movimenti della mano, trasformandoli in input per il dispositivo. Accanto ai Ray-Ban, il video ha mostrato anche i già citati Oakley Sphaera, occhiali dal design sportivo e futuristico, con fotocamera integrata in posizione frontale, che ampliano ulteriormente l’offerta di Meta in ambito eyewear. Mark Zuckerberg prenderà la parola giovedì alle 2 ora italiana per il keynote inaugurale di Meta Connect, occasione in cui questi nuovi dispositivi dovrebbero essere presentati ufficialmente. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Studio su ChatGPT: l’IA crea valore nel lavoro e nella vita quotidiana

(Adnkronos) – La ricerca più completa mai realizzata sull'uso di ChatGPT svela nuovi e sorprendenti dati sul suo impatto. Frutto di un lavoro congiunto tra il team di ricerca economica di OpenAI e l'economista di Harvard David Deming, lo studio si basa su una vasta analisi di 1.5 milioni di conversazioni, offrendo una visione senza precedenti su come l'intelligenza artificiale stia creando valore economico nella vita di tutti i giorni e sul posto di lavoro. La ricerca dimostra che l'adozione di ChatGPT si è estesa oltre le cerchie dei primi utilizzatori, riducendo significativamente i divari demografici. In particolare, il divario di genere si è ridotto drasticamente: mentre a gennaio 2024 la percentuale di utenti con nomi femminili era del 37%, a luglio 2025 questa cifra è salita a oltre il 52%, rendendo la sua adozione simile a quella della popolazione adulta generale. L'IA è inoltre diventata uno strumento globale, con una crescita particolarmente rapida nei Paesi a basso e medio reddito, dove i tassi di adozione sono stati oltre 4 volte superiori rispetto ai Paesi a reddito più elevato a maggio 2025. L'uso di ChatGPT da parte dei consumatori si concentra in gran parte su attività quotidiane e pratiche. I tre quarti delle conversazioni vertono su orientamento pratico, ricerca di informazioni e scrittura. Sebbene la scrittura sia l'attività lavorativa più comune, la programmazione e l'espressione personale rimangono utilizzi di nicchia. Le interazioni possono essere suddivise in tre categorie principali: 
Chiedere (Asking): con il 49% dei messaggi, questa categoria in crescita dimostra che le persone considerano ChatGPT più come un consigliere che come un semplice esecutore di compiti. 
Fare (Doing): corrispondente al 40% dell'utilizzo, questa categoria comprende interazioni orientate al compito, come la stesura di testi, la pianificazione o la programmazione. 
Esprimere (Expressing): con l'11% dell'utilizzo, questa categoria include l'uso per riflessione personale, esplorazione e gioco. L'impatto economico di ChatGPT si estende sia al lavoro che alla vita personale, con circa il 30% dell'utilizzo destinato ad attività professionali e il restante 70% a scopi non lavorativi. Entrambe le categorie continuano a crescere, sottolineando il duplice ruolo dell'IA come strumento di produttività e fattore di valore per i consumatori.  Un modo fondamentale in cui viene generato valore è attraverso il supporto decisionale, con l’IA che aiuta a migliorare il giudizio e la produttività, specialmente nei lavori ad alta intensità di conoscenza. Questi dati, tratti dal più vasto studio mai realizzato, confermano che l'IA sta diventando una parte sempre più centrale del lavoro e della vita quotidiana delle persone. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Rete Ospedaliera, Fanelli: privatizzazione mascherata

Di fronte alla beffa dell’aumento punitivo dell’Irpef per i cittadini molisani a fronte dello storico disavanzo della sanità molisana, ci troviamo di fronte a un bivio cruciale per il futuro di un settore che non trova pace e regole certe. La Regione Molise ha trasmesso ai Ministeri competenti la proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera per il triennio 2025-2027. L’obiettivo dichiarato è costruire un sistema sanitario più efficiente e ridurre la mobilità passiva, che ogni anno costa circa 70 milioni di euro.

Quella che ci è stata presentata come una “riorganizzazione” efficiente è, in realtà, l’ennesimo piano di smantellamento programmato, un atto di resa che tradisce i cittadini e penalizza l’intera rete ospedaliera pubblica per favorire il privato.

La riorganizzazione della rete ospedaliera molisana, firmata dal commissario Bonamico, non è un piano di rilancio, ma una resa. Con il pretesto di ridurre la mobilità passiva, che pure rappresenta un problema, si sta svendendo la sanità pubblica a una logica di mercato che penalizza i cittadini e il territorio.

Questa non è una riorganizzazione, ma una vera e propria privatizzazione mascherata. La Regione, invece di investire sul proprio patrimonio, si affida a un “comodato trentennale” per trasferire il Cardarelli nell’ex Cattolica. Si spacciano per geniali “investimenti” da 30-35 milioni di euro, ma si evitano i necessari lavori di adeguamento da 70 milioni. È un affare solo per chi guadagna, e non certo per chi ne ha bisogno. Dobbiamo essere chiari e onesti: questa riforma non mira a curare il Molise, ma a disperdere il patrimonio sanitario. Il piano si fonda su un modello che definirei “hub & spoke”, ma con una logica perversa. Mentre il Cardarelli di Campobasso viene promosso sulla carta a DEA di II livello, il suo stesso trasferimento in comodato trentennale nell’ex Cattolica, oggi Responsible Research Hospital (RRH), è una mossa che mina alle fondamenta la nostra sanità pubblica. Stiamo cedendo il cuore pulsante del nostro sistema a un privato, con il pretesto di risparmiare sui costi di adeguamento. Si presenta come un investimento, ma è un’alienazione. Allo stesso tempo, si svuotano i nostri ospedali pubblici delle specialistiche più redditizie. La Cardiochirurgia e la Neurochirurgia non saranno più patrimonio del pubblico, ma saranno affidate al RRH e al Neuromed. Le strutture di Villa Esther e Villa Maria rafforzano invece l’offerta in ortopedia, geriatria e medicina generale.

Questa non è integrazione, è una delegittimazione del nostro sistema pubblico, costretto a dipendere sempre più dal contributo dei privati accreditati. Ma la parte più grave di questa riforma sono i tagli brutali che colpiscono direttamente i cittadini e i presidi territoriali.

Guardie Mediche: Si propone una riduzione delle postazioni di continuità assistenziale da 43 a 13. Questa è una misura scellerata. Non è “razionalizzazione”, è una condanna per le aree interne e le zone rurali. Si lascia la popolazione, in particolare gli anziani, senza un presidio essenziale, mettendo a rischio la vita delle persone in caso di emergenza notturna.

Agnone declassata: L’ospedale “Caracciolo” viene brutalmente declassato a un semplice ospedale di comunità, con appena 20 posti letto. L’argomento della sua bassa produttività e dei costi non può giustificare l’abbandono di una vasta area disagiata. Un ospedale non è un’azienda, ma un servizio per la comunità.

Isernia a rischio: Il “Veneziale” di Isernia viene relegato a spoke, con la sua emodinamica definita “sottosoglia” e a rischio di chiusura. Questo significa privare un’intera provincia di un servizio cardiologico fondamentale, costringendo i pazienti a spostarsi per decine di chilometri.

Questa riforma è un piano scellerato che ci porta indietro nel tempo. Si parla di un sistema più efficiente, ma si ignorano le vere esigenze dei cittadini. Si sacrificano i nostri ospedali e i nostri servizi per un presunto guadagno economico, ma il costo umano sarà altissimo.

Per questo motivo non possiamo accettare questa proposta. Ci opporremo con forza, in aula e in ogni sede istituzionale, e chiedo a tutti coloro che credono nella sanità pubblica di unirsi in una rivendicazione universale senza primogeniture politiche.

Come capogruppo sentendo i colleghi, chiederemo di avviare una mobilitazione a partire dalla convocazione in audizione dei soggetti utili (non solo i Commissari, ma i vertici Asrem e Regione, nonché chi è informato dei numeri del disavanzo sanitario). Lo faremo da martedì 16 settembre, quando finalmente riprenderanno le sedute del Consiglio regionale con molti punti riguardanti la rete ictus che, secondo notizie stampa, avrebbe ricevuto il disco verde anche dalla direzione sanitaria dell’Asrem.

E lo faremo in ogni sede. Se serve, anche dei tribunali, così come ha fatto De Luca in Campania. E chiederemo a Roberti e alla sua maggioranza, a Della Porta e gli altri parlamentari che cosa ne pensano. Assessori e Consiglieri eletti anche con i voti di Agnone, dichiarando di difendere l’ospedale Caracciolo, ora cosa faranno? Spero che si uniscano a noi, ma ne dubito visto che finora è valsa solo la regola della ‘filiera prona’ ai voleri romani.

Tocca quindi a noi. Con partiti (il mio, il Partito Democratico, sono certa si mobiliterà), associazioni, sindacati, comitati. Dobbiamo lottare per una sanità che sia un diritto e non un privilegio, una sanità che serva tutti i molisani, senza distinzioni e senza compromessi. Una sanità pubblica efficiente che non impoverisca cittadini e imprese, una sanità universale, utile, sana, sostenibile.

Micaela Fanelli

Commenti Facebook

Nothing punta su dispositivi basati su IA con un nuovo sistema operativo

(Adnkronos) – In un comunicato dal tono a metà tra manifesto e dichiarazione d’intenti, il fondatore e CEO Carl Pei ha spiegato che l’investimento consentirà all’azienda di espandere la distribuzione e accelerare lo sviluppo tecnologico. Al centro della strategia c’è un “AI OS” progettato per offrire un’esperienza iper-personalizzata, anche se non è ancora chiaro se si tratterà di un’evoluzione di Nothing OS — costruito su Android — o di una piattaforma completamente indipendente. Secondo Pei, la nuova infrastruttura software sarà in grado di supportare non solo smartphone, auricolari e smartwatch, ma anche dispositivi emergenti come smart glasses, veicoli elettrici e robot umanoidi. “Qualunque sia il prossimo passo, il nostro sistema operativo sarà pronto a sostenerlo,” ha dichiarato, ribaltando in parte quanto affermato lo scorso anno, quando definì l’intelligenza artificiale “solo uno strumento” e respinse l’etichetta di “AI OS.” I primi dispositivi basati su questa piattaforma dovrebbero arrivare nel 2026, in un mercato che finora ha visto tentativi fallimentari anche da parte di colossi come Apple e dove si affacciano progetti concorrenti come il misterioso dispositivo “screen-free” che Jony Ive sta sviluppando con OpenAI. Pei sostiene che Nothing sia in una posizione privilegiata per portare l’IA nella vita quotidiana degli utenti, grazie al controllo diretto sui dispositivi e sui dati contestuali che questi generano. “Un AI OS che non conosce l’utente e non è sempre presente non può davvero offrire un’esperienza iper-personalizzata,” ha dichiarato. “Per Nothing questa è la nuova fase: integrare l’intelligenza artificiale nei nostri prodotti hardware per reinventare il modo in cui la tecnologia amplifica le persone.” —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Campobasso

Isernia

Termoli