Molise: quanta voglia di rinascita?

di Massimo Dalla Torre

In un’atmosfera che ricorda la rinascita pronosticata nei libri di fantascienza nati dalla penna di Isac Asimov, il Molise, alla stregua dell’intero stivale cerca di ripartire con la speranza di andare incontro a qualcosa di positivo e soprattutto senza incertezze. Le quali, mai come ora, sono palesi tra la gente che, si sta riaffacciando al mondo come gli occupanti dell’arca di Noè all’indomani del diluvio che cancellò le iniquità e le incongruenze che fino a quel momento avevano portato incomprensioni e soprattutto non curanza l’uno dell’altro.

Un Molise che, cerca di riaprire i battenti timoroso, sospettoso, guardingo che, sta subendo il contraccolpo della ripartenza, perché’, una cosa è certa, non sarà più come prima. Una regione che, chiede certezze, a chi ancora una volta si è scaricato e si scarica quotidianamente dalle responsabilità che gli competono e emana norme e provvedimenti che di fatto significa: se non certificate non aprite e se lo fate, cosa che necessita, lo fate sotto la vostra unica responsabilità.

Insomma una sorta di castrazione generata dal non accordo, o almeno in parte, con il resto del sistema che, con lo spirito basato sul rinvio, in questi mesi di incertezze si è lamentato e si lamenta cercando comprensione e aiuto senza sapere che, se sono state fatte certe scelte, è perché’ quello che è accaduto non è una pazziella ma una cosa seria, anzi serissima, ma questo evidentemente è volutamente ignorato da chi siede nella stanza dei bottoni; e sono molti.

Una non presa di coscienza che la dice lunga di come la tecnica dello struzzo che, nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere cosa accade, certamente giova a chi presta fede alle chiacchiere di comari che caratterizzano i palazzi della politica molisana dove s’ignora che gli è tutto sbagliato; ecco perché c’è voglia di ricominciare.

Cosa alquanto auspicabile anche se operare tra le difficoltà è difficile è arduo; ma questo è un discorso non valido per chi agisce gigionescamente e non vuole capire il perché delle cose, degli accadimenti che ci condannano ad una morte lenta e purtroppo asintomatica sotto molti punti di vista…

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