Progetto “Nocciola Italia ” della Ferrero, investimenti in Abruzzo e Molise

La Ferrero si prepara a investire in Abruzzo e Molise e propone agli agricoltori di piantare alberi di nocciola impegnandosi all’acquisto del prodotto a un prezzo minimo garantito per un periodo di diciannove anni. Si tratta del “Progetto nocciola Italia”: attualmente il leader mondiale della produzione di nocciole è la Turchia con il 67% della produzione, segue l’Italia con il 12%.

Sono circa 70mila gli ettari che attualmente vengono coltivati in Italia, la società di Alba vorrebbe farli diventare 90mila, una quantità che comunque farebbe fronte solo al 5% del fabbisogno della produzione mondiale di Ferrero.
Il Progetto Nocciola Italia sollecita gli agricoltori di Abruzzo e Molise che vogliono investire nel settore: l’obiettivo di Ferrero è quello di raggiungere i 90mila ettari dedicati alla corilicoltura sul territorio nazionale (una soglia che comunque coprirebbe solo il 5% del fabbisogno della produzione mondiale di Ferrero, tanto per sottolineare quali sono i margini di crescita: una nocciola su tre prodotte nel mondo viene utilizzata per produrre ). E per scovare i 20mila ettari “mancanti” sollecita i produttori che operano in territori a rischio abbandono o utilizzati per colture a bassa redditività. In cambio, come confermato in occasione dell’Euro ortofrutticola del Trigno (in un territorio tradizionalmente legato alla coltivazione del pesco), Ferrero si impegna ad acquistare le nocciole a un prezzo minimo garantito per un periodo di 19 anni. Sull’esempio del progetto già avviato nella Tuscia – dove entro il 2022 saranno piantati a nocciolo 500 nuovi ettari – e che nei prossimi anni potrà coinvolgere molte altre regioni. Il progetto è partito la primavera scorsa, entro il 2025 si punta a disporre di 20mila ettari di noccioleti in più. Invertendo anche una tendenza che negli ultimi anni ha visto diminuire la qualità delle produzioni per fattori climatici e agenti patogeni (ma qualcuno fa già notare che proprio l’incentivo alla monocoltura rischia di compromettere la biodiversità e la produttività dei terreni).

Ivan Seri, responsabile Ferrero centro-sud Italia, ha presentato l’iniziativa all’Euro-ortofrutticola del Trigno, cooperativa nata a San Salvo nel 1971 che riunisce oltre 700 soci tra il basso Abruzzo e Molise per favorire aggregazioni di produttori o grandi produttori per partire con colture da 100 ettari per raggiungere nell’arco di cinque anni i 500 ettari.

Il presidente della cooperativa Nicolino Torricella, vede questa proposta come una nuova possibilità offerta agli agricoltori e “non vediamo gli alberi di nocciolo sostituirsi a quelli di pesco, ma come una valida opportunità per quei terreni oggi in abbandono o utilizzati a colture a bassa redditività”.

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