Dopo l’annuncio dell’intenzione dell’Amministrazione Comunale di Campobasso di finanziare una serie di borse di studio per studenti residenti a Campobasso che vorranno immatricolarsi quest’anno presso l’Università degli Studi del Molise, le interlocuzioni con gli studenti e con l’istituzione universitaria proseguono celermente.
L’assessore alla Cultura con delega all’Università, Paola Felice, ha incontrato un gruppo di rappresentanti degli studenti dell’Università degli Studi del Molise, sia per illustrare le intenzioni dell’Amministrazione, sia per accogliere da loro suggerimenti e spunti utili alla definizione di una collaborazione stabile tra le varie entità.
“Siamo sempre stati convinti che Campobasso debba identificarsi come città universitaria – ha ribadito l’assessore Felice al termine dell’incontro – ed è per questo che come Amministrazione crediamo molto nella necessità di rafforzare la collaborazione tra Comune di Campobasso e Unimol.
In un bel confronto avuto con alcuni rappresentanti degli studenti dell’Unimol, martedì pomeriggio, abbiamo fatto il punto sui problemi che riscontrano nel loro percorso di studi ed abbiamo convenuto sulla necessità di creare un tavolo di confronto stabile per poter dare risposte concrete alle piccole e grandi richieste che ci hanno sottoposto. Siamo convinti che attraverso un dialogo aperto e sincero si creeranno reciproche opportunità ed interessanti sviluppi di crescita per l’intera città.”
Le priorità espresse dagli studenti all’assessore, sono state riferite soprattutto al bisogno di avere aule studio per gli studenti dell’Ateneo molisano e per quanti, iscritti in altre sedi, si trovino in città per la didattica a distanza.I rappresentanti degli studenti hanno anche approfittato per fare il punto con l’assessore Felice, sulle problematiche studentesche legate al funzionamento dell’ESU, ai trasporti, ai servizi agli studenti, convenendo con l’Amministrazione Comunale di riunirsi periodicamente per aggiornarsi reciprocamente sullo stato di avanzamento delle iniziative, comprese quelle culturali, per le quali, d’altronde, già ci sono state ampie collaborazioni in passato.