‘Laboratorio Aperto’ replica alle accuse dell’associazione Centro Storico sulla presunta chiusura del Castello Monforte

Riceviamo e pubblichiamo
Leggiamo meravigliati su diversi organi d’informazione che l’associazione Centro Storico sostiene che il pomeriggio del 28 ottobre il Castello Monforte era chiuso. Le cose non stanno proprio cosi e ci sembra doveroso sgombrare il campo da ogni equivoco. E lo facciamo come Cooperativa Laboratorio Aperto, capofila dell’RTI INCIMA che gestisce il Castello Monforte: mercoledì sono stati rispettati gli orari di apertura e chiusura, il Castello Monforte era aperto! A chi ha pubblicamente affermato il contrario, a chi grida “vergogna” perché stando alle sue personali ricostruzioni (che ovviamente abbiamo verificato) avrebbe trovato le porte chiuse, diciamo che sta usando la menzogna per screditare il lavoro che stiamo portando avanti in maniera trasparente e rispettando quanto convenuto con il Comune. Ovviamente rimaniamo come sempre a disposizione di tutti coloro che, contattandoci, abbiano la necessità di accedere al Castello per esigenze turistiche al di fuori degli orari indicati: da ottobre a marzo 9-13 e 15-17. Abbiamo sempre mantenuto un basso profilo, non rispondendo alle reiterate accuse ed infondate lamentele rivolteci, guarda caso sempre da un’unica direzione. Abbiamo auspicato più volte collaborazione tra i diversi “amanti” del Castello Monforte piuttosto che la continua ricerca di una polemica sterile che non porta benefici né al monumento simbolo del capoluogo né ai cittadini stessi. Non va dimenticato, inoltre, che Laboratorio Aperto e RTI Incima hanno improntato sin dal principio l’azione organizzativa cercando di offrire una chance a coloro i quali sono messi ai margini del mercato del lavoro. Abbiamo investito, e continueremo a farlo, importanti risorse economiche che – sommate al contributo previsto dalla Gara di Appalto – mirano a valorizzare il Castello in modo che ogni singola persona possa apprezzare il valore storico e turistico del maniero. Una piccola considerazione va fatta: l’inserimento lavorativo di utenti psichiatrici come custodi del monumento più importante della città è, secondo noi, un esperimento di civiltà; cosa che non andrebbe ostacolata ma supportata (come sia l’Amministrazione Comunale di Campobasso che i tantissimi turisti che varcano le porte stanno egregiamente facendo).

Ci siamo interrogati più volte sull’acredine ed il livore che danno linfa ad accuse infondate verso la nuova gestione: non vorremmo che la paura del disagio mentale ed il pregiudizio verso il disturbo, prevalga sulla ragione. Franco Basaglia ha sempre sostenuto che la follia sia una condizione umana. “In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia”.

Laboratorio Aperto
Cooperativa Sociale
Capofila RTI INCIMA

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