La cerealicoltura riporta un’altra sconfitta: dal Canada grano con sostanze contaminanti

La cerealicoltura riporta un’altra sconfitta.Tutti gli addetti ai lavori sanno della nave mercantile arrivata al porto di Bari con un carico di 50.000 tonnellate,vale a dire 500.000 quintali, di grano proveniente dal Canada.E’ arrivata,i motivi sono ovvii,ai principi di giugno prima che iniziasse la raccolta del grano nel tavoliere.
Dai controlli effettuati sui campioni di grano trasportato da parte dei carabinieri e finanza,e’ emerso subito l’alto tasso di sostanze contaminanti che non erano in linea con i nostri standard.Il carico viene posto sotto sequestro dalle autorita’e la nave resta alla fonda al porto.Precedentemente la Coldiretti si era mobilitata per impedire questi arrivi di grano dall’estero e per di piu’ contaminato.Tutti i tentativi sono risultati vani.
Intanto con la nave ferma i mercati davano piccoli segni di ripresa delle quotazioni.
Ma la cosa non e’ durata neanche una settimana perche’ non si sa bene per quale miracolo ,dopo le insistenze degli industriali,le analisi davano che tutto era nella norma.La nave viene scaricata.Il nostro bel grano resta ai minimi delle quotazioni con conseguenze economiche disastrose per il comparto agricolo.
Bisogna che si ponga un limite a queste importazioni di merce dall’estero senza controllo.Quantitativi e qualita’ devono essere monitorati e non devono causare questa sorta di danni al nostro mercato interno mettendo a repentaglio l’economia di migliaia di coltivatori.
Anche l’Italia firmera’ il famoso CETA ,per cui nessuno sforzo a livello politico e’ stato fatto per fermare questa invasione scellerata di merce di dubbia provenienza.
Il Movimento Agricolo Molisano,di cui faccio parte,sara’ sempre ed esclusivamente dalla parte degli agricoltori e cerchera’ in qualsiasi modo di ridare dignita’ economica e sociale al mondo contadino che negli ultimi venti anni ha pagato un dazio molto alto per scelte, sia a livello regionale che nazionale,fatte da persone poco attente ed indifferenti verso le problematiche di casa nostra.
Domenico Ferrara

 

Commenti Facebook