Il Consiglio dei Ministri da il via alla riforma del terzo settore

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libero per ridisegnare il ruolo ed il modo di operare del terzo settore in Italia. Il Governo Renzi ha esaminato, nella giornata del 10 luglio, il disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore: nello stesso ddl delega è previsto che il governo debba adottare il dlgs, relativo alla riforma in parola, entro sei mesi e senza nuovi maggiori oneri. Tra le novità vi è il “via libera”, per le imprese sociali, alla ripartizione degli utili e ad una fiscalità di vantaggio per favorire gli investimenti di capitale. Sempre fra le novità più rilevanti vi è quella relativa al “servizio civile”, per il quale è prevista una programmazione almeno triennale dei contingenti di giovani, anche stranieri, che potranno essere ammessi al servizio civile nazionale “universale”.La lettura della bozza lascia intuire che si dovrebbe trattare di una riforma “snella”, fatta solo di sette articoli, intesa a ridisegnare il ruolo ed il modo di operare del terzo settore in Italia. Va subito detto che ora ci sono sei mesi di tempo per varare i “decreti delegati” e per rendere operativa la riforma dal 2015. Riteniamo di fare cosa utile, per i nostri lettori, riportando qui di seguito le principali novità che emergono dalla lettura del testo esaminato dal Consiglio dei Ministri.
BOND SOLIDARIETÀ – Verranno introdotti meccanismi volti alla diffusione dei titoli di solidarietà e di altre forme di finanza sociale.
CINQUE PER MILLE STABILE, CAMBIA FISCALITÀ – Il meccanismo del 5 per mille, oggi ancora da finanziare ad ogni legge di stabilità, diventerà permanente. Prevista anche l’introduzione di una tassazione che tenga conto non solo delle finalità solidaristiche delle onlus ma anche del «divieto di ripartizione degli utili». In questo ambito verranno anche riviste tutte le agevolazioni, detrazioni e deduzioni, fiscali che ad oggi riguardano le attività di volontariato.
SERVIZIO CIVILE, ANCHE ALL’ESTERO E FA CURRICULUM – Si riforma anche il servizio civile per il quale si prospetta una «programmazione almeno triennale» dei contingenti di giovani, «anche stranieri». I ragazzi e le ragazze coinvolti faranno anche esperienze all’estero, dentro o fuori la Ue. Il servizio civile farà curriculum sia «nei percorsi di istruzione» che «in ambito lavorativo».
IMMOBILI NON UTILIZZATI E DELLA CRIMINALITÀ – Per sostenere economicamente gli enti del terzo settore verranno studiate forme per accelerare l’assegnazione, a loro favore, degli immobili pubblici inutilizzati o dei beni confiscati alla criminalità organizzata
IMPRESA SOCIALE – Vengono ridisegnate la disciplina delle società che operano in questo settore, con «ampliamento dei settori di attività», «previsione di forme di remunerazione del capitale sociale», «possibilità di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio», «introduzione di misure fiscali volte a favorire gli investimenti di capitale nelle imprese sociali».
REGISTRO UNICO SETTORE – Servirà a favorire «la piena conoscibilità» di quanto fa il terzo settore in tutto il territorio nazionale.
( Confimpresa Molise)

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