L’intervento/ Gli effetti del Covid sull’economia

La pandemia con le restrizioni, le incertezze e l’inflazione, ha stravolto la capacità produttiva di tutti i paesi del mondo, nonostante, pochi dati positivi le conseguenze potrebbero durare più del previsto, anche in Italia.

Il blocco imposto dai governi a oltre metà della popolazione mondiale, per frenare la curva dei contagi ha colpito il mondo, come un meteorite, spingendo l’economia globale nella peggiore recessione dai tempi della seconda guerra mondiale.

Da quasi due anni l’economia è stravolta da; lockdown, ripresa vista solo a metà, incertezza dei mercati e altre restrizioni, nel 2021 si sono aggiunte inflazione, carenza di materie prime e nuovi problemi sanitari.

L’Ocse nel suo report “Revenue Statistics 2021” fa un bilancio dell’impatto del Covid sui vari tipi di tassazione: nei 36 Paesi analizzati, c’è un calo dell’incidenza sul Pil delle imposte sulle aziende,ma un aumento delle tasse sui redditi personali e dei contributi sociali.

Le misure di sostegno varate dai governi durante la pandemia hanno contribuito a una relativa stabilità degli introiti da tassazione, proteggendo l’occupazione e riducendo i fallimenti aziendali in modo molto più pronunciato rispetto alla crisi finanziaria globale del 2008-2009.

Tra gli indicatori che rivelano le conseguenze a lungo termine della pandemia sull’economia mondiale, la grande ondata di dimissioni partita dagli Stati Uniti ma estesa in tutti gli stati,potrebbe essere un altro segnale, a questo si si aggiunge che il Covid riduce l’offerta di lavoratori, il che significa  meno beni e servizi prodotti, quindi prezzi più alti.

Le restrizioni hanno spostato la domanda dai servizi ai beni, superando la capacità di offerta dei produttori, i cittadini hanno paura di salire sui mezzi pubblici, questo ha determinato un aumento della domanda di auto e biciclette.

Dal quarto trimestre del 2019 al terzo trimestre del 2021, nell’economia americana, la spesa delle famiglie per i servizi al netto dell’inflazione è diminuita del 2% mentre la spesa per i beni durevoli è aumentata del 20%, il quadro ha tratti simili anche in Italia, dove, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 6,2% da ottobre 2020 a ottobre 2021, il più rapido aumento dei prezzi di 12 mesi in oltre 30 anni.

L’Istat a novembre rileva che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annua (da +3,0% del mese precedente), aumento legato, alla crescita dei prezzi dell’energia, che ha spinto l’inflazione verso nuovi record (novembre è stato il quinto mese consecutivo di aumento dell’inflazione).

Una delle conseguenze; l’aumento dell’incidenza della tassazione sul Pil passata al 42,9%, dal 42,4% del 2019, il quarto valore più alto tra i Paesi industrializzati dell’area Ocse, dove il rapporto tasse/Pil è, in media, del 33,5%.

Il Covid riduce ulteriormente la forza lavoro a causa dei lavoratori che hanno paura di contrarre la malattia sul luogo di lavoro e che quindi hanno lasciato temporaneamente la forza lavoro o sono andati in pensionema……..le rilevazioni di settembre dell’Ispettorato nazionale del lavoro indicano un dato preoccupante sulle dimissioni, durante la pandemia dei genitori lavoratori, soprattutto donne , nel 2020 sono quasi 33mila le donne che hanno lasciato il loro impiego tra dimissioni e risoluzioni consensuali convalidate dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, la causa è dovuta al fatto che il lavoro di cura, in famiglia, è affidato esclusivamente a loro: tra le donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e le donne senza figli c’è una differenza del tasso di occupazione pari a 74,3 per cento.

Negli ultimi mesi l’economia sembra essere ripartita in alcuni settori, ma è chiaro che l’inflazione, l’occupazione e le distorsioni del mercato causate dalle anomalie degli ultimi mesi non si possono aggiustare del tutto in breve tempo,  non si può ignorare che sul fronte sanitario, sono tutt’altro che finiti.

La variante prima Delta poi Omicron fa pensare che i problemi dell’economia legati al Covid potrebbero durare anni, non mesi, siamo nel pieno di un’economia pandemica, e lo saremo, molto probabilmente, per un bel pò.

Alfredo Magnifico

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