Carovana ambientale per la salute dei territori NO G20 Molise

No G20 Molise non è una semplice rivendicazione. No G20Molise non è una comune rete associativa. E, soprattutto,No G20 Molise non è una singola iniziativa destinata ad esaurirsi in un solo appuntamento. 

No G20 Molise è una progettualità che, oltre ad assumere un carattere oppositivo nei confronti di un modello di produzione predatorio, iniquo e divisivo, intraprende un’azione propositiva. Si tratta di un’azione volta a promuovere strategie in grado di rovesciare i rapporti di forza che negli ultimi decenni hanno messo a repentagliola Vita dell’Uomo e la Vita di tutte le Specie Viventi, attraverso  un attacco sistematico ai diritti inalienabili,quali Salute, Lavoro e capacità di Autodeterminazione. 

No G20 Molise è un’azione progettuale che demistifica, anzitutto, la fallace narrazione secondo cui il Molise, a differenza di altre Regioni italiane, offrirebbe un panorama bucolico, incontaminato: specifici Gruppi di Interesse compromettono, ormai da decenni, gli ecosistemi della Regione e ledono la dignità dei suoi Abitanti, destinandoli, nel migliore dei casi, all’emigrazione o alla povertà, e, nel peggiore dei casi, alla malattia e alla morte. È in questo contesto che NO G20 Molise ha colto la drammatica urgenza di avanzare una proposta civica in grado di convogliare le lotte, le istanze e gli sforzi di tutte quelle realtà associative che sino ad oggi hanno agito singolarmente. Da questo momento, le identità associative che abitano il territorio molisano e combattono per la sua sopravvivenza inizieranno a coordinarsi e muoversi come un unico Soggetto, in vista di scopi condivisi, per promuovere, in ultimo, un modello virtuoso di convivenza.

No G20 Molise attualizza le parole d’ordine che, nel luglio del 2001, animavano il movimento di opposizione al G8 di Genova. Quella straordinaria mobilitazione ebbe il merito di imporre questioni cruciali: gli effetti delle diseguaglianze economiche e sociali, i disastri sanitari, la distruzione di interi ecosistemi, le tragedie umanitarie negli scenari di guerra, le speculazioni finanziarie e un mercato del lavoro caratterizzato da economie sommerse e para-schiavistiche. La fatale congiuntura di questi fattori non fa che alimentare migrazioni di portata sempre più ampia, provocando ogni anno quasi 60 milioni di morti. Tali tragedie, attraverso specifiche formule narrative, assumono i connati di disgrazie contingenti o macabre fatalità; si tratta, in realtà, di scenari ampiamente prevedibili e costruiti al fine di perpetuare uno specifico modello di sfruttamento. Le morti legate al cancro e ad un ampio ventaglio di patologie sono attribuibili allecontaminazioni tossiche, ai disastri ambientali e allecondizioni di lavoro e vita insostenibili. 

Il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza prevede il via libera alle grandi opere, alla cementificazione, allo sfruttamento delle risorse ambientali. Questi fattori, unitamente al nuovo “codice degli appalti” e alle norme previste nello “Sblocca Italia”, compromettono un sistema di tutele già fragile ed escludono la società civile daiprocessi decisionali concernenti il tema delleinfrastrutture, delle grandi opere, delle concessioni edilizie, dello sfruttamento delle risorse naturali ed energetiche dei nostri ecosistemi. Le cause di numerosidisastri ambientali sono da attribuire ad una visione politica miope, una politica affarista e di corto respiro, che continua a mietere vittime e a produrre danni incalcolabili all’ambiente e alle economie. 

Posto questo fondamentale assunto, la progettualità del No G20 Molise propone un modello di condivisione e inclusione volto a realizzare i seguenti obiettivi:

1) formulare e proporre alternative fondate sul valore della cura, della riproduzione del Genere Umano e di tutte le specie viventi, attraverso il rilancio di una cooperazione effettivamente antitetica alla logica del profitto e alle spietate leggi dell’economia politica. Sono il bene comunee il mutuo soccorso i valori su cui si fonda questo progetto.  

2) connettere, all’interno di un panorama regionale frammentato, le compagini associative che, sino ad oggi, hanno agito isolatamente su specifiche criticità e istanze, le quali, al contrario, richiedono la convergenza di una molteplicità di attori.  Il “perimetro delle lotte” entro cui ogni singola associazione è impegnata deve necessariamente aprirsi, al fine di condividere problematiche e strategie d’azione con compagini associative impegnate su fronti sino ad ora sconnessi. La condivisione di questo spazio non è stata concepita come mero sostegno, come funzione complementare che sporadicamente connette gli attori dell’associazionismo molisano.   

Questa progettualità, al contrario, parte da un primo fondamentale criterio: la compartecipazione fra realtà associative molisane dovrà assumere un carattere strutturale e organico. Ogni associazione, per condurre la propria lotta, potrà attingere a risorse umane, intellettuali e materiali all’interno dell’intero panorama associativo regionale. Questa inedita formula di “mutualismo” vedrà le varie realtà associative muoversi come un unico corpo, all’unisono, su criticità specifiche e geograficamente circoscritte, al fine di poter rispondere con tempestività e adeguatezza ai problemi della nostra Regione. 

Immaginate una molteplicità di convergenze che prendono forma fra decine e decine di associazioni sul territorio regionale, in stretta relazione alle specifiche problematicità che affliggono la nostra regione. Scopriremo inevitabilmente che le lotte per il lavoro, per la casa, per la salute, per l’ambiente non si distinguono mai pienamente l’una dall’altra. C’è sempre un grado minimo di interdipendenza fra di esse. Per tal motivo la singola associazione del singolo Comune  non dovrà lottare da sola, confinata entro il proprio perimetro, con il rischio di “radicalizzarsi” su istanze e problemi che concernono esclusivamente l’ambito della sanità, oppure la questione ambientale o l’emancipazione di genere, ad esempio. Ognuno dei singoli ambiti citati appare “autonomo” e dunque isolabile, ma non lo è. Questavalutazione ci conduce alla seguente conclusione: per evitare che la specifica lotta, condotta dalla singola associazione, si riveli sterile, sarà strutturata unaconvergenza associativa su scala regionale, da Venafro a Termoli, passando per Agnone, Campobasso, Bojano, Larino. Iniziamo ad immaginare una spina dorsale solida, che attraversi la nostra Regione e, al contempo, si estenda capillarmente nelle più remote località. 

Sulla base di questi presupposti, sarà lanciata dalla città di Venafro una Carovana Ambientale per la Salute dei territori”. Questo itinerario includerà fra le sue tappe i luoghi del Mezzogiorno dilaniati dalle produzioni nocive, dalle grandi opere e dallo sfruttamento del lavoro. Con il coinvolgimento delle popolazioni locali saranno discusse le principali problematiche che connotano i territori del Sud Italia. Il 12 luglio Venafro fornirà il primo fondamentale impulso ad un percorso alternativo e inedito: per la prima volta, attraverso un’eterogeneacompresenza di realtà associative regionali, saranno esaminate le più importanti criticità ambientali della Regione Molise. Venafro, per un giorno, si farà portatrice delle istanze di un’intera regione, nel solco di un percorso molto più ampio, in grado di fornire al Molise la giusta considerazione e una visibilità adeguata agli enormi problemi che investono la regione.

Venafro costituirà quindi una prima essenziale tappa preparatoria in vista dell’appuntamento del G20 diNapoli

Per l’appuntamento del 20-23 giugno a Napoli, No G20 Molise sarà protagonista, al fianco di numerose identità associative, di una reale controproposta al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

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