lunedì, Aprile 28, 2025
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Barcellona-Real Madrid, follia Rudiger contro l’arbitro: rischia 12 giornate di squalifica

(Adnkronos) – Finale di fuoco nel Clasico di Coppa del Re tra Barcellona e Real Madrid. La partita, vinta 3-2 dai blaugrana ai supplementari, è stata caratterizzata da tante polemiche della vigilia, relative all’arbitro, e da una direzione di gara contestata a più riprese dalla squadra di Carlo Ancelotti. L’episodio che fotografa la tensione della gara si è avuto al minuto 121, quando il difensore dei Blancos
Antonio Rudiger è stato espulso dalla panchina per aver lanciato un oggetto (forse una borsa del ghiaccio) verso il direttore di gara Ricardo de Burgos Bengoetxea. L'arbitro ha spiegato tutto nel suo rapporto: “È stato espulso per aver lanciato un oggetto dall’area tecnica che mi ha mancato. Dopo aver ricevuto il cartellino rosso, è stato trattenuto da diversi membri dello staff tecnico, mostrando un atteggiamento aggressivo”. Stando al regolamento, Rudiger potrebbe essere così squalificato per un periodo compreso tra 4 e 12 partite. E sconterebbe un’eventuale sospensione in Liga. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Triplice omicidio a Monreale dopo lite, le videonews del nostro inviato

(Adnkronos) – Triplice omicidio a Monreale, in provincia di Palermo, dopo una lite con sparatoria costata la vita a tre giovani. Aperta un indagine sul caso. Decine e decine di persone erano presenti sul luogo e sono state raccolte diverse testimonianze. Gli aggiornamenti dalla nostra invita Elvira Terranova —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Giovani uccisi a Monreale, il testimone: “Confusione e sangue a terra, ho avuto paura” – Video

(Adnkronos) – "Eravamo pronti per pulire Monreale, sono un operatore ecologico. Ma poi ho visto confusione, persone che scappavano e sangue a terra, mi sono spaventato e ho avuto paura per mio figlio che era in giro". Così un testimone racconta all'Adnkronos gli attimi successivi alla sparatoria avvenuta dopo una lite in piazza nella città palermitana e costata la vita a tre giovani.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Nel cuore di Termoli: Sport e Salute binomio vincente

Grande partecipazione all’undicesima edizione della passeggiata non competitiva “La Corsa del
Cuore” con 7 km di puro piacere sportivo su un percorso completamente pedonale che si è
snodato nel borgo antico e sul lungomare nord di Termoli.
Complice la splendida giornata di sole, si sono raggiunte 156 iscrizioni per la mattinata di sport
organizzata dalla società di Atletica Leggera Runners Termoli, LILT Campobasso e Avis
Termoli.
I partecipanti di ogni età alla partenza hanno preso il via con la camminata, la corsa o in bici e un
caleidoscopio di colori ha invaso la città insieme a tanto entusiasmo ed energia.
Al traguardo per primi Piero Biagio Mignogna e Candida Pascale entrambi atleti della Runners
Termoli. Argento per Akim Antonicchio e Violante Menadeo entrambi tesserati per la Runners
Termoli. Terza posizione per Ricciuti Nicola della Larino Run e Stefania Di Lisa Runners
Termoli.
Angela Costantiello (presidente Runners Termoli), Pasquale Spagnuolo (presidente Avis
Termoli) e Francesco Fusco (vicepresidente LILT Campobasso) hanno ringraziato tutti i
partecipanti e i volontari che hanno organizzato e coordinato l’evento sottolineando l’importanza di
creare sinergie tra le associazioni per promuovere la salute e il benessere.




raccogliere i rifiuti abbandonati ai bordi delle strade.
Introno alle ore 12:30 è previsto l’arrivo in via Campania, dove si potrà
utilizzare una navetta elettrica gratuita, messa a disposizione dalla Sati, per
tornare al Terminal Bus.
La manifestazione è aperta a tutti. Per maggiori informazioni, è possibile
contattare il numero: 339.82.83.36525.

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Ascolti record per il Tg1, lo Speciale funerali Papa supera il 43% di share

(Adnkronos) – Ascolti record per lo Speciale Tg1 sui funerali di Papa Francesco che, nella diretta partita alle 8.22 di ieri e conclusa alle 13.30, ha totalizzato oltre 4 milioni e mezzo (4.576.000) di telespettatori e uno share del 43,44%. A seguire, ottimi ascolti anche per il Tg1 delle 13.30 che è stato seguito da 5.633.000 di telespettatori per uno share del 36,14%. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Bologna, 19enne morto in zona Barca: ipotesi omicidio

(Adnkronos) – Assume sempre più i contorni di una morte violenta, avvenuta nell’ambito di un litigio, se non di una vera e propria rissa, quella che ha visto la morte di Eddine Essefi, il ragazzo di 19 anni deceduto presso l’ospedale Maggiore di Bologna nella notte tra venerdì e sabato dopo essere stato soccorso d’urgenza da un’ambulanza nella zona del quartiere Barca. Dopo che i carabinieri, coordinati dalla Procura cittadina, hanno escluso l’ipotesi iniziale inerente ad un abuso di alcool, ora la pista più plausibile sarebbe quella che vede il 19enne ucciso a seguito di una colluttazione avvenuta per futili motivi. Il giovane sarebbe caduto a terra battendo violentemente la testa dopo essere stato picchiato e urtato con un motorino da altri due ragazzi.  Una versione che troverebbe conferma nelle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti da parte della fidanzata di Essefi, accanto a lui sia nel momento del decesso che nelle ore strettamente precedenti. Ora toccherà all’autopsia fare chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte del ragazzo. Secondo quanto ricostruito a seguito degli accertamenti svolti in queste ore, la Procura avrebbe aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale, ancora a carico di ignoti.  Ricevuta la notizia dell’accaduto, nel tardo pomeriggio di sabato il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, giunto a Roma per le celebrazioni del funerale di Papa Francesco, ha contattato telefonicamente la parrocchia di Sant'Andrea della Barca, attigua al luogo dove sarebbe stato commesso il delitto, per esprimere la propria vicinanza alla comunità e ai conoscenti di Eddine Essefi. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Gianmarco Tamberi e Chiara Bontempi a Verissimo: la storia d’amore e l’annuncio della gravidanza

(Adnkronos) –
Gianmarco Tamberi e Chiara Bontempi saranno ospiti oggi, domenica 27 aprile, a Verissimo. La coppia, in attesa della loro prima figlia, racconterà a Silvia Toffanin la loro storia d'amore, cominciata quando i due erano adolescenti.  Gianmarco e Chiara si sono conosciuti da adolescenti, quando lei aveva 14 anni e lui 17. È stato un colpo di fulmine e da quel primo incontro non si sono più lasciati. La proposta di matrimonio era arrivata nel 2021 prima della partenza per i Giochi di Tokyo, dove l'atleta ha ottenuto l'oro olimpico nel salto in alto. I due si sono sposati a Pesaro a settembre del 2022.  Ospiti a Verissimo i due avevano espresso il loro desidero di diventare genitori: "Finora il mio obiettivo principale erano le Olimpiadi. Ho aspettato fino a Parigi per cogliere questa grande opportunità, ma adesso non vedo l'ora di diventare papà", aveva detto il campione olimpico. E il 18 febbraio del 2025 è arrivato l'annuncio più bello: "Un’emozione indescrivibile. A te, che sei la cosa più bella che ci potesse capitare, promettiamo di donarti tutto il nostro amore, ogni giorno, sempre", con queste parole Chiara Bontempi e Gianmarco Tamberi avevano annunciato la gravidanza sui profili social, postando un video in bianco e nero in cui i due appaiono sorridenti e innamorati. Il 10 marzo, sempre tramite i profili social, Gianmarco e Chiara hanno svelato il sesso del nascituro: i due saranno genitori di una femminuccia. Sempre a Verissimo, Chiara aveva detto pubblicamente che Gianmarco desiderava tanto una femminuccia: "Sì, io sogno una piccola Chiara", aveva aggiunto l'altista. Gianmarco Tamberi ha vissuto dei momenti particolarmente difficili alle Olimpiadi di Parigi 2024 per via di un calcolo renale, che l'ha costretto a posticipare il viaggio per Parigi e che ha compromesso il risultato. Ospite al Festival di Sanremo, l'atleta ha allontanato le voci sul suo possibile ritiro dalle gare: "Dopo Parigi sono stati dei mesi molto duri. Quando si prova con tutto se stessi a rincorrere un obiettivo e lo sfiori con un dito perdi la fiducia in te stesso, perdi il coraggio di rimetterti in gioco, perché sai che è stato proprio quel gioco in qualche modo a farti star male", aveva detto la star dell’atletica azzurra. "Mi sono reso conto che quello che ha fatto la differenza davvero non sono mai state le vittorie ma la volontà di riprovarci, anche quando quelle difficoltà sembrano insormontabili. Oggi ho tantissima paura, ma è molta più la voglia di riprovarci, di rimettersi in gioco e di poter dare la speranza. Quindi, ci vediamo a Los Angeles 2028", aveva aggiunto. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Parco Eolico Quadrano, a Riccial’incontro pubblico per esprimere contrarietà al progetto

Partecipata, interessata e combattiva. Si è tenuta nella sala consiliare del Comune di Riccia, l’assemblea pubblica per discutere del nuovo progetto di realizzazione del parco eolico “Quadrano”, che prevede l’istallazione di 15 aerogeneratori sui territori di Gildone, Cercemaggiore e Riccia.

Il secondo in pochi mesi, dopo quello “le Serre”, l’undicesimo degli ultimi anni!

L’incontro è stato aperto dal Sindaco Pietro Testa, che ha illustrato le osservazioni contrarie presentate dal Comune, mentre il Presidente del Consiglio Comunale Michele D’Elia, in maniera precisa e puntale, ha relazionato sulle criticità dell’opera e sull’impatto negativo che  avrebbe sui territori interessati.

In una parola, un vero e proprio ‘assalto’ al  Fortore, non in funzione della transizione energetica, ma dei soliti interessi economici legati ad uno dei più grandi e controversi business dei nostri tempi, quello dell’eolico selvaggio.

Perché, ancora una volta è stato espresso chiaramente nel corso dell’incontro, nessuno è contro l’ambiente e la necessità di nuove alternative ai combustibili fossili, ma tutti siamo contro allo sfruttamento della nostra terra per soli fini speculativi.

Sia il progetto ”Quadrano” che quello “le Serre”, è stato ben spiegato nei diversi interventi, non rispettano le norme sulla distanza dal centro abitato e dalle strade. Redatti sulla carta senza tener conto di alcuna condizione di tutela, privi di relazioni per l’esproprio e dei contratti preliminari per l’acquisto dei terreni.

Anche l’Arsap, l’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo rurale e della pesca del Molise, ha espresso molte perplessità nelle sue osservazioni ufficiali, sottolineando gli  “effetti negativi significativi sulla tutela della biodiversità, sul paesaggio, sul patrimonio culturale e sul settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali”. E il Molise ha già dato tanto in termini di produzione di energia eolica, con i suoi complessivi 300 aerogeneratori presenti su tutto il territorio regionale.

Ma, se da una parte non sembra esserci soluzione di continuità alle infinite richieste di nuovi parchi eolici, dall’altra sempre più forte è la consapevolezza popolare di non permettere la svendita della nostra regione.

Lo si è capito bene, ancora una volta, ieri sera nel Municipio di Riccia. Siamo noi, da sempre, i custodi del nostro ambiente, della nostra terra, delle nostre tradizioni e vocazioni e nessuno potrà più calarci dall’alto impianti che sono contro e non a favore del nostro sviluppo.

Per questo non ci fermeremo e, personalmente, approfondirò e segnalerò in sede legale ogni aspetto dubbio, sollecitando il Consiglio regionale ad estendere  la mappatura delle aree non idonee alla installazione di questi impianti per tutelare l’agricoltura e il paesaggio, al fine di bloccare, anche per il futuro, la realizzazione di questi ‘mostri energetici’, che poco danno ma molto hanno già tolto al Molise.

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Rissa e sparatoria a Monreale, tre ragazzi uccisi. Interrogati alcuni giovani dello Zen

(Adnkronos) – Dopo la lite con sparatoria a Monreale costata la vita a tre ragazzi, alcuni giovani palermitani del quartiere Zen vengono sentiti in caserma, dove c'è anche il pm di turno, perché sospettati di avere avuto un ruolo nel triplice omicidio. In un primo momento ne sono stati sentiti due, poi, se ne sono aggiunti altri. Al momento vige il massimo riserbo sull'interrogatorio. La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, segue l'inchiesta sul caso.  I due giovani palermitani sospettati per il triplice omicidio hanno nominato un legale. A questo punto, la loro posizione, al vaglio degli inquirenti, potrebbe cambiare da un momento all'altro e potrebbero essere indagati. Fino a questo momento non sono stati emessi, come si apprende, provvedimenti di fermo di polizia giudiziaria. Si tratta di un 19enne del quartiere Zen e un di un ventenne del quartiere Borgo Nuovo. Le pistole usate per la sparatoria sarebbero state almeno due, come risulta agli inquirenti. A fare luce su quanto accaduto potrebbero essere anche le immagini delle telecamere di sorveglianza.  Sarebbe stato composto da almeno otto, forse 10 persone, il 'commando' proveniente dallo Zen che la notte scorsa ha fatto fuoco contro i tre giovani monrealesi, tutti incensurati, morti a distanza di poche ore per le ferite riportate. In tasca i palermitani avrebbero avuto due o tre pistole semiautomatiche. Sono due di loro da ore sotto torchio nei locali della caserma dei Carabinieri. Alcuni testimoni di Monreale hanno detto all'Adnkronos che i giovani dello Zen avrebbero avuto intenzione di rubare alcune motociclette posteggiate in centro quando sono stati scoperti dai ragazzi di Monreale. A questo punto sarebbe scoppiata la rissa sfociata poi nella sparatoria. A sparare sarebbero stati in due o tre. 
Almeno undici i colpi di pistola sparati, emerge intanto da una prima visita medico legale delle tre vittime. I due feriti – tra cui un minorenne che non sarebbe in gravi condizioni – sono stati trasferiti dall'ospedale Ingrassia, dove sono stati portati in nottata, al Policlinico di Palermo. Gli inquirenti stanno intanto setacciando tutte le telecamere di sorveglianza della zona per vedere se qualche dispositivo ha ripreso la rissa e poi la sparatoria. Nella via D'Acquisto sono diversi gli esercizi commerciali dotati di videocamere e un impianto è proprio di fronte al luogo degli omicidi. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe avvenuto in strada, non lontano dal Duomo, dopo una lite per futili motivi: prima un diverbio, poi una rissa fino a quando uno dei presenti ha estratto una pistola e ha iniziato a sparare. Sembra inoltre che i giovani rimasti feriti non abbiano partecipato alla rissa ma fossero lì solo per partecipare alla serata. Sono state intanto ascoltate per tutta la notte decine di persone, testimoni della rissa. Secondo una prima ricostruzione confermata dai testimoni, la rissa sarebbe nata tra un gruppo di giovani palermitani e un gruppo di Monreale Le vittime sono Massimo Pirozzo di 25 anni, Salvatore Turdo di 24 anni e Andrea Miceli di 26, morto poche ore dopo all’ospedale Civico di Palermo. Gli altri feriti hanno 33 e 16 anni. Due delle vittime erano cugini: Turdo e Miceli erano infatti i figli di due sorelle. Sembra che Miceli, dopo avere accompagnato la fidanzata in macchina per metterla in salvo, abbia poi raggiunto il cugino, Turdo, per aiutarlo. Invece i due cugini sono stati raggiunti dei colpi di pistola e sono morti a distanza di poche ore. Il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, è andato intanto in ospedale per fare visita ai ragazzi rimasti feriti la notte scorsa. "Ci troviamo davanti a una tragedia senza precedenti con vite spezzate di giovani che avrebbero dovuto vivere il proprio futuro. Questo è il momento di raccoglierci in preghiera e di dare conforto alle famiglie. La città piange questi giovani", dice. C'è intanto incredulità tra i cittadini di Monreale. Numerosi passano da via D'Acquisto, incuriositi dalle transenne, dalla presenza di carabinieri. "Sono sconvolto, non ho mai visto una cosa così impressionante – dice un pensionato che cammina con il bastone -. Monreale non è il Far west. Erano tutti così giovani, non si può morire così giovani per una rissa. E' grave che quello che ha sparato girasse con una pistola. Ci sono troppe armi in circolazione". Una coppia con una bambina piccola sul passeggino, si ferma, guarda i rilievi sui bossoli, con i cerchi in rosso, e accelera il passo. "Bisogna chiedersi da dove arrivano tutte queste armi". "Se non si comincia a usare una linea dura contro questi animali non ne usciremo mai". E ancora: "La follia dilaga, siamo come nel Far west". Sono solo alcuni delle centinaia di commenti che si leggono sui social dopo il triplice omicidio. Un altro scrive: "C'è una gioventù marcia, risse ovunque, baby gang in centro. Diventa pure un problema uscire per strada". Oppure: "La vita di questi giovani spezzata senza motivo. Veramente devastante". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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I Salari sono rimasti al palo meno 9% in 10 anni

Alfredo Magnifico

I dati ufficiali confermano che in Italia i redditi dei lavoratori dipendenti negli ultimi decenni sono andati a rotoli.

Le statistiche pubblicate dal Ministero di economia e finanze sull’IRPEF del 2024, relative all’anno d’imposta 2023, dicono che i redditi dichiarati sono aumentati del 5,9% (+57,5 miliardi) a 1.027,7 miliardi di euro, in media, ciascuno dei 42,5 milioni di contribuenti ha denunciato al Fisco un reddito lordo di 24.830 euro e ha versato un’imposta netta di 5.660 euro.

Coloro che hanno dichiarato fino a 35.000 euro valgono il 78% del totale, ma hanno versato il 36% dell’imposta netta.

Ad avere dichiarato più di 35.000 euro sono stati il 22% dei contribuenti, versando il 64% del gettito complessivo.

I contribuenti più ricchi, con redditi sopra 300.000 euro, sono stati lo 0,2%, anche se hanno versato il 7,1% dell’imposta totale.

L’84% dei contribuenti è risultato essere lavoratore dipendente (53,9%) e pensionato (30%).

Oltre 9 milioni di contribuenti non ha versato neanche un euro al Fisco, cifra che sale a 11,8 milioni se si considera il bonus Renzi.

Oltre un quarto di chi presenta una dichiarazione dei redditi in Italia non partecipa alle spese dello stato, che restano, per quasi due terzi, a carico del ceto medio, poco più di un quinto dei contribuenti, il 30% ha dichiarato tra 35 e 70.000 euro, versando quasi la metà dell’imposta netta totale (48%).

Nel 2023 la dichiarazione media è stata di 23.290 euro, non molto superiore a quella di un pensionato (21.260 euro), confrontando questi dati con quelli relativi all’anno d’imposta 2013, cioè esattamente 10 anni prima, si scopre che allora un lavoratore dipendente italiano denunciava in media 21.197 euro di reddito contro i 16.534 euro di un pensionato.

In pratica, i redditi dei lavoratori sono cresciuti di appena il 10% contro il 30% per i pensionati, l’inflazione nel decennio ha sfiorato il 19%, ne consegue che i primi hanno accusato una perdita del potere di acquisto di circa il 9%, mentre i titolari di pensioni hanno guadagnato in termini reali quasi l’11,5%.

Nonostante la legge Fornero, le pensioni in Italia continuano a crescere anche al netto dell’inflazione, non è così per chi lavora alle dipendenze altrui, costretto a percepire buste paga sempre più basse.

Per gli imprenditori individuali, il reddito in 10 anni risulta aumentato di circa il 75%, abbondantemente sopra l’inflazione, a una media di 29.250 euro.

I lavoratori autonomi raddoppiando le entrate a 70.360 in media, dai dati restano esclusi gli 1,9 milioni di aderenti alla flat tax.

I dati ufficiali confermano che il “tax gap”, mancato gettito derivante dalle dichiarazioni infedeli o del tutto assenti, si è ridotto negli ultimi anni, pur restando notevole nel confronto internazionale.

I redditi dei lavoratori dipendenti sono rimasti molto indietro, solo dall’anno scorso hanno avuto un cambiamento, con aumenti retributivi superiori all’inflazione, serve che l’inversione di tendenza divenga strutturale per recuperare gli anni perduti, ciò potrà avvenire solo in un contesto di crescita della produttività, a meno di fantasticare che le imprese si riducano i loro margini di profitto per migliorare le condizioni offerte ai dipendenti.

Per il 2025, è previsto un incremento del 2,2% per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo, garantendo un supporto maggiore a chi ha redditi più bassi, questo meccanismo mira a bilanciare l’esigenza di tutela del potere d’acquisto dei pensionati con la sostenibilità della spesa pubblica.  

Alfredo Magnifico

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