Il Commento/ gli avvoltoi hanno preso il posto dei falchi

L’appuntamento odierno questa volta è dettato dalla curiosità che ha suscitato in noi un
discorso cui siamo stati nostro malgrado uditori. Un discorso tra due persone che
commentavano a voce non troppo bassa gli ultimi accadimenti che vedono fibrillante
l’intero “parteere” politico locale. Avvenimenti che hanno scatenato una ridda di polemiche
e di accuse tra le parti tant’è che al termine del discorso è venuto fuori che la regione una
volta dominata dai falchi ora è preda di avvoltoi. Considerazioni esternate, su fatti e su
avvenimenti che non mancheranno di movimentare ulteriormente la vita della regione, e
che purtroppo, non lasciano margine d’azione in quanto, ingenerano molte perplessità e
soprattutto dubbi e sbandamento. Parole che, se ripercorriamo la storia politica del Molise,
abbiamo troppe volte ascoltate. Non giudicate questo nostro intervento come un rimarcare
i mali che ci affliggono, perché sappiamo bene che se non dovessimo più condividere una
linea di pensiero coerente e scevra da orpelli ridondanti non esiteremo a ritirarci in buon
ordine. Nulla di tutto questo; la puntualizzazione nasce dalla convinzione che la gabbia in
cui erano relegati i rapaci è stata volutamente aperta. Qualche giorno fa, leggendo i titoli
dei quotidiani nazionali, sulla querelle riguardante il difficile parto del Governo, ma anche
sull’implosione del partito di Salvini a livello locale, ci siamo resi conto che lo stato
d’incertezza e sbandamento è collettivo ed ecco il perché dell’aumento delle fibrillazioni
del Molise. Una realtà in cui i falchi hanno lasciato il posto agli avvoltoi, peccato che la
carcassa da spolpare è già stata spolpata. Rapaci che, dopo un lungo volteggio, forse
motivato dalla presenza di reti protettive, hanno trovato un buco nella fitta trama intessuta
da chi ha ancora le mani in pasta, cosa che non ha nulla a che fare con il modo di essere
molisani. Avvoltoi che scrutano da qualche tempo le mosse degli avversari con la
speranza di un passo falso. Avvoltoi che, nell’incongruenza dei fatti, hanno fatto il nido sul
vuoto, ma soprattutto sulla fragilità della gente. Ecco perché ci siamo permessi di riportare
in apertura di articolo il discorso tra due persone, sicuri di trovare appoggio. Troppe volte
abbiamo ascoltato la favola della buona notte che c’è stata raccontata con voce melliflua
da chi voleva che dormissimo. Troppe volte abbiamo creduto che “la grande illusione”, non
il cinema, avrebbe potuto ridarci dignità. Troppe volte ci siamo fatti “rubare le caramelle” in
cambio di promesse consapevoli che le promesse e le bugie sono in antitesi. Troppe volte
abbiamo promosso chi con prometteva di “studiare” per il bene del Molise. Troppe volte…
troppe volte e troppe volte ancora. Ci fermiamo qui altro non aggiungiamo, per dignità di
cittadini che credono nella rinascita del Molise sempre più ultimo avamposto di un
qualcosa cui non sappiamo dare i connotati.
di Massimo Dalla Torre
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