Abilitazione scientifica nazionale per i docenti universitari di II fascia, il Tar Lazio accoglie il ricorso del Prof. Cecanese dell’Unimol.

Il Tar del Lazio, sezione III bis, ha accolto il ricorso promosso dal Prof. Gianfederico Cecanese, titolare dell’insegnamento di diritto dell’esecuzione penale presso l’Università degli Studi del Molise e avvocato penalista del Foro di Campobasso, ed ha annullato il giudizio di non idoneità all’abilitazione alla II fascia di docenza espresso dalla Commissione nazionale per l’abilitazione alle funzioni di professore universitario nel concorso 2013.
La sentenza è stata pubblicata ieri, 1 luglio (Tar Lazio, sez. III bis, sent. 8807/15), e costituisce un importante precedente giurisprudenziale non soltanto per il settore concorsuale 12/G2 – diritto processuale penale, quanto per l’intero panorama accademico, nella parte in cui ha scolpito principi giuridici applicabili anche a casi analoghi.

Il giudice amministrativo ha infatti “Ritenuto che siano fondate ed assorbenti le censure mosse da parte ricorrente in merito: a) alla evidente incoerenza tra il carattere sostanzialmente positivo dei giudizi (sia individuali, sia collegiale) espressi dalla Commissione nei suoi riguardi (ivi inclusi quelli dei commissari che lo hanno ritenuto inidoneo) e la decisione di negare l’abilitazione”, nonché accertato “b) l’erronea affermazione del mancato superamento da parte del ricorrente della mediana relativa all’impatto della produzione scientifica complessiva degli ultimi dieci anni, conseguente alla non corretta visualizzazione di quest’ultima nelle banche dati ministeriali, segnalata tempestivamente dall’interessato alla Commissione, senza esito”, disponendo, pertanto, di accogliere il ricorso “con conseguente annullamento del provvedimento di diniego di abilitazione del ricorrente”.
A questo punto il Ministero, che è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali, ha novanta giorni per riesaminare la posizione del ricorrente, avendo all’uopo nominato una commissione in diversa composizione.
Soddisfazione è stata espressa dal legale del Prof. Cecanese, Avv. Massimo Romano, che ha così commentato il pronunciamento: “Una sentenza stroncante che ha accolto in toto la nostra prospettazione, censurando in modo esemplare il giudizio della Commissione nazionale che era affetto da evidente e conclamata “incoerenza” ed “erroneità” nella valutazione dei presupposti di fatto e di diritto. Nelle prossime ore metteremo in esecuzione il provvedimento giurisdizionale, per consentire al Ministero soccombente di nominare una nuova commissione esaminatrice, in diversa composizione, per riesaminare la posizione del ricorrente che vanta un significativo cursus accademico e una considerevole produzione bibliografica”.

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