Il mistero degli anagraficamente “morti viventi” in Molise

Una vicenda alquanto anomala sta interessando alcuni anziani della nostra regione, a cui è stato cambiato il codice fiscale ma non è stato aggiornato il loro stato nelle sedi pubbliche, tanto che queste persone ” non esistono più ” creando una serie di disagi non indifferenti. A tal proposito pubblichiamo una nota dell’avvocato Lorenza Cuccaro.

avv. Lorenza Cuccaro

Come vi sentireste se una volta arrivati nello studio del vostro medico curante, quest’ultimo vi dicesse “Tu per il SSN sei morto”? Risposta agghiacciante…. Voi siete fisicamente da lui bisognosi di assistenza medica, eppure per il servizio sanitario e per il vostro medico siete soggetti fiscalmente inesistenti, che da un certo giorno in poi non possono più usufruire delle prestazioni sanitarie loro dovute, né tantomeno del beneficio dell’esenzione fino a quel momento riconosciuto……


Sembra fantasia, ma nella realtà è ciò che sta succedendo proprio nel Molise, nella regione che “non esiste”, dove ultimamente non esistono più nemmeno taluni molisani, in particolare quelli nati nel decennio compreso tra il 1936 ed il 1946, i quali si sono visti recapitare una nuova tessera del codice fiscale le cui cifre, però, differiscono da quelle riportate sul “vecchio codice fiscale” posseduto da una vita!

Tale difformità sarebbe il frutto di una recente operazione di incrocio tra i dati comunicati dai singoli Comuni presso cui queste persone sono nate e/o attualmente residenti, e quelli presenti nel programma informatico predisposto a livello centrale dal Ministero dell’Interno che, evidentemente, fa riferimento ad informazioni diverse sui comuni di nascita di questi malcapitati, nati in anni in cui alcuni comuni italiani non erano ancora stati istituiti o avevano un’estensione diversa rispetto a quella attuale.


Le conseguenze, come è facile intuire, sono devastanti…Se ci si reca dal medico, con un luogo di nascita diverso ed il nuovo codice fiscale recentemente attribuito, ci si sente rispondere che non possono più essere rilasciate ricette, che non si può più beneficiare dell’esenzione; diventa impossibile richiedere una qualsiasi fattura perché non si sa quale codice fiscale utilizzare; i conti correnti accesi presso le banche o gli uffici postali vengono automaticamente bloccati come sta succedendo ai più, con l’aggravante che trattasi di soggetti tutti anziani e quindi particolarmente indifesi ed incapaci di muoversi nell’ambito della intricata burocrazia degli uffici della P.A….insomma, un vero e proprio “disastro”….


Il codice fiscale è, infatti, un segno distintivo della nostra identità personale, che utilizziamo ripetutamente nel nostro quotidiano, e proprio per tale motivo, rettificabile solo attraverso un eccezionale procedimento amministrativo che si conclude con un provvedimento peraltro ricorribile dinanzi al Tribunale entro 30 giorni dalla sua ricezione, procedimento che, nei casi che mi sono stati sottoposti, non è stato mai intrapreso. E’ facile intuire che una vicenda del genere leda palesemente il diritto della personalità all’integrità dei propri dati anagrafici, comportando una serie di conseguenze negative sul quotidiano di ignari ottantenni di sicura portata risarcitoria…


Nel caso in cui tutto questo succeda anche ad un vostro familiare, ad un vostro conoscente, non esitate dunque a reagire legalmente, mediante l’inoltro di una diffida ai vari enti/uffici coinvolti nella questione, affinché non paralizzino, per motivi non dipendenti dal cittadino, l’erogazione dei servizi di cui quest’ultimo ha il sacrosanto diritto di contrinuare a beneficiare…
C’è da giurare che l’incredibile vicenda, tipicamente italica, non finirà qui…..

avv. Lorenza Cuccaro

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