La riflessione/ Chiusura punto Polfer: il Molise esiste e purtroppo ancora una volta subisce

La ripresa piena della vita sociale e la politica di apertura e riapertura delle attività per favorire le ripresa economica inevitabilmente riproporranno il tema della sicurezza nelle città. Punto nevralgico e degno di massima attenzione in tema di sicurezza sono le stazioni, siano esse dei treni, autobus, oppure aeroporti e porti; insomma ovunque c’è interscambio di merci o persone serve un occhio in più, o forse una pattuglia in più, proprio per garantire la massima incolumità della popolazione. Per questo motivo sentir confermare la notizia che il punto Polfer di Campobasso chiuderà a breve, anzi ancor prima di quanto previsto proprio a livello istituzionale, genera sconforto e anche tristezza. E’ una notizia che preoccupa non solo la popolazione ma anche i rappresentanti politici locali, in primis il senatore Ortis che di recente, nel manifestare il suo dissenso verso questo provvedimento governativo ha dichiarato tra l’altro: “Avevo anche chiesto alla Lamorgese l’attivazione di ‘Strade Sicure’, ovvero l’impiego di militari presso le stazioni principali della regione. In Molise andrebbero istituiti almeno due punti di presenza di militari davanti alle stazioni di Campobasso e Isernia per fare da soluzione tampone alle chiusure. La Lamorgese, pur non potendo garantire ‘Strade sicure’, aveva assicurato l’invio di agenti di polizia in più in pianta stabile”. In attesa di sapere se ci sarà o meno un potenziamento delle operazioni di controllo del territorio con un maggior numero di volanti a disposizione, fatto sempre auspicabile, viene da pensare che quello che mancherà a Campobasso, dopo analoga decisione ad Isernia, è la presenza fissa ‘h24’ di rappresentanti delle forze dell’ordine dove ve ne è maggior bisogno, nel punto a rischio per eccellenza, la stazione ferroviaria.

La questione non è stata sottovalutata dai media locali che, e a seguito di rimostranze della popolazione e sindacati di categoria, già nel mese di febbraio si erano mobilitati, unitamente ad alcuni esponenti istituzionali; gli sforzi evidentemente non sono stati sufficienti, se è vero che l’ipotesi è diventata drammaticamente attuale e la chiusura addirittura anticipata al 30 giugno. La politica che di solito rinvia per il Molise fa eccezione…ed anticipa.

La chiusura del punto Polfer, secondo me, è negativa e pericolosa, lo ribadisco, ed è incomprensibile anche dal punto di vista del risparmio economico, visto che non si trattava di una struttura imponente con chissà quanto personale; era piccola ma perfettamente in grado di garantire sicurezza. Ora dovrà essere potenziata la vigilanza esterna per non far diventare la stazione di Campobasso feudo della delinquenza e del malaffare, rischio reale senza una presenza costante di agenti a garantire sicurezza.

Ora non voglio cadere nel tormentone sull’esistenza del Molise perché questa regione c’è e soffre, aldilà della satira bieca di noti opinionisti mediatici, che coperti da posizioni lavorative privilegiate fingono di scherzare per dire quello che pensano e pensano male perché non sanno. Però il tormentone evidentemente trova credito e non da oggi nelle sedi governative nazionali, visto che, da destra a sinistra, gli ‘affronti’ non mancano mai. La chiusura del punto Polfer purtroppo è un fatto reale, di quelli che mai avremmo immaginato di vedere e invece subiremo. Perché il Molise esiste e purtroppo da sempre subisce.

Stefano Manocchio

Commenti Facebook