Food e Turismo, 8000 nuove aperture in un anno.

Dalle rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti emerge che vi sono segnali di ripartenza per la ricettività turistica e i pubblici esercizi, nel periodo marzo 2015 e lo stesso mese dell’anno precedente il numero di imprese registrate nei comparti dell’alloggio, nella ristorazione e nel servizio bar aumenta del 2%, per un totale di 8.122 attività in più, a crescere è soprattutto la ristorazione (+5.493 imprese, +3%).

Particolarmente rilevante l’aumento nella provincia di Milano, dove l’attesa dell’Expo ha impresso una netta accelerazione al comparto food e al turismo: le imprese di ristorazione sono 558 in più rispetto a marzo 2014 (+6,6%), mentre le attività di ricezione crescono del 10,6% (+119).
Nel settore sono aumentati anche gli ‘irregolari’, soprattutto nella ricettività, privati che si sono improvvisati “affitta camere” al di fuori di ogni controllo. I ristoranti aumentano in quasi tutte le regioni del Paese; la Lombardia è quella che registra la crescita maggiore nel periodo (+998 imprese), seguono il Lazio (+817) e il Veneto (+492),quasi nulle per la Valle d’Aosta (+1) e la Basilicata (+2). Il numero di imprese Bar è sostanzialmente stabile, con un aumento di 1.467 attività, per una variazione positiva ma al di sotto dell’uno per cento (+0,9%),in alcune Regioni il saldo e’ negativo: particolarmente consistente appare l’emorragia del Piemonte, che perde 159 imprese bar rispetto al marzo scorso segni meno anche per Marche (-11), Trentino-Alto Adige (-7), Friuli Venezia Giulia (-2) e Liguria (-1): ma le perdite contenute sembrano segnalare una progressiva stabilizzazione del tessuto imprenditoriale.
Il comparto dell’alloggio, invece, mostra un discreto dinamismo: in 12 mesi si conta a livello nazionale un aumento del 2,4%, per 1.467 di alberghi, hotel e bed&breakfast in più, con una crescita diffusa su tutto il territorio nazionale, è il Lazio a registrare l’aumento maggiore del numero di imprese (+242), seguito da Puglia (+199) e Lombardia (+157). “Dopo le contrazioni registrate negli anni scorsi, la ristorazione prova a ripartire ,rimanere sul mercato non è semplice: quasi 6 imprese su 10 chiudono entro tre anni. è l’effetto di decennio di deregolamentazione, che ha aumentato il tasso di competitività ma ha anche aperto la porta a un’imprenditoria improvvisata e poco professionale che ha considerato il settore un settore rifugio.
Ristoranti e pubblici esercizi scontano l’aumento della pressione fiscale, che tra tasse locali, imposte sugli immobili e tariffe è stata particolarmente pesante per la categoria, senza una riduzione dell’incidenza del fisco, sarà difficile trasformare questi primi segnali in una ripresa stabile.Nell’ultimo anno in relazione al dilagare del ‘fenomeno food si è assistito anche alla preoccupante crescita di fenomeni di ristorazione parallela tramite web, come le imprese irregolari che si mascherano da home restaurant per fare attività di somministrazione senza rispettare le norme che devono rispettare gli altri, che diventa concorrenza sleale, a tutti gli effetti, che va contrastata.
Alfredo Magnifico

Commenti Facebook