Con i contributi dei lavoratori stranieri pagate 620mila pensioni l’anno

Dalla quinta edizione del Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione realizzato dalla Fondazione Leone Moressa, emerge che con i contributi degli stranieri, in Italia, vengono pagate 600 mila pensioni l’anno. Nel 2013 i contributi previdenziali hanno raggiunto quota 10,3 miliardi, ripartendo il volume complessivo per i redditi da pensioni medi, si può affermare che i lavoratori stranieri pagano la pensione a 620 mila anziani italiani, Il contributo dell’immigrazione è in questo momento imprescindibile per il nostro paese, la ricchezza prodotta dagli immigrati rappresenta l’8,6% .Se si sommano i contributi versati negli ultimi cinque anni, si può calcolare che il contributo degli stranieri dal 2009 al 2013,è pari a 45,7 miliardi di euro, volume sufficiente per una manovra finanziaria. Nel 2014 i contribuenti stranieri hanno dichiarato redditi per 45,6 miliardi e versato 6,8 miliardi di euro di Irpef netta. Mettendo a confronto i costi e benefici della presenza straniera, la differenza tra entrate e uscite mostra un segno positivo: +3,9 miliardi di saldo attivo per le casse dello Stato”. Inoltre considerando la ricchezza prodotta dai 2,3 milioni di occupati stranieri, nel 2014 il pil dell’immigrazione ha raggiunto i 125 miliardi di euro, ovvero l’8,6% della ricchezza nazionale. Nell’attuale dibattito sull’immigrazione, aiutiamoli a casa loro inteso come possibilità concreta per limitare l’immigrazione irregolare e le problematiche ad essa connesse. I dati Ocse evidenziano come gli investimenti pubblici non rappresentano una priorità per i governi della vecchia Europa, nonostante già nel 2000 si fosse fissato come obiettivo lo 0,70% del pil”.”L’Italia investe in aiuti allo sviluppo appena lo 0,16% del pil (meno di 3 miliardi di euro). Quota ampiamente superata dai flussi di denaro che gli immigrati inviano in patria, pari allo 0,31% del pil (4,9 miliardi secondo la stima 2015)”.Dalla ricerca emerge una fotografia dell’immigrazione che non è fatta solo di sbarchi e accoglienza profughi, ma anche e soprattutto di lavoratori integrati nel tessuto nazionale. Inoltre, gli immigrati contribuiscono allo sviluppo dei paesi d’origine, attraverso progetti di cooperazione, dinamiche commerciali e rimesse.
Alfredo Magnifico

Commenti Facebook