Festività natalizie amare per gli abitanti di Via MonteGrappa

Nonostante si cerca di dare un aspetto gradevole alla città, Campobasso ancora una volta è stata fatta segno da alcuni “buontemponi” per non usare altro aggettivo, i quali, la notte tra il 27 e 28 dicembre hanno letteralmente capovolto le fioriere in cemento che abbelliscono le vetrine di alcuni esercizi commerciali di Via Montegrappa, il popoloso quartiere cittadino. Il quale, è spesso e volentieri al centro di fatti di cronaca, nonostante sia abitato da chi non ha nulla a che vedere con chi si diverte a deturpare gli arredi urbani come in questo caso. Questo, in estrema sintesi la cronaca dell’accaduto che ha lasciato esterrefatti gli inquilini dei palazzi che si affacciano sulla strada che, alle prime ore del mattino, sono stati costretti a scostare materialmente le pesanti fioriere dagli sportelli delle autovetture, fortunatamente non danneggiate, da chi forse in preda ai fumi dell’alcool e non vogliamo credere in un azione di ripicca nei confronti di qualcuno, ha pensato bene di mettere in atto, favoriti dalle tenebre, un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze ben più dannose che portano ancora una volta alla ribalta fatti anzi misfatti che non depongono assolutamente a favore della ex città giardino, trasformata da tempo in vero e proprio territorio di bravate che non hanno alcun nesso e senso logico. In molti si sono domandati sul perché di tale gesto, che fa di Via Montegrappa, un tempo strada tranquilla, terra di conquista, come lo sono anche le strade viciniori che spessissimo vedono l’intervento delle forze dell’ordine che pattugliano i quartieri cittadini senza però riuscire, se non in pochissimi casi, a risalire agli autori di gesti vandalici. I quali, la dicono, lunga di come il capoluogo di regione non è più un oasi felice, anzi è tutto il contrario.

Certamente non sta a noi dover dare la caccia, come accade in molte centri del nord con ronde armate a chi fa della dabbenaggine un credo, anche se al punto di non ritorno cui siamo arrivati necessiterebbe. Una necessità che pone l’accento su moltissime discrepanze che caratterizzano la vita di Campobasso divenuta terra di nessuno dove il nessuno è legato a doppio filo al non saper rispettare il civismo che molti invocano senza però aver alcun riscontro. Un civismo che purtroppo non appartiene alla nostra realtà che grazie a bravate simili fa si che il degrado, leggasi anche imbrattature dei muri cittadini, non permette più di leggere in positivo la città. Ecco perché lanciamo l’ennesimo appello a chi è deputato al controllo e alla tutela della capoluogo di regione: meno proclami più sorveglianza, perché Campobasso non è un clochard da maltrattare bensì una realtà cui si deve massimo rispetto. ( immagine di repertorio)
Massimo Dalla Torre

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