Cucina e dintorni/ Lockdown e ristorazione: non è solo questione di soldi

di Stefano Manocchio*

E’ un clima strano, pregno di tristezza e rassegnazione, quello che ci apprestiamo a vivere nelle prossime festività natalizie e di fine anno: e per gran parte di noi sarà la prima volta che saremo privati nella nostra vita della socialità in questo periodo dell’anno. Sarà un periodo particolarmente duro per gli esercenti la ristorazione, ma anche tutti gli operatori dell’indotto, perché il lockdown porterà nuovi disagi economici, ma non solo. Il fatto che lo stesso premier Conte in conferenza stampa si sia affrettato ad annunciare azione di ristoro per circa 400milioni di euro a favore di tutti i commercianti danneggiati dalle misure contenute nel nuovo Dpcm è significativo dell’umore depresso che appartiene in questo momento a milioni di italiani. E se anche i rimborsi dovessero essere veramente rapidi come promesso, ciò sarebbe importante ma non sufficiente a colmare il vuoto che si è già creato nell’economia italiana e che adesso inevitabilmente aumenterà. Ma a parere mio non è solo economico il problema. Le festività di fine anno, oltre ad essere il momento più importante di socializzazione, rappresentavano il biglietto da visita di un locale, durante il quale si caratterizza, sceglie una nicchia di clientela, si crea nome ed immagine; in poche parole il ristoratore trova la sua strada e le soddisfazioni per andare avanti con passione.

Viene a mancare l’elemento di aggregazione che, unito al dispiacere per la chiusura obbligata, crea un danno che non può essere quantificato e monetizzato, ma è morale. Ciò pur nella considerazione che visti i numeri non c’erano probabilmente alternative istituzionali alla chiusura totale ed il passaggio è diventato obbligato; su come si sia arrivati ad una tale situazione sarà materia di studi ed analisi future. Adesso abbiamo preoccupazioni obiettivamente maggiori, tutti e in tutt’Italia.

LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Zuppa di cardi. Pulire il cardo, liberarlo dalle coste dure e dai filamenti e lavarlo, tagliarlo e metterlo per alcune ore in acqua fredda e limone, poi sciacquare e sgocciolare e cuocerlo in acqua calda, limone e un pizzico di farina e passarlo in acqua fredda. Pulire e lavare i fegatini di pollo. A parte preparare abbondante brodo di pollo. In una ciotola preparare un trito di maiale, uova, sale, trito di prezzemolo, noce moscata e formaggio. Ricavarne piccole polpette da passare in padella con i fegatini di pollo. Mettere il cardo in un tegame di terracotta, con le polpette, i fegatini e un battuto di cacio e uova, sale e pepe. Coprire tutto con il brodo di pollo caldo e servire in tavola con crostini di pane fritto e tocchetti di cacio.

*giornalista appassionato di cucina

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