Sospensione didattica in presenza, Pascale: chiudere una settimana non risolve il problema

La variante Omicron del Covid-19 ha costretto diversi sindaci a prevedere la Didattica a Distanza a partire da lunedì 10 gennaio, quando è in programma il ritorno in aula.

Tra i primi sindaci a prendere questa decisione, il primo cittadino di Campobasso, Roberto Gravina, che ha divulgato la decisione di non far rientrare i ragazzi in classe.

Decisione ampiamente condivisibile, però, a mio avviso, considerando che il picco della variante Omicron è previsto nelle prossime settimane, occorreva prendere una decisione con un margine temporale maggiore.

Chiudere una settimana, infatti, non risolve il problema del dilagare dei contagi e nemmeno aiuta le famiglie, che non possono organizzarsi come dovrebbero con l’incognita del rientro o meno in presenza il 17 gennaio.

I Dirigenti Scolastici avevano già chiesto al Governo la Didattica a Distanza almeno fino al 24 gennaio. Un più lungo periodo, infatti, permetterebbe una migliore organizzazione sia da parte dei docenti che delle famiglie.

Una settimana di DAD, tra l’altro, è un periodo troppo breve in relazione all’espandersi del contagio.

Auspico che il sindaco Gravina prenda in esame l’ipotesi di dare qualche certezza alle famiglie sulla proroga o meno della DAD e non arrivare al prossimo venerdì per prendere una nuova decisione.

Alessandro Pascale

Consigliere Comunale

Lega con Salvini

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